venerdì 20 novembre 2015

Gli Iniziati di Estgoth. Capitolo 22. Resa dei conti nella famiglia Waldemar










Helena Waldemar, forse per la prima volta in vita sua, stava provando qualcosa di pericolosamente simile ad uno scrupolo di coscienza.
Forse per questo, nella riunione di famiglia in corso, si teneva in disparte, vicino all'ampia vetrata luminosa dello studio di suo figlio.
La luce dietro di lei contrastava nettamente con il colore nero dei suoi vestiti e del suo umore, poiché spesso le era capitato di indossare qualcosa che rispecchiasse e comunicasse in qualche modo le sue emozioni.
Suo marito Friedrich e la prozia di lui, la 116enne Sidonie, stavano parlando concitatamente.

Friedrich aveva in mano vari incartamenti:
<<Nel mandato di arresto di Joelle Burke-Roche l'accusa è di concorso in sequestro di persona e gli indizi riportati sono quelli di un passaggio segreto scoperto sotto il letto della stessa Joelle. Si ipotizza che il rapimento di Jessica Baumann sia stato pianificato nei minimi dettagli,
Il che potrà anche essere vero, ma non è sufficiente per un rinvio a giudizio.
Per il momento lo stato di arresto di Joelle si basa sulle esigenze di custodia cautelare, a tutela delle indagini preliminari. Il magistrato che ha convalidato l'arresto è uno dei nostri più fedeli Iniziati, e ci coprirà le spalle fintanto che Joelle e il suo avvocato non faranno la loro mossa.
Ho saputo che Joelle ha richiesto la presenza dell'avvocato della sua famiglia, un certo Morgan Fitzherbert di New York.
Anche lui è uno dei nostri e sostiene nostro figlio. Ma questo Joelle non lo sa>>

Helena scosse il capo, fissando un punto lontano, fuori dalla finestra:
<<Forse Joelle no, ma sicuramente Glynis e Isabel lo sapranno. Non permetteranno che la loro nipote rimanga senza una difesa adeguata. E sinceramente, nemmeno io posso accettare l'idea che stiamo utilizzando dei mezzi illiberali... esiste un limite a tutto!>>



Friedrich le mise una mano sulla spalla:
<<Mia cara, è stata Joelle a mettersi in questo guaio! Persino sua nonna e sua zia lo sanno e per il momento non diranno nulla, al fine di preservare la segretezza dell'Ordine degli Iniziati>>

Helena si tolse gli occhiali scuri e fissò il marito:
  <<Comunque sia, l'avvocato non potrà rifiutarsi di sollecitare l'estradizione di Joelle negli Usa>>

A quel punto la 116enne prozia Sidonie sorrise maliziosamente:
<<E qui ci sarà di grande aiuto il particolare status giuridico della Provincia di Estgoth, che risulta essere un protettorato dell'Unione Occidentale, nata dalla cooperazione tra la Nato e l'Unione Europea, che ha assunto il controllo dell'Ucraina Occidentale, sulla base di accordi ben precisi con la Federazione Orientale, composta da Russia, Cina e India.
Spiegaglielo, tu, Friedrich!>>



Lui annuì compiaciuto:
<<I patti furono chiari: il potere del Governatore è superiore a quello di un normale politico, in quanto in questi territori vige ancora una legislazione di emergenza, e dunque l'ordine giudiziario è soggetto al potere esecutivo, e quindi a nostro figlio, la cui missione diplomatica è coperta da segreto di stato.
Tutto questo allunga notevolmente i tempi per la richiesta di estradizione, tanto  da permetterci di concludere le indagini preliminari>>

<<E voi due pensate di poterla avere vinta contro gli Stati Uniti d'America?>> chiese Helena.

A quel punto riprese la parola la vecchia Sidonie:
<<Io ho visto due guerre mondiali, ed ero in Germania tutte e due le volte, perché noi Waldemar siamo tedeschi di Hannover. I nostri regimi si erano macchiati di gravi colpe, ma la popolazione civile no. Eppure il nostro paese fu distrutto e smembrato. 
Noi ci siamo rialzati in piedi, senza una lacrima, perché non ce ne restavano più. 
Il numero dei morti aveva superato di gran lunga le possibilità del nostro cordoglio.
Da allora ho perso fiducia nei salvatori d'oltreoceano. Non conoscono altra diplomazia che i bombardamenti. Fanno il deserto e lo chiamano pace: è il vizio di tutti gli imperi, ed una delle cause della loro caduta. Ma il vento è cambiato. Gli equilibri sono mutati. Ora è Vlad Dracu il vero potente da abbattere!>>

