domenica 8 giugno 2014

Elvendom, Il regno degli Elfi della Terra di Mezzo





Celeborn,  figlio di Galadhon (figlio a sua volta di Elmo, fratello di re Thingol) è un elfo Sindarin, personaggio di Arda, l'universo immaginario fantasy creato dallo scrittore inglese J.R.R. Tolkien. È un Elfo Sindarin, marito di Galadriel, padre di Celebrían, sposa di Elrond. Il personaggio appare nei romanzi Il SilmarillionIl Signore degli Anelli, nei Racconti incompiuti e in The History of Middle-earth
Celeborn (pronuncia: /ˈkɛleborn/) è un nome Sindarin, composto da celeb ("argento") e dal suffisso -orn ("albero") e significa quindi "albero d'argento". È anche il nome dell'albero di Tol Eressea, discendente di Telperion.
Rimase alla fine della Prima Era nella Terra di Mezzo con la moglie Galadriel e governò il regno di n  Lothlórie come successore di Amroth. Sua figlia è Celebrían, sposa di Elrond da cui quest'ultimo ebbe tre figli: ElladanElrohir e Arwen. Questa è la versione accettata generalmente nel Canone della Terra di Mezzo.  Nell'adattamento cinematografico di Peter Jackson, Celeborn si unisce a FrodoBilboGandalfElrond e Galadriel sulla nave per Valinor. Sulla storia di Celeborn e Galadriel. 
Qui sotto è riportato l'albero genealogico di Celeborn, comprendente ascendenti e discendenti:


Iluvatar
Melian
Thingol
Olwë
Elmo
Beren
Lúthien
Galadhon
Galathil
Galadriel
Celeborn
Dior
Nimloth
Elrond
Celebrían
(Amroth)[1]
Aragorn
Arwen
Elladan e Elrohir
Eldarion
Re dei Regni Uniti
(Arnor e Gondor)


Cognato di Celeborn fu Finrod Felagund, uno dei principi dei Noldor, fratello di Galadriel



    Finrod Felagund è il figlio maggiore di Finarfin, Supremo Re dei Noldor a Valinor,  suoi fratelli sono Galadriel, Orodreth, Angrod e Aegnor. Gli sono stati accomunati diversi soprannomi: Nom, Signore delle Caverne, Il Saggio e Amico degli Uomini. Fu uno degli Elfi Noldorin più nobili ed amati, e Galadriel sua sorella si confidava soprattutto con lui.
    Finrod fu il fondatore della prima Minas Tirith sull'isola di Tol-Sirion, dove instaurò la propria residenza. Ma quando vide le aule di Thingol nel DoriathMenegroth, gli nacque il proposito di abitare egli stesso in un simile luogo. Thingol allora gli suggerì di andare a visitare le caverne nei pressi del fiume Narog, sotto l'Alto Faroth. Fatto ciò, Finrod decise di dimorarvi e cominciò a costruirvi grandi sale. Ad aiutarlo vi furono anche i Nani dei Monti Azzurri. La roccaforte venne chiamata Nargothrond e Finrod venne soprannominato dai Nani Felagund, ovvero Scavatore di Caverne
    In Nani fabbricarono per lui l'anello di smeraldo. l'Elessar, che fu poi ereditato da Galadriel, la quale lo donò ad Aragorn
    Mentre cacciava nelle terre del Thargelion nel Beleriand dell'est sotto il controllo di Caranthir figlio di Fëanor, Finrod fu il primo dei Noldor ad incontrare gli Uomini, i secondogeniti di Ilúvatar, ed a lungo si intrattenne con loro, imparando la loro lingua ed insegnando loro il Sindarin. Egli intervenne anche in loro difesa davanti agli Elfi Verdi dell'Ossiriand i quali erano impauriti dalla venuta degli uomini e ne volevano la morte, e chiese il permesso a re Thingol di portarli con sé nell'Estolad.
    Quando qualche anno dopo, il figlio di Barahir, Beren, entrò nel Nargothrond alla ricerca di aiuto, Finrod lo seguì insieme a dieci degli elfi che con lui dimoravano alla ricerca del Silmaril per riparare al suo debito e tener fede al giuramento. Essi vennero catturati ed imprigionati in Tol-in-Gaurhoth (l'Isola dei Lupi). Qui avvenne la famosa contesa tra il signore dell'isola, Sauron, e Felagund, che si sfidarono con canti di potere. Ma fu Sauron a prevalere. Uno ad uno tutti gli uomini di Finrod vennero divorati dai lupi mannari. Lasciato per ultimo insieme a Beren, si sacrificò lottando contro il lupo venuto ad uccidere l'amico.



