lunedì 1 giugno 2015

Estgot. Capitolo 84. Waldemar ed Edwina: dialogo sui massimi sistemi dell'universo



Waldemar aveva aggiunto alcune gocce di Acqua della Vita alla sua tisana serale, prima di mettersi a dormire, al fine di stimolare la Premonizione per scoprire l'ubicazione del Varco di Estgot.
L'effetto fu più potente del solito, come se si trattasse di una vera e propria illuminazione mistica.
I Celti chiamavano "Awen" quella sorta di ispirazione e di coscienza superiore.
Gli Zen la chiamavano Satori.
 Ma il nome non importa: l'Awen e il Satori esistono anche senza parole, persino senza un nome.
Era una condizione rarissima da raggiungere, persino per i grandi mistici, come i Sufi, ma per il Gran Maestro degli Iniziati agli Arcani Supremi era una realtà quotidiana in continua crescita.

Non si illudeva che Atar gli sarebbe apparso, per concludere il Patto di cui si era parlato, e non si meravigliò quando, al posto del Signore del Fuoco trovò la figlia di lui, Edwina Ataris.
La Dama Gialla sedeva su un trono dorato, su cui era scolpito il simbolo del drago. I suoi capelli biondi erano tenuti fermi da una tiara molto elaborata.
Il volto di Edwina, appariva serio e teso.

Waldemar aveva negli occhi tutta la determinazione di chi aveva già deciso cosa fare.
Parlò con tono ironico:
<<Ecco Edwina Ataris in tutto il suo splendore e con la faccia delle grandi occasioni>>

Lei cercò di dominarsi:
<<Atar è contrariato per la tua insubordinazione. Non solo ti rifiuti di seguire i consigli di lady Margaret, ma vai anche alla ricerca di informazioni riservate, inducendo le persone a condividere con te i loro ricordi>>

Waldemar si accigliò:
<<Io non costringo nessuno a far niente. 
Se ti riferisci a tua madre, sappi che ha deciso di sua spontanea volontà, per una ragione che adesso ho ben chiara.
Quello che Isabel voleva farmi capire è come mai Atar non avesse scelto lei per concludere il Patto e rivelare l'ubicazione dei Varchi>>

Edwina rimase impietrita:
<<E l'hai capito?>>



Lui era perplesso:
<<All'inizio credevo che Eclion e Belenos non avrebbero mai accettato che la Rivelazione avvenisse attraverso una Sacerdotessa di Atar. e quindi sarebbe stato scelto un "profeta" super partes. 

Ma quella motivazione non mi convinceva. Io non sono affatto super partes. 
Porto pubblicamente l'Anello del Fuoco  e affermo. come ogni Sacerdote di Atar, che la vera Tradizione è la custodia del Fuoco, non l'adorazione delle ceneri>>

Lei cadde nella trappola:
<<Non esistono Sacerdoti maschi di Atar!>>

Waldemar sorrise:
<<Appunto! Prima che Isabel condividesse i suoi ricordi con me, non avevo fatto caso al fatto che ci fossero solo Sacerdotesse di Atar, e nessun Sacerdote. 

Poi ho ricordato il fatto che i maschi non sopravvivono a dosi elevate di Acqua della Vita. 
Era stato necessario il Programma Genetico per arrivare a questa capacità. Questo però non spiegava perché fosse così importante per Atar avere un Sacerdote maschio, ma ora lo so>>

Gli occhi di Edwina fiammeggiarono:
<<Cosa credi di sapere?>>

Lui sorrise, sapendo di avere in pugno la situazione:
<<C'è un Varco di cui nessun Immortale e nessuna Sacerdotessa riescono a trovare l'ubicazione, poiché qualche forza oscura blocca tutti coloro che provano a cercarlo. Tutti tranne uno.

Lady Margaret lo disse con Isabel:

"Esiste un luogo che ci terrorizza tutte. E' stato detto: un uomo verrà.  Egli andrà dove noi non possiamo". 

Ora so cosa intendeva dire. 
So di che luogo si tratta. E' il Varco che conduce a Gothian. 
E so anche dove si trova. E' qui, nelle vicinanze di Estgot. 

Persino i nomi si assomigliano: il nome originario di Estogt era Westgothian, la città dei Visigoti. 

