domenica 15 giugno 2014

Gothian (seconda edizione). Capitolo 10. Le verità svelate.



«E così tu credi che io sappia esattamente chi è stato il mandante del rapimento di tua madre e di tuo padre, e cioè la vera identità dell'uomo che si fa chiamare "lo Sciancato"» 
Lady Ariellyn Vorkidian, contessa di Keltar-Senia, sapeva che il momento della rivelazione di ogni segreto ormai era giunto. Non poteva tacere oltre la verità a suo nipote.
Marvin annuì, con uno sguardo determinato che non ammetteva ulteriori dilazioni:
«Lo so per certo. E so anche che, se non me l'hai mai detto, lo hai fatto per proteggermi da lui, ma ora è il momento che tu mi sveli tutta la verità»
Ariellyn sentì improvvisamente tutti i propri anni sulle spalle. Erano stati anni difficili, soprattutto gli ultimi, quelli dopo la Primavera di Sangue.
«Seguimi» disse al nipote, dirigendosi verso la propria stanza e poi si fermò di fronte ad un quadro che la ritraeva in gioventù: «Sposta il mio ritratto di quand'ero giovane»


Marvin eseguì l'ordine, immaginando che qualcosa di prezioso fosse nascosto in quel ritratto, ma vide invece che dietro di esso c'era una cassaforte.
Ariellyn tirò fuori dalla tasca del vestito una chiave e aprì la botola. Dentro c'erano alcune pergamene e un misterioso sacco di velluto blu, tenuto insieme da un cordone dorato.
Quando lo vide, Lady Vorkidian chiuse gli occhi e sospirò.
«Prendi quella sacca di velluto e guarda cosa c'è dentro»
Marvin non se lo fece ripetere due volte: il cuore batteva forte e l'emozione era così grande che quasi sentiva le vertigini.
Prese il sacco e sciolse il nodo dorato. C'erano due oggetti dentro: un ciondolo e un anello.
«Guarda prima il ciondolo» disse sua nonna con voce severa.


Marvin lo prese con delicatezza: era un grande zaffiro color indaco, incastonato in oro bianco e brillanti. Il suo valore doveva essere notevole.
«Dietro allo zaffiiro ci sono due iniziali ed una scritta. Leggile»
Il giovane guardò immediatamente il retro del gioiello, in oro bianco, e vide in effetti le due iniziali e la scritta:. 
E. e M. per sempre
Si accigliò. Non erano le iniziali dei suoi genitori, come si era aspettato. 
Rivolse alla nonna uno sguardo interrogativo.
Lady Ariellyn richiuse gli occhi, come se anche la sola vista di quel gioiello fosse motivo di dolore.
«Apparteneva a tuo padre. Gli era stato regalato, prima che si trasferisse qui e conoscesse mia figlia»
Marvin non capiva: «Sono le iniziali dei suoi genitori?»
La nonna sorrise, ma la sua voce era triste:
«No. Io credo che Halfgan ti abbia dato tutti gli elementi per capire, ma immagino che la tua mente si rifiuti persino di considerare una simile verità»
Halfgan aveva detto che tutte le sue domande avevano una sola risposta, un cognome.
 Il cognome di suo padre, che doveva essere lo stesso cognome dello Sciancato, il quale probabilmente era suo nonno. Queste erano le risposte che si era dato. Ma le iniziali dei due nomi, evidentemente una coppia di sposi o di innamorati, non gli dicevano nulla.
«Halfgan afferma che la risposta è un cognome. Tu invece mi indichi due nomi di una coppia sconosciuta»
La contessa di Keltar-Senia lo guardò con infinita tristezza.
«Magari fossero sconosciuti. E magari fossero una coppia. Erano fratello e sorella. La E è l'iniziale della sorella. La donna più famosa del Continente»
Marvin capì subito, anche se non riusciva a cogliere il nesso che legava quel ciondolo ai suoi genitori.
«Ellis, l'Imperatrice Vedova!»



Ariellyn annuì:
«E la M sta per Masrek, il nome di suo fratello»
Marvin sgranò gli occhi.
«Allora era questo il segreto che i miei genitori dovevano rivelare al Senato imperiale! L'incesto tra l'imperatrice e suo fratello!»
Sua nonna annuì gravemente, ma sollevò l'indice della mano destra verso il cielo e disse:
«Questa è solo una parte del segreto. Ce ne sono molte altre, di cui una ti riguarda in modo particolare. Tuo padre si chiamava Rekormas Roth. Con quel nome si presentò a noi, l'anno in cui l'imperatrice Ellis si sposò con Elner X e mise al mondo Elner XI. L'anno della Primavera di Sangue»
Marvin incominciava ad intuire la risposta non detta. 
«Rekormas Roth non era il suo vero nome. Roth è un cognome molto diffuso, ma il nome, Rekormas, questo nome...»
Lady Ariellyn lo fissò negli occhi: «E' un anagramma quasi perfetto del suo vero nome»
A quel punto non c'erano più dubbi.
Il giovane strinse forte il cindolo: «Masrek... sì, il principe Masrek Eclionner, figlio di Sephir, il Principe della Corona!»