    Come si può vedere dall'albero genealogico qui sopra, Finrod e Galadriel, in quanto figli di Finarfin, erano nipoti del fratello maggiore di lui, Fingolfin, Alto Re dei Noldor nella Terra di Mezzo, ai tempi del Beleriand, durante la Prima Era.



    Fingolfin il figlio secondogenito di Finwë, primo Re dei Noldor, e della seconda moglie di questi, Indis dei Vanyar. Aveva un fratellastro, Fëanor, e un fratello minore, Finarfin. Scarso era l'amore tra i figli di Indis e Fëanor. Ebbe tre figli: FingonTurgon e Aredhel. La sua spada fu Ringil.
    All'epoca dell'ottenebramento di Valinor e della ribellione di Fëanor, seppur riluttante seguì il fratellastro in esilio nella Terra di Mezzo, assieme a gran parte del suo popolo. Rimase coinvolto (suo malgrado) nel fratricidio di Alqualondë, in cui i Noldor levarono le armi contro i Teleri. Fu in seguito tradito da Fëanor il quale, dopo aver raggiunto le coste della Terra di Mezzo insieme ai suoi a bordo delle bianche navi-cigno dei Teleri, non tenne fede alla promessa di rimandarle indietro a prelevare il resto dei Noldor; anzi le diede alle fiamme in una località chiamata Losgar, costringendo così Fingolfin a seguire la strada che passava per il Ghiaccio Stridente, lo Helcaraxë, una striscia di ghiaccio che collegava a Nord la terra di Aman e la Terra di Mezzo. Tale attraversamento comportò pene e numerose perdite e, tra tutte le imprese compiute dai Noldor, è annoverato non certo tra le minori. Giunto nel Beleriand al sorgere della Luna, si stabilì con la sua gente nella regione chiamata Hithlum.
    Fu Re Supremo dei Noldor alla morte dello stesso Fëanor, e governò saggiamente per molto tempo, fino a quando non fu ucciso in duello da Morgoth. Infatti, dopo la sconfitta subita dai Noldor e dai loro alleati nella Dagor Bragollach, Fingolfin si recò furioso e disperato alle porte di Angband per sfidare Morgoth. Si dice che egli, attraversando l'Dor-nu-Fauglith in sella al suo cavallo Rochallor, pareva Oromë poiché una grandissima ira lo aveva colto e lo aveva reso spietato. Arrivato ad Angband soffiò nel suo corno e sfidò Morgoth a duello. Fu l'unica volta che egli uscì dalla sua fortezza. Nonostante il Nemico fosse un Valar, Fingolfin combatté con grande coraggio e destrezza, ma pur combattendo valorosamente, dovette soccombere. In quell'occasione inferse a Morgoth sette ferite, tagliandogli anche un piede, ma alla fine cadde in combattimento.
    Gli succedette, come Re dei Noldor, il figlio Fingon.


    Ma tutta la storia del Silmarillion ebbe come vero protagonista Feanor, colui che creò i Silmaril.



