mercoledì 25 giugno 2014

Quadri paesaggistici



Peder Mørk Mønsted, "Veduta del lago Borreso, Danimarca", 1912 - Olio su tela, 120x199 cm, Collezione Privata 

Sotto Peder Mørk Mønsted, Un ruscello d'estate (1905) Collezione privata cm 90 x150 



Peder Mørk Mønsted, A Wooded River Landscape with Deer beyond (1904)



Peder Mork Monsted (1859 - 1941) Stream in the Woods 









Sotto  Peder Mørk Mønsted, "Lavandaie a Torbole" - Olio su tela, Collezione Privata - 





Peder Mørk Mønsted, "Tramonto sul lago di una foresta", 1895 - Olio su tela, 68.7x113.6 cm, Collezione Privata 



Peder Mørk Mønsted, "La Chiesa di Sant'Andrea a Torbole", 1909 - Olio su tela, 70x100 cm, Collezione privata - 


Peder Mørk Monsted (1859-1941), Road to New Battle (1879). (Ludo)


Peder Mørk Monsted, An afternoon stroll (1888).



Peder Mørk Mønsted, "Lago tra le colline di Silkeborgh", 1907 - Olio su tela, 122 x 202 cm, Collezione Privata -


Peder Mørk Mønsted, "Giornata estiva lungo la costa italiana nei pressi di Amalfi" (1902) 


Peder Mørk Mønsted, "Mezzogiorno in una piantagione di fichi d'India, Capri", 1885 - Olio su tela, Collezione Privata - 


Peder Mørk Monsted, L'Anfiteatro di Taormina (1885)

martedì 24 giugno 2014

Gothian (seconda edizione). Capitolo 21. Lady Marigold svela gli Arcani Supremi.

 
Da quando aveva rimesso piede a Lathena, lady Marigold Steinberg, Contessa di Gothian, detta "la Dama Gialla", si era preparata ad un incontro molto più importante di quello con Ellis.
Dopotutto l'Imperatrice Madre aveva solo una conoscenza limitata degli Arcani Supremi, mentre il Clero di Eclion era decisamente più informato, e l'Ordine della Grande Canonica era quello più informato di tutti.
         Però mai quanto me! A differenza di loro, quando fu siglato il Patto, io c'ero! 
 La Dama Gialla era rimasta impressionata dall'imponenza sontuosa e variegata dell'edificio della Grande Canonica di Lathena. 


Era una novità per lei, infatti era stata costruita molto dopo il suo ultimo soggiorno nella capitale dell'Impero.
Per la maggior gloria di Eclion? O piuttosto per mostrare il potere dell'Ordine dei Canonici?
Ufficialmente erano preti che assistevano il Sommo Sacerdote, ma in realtà si comportavano come un ordine monastico con un ampio margine di autonomia.
Persino il Sommo Sacerdote li teme!
Marigold invece no. Aveva dimenticato da tempo cosa volesse dire la paura.
L'invito da parte di Padre Ulume era anzi l'occasione giusta per incominciare ad attuare la parte più delicata del piano che lei e il Conte di Gothian avevano predisposto fin dal giorno del loro matrimonio, dopo la battaglia di Elenna sul Dhain, nell'anno della Primavera di Sangue.
 

















E' il primo passo per arrivare al Priore Mollander, il vero tessitore di tutte le trame!
La Contessa di Gothian, era diventata la Prima Dama di compagnia dell'Imperatrice Vedova, e questo giustificava in parte, come atto di omaggio alla sovrana, l'invito di padre Ulume.
Che Ellis pensi pure a questo invito come ad un gesto di cortesia!
Il prete la attendeva nell’atrio della Canonica e la salutò con seria compostezza.
Si sta abituando alla mia presenza, anche se è ancora molto intimorito. E ne ha tutte le ragioni! Ha capito da tempo che non sono solo una sacerdotessa di Atar. Io sono la figlia di Atar!
Dal modo in cui si scambiarono un reciproco sguardo di diffidenza, era chiaro ad entrambi che quel colloquio era potenzialmente pericoloso.
Il sacerdote la accompagnò lungo interminabili corridoi fino al suo sfarzoso studio e poi chiuse la porta.
«Milady, abbiamo lasciato molti discorsi in sospeso, dopo il nostro arrivo nella Città Santa»
Marigold mantenne un’espressione neutrale.
 «Ne sono consapevole, ma non so se quello che ho da dire vi piacerà»
Ulume apparve nel contempo irritato e spaventato: «E' una minaccia?»
La Dama Gialla era compiaciuta di come il prete la temesse.
«Chiamiamola pure così, Padre»
Il sacerdote annuì:
 «Prima di parlare, preghiamo Eclion perché illumini le nostre anime»
E rivolse gli occhi verso l'alto.