Marvin valutò la propria intuizione. 
Mio padre era Masrek Eclionner. Halfgan ha detto:"Un cognome è la risposta a tutte le tue domande". Questo cognome è Eclionner. Mio padre era un Eclionner, anzi era il più importante degli Eclionner, l'erede al trono! 
Questo pensiero aveva troppe implicazioni. Prima di considerarle, doveva aver chiare anche le altre risposte. Se quel cognome rispondeva a tutto, allora...
Allora io sono un Eclionner. E contemporaneamente sono un Vorkidian. Halfgan ha detto: "Il profeta nascerà dall'unione di due nobili stirpi". Ma l'Antico Patto impediva questa unione! 
Aveva bisogno di altri dati.
Eclionner è anche la risposta su chi rapì i miei genitori. L'uomo che si fa chiamare lo Sciancato. Anche lui è un Eclionner. Sephir Eclionner.


Guardò sua nonna, che a sua volta lo osservava in silenzio:
«Chi è veramente "lo Sciancato"?»
Lady Ariellyn fece segno di sì col capo:
«Tutto ebbe inizio il giorno della battaglia di Elenna sul Dhain, nell'anno della Primavera di Sangue. Tu eri appena nato. Tuo padre era in guerra, al seguito di tuo nonno, Sephir Eclionner. Quando Masrek tornò, ci disse che Sephir era stato gravemente ferito e aveva trovato asilo presso il Conte di Linthael. Lì era stato raggiunto da un messaggero dei Servizi Segreti imperiali, con un documento firmato dall'imperatore Wechtigar XVI e dal primo ministro Fujivarian. In quella missiva Sephir apprese di essere stato diseredato, esiliato e condannato alla "damnatio memoriae". Fu allora che decise di vivere in incognito, per programmare la sua rivincita. Da quel momento si fece chiamare, a causa della sua ferita alla gamba, "lo Sciancato"»
Si fermò per lasciare a suo nipote il tempo di elaborare queste informazioni.
<<Se Sephir era lo Sciancato, perché ha rapito i miei genitori?>>
Ariellyn si strinse le spalle, come se la risposta fosse troppo ovvia per essere specificata:
«Lo ha fatto per salvarli da Ellis e da Fujivarian, che nel frattempo avevano eliminato il vecchio Wechtigar e dopo di lui la principessa Wensy e l'imperatore Elner X. Tuo padre era il legittimo erede al Trono e tua madre era una Vorkidian, appartenente alla dinastia rivale degli Eclionner. Se si fosse saputo che erano vivi, il potere di Ellis e di Fujivarian sarebbe crollato all'istante»
Marvin aveva aspettato quel momento per tutta la vita, ma ora che il flusso delle risposte si era scagliato su di lui come un'ondata oceanica, gli pareva di non essere in grado di reggere a tutte quelle rivelazioni:
«Se Ellis amava veramente mio padre, non poteva desiderare la sua morte»
Sua nonna si accigliò.
«Ellis voleva sposarlo, sfidando tutte le leggi umane e divine. Lei e Masrek avevano concepito un figlio. Bisognava che questo erede fosse legittimato da un matrimonio. Masrek si rifiutò e partì per la guerra. Ellis non gli perdonò mai quella decisione»
Una domanda però rimaneva in sospeso:
<<Dunque Elner XI è stato generato dall'incesto tra Ellis e mio padre?>>



