sabato 19 luglio 2014

Berlusconi e Renzi fondano il "nuovo" Centro-sinistra (o vecchio Pentapartito) e il pensiero unico "buonista".



Sì, avete letto bene: Berlusconi e Renzi sono alleati e uniti in "profonda sintonia" nella nuova coalizione di Centro-sinistra che comprende PD e Forza Italia più qualche partitino minore e che ricorda molto il vecchio Pentapartito della Prima repubblica (DC, PSI, PSDI, PRI, PLI). Il Partito Democratico ha preso il posto della Democrazia Cristiana, Forza Italia ha preso il posto del Partito Socialista, e l'NCD di Alfano ha raccattato ciò che rimaneva degli altri partitini. Risultato, i due padri fondatori della Terza Repubblica, dei quali il più anziano è stato regista, primo attore e capocomico della Seconda per vent'anni, hanno di fatto rifondato il sistema di potere della Prima Repubblica, quella in cui la ricchezza delle loro famiglie è nata e crescita. All'epoca c'erano due opposizioni, una di sinistra, il PCI e una di destra l'MSI. Il posto del Partito Comunista è stato preso dal Movimento 5 Stelle e il posto del Movimento Sociale è stato preso dalla Lega e da Fratelli d'Italia. Insomma, tutto come prima, ha vinto il Gattopardo: "Perché tutto resti com'è bisogna che tutto cambi" e "Bisogna che tutto cambi perché tutto resti com'è".











Renzi è il "figlio politico" di Berlusconi



Non meraviglia se Piersilvio Berlusconi abbia schierato Mediaset in un sostegno aperto a Renzi, che in un certo senso è suo "fratello".





La famiglia Berlusconi ha trovato in Renzi il suo nuovo referente politico, come un tempo lo era stato Craxi.
Dopo il Patto del Nazareno, tutte le sentenze riguardanti Mediaset e i vari componenti della famiglia Berlusconi sono state favorevoli a Mister B.
Naturalmente tutto questo era "auspicabile" in nome della stabilità e delle "riforme".



Qualcuno potrebbe obiettare che, una volta approvate le "riforme" tanto care a Renzi, il nostro giovane premier potrebbe fare a meno di Silvio, e viceversa Mister B potrebbe tornare a dedicarsi a ciò che rimane di quello che un tempo era il Centro-destra.
Ma non sarà così.
E vi spiego il perché.
Renzi ha bisogno dell'appoggio del telegiornali Mediaset, per far credere agli Italiani che va tutto benissimo, e Mediaset ha bisogno dell'appoggio politico di Renzi per evitare che Grillo vada al potere e sfasci tutto, o che la magistratura torni alla carica contro la famiglia Berlusconi.
Berlusconi sa benissimo che, con le nuove regole e con l'aria che tira, le chance di una vittoria della fantomatica (e attualmente inesistente) coalizione di centro-destra sarebbero minime, per cui il suo obiettivo ormai sarà soltanto quello di fare in modo che la destra possa impedire ai grillini di andare al ballottaggio. Cioè l'obiettivo di B è di fare del centrodestra il "miglior perdente", cioè farlo arrivare secondo, in modo da evitare che i 5 stelle vadano al ballottaggio. E si sa che il doppio turno ha sempre favorito il centro-sinistra, che adesso si riassume in un'unica parola: Renzi. Gli altri sono ridotti a comparse, a pedine.
Dopodiché, il Patto del Nazareno veglierà sui protetti di Silvio, con Renzi al governo per vent'anni e due opposizioni, una a destra e una antisistema, emarginate e bollate con l'etichetta del "populismo".
Al cosiddetto "populismo", sia esso proveniente da partiti di destra o dai grillini, il patto Renzi-Berlusconi opporrà il pensiero unico buonista: quindi porte spalancate all'immigrazione clandestina, con tanto di accoglienza di lusso ai "migranti"; bastonate e tasse ai "cattivi e individualisti" proprietari di immobili, agli "avari" risparmiatori, ai "rozzi" piccoli imprenditori, agli "avidi evasori" delle partite iva e/o liberi professionisti, tutti indicati come il "nemico di classe"; totale disinteresse per i disoccupati e i pensionati, visti come "parassiti della società"; grande deferenza verso le banche e le istituzioni finanziarie internazionali "uniche garanti della pace e della prosperità"; totale adesione al femminismo estremo e all'ideologia "gender" LGBT in nome delle "pari opportunità" e in cambio del sostegno dell'intellighenzia radical-chic e del mondo dello spettacolo, finalmente uniti, "tutti insieme appassionatamente", da Nichi Vendola a Giovanardi, nelle "magnifiche sorti e progressive" del renzismo universale.