    Fëanornome materno di Curufinwë, è un personaggio di Arda, l'universo immaginario fantasy creato dallo scrittore inglese J.R.R. Tolkien nell'opera Il SilmarillionElfo figlio diFinwë (re dei Noldor) e Míriel, è famoso per aver creato i Silmaril e per le vicende ad essi seguenti.
    Fëanor si sposò molto giovane con Nerdanel, figlia di Mahtan, fabbro dei Noldor. Da lei ebbe sette figli: Maedhros l'alto, Maglor il cantore, Celegorm il chiaro, Caranthir lo scuro, Curufin il destro e i gemelli Amrod e Amras; alcuni ereditarono dalla madre un carattere più docile e meno impulsivo rispetto a quello del padre.
    La maturità di Fëanor coincise anche con il periodo in cui Melkor venne scarcerato dalle prigioni di Mandos ed ottenne il perdono dei Valar, dichiarandosi pentito delle sue malefatte. In realtà l'odio di questi per la felicità dei Valar e degli Elfi era immenso, e come vide i Silmaril (costruiti e posseduti da Fëanor), li bramò al di sopra di ogni altra cosa. Tuttavia riuscì ad ingannare Manwë e i Valar, rimanendo a Valinor apparentemente per aiutare con la sua saggezza i Noldor (fornendo loro le indicazioni necessarie, tra l'altro, per la costruzione dei Palantiri) anche se in realtà mirava a corromperli, e ad estraniarli dai Valar.

    Melkor sfruttò il temperamento esplosivo di Fëanor insinuando che il suo fratellastro Fingolfin non solo tramava per prendere il suo posto come erede di Finwë, ma aveva anche adocchiato i Silmaril. L'ostilità di Fëanor crebbe a tal punto da minacciare con la spada la vita di Fingolfin davanti al padre. (È in questo periodo che, sobillati da Melkor, i Noldor iniziarono a forgiare armi.) Per questo atto, i Valar lo esiliarono a Formenos, roccaforte nella quale Fëanor portò il suo tesoro, insieme ai Silmaril chiusi in uno scrigno blindato. Infatti con il passare del tempo, Fëanor sviluppò un amore sempre più viscerale e possessivo per i tre gioielli, e non sopportava nemmeno di tirarli fuori dal loro nascondiglio per mostrarli, salvo ai figli.
     Yavanna chiese a Fëanor di darle i Gioielli, cosicché potesse guarire gli Alberi e vanificare il malvagio operato di Melkor; tuttavia Fëanor esclamò con veemenza che mai avrebbe ceduto i suoi Silmaril di propria volontà e se i Valar lo avessero costretto, disse, non si sarebbero rivelati migliori di Melkor.
    È stato in questo preciso momento che giunse un messaggero a riferire l'incursione a Formenos. Secondo il racconto del messaggero, Melkor, circondato da una tenebra impenetrabile, «[...] e in essa avanzava un potere a designare il quale non vi era nome», era giunto a Formenos, e solo Finwë, l'Alto Re, osò resistergli e nel combatterlo perse la vita, il primo Elfo a venire ucciso a Valinor. Melkor saccheggiò tutto, e i Silmaril erano perduti.
    Fu allora che Fëanor soprannominò Melkor con l'appellativo di Morgoth (Oscuro Nemico del Mondo), a causa dell'assassinio di Finwë e della sottrazione dei Silmaril. Sfidando il bando dei Valar, si recò nella città di Tirion, e qui arringò la folla con il discorso più trascinante che si fosse mai udito in Arda, nel quale sfogò la sua rabbia nei contronti di Morgoth, ma anche dei Valar, e persuase la maggior parte dei Noldor ad abbandonare Valinor, e seguirlo nella Terra di Mezzo per combattere Morgoth. Qui pronunciò, insieme ai sette figli, un terribile giuramento: invocando Ilúvatar a testimone, essi giurarono di perseguitare sempre, ovunque e in qualunque modo chiunque osasse detenere i Silmaril, e chiamando su di loro stessi la tenebra eterna nel caso non fossero riusciti a riconquistarli.


    Messosi in marcia con tutta la schiera dei Noldor al seguito, Fëanor comprese ben presto che l'entusiasmo non sarebbe certo bastato a riportarli tutti nella Terra di Mezzo; per questo, giunto alle spiagge di Aman, chiese l'aiuto dei Teleri e delle loro navi per poter attraversare il mare e ritornare nelle terre mortali; di fronte al rifiuto di questi, decise di impadronirsi con la forza dei vascelli, e vi fu battaglia tra Teleri e Noldor (chiamata in seguito Fratricidio di Alqualondë, in quanto per la prima volta degli elfi uccisero altri elfi).