Ariellyn annuì:
<<Elner XI è il tuo fratellastro. E' nato alcuni mesi prima di te, ma i suoi diritti sul Trono sono nulli, in quanto egli, in realtà, è un figlio illegittimo. Il vero erede al Trono sei tu!>>
Marvin fu percorso da un brivido, ma poi si riscosse:
<<E come potrei dimostrarlo?>>
La lady lo invità a guardare l'anello:
 «Quello è il sigillo personale di Masrek. Quando lui e tua madre partirono per Lathena, mi disse di tenerlo. Se loro avessero fallito, un giorno questo anello mi sarebbe potuto tornare utile, per dimostrare che Masrek era mio genero»
Marvin aveva ancora una domanda:
«Perché mio padre, prima di andare in guerra, si era fermato qui. Cosa cercava?»
Sua nonna lo guardò negli occhi:
«Cercava l'erede di Vorkidex. Voleva porre fine all'antica frattura tra gli Eclionner e i Vorkidian. Voleva una pacificazione, ma non aveva messo in conto la variabile impazzita dell'amore. Lui e Lilieth si innamorarono e si sposarono in segreto. Ma così facendo violarono il Patto e segnarono il loro destino. Ora Sephir li tiene nascosti chissà dove...»
Si fermò, con le lacrime agli occhi.
Marvin non si dava pace:
 «Ma se sono vivi qualcosa si può ancora fare!»
Lady Vorkidian scosse il capo:
«E' troppo tardi. Elner XI è ormai pronto per ospitare la reincarnazione di Arexatan Eclionner, secondo quanto fu stabilito quando venne siglato l'Antico Patto. Ellis ne è consapevole e questo le impone, se vuole conservare la benevolenza del demone Eclion, di difendere fino all'ultimo il Trono di suo figlio»
Non rimaneva che un'ultima domanda:
 «Anche ho il suo sangue di Eclion. Cosa mi succederà allo scadere dell'Antico Patto?»
Aryellin scosse il capo:
 «Non lo so, Marvin. Questo solo l'Arcidruido può saperlo. Prima o poi dovrai andare a Floriana per parlare con lui. Ma adesso devi mantenere un atteggiamento prudente, come ho fatto io per tutti questi anni. Qualcuno ad Amnisia tiene d'occhio la nostra famiglia. E questo qualcuno, se sospettasse che tu sai la verità, potrebbe desiderare la tua morte»

Gothian (seconda edizione). Capitolo 9. Alienor e Marigold: una sorpresa non gradita.



Quando la nave fluviale che lungo il Dhain trasportava la principessa reale Alienor di Alfarian e il suo seguito, tra cui lady Marigold, contessa di Gothian e ser Gahel di Udsen, giunse all'enorme estuario, in vista del porto di Baralbeck, la principessa trovò ad attenderla una brutta sorpresa.



La flotta degli Alfar era infatti accompagnata da una enorme nave dal cui albero maestro sventolava la bandiera dei Lathear, quella col Sole Eclion, giallo su sfondo bianco.



L'ultima volta che una nave con quella bandiera aveva sostato presso il porto di Baralbeck, era stato nell'anno della Primavera di Sangue, e aveva portato Sephir Eclionner e le sue legioni, pronte a saccheggiare il regno e a massacrare gli Alfar.
Sulla piccola nave di Alienor, tutto l'equipaggio apparve fortemente contrariato dalla presenza dell'enorme imbarcazione dei Lathear.
Tutti, tranne Marigold di Gothian, che rimase impassibile, e Ser Gahel, che la imitò.
Alienor di avvicinò al capitano: «Cosa ci fa quella nave nel porto di Baralbeck? Non era nei piani la sua presenza!»



Il capitano scosse il capo, con aria preoccupata, e osservò il porto col cannocchiale: «Non ci posso credere! E' la nave ammiraglia dell'Impero! La "Dolce Ellis"!»



Marigold osservava la bandiera con l'aria di chi rivede una persona cara dopo moltissimo tempo.
Alienor non se ne accorse, era troppo arrabbiata per quell'ennesimo atto di prepotenza dei Lathear.
 «Si comportano già da padroni! Questo non era nei patti!»
 «L'Antico Patto è già stato violato diciassette anni fa! Tutti gli altri patti sono secondari» dichiarò la Dama Gialla.



Un lieve sorriso le increspava le labbra e gli occhi erano fissi in direzione della bandiera imperiale, mentre il sole le illuminava il viso ed i capelli.
Alienor ebbe un brivido
Non è stata mai così tremendamente radiosa come adesso! 
Avrebbe voluto chiederle il perché, ma ormai non c'era più tempo: stavano per entrare nel porto, e c'era una gran folla ad attenderli.
Una folla di Alfar, per fortuna!
La nave fece manovra ed entrò nell'insenatura prospiciente all'estuario del Dhain. che immetteva da un lato nell'Oceano Orientale e dall'altro nel porto di Baralbeck.



Di fronte al punto di attracco, Alienor notò un picchetto d'onore con alcuni personaggi che non erano certo Alfar.
Uno di essi era un giovane aitante dai capelli neri e dal corpo muscoloso, un Lathear sicuramente, e un altro era scuro di pelle e indossava una tonaca ancor più scura, che contraddistingueva il Clero di Lathéna.
Sempre peggio!
Gli altri però erano tutti Alfar, e parevano essere tranquilli, per cui la nave attraccò senza esitazione al molo, poco distante dalla minacciosa ed enorme presenza della "Dolce Ellis".
Il governatore di Baralbeck era sorridente, ma disturbato dalla presenza dei due intrusi.
«Vostra Altezza Reale, vi do il benvenuto nella città di Baralbeck» dichiarò mentre la aiutava a scendere dalla nave. La folla si inginocchiò di fronte alla Principessa Reale, che manteneva un aspetto guardingo e per nulla contento.