Marigold  non voleva permettergli di mantenere il controllo della conversazione.
Occorreva osare, colpire subito al cuore.
«Sono a conoscenza del vostro progetto di instaurare un regime teocratico a Lathéna»
Un progetto che durava da decenni, forse da secoli.
Il sacerdote fece finta di non capire: «Ma di cosa state parlando?»
La Dama Gialla sorrise:
«Voi lo chiamate il Nuovo Patto. Lo conosco bene, perché, tra le altre cose, quel progetto prevede la mia eliminazione»
Ulume faticò a mantenere la compostezza: «Vi hanno informato male, Milady!»
La Contessa di Gothian si spazientì:
«Avanti, Ulume! Siamo entrambi iniziati agli Arcani Supremi! Smettiamola con questi stupidi giochetti !»
Il sacerdote deglutì e a bassa voce le chiese: «Cosa volete da me?»
Marigold rispose scandendo bene le parole:
«Da voi niente!Voglio un colloquio privato col Priore Izùmir Mollànder!»

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Al solo sentir pronunciare il nome del suo superiore, Ulume scosse il capo:
«E' fuori discussione!»
La Dama Gialla era irritata da quelle resistenze.
«Io so che Mollander vuole uccidere l'imperatore Elner XI !»
Il sacerdote la fissò con sdegno: «Come osate insinuare una cosa simile?»
Il suo maldestro tentativo di difesa la spazientì del tutto.
Occorre passare alle maniere forti. L'hai voluto tu!
I suoi occhi gialli pulsarono di pagliuzze dorate.
«Ne ho tutto il diritto, prete! Non mi riconosci? Hanno davvero distrutto tutti i miei ritratti?»
Le sue labbra si ritirarono in un ghigno diabolico. I suoi canini apparvero quelli di un predatore.
Lo vedi? Sono anch'io una progenie divina! La figlia di Atar, dio del Fuoco!


Un’ondata di terrore travolse Padre Ulume, che istintivamente si portò la mano alla catena col sole radiante di Eclion che aveva appesa al collo:
 «Va’ indietro, demone!»
Marigold gli strappò con violenza la catena, e la scagliò per terra.
«Sei più sciocco di quanto credessi! Non sono un demone, sono la figlia di un dio!»
Tutto il potere di Atar la stava rendendo terrificante.
Per un attimo tornò ad essere veramente la figlia del Signore del Fuoco.