    Impadronitisi delle navi, la schiera dei Noldor prese a manovrarle alla bell'e meglio seguendo la costa verso nord, quando furono sorpresi da una terribile tempesta, nella quale molti vascelli andarono distrutti e parecchi elfi annegarono.
    Giunti all'estremità settentrionale del Reame Vigilato, nella montagnosa e fredda Araman, essi incontrarono un araldo di Manwe, probabilmente Mandos, il quale pronunciò contro di loro una terribile maledizione, detta Sorte dei Noldor,Profezia del Nord. Fu allora che, pentitosi di quanto accaduto, Finarfin, il figlio minore di Finwë, tornò indietro con la sua schiera; essi furono perdonati dai Valar e Finarfin divenne l'Alto Re dei Noldor a Valinor. I suoi figli, invece, tra cui Finrod e Galadriel proseguirono lungo il cammino intrapreso.

    Anche così, però, Fëanor si rese conto che non c'erano abbastanza navi per traghettare tutti quanti in una volta sola; per questo, decise di lasciare tutti quelli che erano fedeli agli altri principi dei Noldor che l'avevano seguito, ma non a lui; così, lui, i suoi figli e i loro seguaci furono la prima schiera ad arrivare nell'estremo ovest del Beleriand, a Losgar, nella terra di Lammoth (Lungo Eco), dove poco tempo prima erano transitati Morgoth ed Ungoliant. Qui Fëanor decise di bruciare i vascelli, abbandonando così Fingolfin e le sue schiere a morire di freddo e stenti nelle regioni settentrionali. Essendo la Terra in quei giorni piatta, le fiamme furono avvistate da Fingolfin e dai suoi, che compresero così di essere stati traditi e che l'unica possibilità di giungere alla Terra di Mezzo era passare attraverso l'Helcaraxë. L'impresa fu terribile, e compiuta a prezzo di enormi sacrifici e gravi perdite, ma alla fine Fingolfin e le sue schiere giunsero a destinazione, e la loro acredine nei confronti di Fëanor ed i suoi figli era enorme.
    L'incendio delle navi nel Losgar fu avvistato anche da Morgoth, che saputo così dell'arrivo dei Noldor, fece immediatamente uscire le sue armate da Angband, con l'intento di non dar loro un solo istante di tregua e ricacciarli immediatamente in mare. La battaglia, che si svolse nella regione di Mithrim, fu detta Dagor-nuin-Giliath (Battaglia Sotto le Stelle), e fu vinta dai Noldor, che dispersero le legioni di Morgoth.
    Fëanor, esaltato dalla vittoria, insieme ai figli mosse alla volta di Angband, credendo di poter avere di lì a poco la propria vendetta. Nella sua foga, però, si era staccato troppo dal resto del suo contingente, e fu rapidamente circondato dai Balrog inviati da Morgoth ed abbattuto da Gothmog, capitano dei Balrog.
    Sebbene i figli, giunti coi rinforzi, fossero riusciti a disperdere le forze di Morgoth e a riportare il padre al loro accampamento, le ferite riportate da Fëanor erano letali, ed egli, maledicendo ancora una volta Morgoth ed esortando in figli a tener fede al giuramento, morì
    « [...] ma non ebbe né tomba né sepolcro perché così focoso era il suo spirito che, come se ne staccò, il corpo cadde in cenere e fu spazzato via come fumo...
    Così finì il più possente dei Noldor, dalle cui gesta vennero sia la loro massima nomea, sia le loro più tristi sventure. »
    (J.R.R. TolkienIl Silmarillion)