P.s. Se a qualcuno, leggendo e notando che ho criticato praticamente tutti, si chiedesse da che parte sto, io risponderei "dalla mia", ma anche da quella dell'Italia, più che altro perché se la barca affonda non ci sarebbe nessuna scialuppa di salvataggio per il sottoscritto e altri nelle medesime condizioni di "precario".
Se poi voleste proprio sapere quali sono le mie idee politiche, dirò che sono un conservatore, perché ho notato che quasi sempre quando si cambia, si peggiora e viene fuori che "si stava meglio quando si stava peggio". Conservatori di tutto il mondo, unitevi!










Giardini e parchi






































Sotto, di Hermann August Krüger (1834-1908), "Park in Rome: overlooking the Alban Hills" (1899)
Oil on canvas, 97 x 75 cm
Private collection











La Terra di Mezzo e i Regni della Terza Era: mappe e immagini.







Sala del Trono di Gondor



Corona di Gondor






Re di Arnor e di Gondor sono personaggi di Arda, l'universo immaginario fantasy creato dallo scrittore inglese J.R.R. Tolkien.
Arnor e Gondor furono i due regni fondati nella Terra di Mezzo dai superstiti del Popolo Numenoreano nella Terza Era, guidati dall'ultimo discendente della casata reale, Elendil l'Alto, Principe di Andunie e primo Re di Arnor e Gondor.




Arnor era il regno settentrionale ed i re dimorarono prima nella città di Annúminas e successivamente a Fornost.
Elendil affidò il regno di Gondor ai propri figli Isildur ed Anárion.
Alla fine della Seconda Era ebbe luogo la grande guerra dell'Ultima Alleanza di Uomini ed Elfi contro Sauron, il quale venne sconfitto dopo che Isildur gli tagliò dito ed Anello con Narsil, la spada del padre. Nella battaglia di Dagorlad tuttavia perirono sia Elendil che Anárion. Isildur quindi istruì Meneldil, figlio del fratello defunto, e lo fece Re di Gondor. Nell'anno 2 T.E. Isildur intraprese il suo viaggio di ritorno al nord, ma subì un'imboscata degli Orchi, che uccisero lui ed i suoi tre figli maggiori. Re di Arnor divenne quindi Valandil, quartogenito di Isildur, che, ancor giovane, era rimasto al sicuro ad Imladris durante la guerra e le vicende immediatamente successive.

I Re del Reame Unito di Arnor


Questi furono i re che si succedettero nel Reame Unito di Arnor, detti Alti Re di Arnor o Re del Reame Unito. Le date indicate si riferiscono alla durata del loro regno.
  1. Elendil, 3320 S.E. – 3441 S.E
  2. Isildur 3441 S.E. – 2 T.E.
  3. Valandil 2 T.E. – 249 T.E.
  4. Eldacar 249 T.E. – 339 T.E.
  5. Arantar 339 T.E. – 435 T.E.
  6. Tarcil 435 T.E. – 515 T.E.
  7. Tarondor 515 T.E. – 602 T.E.
  8. Valandur 602 T.E. – 652 T.E.
  9. Elendur 652 T.E. – 777 T.E.
  10. Eärendur 777 T.E. – 861 T.E.

La suddivisione di Arnor in tre regni: Arthedain, Cardolan e Rudaur.

Dopo Eärendur, il reame di Arnor si scisse in tre regni, ma solo in quello di Arthedain i Dúnedain mantennero salda la dinastia e non decaddero pochi secoli dopo come nel Cardolan e nel Rhudaur (e qui i Re continuarono a portare il titolo di "Re di Arnor", oltre che di Arthedain).

I Re di Arthedain

 Nell'anno 1356 T.E., morti i discendenti di Eärendur sia nel Cardolan che nel Rhudaur, Argeleb I Re di Arthedain reclamò il titolo di Re di tutti i territori di Arnor. Così i re dell'Arthedain vennero annoverati tra i re di Arnor. Questi dunque furono i re che si succedettero nel regno di Arthedain. Le date indicate si riferiscono alla durata del loro regno.
  1. Amlaith (primogenito di Eärendur) 861 T.E. – 946 T.E.
  2. Beleg 946 T.E. – 1029 T.E.
  3. Mallor 1029 T.E. – 1110 T.E.
  4. Celepharn 1110 T.E. – 1191 T.E.
  5. Celebrindor 1191 T.E. – 1272 T.E.
  6. Malvegil 1272 T.E. – 1349 T.E.
  7. Argeleb I 1349 T.E. – 1356 T.E.
  8. Arveleg I 1356 T.E. – 1409 T.E.
  9. Araphor 1409 T.E. – 1589 T.E.
  10. Argeleb II 1589 T.E. – 1670 T.E.
  11. Arvegil 1670 T.E. – 1743 T.E.
  12. Arveleg II 1743 T.E. – 1813 T.E.
  13. Araval 1813 T.E. – 1891 T.E.
  14. Araphant 1891 T.E. – 1964 T.E.
  15. Arvedui 1964 T.E. – 1975 T.E.
Arvedui fu l'ultimo Re del regno dei Dúnedain al nord. Dopo di lui cessò di esistere il Regno di Arnor. La stirpe dei re comunque si conservò intatta, a differenza che a Gondor, ed il primogenito di Arvedui, a nome Aranarth, divenne il primo dei Capitani dei Dúnedain. L'ultimo dei Capitani, circa mille anni dopo, fu Aragorn II, che all'epoca della Guerra dell'Anello tornò ad essere il Re degli Uomini e dei Regni Uniti di Arnor e Gondor col nome quenya diElessar, seguito da suo figlio Eldarion.