Il sacerdote si vide perduto, e implorò la protezione di Eclion.
La Dama Gialla, con una incredibile forza lo prese per il colletto:
«Stai pregando inutilmente!  Eclion e Atar sono alleati! Eclion protegge me, perché suo figlio Arexatan mi amava!»
Il prete allora cedette.
 «Edwina…  Edwina Ataris, la figlia di Atar! La tua anima non ha dunque ancora trovato pace?»
 La risposta era fin troppo ovvia.
«Né la mia anima, né il mio corpo! Ho dormito per quasi mille anni, in attesa di questo moment! Mi riprenderò Arexatan quando si risveglierà nel corpo di Elner XI, come fu deciso nell'Antico Patto! Niente e nessuno potrà fermarmi, stavolta! Impedirò a Mollander di portare sul trono imperiale il Mezzosangue di Amnisia!»
Ulume sgranò gli occhi.
 «Come fai a...»
Marigold non lo lasciò finire. Conosceva la domanda e la risposta da troppo tempo.
 «Il Duca Gallrian lavora per me! Credevi che lasciassi al tuo confratello Sulmen il controllo di Marvin Vorkidian?»
Il sacerdote si limitò a fissarla.
 «Rispondimi, Ulume! Come osi negare al mio amato la reincarnazione nel corpo di Elner XI, il suo discendente perfetto, puro sangue Eclionner, nato dall'incesto di due fratelli carnali?»
Ulume non rispose, il terrore glielo impediva.
Ora che ha capito, devo lasciarlo vivere per farlo obbedire ai miei ordini.
Si sentì improvvisamente stanca.
Ripensò al suo amato.
Ho attraversato gli oceani del tempo per rivederti, Arexatan! 
Troppo tempo. Quasi mille anni...
 Non le pareva possibile che fosse ormai trascorso il Millennio, dalla morte del suo amato, il fondatore della dinastia Eclionner e dell'Impero Lathear, il divino Arexatan, figlio di Eclion.




Il silenzio calò in quella stanza: troppe cose erano state dette, e troppi segreti svelati.
Lei però attendeva ancora la risposta.
Ulume se ne accorse e capì che forse si sarebbe potuto salvare:
 «Credimi Edwina, non abbiamo tradito il Patto. Il testo sacro non specifica chi sia il Predestinato, e non prevede che sia tu a deciderlo. Edwina devi credermi... non ti sto mentendo!»
Lei pareva non ascoltarlo più.
Edwina... 
Sentire quel nome la faceva star male. Lo aveva detto al Conte Fenrik il giorno in cui si era risvegliata.
Il sogno che interrompi non tornerà più uguale.
Era stata quella l'amara lezione della sua vita.
Cosa ne sapevano loro? Come potevano capire quanto le fosse costato reinventarsi una nuova vita, ridare a se stessa una nuova opportunità?
La sua voce divenne improvvisamente calma.
«Ora sono Marigold, e non voglio essere chiamata in altro modoVengo a riprendere ciò che mi è stato tolto»
Padre Ulume, percorso dai brividi, annuì.
Marigold lesse nei suoi occhi una comprensione che prima non c'era.
Lui sa che ho ragione!
Aspettò che il prete parlasse.
Ulume cercò di ritrovare la sua dignità.
«Padre Mollander non credeva alle voci sul tuo conto. Dopotutto in questa storia nessuno sembra chi è veramente. Siamo confusi...»
Era sincero. Eppure gli elementi per capire c'erano tutti.
«Gli iniziati agli Arcani Supremi sono stati informati che Eclion è un demone, il Signore delle Tenebre, e che Atar, Signore del Fuoco è il suo braccio destro e Gothar, Signore dei Ghiacci, il suo braccio sinistro. Nessuno si può opporre al potere dei Grandi Anziani, i Signori dell'Universo»
Il sacerdote scosse il capo:
«Arexatan ci aveva nascosto che Eclion è il Signore delle Tenebre! Per questo convincemmo suo figlio Wechtigar ad ucciderlo. Noi non siamo adoratori dell'Oscurità!»
Marigold sospirò:
 «Voi dovete fedeltà alla Dinastia Eclionner  e gli Eclionner sono creature della notte, non nascondono il loro lato oscuro. Come può essere solare una stirpe dove i figli uccidono i padri e viceversa? No, Ulume... voi sapete bene che il Signore del sole è Belenos, il progenitore della stirpe dei Vorkidian. E' per questo che tramate per portare Marvin sul Trono del Sole!»  