    Elfi / Eldar



    Elrond è un personaggio significativo nella storia di Arda, e compare in tutte le maggiori opere di Tolkien. Protagonista dei maggiori eventi della Seconda e Terza Era narrati nel Silmarillion (e poi nel Signore degli Anelli), compare anche ne Lo Hobbit come Signore di Gran Burrone.
    Figlio di Eärendil ed Elwing, e nipote di Lúthien; nasce nel Beleriand nel corso della Prima Era, 6500 anni prima gli eventi narrati ne Il Signore degli Anelli. Inoltre è il genero di Galadriel e di Celeborn. Eì fratello di Elros Tar-Minyatur, il primo re di Númenor. Il suo nome significa, in Sindarin, "volta stellata".
    Elrond rimane a Gran Burrone fino alla distruzione dell'Anello, dopodiché si dirige a Minas Tirith per assistere alle nozze di sua figlia Arwen con re Elessar (conosciuto anche come Aragorn), Re dei Regni Riuniti di Arnor e Gondor. Il 29 settembre 3021 della Terza Era, Elrond lascia la Terra di Mezzo e naviga oltre il mare fino in Aman insieme, tra gli altri, ai Portatori dell'Anello, per non tornare più.



    Thranduil è un Elfo Sindarin, Re degli Elfi Silvani del Bosco Atro ed è il padre di Legolas, uno dei protagonisti de Il Signore degli Anelli. Ne Lo Hobbit è colui che imprigiona i nani protagonisti durante il viaggio verso Erebor, per riconquistare il tesoro posseduto dal drago Smaug.

    Foto: Father & Son <3 <3

    Thranduil era l'unico figlio di Oropher, re degli Elfi Silvani di Boscoverde il Grande (divenuto poi Bosco Atro). Nacque nella Prima Era e visse inizialmente nel Doriath con Thingol e Melian. All'inizio della Seconda Era, Thranduil si trasferì nel Lindon con Gil-galad, Alto Re dei Noldor, mentre suo padre viveva a Boscoverde. Durante l'Ultima Alleanza, Thranduil si unì a suo padre Oropher e ad un esercito di Elfi Silvani per contrastare le truppe di Sauron a Dagorlad. Qui, Oropher venne ucciso dagli Orchi, mentre Thranduil, nel frattempo divenuto il nuovo re dei Silvani, sopravvisse e ritornò nella sua terra natale con meno dell'esercito con cui era partito. Dopo la sconfitta di Sauron per mano di Isildur, Thranduil fu uno dei pochi a capire che l'Oscuro Signore non era stato ucciso e che sarebbe ritornato un giorno.
    Dopo un migliaio di anni dalla sconfitta di Sauron, quando Boscoverde il Grande fu minacciato dal potere di Dol Guldur, Thranduil decise di spostare il suo popolo a settentrione e si stabilì nella zona orientale del Bosco Atro dove creò un proprio reame e costruì una fortezza e grandi aule sotterranee. Prima dell'arrivo dei Nani di Moria e di Smaug nell'Erebor, il regno di Thranduil si estendeva nei boschi che circondavano la Montagna Solitaria e crescevano sulle rive occidentali del Lago Lungo.
    Nel film "Lo Hobbit - La desolazione di Smaug", Thranduil è padre adottivo dell'elfa Tauriel, un personaggio assente negli scritti di Tolkien.



    L'ingresso della reggia sotterranea di Thranduil è accessibile solo tramite uno stretto ponte su un torrente vorticoso.



    Il regno di Thranduil è una riproposizione del perduto regno di Thingol, l'elfo Sindarin sovrano del Doriath, sposo di Melian la Maia e padre di Luthien.

    Foto: Art work by Esmira

Titled " Luthien is running away from Doriath "

https://www.Esmira.deviantart.com

    Un'altra elfa protagonista di una leggenda tolkieniana di amore contrastato è Nimrodel di Lothlorien, compagna di Amroth, che fu signore di Lorien prima di Celeborn.



    Amroth, figlio di Amdír, fu un Elfo Sindarin che succedette a suo padre come Signore di Lórien. Egli si stancò della Terra di Mezzo, dopo che i Nani ebbero risvegliato il Flagello di Durin nelle Montagne Nebbiose e viaggiò a sud fino all'Edhellond, un antico porto della sua gente, assieme a Nimrodel, la sua innamorata.