Helena si voltò di scatto, facendo oscillare i suoi orecchini color veredemare:
<<Vlad non è l'unico che sta giocando a nascondino con la morte. Sì, certo, tu non rubi le energie altrui, ma ti avvali di risorse che ad altri sono negate. E a volte mi chiedo se ne vale la pena. 116 anni possono bastare? Non per conoscere tutti i segreti della vita, ma bastano per capire che cos'è la morte. La morte non è quel che di giorno va perduto, ma quelle tracce di memoria degli altri che restano in noi, e quelle tracce di memoria di noi che restano negli altri. 
Cosa resterà di noi se in tutta la nostra vita non abbiamo fatto altro che prendere decisioni meschine?>>



<<Ascoltatemi bene, Helena: i presupposti da cui muoviamo non sono arbitrari, pertanto ogni decisione deve essere coerente con tali presupposti! Da tempo è stato riconosciuto che l'unica cosa che conta è il movimento reale che abolisce lo stato di cose del presente, secondo il Grande Disegno dell'Ordine degli Iniziati.
Non dimenticare che sono stata io a sceglierti come Reverenda Madre del nostro Profeta
Non puoi tirarti indietro proprio ora!
Non ti ricordi quando trassi fuori te e la tua famiglia, i Richmond, dalla rovina?>>

Helena lo ricordava fin troppo bene:
<<Ero così giovane, più giovane di quanto Joelle è adesso... sembra impossibile che siano passati più di quarant'anni... tu eri così diversa, sembravi sinceramente amica della mia famiglia, ed io ero così candidamente ingenua e felice>>



<<Eravamo tutti ingenui e felici, ma è stato tanto tempo fa. Ora è tutto diverso: per questo torno a chiedervi cosa avete intenzione di fare>> disse Friedrich,

<<Salviamo le apparenze>> dichiarò Sidonie <<Vizi privati e pubbliche virtù. Ufficialmente rispettiamo le regole, ma dietro la facciata mobilitiamo tutti gli Iniziati, ad ogni livello, per rendere la Provincia di Estgoth il vero centro segreto del potere decisionale>>

<<Questa ipocrisia mi mette a disagio>> obiettò Helena <<Mi ricordo, vent'anni fa, quando gli scandali toccavano la Famiglia Reale ogni giorno, Sua Maestà mi disse: "Non preoccuparti, Helena. La verità è ciò che conta, non la fortuna". Forse è per questo che alla fine i sudditi hanno ritrovato fiducia in Elisabetta II e nei suoi familiari>>

<<Non è ipocrisia, è ragion di stato!>> disse Sidonie <<E se tu mi citi Elisabetta II, io ti rispondo con la lettera di Elisabetta I al Duca d'Angiò, quando rifiutò la sua proposta di matrimonio perché malvista dal popolo: "Soffro, ma non posso mostrare la mia infelicità; amo, eppur son costretta a dimostrare odio; non oso dire ciò che avrei voluto. Sto lì, muta, ma dentro ho un fiume di parole. Sono e non sono, congelo eppur sono in fiamme. finché da me stessa, un'altra me divengo. Sii lieta, Inghilterra, la Vergine Regina, ora, è solo tua!">>



<<Perché mi dici questo, Sidonie? Cosa vuoi ancora da me?>>

<<Tu non hai una corona sulla testa, Helena. Almeno, non ancora, ma se vuoi che i tuoi sogni di gloria siano coronati da successo, devi adeguarti alla strategia dell'Ordine degli Iniziati. Ma se la tua mente e il tuo cuore sono ancora in Inghilterra, allora ricorda che l'Impero Britannico non esiste più da un bel pezzo, e che da molto tempo non vale più l'inno Britannia rules the waves. La tua Inghilterra non esiste più! E' morta!>>

Helena ricordò che c'era stato un precedente, quando l'Invincibile Armada di Filippo II minacciò di invadere l'Inghilterra, ed Elisabetta I, il cui sangue Tudor scorreva anche nelle sue vene, aveva dichiarò davanti all'esercito: "Sono qui per vincere o morire con voi. E anche se questo ai vostri occhi è il corpo di una donna inerme, vi assicuro che dentro c'è il sangue di Enrico VIII e il cuore di Anna Bolena, e il coraggio di un re, e di un re d'Inghilterra, per giunta!".
Questo pensiero, in qualche modo, le diede coraggio:
<<Io non ho più paura di te, Sidonie. E non voglio fare a Joelle quello che tu hai fatto a me. Basta con le strumentalizzazioni!>>

Friedrich tentò di smorzare i toni, buttando acqua sul fuoco:
<<Io ho ancora molti amici nelle varie ambasciate. Compresa l'ambasciata degli Stati Uniti qui in Ucraina. Un accordo con l'ambasciatore potrebbe darci il tempo di cui abbiamo bisogno per ottenere la testimonianza di Joelle davanti al Consiglio>>

<<Non ce la concederà mai>> tagliò corto Helena <<Le ho parlato e ho visto nei suoi occhi una determinazione che si fonda su qualcosa di molto più solido di ciò che noi possiamo sapere, e persino di ciò che noi possiamo offrirle. Lasciamola andare, lasciamo che il suo destino faccia il suo corso. In fondo qual è la sua colpa? Averci liberato di Jessica è forse una colpa? Essere inchiodati a un destino che non si può cambiare non è forse una punizione sufficiente?>>