Ulume non poteva mentire: «Sì lo sappiamo. Padre Mollander ritiene che il solo modo per mantenere il nostro giuramento di lealtà verso gli Eclionner senza però diventare schiavi di Eclion sia quello di porre sul trono il figlio di Masrek Eclionner e di Lilieth Vorkidian. E' l'unica soluzione possibile. Marvin Eclionner Vorkidian è l'unico che potrà riportare l'equilibrio nella Forza tra Eclion e Belenos, discendendo da entrambe le loro stirpi»  
Quell'ammissione era per Marigold una vittoria importante. Ora la partita poteva essere giocata a carte scoperte.
«Per questo esigo di parlare col Priore Mollander. In fondo Eclion sa perdonare. Sa persino amare! Io lo so! Io ero sua! L'amore non è un peccato, come alcuni di voi sostengono. Non esistono peccati d'amore. I veri peccati sono quelli contro l'amore. E quelli sono imperdonabili!»  
Il riferimento era evidente. 
I ricordi di lei risalivano a mille anni prima.
I miei ricordi sono la vostra storia. Le mie gesta sono le vostre leggende.
Ulume lo sapeva. L'aveva intuito fin dal giorno in cui l'aveva incontrata al porto di Baralbeck.
Era una storia triste, da cui aveva avuto origine la maledizione degli Eclionner.
Arexatan era stato ucciso dal suo figlio primogenito ed erede al trono, il principe-sacerdote, Wechtigar I il Pio, sobillato dal Clero, che temeva lo strapotere di Edwina Ataris, imperatrice consorte, la sesta moglie, venuta dal nord per generare con lui una nuova stirpe. Ma quel sogno fu spezzato.
Wechtigar si era macchiato del crimine più grande.


Marigold ricordò quell'evento come se fosse successo in un'altra vita, in un altro mondo:
«Avrebbe voluto uccidere anche me. Fu Eclion stesso a fermarlo. Quel giorno di mille anni fa, gli dei e i demoni si incontrarono per l'ultima volta, e siglarono il Patto. Io fui risparmiata, e non solo perché ero figlia di Atar. Anche la dea della luce, Aenor, ebbe pietà di me. Persino Ulien, dea della luna, implorò Belenos  e, tramite lui, Kevin Vorkidian, di risparmiarmi. E infine Gothar chiese a suo figlio, il Conte Fenrik, di portarmi con sé. Io e lui siamo gli ultimi testimoni viventi del Patto, ed ormai è giunto il tempo in cui tutto questo diverrà noto e gli Arcani Supremi saranno svelati!»  
La mente di Ulume era confusa. Non conosceva i dettagli del Patto, nessuno aveva capito l'ampiezza e la vastità di quell'accordo, e le sue implicazioni. 
«Il Patto fu un compromesso tra il Bene e il Male, per questo ora riteniamo che Marvin Vorkidian...».
«No! Io voglio un Eclionner puro al mio fianco! L'equilibrio sarà rispettato dall'unione dei Vorkidian con la stirpe di Alfarian. Marvin avrà Alienor e il regno dei Keltar, io avrò Elner e l'impero dei Lathear, e Fenrik avrà Alyx e il regno degli Alfar. Tutti gli altri dovranno essere eliminati: Ellis, Masrek, Kerelik, Gahel, Gallrian, Aryellin e Lilieth»  
Era una menzogna, Marigold lo sapeva bene. Fenrik voleva molto di più, ma questo era meglio non rivelarlo ai sacerdoti.
Ci fu di nuovo silenzio. Ulume pareva aver accettato il Nuovo Patto.
Marigold si rilassò e con voce tranquilla concluse: «Riferisci tutto al Priore Mollander e digli che pretendo la sua sottomissione. Rimarrò in attesa ancora un po', ma quando scadrà il Millennio, ed il Dormiente si sarà risvegliato, allora dovrete ricordarvi bene una cosa: Lui-è-mio!»






N.d.A.