«Governatore, che significa tutto ciò?» chiese Alienor guardando la nave ammiraglia della flotta imperiale.
«Ehm, forse ve lo potrà spiegare meglio l'ammiraglio Auran Travemund, comandante della flotta dei Lathear»



Il giovane muscoloso dai capelli neri fece un profondo inchino, e poi disse: «Vostra Altezza, io ed il mio equipaggio siamo giunti in pace e senz'armi, con l'unico compito di farvi da scorta d'onore fino a Lathena!»
Alienor attese alcuni istanti, prima di porgerli la mano.
 «L'Imperatrice non doveva disturbarsi a mandare la propria nave ammiraglia con tanto di comandante ed equipaggio. Noi non l'avevamo richiesto»
Rimanendo inchinato, dopo il baciamano, e con il ginocchio piegato, l'ammiraglio Travemund, con la massima gentilezza possibile, dichiarò: «Sua Maestà l'Imperatrice Madre vuole, con questo gesto di omaggio nei vostri confronti, mettere a tacere ogni voce calunniosa secondo cui ella si sarebbe opposta alle vostre nozze con suo figlio. Vi preghiamo umilmente di accettare questo gesto distensivo, animato solo dal desiderio di pace tra i nostri due regni e i nostri due popoli»
Alienor sospirò e il suo sguardo si spostò verso il sacerdote:
 «Vedo che anche il Clero di Lathena ha voluto onorarmi con la sua presenza»
Il prete non era rimasto né inginocchiato, né inchinato. Si presentò con voce ferma e grave: «Sono Padre Rudo Ulùme, confratello della Grande Canonica»


Alienor gli tese la mano, e lui le concesse un rapidissimo gesto di ossequio, per poi tornare a fissarla con un misto di severità e di curiosità.
La Grande Canonica! E' l'ordine più potente del Clero. Questo Ulùme deve essere un seguace di Padre Mollànder, il confessore personale dell'Imperatrice, e secondo molti anche il più esperto esorcista e negromante del mondo conosciuto.
La situazione era già imbarazzante di per sé, ma quando Ulume scorse la Contessa di Gothian dietro alla principessa, sgranò gli occhi e si ritrasse, come se avesse visto il più terribile dei démoni.
«Padre Ulume» esclamò Màrigold scendendo regalmente dalla nave, e ignorando tutti gli altri «la vostra fama vi precede. Sono una sacerdotessa di Atar, il Fuoco Segreto, e mi è giunta voce fino al castello di Gothian, dove andai sposa al Conte Fenrik, che voi siete un valente esorcista, il migliore, dopo il vostro maestro, Padre Mollander, naturalmente!»
Il prete ebbe un attimo di puro terrore sul volto, ma si ricompose quasi subito:
«Anche la vostra fama vi precede, lady Marigold» disse in tono severo, senza inchinarsi e senza aggiungere altro.
Alienor era sempre più preoccupata per le reazioni strane che la sua tanto "fidata" dama di compagnia suscitava in tutte le persone di potere che la incontravano.
Appena la vedono, tutti rimangono sconcertati, come se avessero davanti un fantasma. Possibile che io in sedici anni di vita abbia avuto come confidente una persona tanto temibile? Ha ammesso di essere una sacerdotessa di Atar, ma questo di per sé non vuol dire nulla.
In ogni caso, doveva cercare di riprendere il controllo della situazione:
«Bando ai convenevoli, io e il mio seguito siamo stanchi per il lungo viaggio, e vorremmo riposare qui almeno una notte, prima della partenza »
Il governatore annuì con l'aria di qualcuno che doveva farsi perdonare molte cose, e risposte gentilmente:
«Naturalmente, Vostra Altezza: ho preparato la dimora reale per voi e per tutti coloro che vi accompagneranno a Lathena»
Alienor annuì, e gli fece cenno di accompagnarla verso l'alloggio.
Non vide lo sguardo d'intesa tra Ser Gahel e l'ammiraglio Travemund, e nemmeno quello tra Marigold di Gothian e Padre Ulume. Un'intesa che avrebbe segnato il suo destino.







N.d.A.

Marigold di Gothian è interpretata da Sarah Gadon.
Alienor di Alfarian è interpretata da Jessica Brooks nel ruolo di Ghanima Atreides nella serie "Children of Dune", dal romanzo "I figli di Dune" di Frank Harbert.
Padre Rudo Ulume è interpretato da Samuel L. Jackson nel ruolo del Maestro Jedi Mace Windu, nella prima trilogia di Star Wars, Guerre Stellari.



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