Sidonie appoggiò la testa sulla mani ingioiellata:
 <<Ombre, ombre e ancora ombre, e soltanto ombre! Mai una volta che si riesca a tener fede a un proposito!>>



Friedrich fissò Helena:
<<Il vicegovernatore era amico di Jessica. Non potrà tollerare l'idea che il suo rapimento resti impunito, Per non parlare del rischio derivante da Vlad Dracu!>>

Helena si strinse le spalle:
<<Se gli Immortali lo hanno tollerato, forse è il caso che anche Ivan Kaspar si adegui! Quanto a Vlad, ancora non siamo sufficientemente forti per sconfiggerlo>>

Friedrich guardò la moglie esterrefatto:
<<Ma, cara, non possiamo dare un simile segnale di debolezza! Non saremmo più credibili!>>

<<Forse non lo siamo mai stati...>> sussurrò Helena sovrappensiero <<Ad ogni modo, vi offro una soluzione di compromesso.
Esiste un'unica possibilità per evitare che la situazione ci sfugga di mano.
Io e Sidonie chiederemo a lady Margaret una mediazione. Potremmo estendere la richiesta a Glynis e a Isabel. 
Forse è tempo di far cadere le barriere sociali e far sì che i Waldemar e i Burke-Roche diventino un'unica famiglia, anzi un'unica Dinastia, così come dicono le profezie>>

Sidonie parve convinta:
<<Per me va bene. Auguriamoci che vada bene anche a tuo figlio, quando ritornerà>>


Cast

Catherine Deneuve - lady Helena Waldemar, Contessa di Richmond

Jeanne Moreau - Sidonie Waldemar

mercoledì 18 novembre 2015

Gil-Galad, Sesto Re dei Noldor, durante tutta la Seconda Era

AWESOME:


Gil-galad, che in elfico significa "stella di radianza", ne Il Silmarillion e nei Racconti incompiuti, era figlio di Fingon, e nipote di Turgon, a cui succedette come Re dei Noldor dopo la Caduta di Gondolin.




Nato nella Terra di Mezzo, dopo l'esilio dei Noldor, nella famiglia reale, viaggiò in gioventù, durante la Prima Erae visse per qualche tempo con il cugino Finrod Felagund nel Nargothrond
Dopo la morte di questi, nonché quella del nonno Fingolfin nella Dagor Bragollach,fu inviato a presidiare le bocche del Sirion (da cui successivamente si trasferirà sull'isola di Balar) dove strinse amicizia con Círdan. Sfuggì così al massacro della battaglia delle Innumerevoli Lacrime, dove morì suo padre, re Fingon, e al successivo sacco di Nargothrond, in cui perì la sorella Finduilas.
Dopo la morte di Turgon nella caduta di Gondolin, Gil-galad divenne il sesto Re Supremo dei Noldor nella Terra di Mezzo. Con i giovani cugini Elrond ed Elros, partecipò, anche se con un ruolo di secondo piano per la giovane età, alla guerra d'Ira, in cui i Noldor e gli Edain, con il supporto dell'esercito di Valinor e di Eärendil, sconfissero Morgoth e distrussero Angband.

Il Beleriand venne sommerso dal mare, per volontà dei Valar, che punirono in questo modo sia i servi di Morgoth, sia coloro che, tra gli Elfi, si erano ribellati alla loro volontà.





Dopo lo sprofondamento del Beleriand, Gil-Galad guidò i sopravvissuti verso Est e si spostò nell'Ossiriand (chiamato anche Lindon, dagli Elfi Silvani), vicino ai Monti Azzurri, ma dimorava anche occasionalmente nella città di Annúminas, che poi diede ai Dúnedain

Per tutta la Seconda Era, e quindi per due millenni, regnò sui Noldor e su alcuni Sindar, dalla sua roccaforte presso le rive del Grande Mare, e fu alleato dei Númenóreani.specialmente del re Tar-Aldarion.

Fu allora che ci si rese conto che il più potente dei seguaci di Morgoth, e cioè Sauron, era riuscito a sfuggire alla caduta di Angband e stava incominciando a raccogliere le forze oscure nella regione dell'Eriador.

Insieme al cugino e consigliere, Elrond, il re Gil-galad riuscì a cacciare Sauron dall'Eriador, riducendo di molto le forze del Nemico. 

Per proteggere gli altri regni elfici, Gil-galad inviò verso est i più valorosi tra i Noldor e i Sindar di stirpe reale.


Elrond fondò Gran Burrone, Oropher divenne re degli Elfi Silvani, presso il Reame Boscoso, dopo aver sposato la loro principessa Ellerian.
Celeborn e Galadriel divennero sovrani del regno di Lothlorien.

Fu allora che i Noldor commisero il secondo Grande Errore della loro storia e cioè la Creazione degli Anelli del Potere.