Non tutto quel ch'è oro brilla,
Né gli erranti sono perduti;
Il vecchio ch'è forte non s'aggrinza,
le radici profonde non gelano.
Dalle ceneri rinascerà un fuoco,
L'ombra sprigionerà una scintilla;
Nuova sarà la lama ora rotta,
E re quei ch'è senza corona.





Gondor



Di seguito sono elencati tutti i Re di Gondor, da Elendil fino all'inizio della Quarta Era, compreso il periodo di vuoto di potere che intercorse tra re Eärnur e re Elessar, dovuto alla creduta estinzione della stirpe dei re, e durante il quale furono i Sovrintendenti a regnare.

#NomeRegno
IElendil e Anarion3320 – 3441 S.E.
IIIsildur3441 S.E. – 2 T.E.
IIIMeneldil2 – 158 T.E.
IVCemendur158 – 238 T.E.
VEärendil238 – 324 T.E.
VIAnardil324 – 411 T.E.
VIIOstoher411 – 492 T.E.
VIIIRómendacil I (Tarostar)492 – 541 T.E.
IXTurambar541 – 667 T.E.
XAtanatar I667 – 748 T.E.
XISiriondil748 – 840 T.E.
XIITarannon (Falastur)840 – 913 T.E.
XIIIEärnil I913 – 936 T.E.
XIVCiryandil936 – 1015 T.E.
XVHyarmendacil I (Ciryaher)1015 – 1149 T.E.
XVIAtanatar II1149 – 1226 T.E.
XVIINarmacil I[3]1226 – 1294 T.E.
XVIIICalmacil1294 – 1304 T.E.
XIXRómendacil II (Minalcar[4]1304 – 1366 T.E.
XXValacar1366 – 1432 T.E.
XXIEldacar (Vinitharya)1432 – 1437 T.E.
XXIICastamir[5]1437 – 1447 T.E.
XXIEldacar1447 – 1490 T.E.
XXIIIAldamir1490 – 1540 T.E.
XXIVHyarmendacil II (Vinyarion)1540 – 1621 T.E.
XXVMinardil1621 – 1634 T.E.
XXVITelemnar[6]1634 – 1636 T.E.
XXVIITarondor1636 – 1798 T.E.
XXVIIITelumehtar (detto Umbardacil)1798 – 1850 T.E.
XXIXNarmacil II1850 – 1856 T.E.
XXXCalimehtar1856 – 1936 T.E.
XXXIOndoher1936 – 1944 T.E.
-Fíriel[7]-
XXXIIEärnil II1945 – 2043 T.E.
XXXIIIEärnur2043–2050 (?) T.E.
-Sovrintendenti di Gondor2050 - 3019 T.E.
XXXIVElessar (Aragorn II)[8]1 – 120 Q.E.
XXXVEldarion120 - ? Q.E.

Eärnur, l'ultimo dei re di Gondor, fu catturato dagli Orchi di Minas Morgul, e mai più rivisto; poiché non aveva avuto figli prima della tragedia, e non trovandosi un erede abbastanza stretto, il potere a Gondor passò ai Sovrintendenti. L'ultimo Sovrintendente Reggente fu Denethor, figlio di Echtelion.
La restaurazione della dinastia di Andunie sul trono avvenne nella persona di Aragorn Elessar, che confermò Faramir, figlio di Denethor, nel ruolo di Sovrintendente.



Ad Arargon succedette Eldarion, il figlio di sangue elfico nato dal matrimonio con Arwen Undomiel, figlia di Elrond e nipote di Galadriel.

Aragorn riunì nuovamente le corone di Arnor e Gondor, diventando sovrano del Regno Riunito, che divenne la grande potenza della Terra di Mezzo nella Quarta Era.