    Nimrodel, però, si perse tra gli Ered Nimrais, e Amroth ritardò la sua partenza per Valinor. Come finalmente fece vela verso le Terre Immortali, gli parve di vedere l'amata Nimrodel sulla riva; preso dalla speranza di riaverla con sé si getto in mare e nuotò verso di lei, ma la corrente lo soverchiò, ed egli morì annegato nella Baia di Belfalas, e non tornò più a casa. Nessuno seppe più nulla di lui, né di Nimrodel.


    Dol Amroth, nella regione meridionale di Gondor, prende il nome da lui, come molti luoghi in Lórien. I principi di quel luogo, vassalli di Gondor, erano mezzelfi, discendenti di un Dunedain e di una delle compagne di Nimrodel, Mithrellas.

    Emblema di Dol Amroth



    Ed ecco l'albero genealogico degli Elfi o Eldar

    sabato 7 giugno 2014

    Gothian (seconda edizione). Capitolo 2. Aliènor di Alfarian e Marigold di Gothian



    La principessa reale Alienor di Alfarian non amava il castello che aveva dato cognome alla sua dinastia.
    Per quanto fosse bello a vedersi e dominasse uno splendido panorama di montagna, tra boschi e laghi, era comunque un luogo solitario, situato nell'estremo nord del regno, dove la corte reale degli Alfar si stabiliva durante l'estate.
    Ed erano estati noiose, specie per una fanciulla di sedici anni.



    Le mancavano i divertimenti della capitale del Regno degli Alfar, la città di Elenna sul Dhain, dove diciassette anni prima, nell'anno della Primavera di Sangue, gli Alfar di re Kerelik e gli Albini guidati da lord Fenrik Steinberg, conte di Gothian, avevano sconfitto e messo in fuga le truppe imperiali degli orgogliosi Lathear, spezzando la loro millenaria egemonia sul Continente Centrale.
    Da allora Elenna, la città che sorgeva su un'isola al centro del fiume Dhain, era diventata un meraviglioso porto fluviale, dove convergevano le navi dei mercanti sia dall'interno che dal mare.



    Ma re Kerelik, padre di Alienor, riteneva che d'estate la città non fosse sicura e preferiva arroccarsi nell'antica fortezza di Alfarian, dove i re barbari del passato avevano fondato la loro prima reggia, millenni prima, subito dopo il Grande Cataclisma, quando i popoli del nord si erano salvati grazie all'aiuto di creature sovrumane, angeliche, inviate dal loro protettore, Atar, il Signore del Fuoco.
    Dall'unione di quelle creature angeliche, soprannominate Elfi, e dei popoli del nord, era nata la stirpe degli Alfar, che si distingueva per una straordinaria bellezza diafana, dove i capelli dorati risplendevano sulla pelle candida e gli occhi celesti.
    Ma ancora più a nord esisteva un altro popolo, quello degli Albini, che viveva nella terra dei ghiacci perenni, e riconosceva come unico signore lord Fenrik Steinberg, conte di Gothian.
    Alienor non l'aveva mai visto, ma ne aveva sempre sentito parlare come di un personaggio molto potente e molto riservato.
    Sua moglie, lady Marigold Steinberg, contessa di Gothian, era la migliore amica della regina Alyx di Alfarian e si era presa cura di Alienor fin da bambina, conquistandone l'affetto e la stima.