Marigold di Gothian è qui rappresentata come Melisandre di Asshai, ne "Il trono di spade" di George Martin.
Izumur Mollander è interpretato da Christopher Lee nel ruolo del Conte Dooku, o Darth Tyranys in Guerre Stellari.
Belenos è il dio Belenus dei Celti.
La Grande Canonica è la cattedrale della Sagrada Familia di Barcellona, opera dell'architetto Gaudì.
Arexatan Eclionner è rappresentato da Feanor ne "Il Silmarillion" di J.R.R. Tolkien.
Wechtigar I Eclionner il Pio è disegnato da Luis Royo





































                                                                                                                                            


Edifici storici e monumenti




The Grand Palace (ThaiพระบรมมหาราชวังRTGSPhra Borom Maha Ratcha Wang[) is a complex of buildings at the heart of BangkokThailand. The palace has been the official residence of the Kings of Siam (and later Thailand) since 1782. 




The king, his court and his royal government were based on the grounds of the palace until 1925. The present monarch, King Bhumibol Adulyadej (Rama IX), currently resides at Chitralada Palace, but the Grand Palace is still used for official events. Several royal ceremonies and state functions are held within the walls of the palace every year. The palace is one of the most popular tourist attractions in Thailand.





Malaysia, palazzo di Putrajaya



Peterhof, Russia.



Statua di Lao Tse, fondatore del Taoismo, Cina



Craigdarroch Castle in Victoria, British Columbia, is a historic, Victorian-era Scottish Baronial mansion.





Baron Empain Palace in Cairo, Egypt.



Las Lajas Sanctuary, Colombia



Chatsworth House



Peles Castle - Romania



Castle of Butron, Spain



CASA LOMA CASTLE in Ontario, Canada. The former home of Canadian financier, Sir Henry Pellatt.



Pierrefonds Castle in Picardie (Picardy), France, Europe


Burghley House 1587 architect: Robert Smythson


Elisabetta II visita il set di Game of Thrones (realmente, in tutti i sensi!)



La popolarità di Game of Thrones è così grande che persino Elisabetta II d’Inghilterra si scomoda per visitare il set del Trono di Spade. La location prescelta è quella di Belfast dove è stato girato il pilot di Game of Thrones e dove ancora oggi, in alcune delle zone naturalistiche più famose, viene girata la quarta stagione.



La visita era stata annunciata dall’account Twitter dei reali inglesi, e a parte il lato folkloristico – avranno portato un Trono di Spade per farci sedere la regina? – la visita è serissima: secondo i calcoli del Belfast Telegraph, le prime quattro stagioni della serie tv girate in Irlanda hanno portato un indotto di 139 milioni di dollari, creato 900 posti part time e 5.700 full time. Merito dei lavoratori utilizzati per le riprese di Game of Thrones, ma anche del turismo creatosi grazie alla serie tv.


Queen Elizabeth (88) and the Duke of Edinburgh (93), this morning, visiting the sets of the hit series "Game of Thrones".

Like many visitors to Belfast's Titanic Studios, the monarch took a seat on the throne created for the ruler of the mythical Seven Kingdoms.



Hard times for Cersei Lannister, Margaery Tyrell and Danerys Targaryen: nobody of them could ever win a battle with Elizabeth Windsor, 2nd of her Name, Queen of the United Kingdom of Great Britain and North Ireland.

Lena Headey smiles to the real queen, while Elizabeth is stunned by the Iron Throne. Behind the queen, Jon Snow in suit and tie is beginning his watch.



Non pare molto convinta... forse ha capito che è scomodo e oltre tutto porta male a chi ci siede! :-)









E il giovane re Tommen deve temere la concorrenza dei figli, nipoti e pronipoti di Elisabetta II Windsor, come mostra l'albero genealogico della famiglia reale inglese dei Mountbatten-Windsor, nata dall'unione di Elizabeth Windsor e Philip Mountbatten.




Gli alberi genealogici dei Lannister e dei Targaryen impallidiscono al confronto!

E quale regina di Westeros fu mai per 62 anni sul trono? Ecco la sterlina d'oro per il 62° anniversario di regno di Elisabetta II.  Elizabeth Dei Gratia Regina Fidei Defensor. La stessa formula di conio della prima Elisabetta, la figlia di Enrico VIII e lo stesso piglio severo della regina Vittoria.


Sul retro della sterlina d'oro, San Giorgio uccide il Drago. Un chiaro avvertimento alla dinastia Targaryen! :-)