Infine, so perché è così importante questo Varco. E' da qui che Gothar intende far passare i suoi adepti>>

Edwina abbassò gli occhi:
<<Non sono autorizzata a parlarne, finché non avrai siglato il Patto. 



anche se tu dovessi trovare l'ubicazione del Varco di Estgot da solo, non riusciresti mai a sigillarlo, senza il sostegno di Atar, Belenos ed Eclion>>

Lui la fissò:
<<Dunque Gothar è stato escluso!>>

Edwina si strinse le spalle:
<<Gothar avrà comunque la sua parte, ma questo non ti riguarda>>

Waldemar si accigliò:
<<Non mi riguarda? Gothar vuole creare un esercito di vampiri da scagliare contro la razza umana e tu dici che non mi riguarda?>>

Lei fece un gesto seccato:
<<La situazione è sotto controllo. Gothar si accontenterà del suo castello nei ghiacci, e di un Albino gli che farà da castellano, con qualche servitore. Nessun altro sarà contaminato contro la sua volontà>>

Lui era esasperato:
<<Sciocchezze! Gli adoratori di Gothar saranno una legione! O forse tu non immagini quanti pazzi farebbero la fila per diventare dei veri vampiri? Non più solo "vampiri psicologici", ma veri e propri "non morti"!
La famiglia Dracu non aspetta altro da secoli!>>





Edwina non poteva negare l'evidenza:
<<Siamo sempre riusciti a fermare le trame della famiglia Dracu. L'intero Programma Genetico rischiò di fallire, quando mandarono Virginia ad ucciderti>>

Lui sospirò:
<<Non siete stati voi a salvarmi, è stato l'amore. Nessuno aveva previsto che Virginia ed io ci saremmo innamorati. Lei è stata il grande amore della mia vita. Era, senza ombra di dubbio, la mia anima gemella: l'altra parte di me.  Quando lei è morta, la parte migliore di me è morta con lei>>




Edwina non ne era del tutto convinta:
<<Ed è per questo che hai perso la gioia di vivere? Non è che forse stai idealizzando troppo il ricordo di Virginia. Non metto in dubbio che ti amasse. Ma tu di più. Tu la amavi di più, o meglio tu amavi di più non tanto lei, quanto l'idea che avevi di lei>>

Waldemar scosse il capo:
<<E tu che ne sai? Cosa sai tu del vero amore? Io e Virginia eravamo felici. 
Era quella la felicità. Era quella la mia grande occasione. Era quello il momento. Era quello!
Ma io non stato in grado di difendere ciò che avevo di più caro e sacro>>

Lei fu percorsa da un brivido:
<<Vorresti farmi credere che si può amare veramente soltanto una volta nella vita? Che l'anima gemella è una sola e soltanto una?>>

A quel punto ebbe Waldemar una premonizione spontanea.
Un giorno anche tu, Edwina,  perderai, come me , la tua anima gemella, per cause esterne e inarrestabili. E allora ti ricorderai di me, e capirai, e piangerai, e sarà gran pianto e stridore di denti, nella Valle della Gheenna.
Preferì tuttavia non dirle nulla, poiché il presente aveva già le sue inquietudini e ad ogni giorno basta la sua pena.

<<E' stata una follia l'aver cercato in Jessica il ricordo di Virginia. Nessun clone, nemmeno con la condivisione dei ricordi, potrà essere come lei. 
Ricorda queste mie parole, Edwina: "il sogno che interrompi non ritorna uguale". Mai.
Se poi ci potrà essere un'altra donna, diversa, in grado di far nascere un amore del tutto nuovo, questo è ancora tutto da scoprire. Ma non sarà facile scacciare il fantasma di Virginia. "E' possibile, lo sai, amare un'ombra, ombre noi stessi">>

Edwina lo fissò con quegli occhi ipnotici che rendevano inquietante la sua bellezza:
<<Tu ti sei reso l'ombra di te stesso, ma non hai tutti i torti quando dici che si può amare anche in assenza. Io ho visto Arexatan Eclionner soltanto in una Premonizione. Lui non è ancora nato, eppure io già lo amo>>



Waldemar ricordò quel nome:
<<Arexatan Eclionner nascerà dall'unione di Eclion con una delle mie figlie. Ne dovrà passare molta di acqua sotto i ponti, prima che giunga il vostro momento...>>

Edwina rimase con un sorriso tirato:
<<Helena, la tua terzogenita, la cui madre sarà Joelle Burke-Roche, l'unica delle gemelle che non hai ancora conosciuto. Dicono che sia quella più temibile, poiché venera Eclion l'Oscuro>>

Lui non era affatto felice di quella prospettiva:
<<Percepisco un serio pericolo. Joelle mi farà del male>>

La Dama Gialla lo rassicurò:
<<Ci penserò io a proteggerti, ma prima dovremo concludere un accordo. 
Lo sai come si firmano i Patti con gli Immortali?>>