    Lady Marigold era bellissima ed estremamente elegante, negli abiti dorati che le avevano valso il soprannome di Dama Gialla, e pareva possedere il dono dell'eterna giovinezza, oltre che il carisma e la regalità di una sovrana.
    Alienor la ammirava senza riserve e provava per lei una venerazione, come se si trattasse di una divinità.
    Era evidente che in Marigold il sangue elfico era persino più puro di quello della famiglia reale degli Alfar.
    Dimostrava al massimo vent'anni, ma ne doveva avere quasi il doppio, stando a quello che diceva la gente, poiché aveva sposato il conte Fenrik nell'anno della Primavera di Sangue, ed erano trascorse da allora diciassette estati.
    Alienor era felice di avere lady Marigold come dama di compagnia.
    La contessa di Gothian passava con la principessa reale gran parte del suo tempo ed erano ore liete, perché Marigold sapeva essere una donna di spirito e poteva intrattenere un pubblico su qualsiasi argomento tranne uno, di cui non gradiva parlare: il suo passato.
    Che fosse di nobile stirpe elfica era evidente dal suo aspetto, ma nessuno conosceva il suo cognome da nubile e neppure il re e la regina osavano chiederglielo, per timore di offendere l'estrema e suscettibile riservatezza del marito di lei, lord Fenrik.
    Quel giorno, però, neppure Marigold era riuscita a migliorare l'umore di Alienor.
    <<E così mio padre ha parlato di nuovo con l'ambasciatore dei Lathear? E immagino che quella storia assurda del fidanzamento con Elner stia andando avanti...>>
    Era consapevole di aver parlato in modo irritante, come una bambina viziata, ma non tollerava l'idea che il re potesse negoziare il suo matrimonio senza tenere in minima considerazione il suo parere.
    La Dama Gialla aveva mostrato un'accorata comprensione:
    <<Ho cercato in tutti i modi di dissuadere tuo padre ed ho passato notti insonni a pregare il Sacro Fuoco di Atar, affinché gli illuminasse la mente, ma il re è rimasto irremovibile>>



    Secondo alcuni, lady Marigold era una sacerdotessa di rango segreto, consacrata ad Atar prima ancora di andare in moglie al conte di Gothian, che invece venerava Gothar, il signore dei Ghiacci.
    Anche da quel punto di vista lei e lord Fenrik parevano una coppia male assortita, eppure mai un'ombra aveva oscurato la reputazione del loro matrimonio, nonostante lady Marigold trascorresse la maggior parte del tempo lontana dal misterioso consorte.
    Alienor si era sempre chiesta se Marigold avesse sposato il conte Fenrik per amore o per interesse, ma non aveva mai osato domandarglielo apertamente.
    Era un peccato vedere quella perfetta bellezza sprecata a causa del legame nuziale con un gelido Albino, su cui circolavano voci poco lusinghiere, per quanto a corte si riteneva che fossero solo superstizioni messe in giro dagli invidiosi.
    <<Io non accetterò mai di sposare qualcuno che non amo>> aveva dichiarato la principessa, nella speranza che la Dama Gialla si decidesse infine a rivelare le circostanze del suo matrimonio, ma ancora una volta Marigold aveva deviato il discorso:
    <<In linea di principio potresti avere ragione, ma il tuo rango, oltre ai privilegi, porta con sé delle responsabilità nei confronti della tua stirpe e del tuo popolo. Come direbbero i Keltar, a questo proposito: noblesse oblige>>



    Quella frase avrebbe fatto molto piacere alla regina Alyx, che era stata per Alienor una madre severa, avendo riservato tutto il suo affetto al figlio maschio, il principe Axel.
    Alienor aveva assunto un'espressione così costernata da indurre la Dama Gialla ad un promessa estremamente impegnativa:
    <<Se tuo padre dovesse costringerti a sposare l'Imperatore dei Lathear, io verrò con te a Lathena, e ti proteggerò a costo della mia stessa vita>>
    Alienor si era commossa, ma una voce dentro di lei aveva insinuato un dubbio che continuava a tormentarla.
    Perché Marigold è così generosa nei miei confronti? Non può essere solo altruismo. Non sarebbe da lei.
    Dopo averci riflettuto qualche tempo, alla fine Alienor espresse le sue perplessità:
    <<Perché sei disposta a sacrificarti per me? Non pensi ai doveri che hai verso tuo marito e verso te stessa?>>
    La contessa di Gothian sorrise:
    <<Ti ho cresciuta come se fossi mia figlia. La figlia che mio marito non ha saputo darmi. Non permetterò ai Lathear di farti del male, né ti abbandonerò nelle grinfie degli Eclionner!>>
    C'era un sincero odio, nella sua voce, verso il popolo dei Lathear e la dinastia imperiale dei discendenti di Eclion.
    <<A cosa è dovuto tanto rancore nei confronti dell'Impero e della Dinastia?>>
    Marigold le rivolse uno sguardo affranto:
    <<Non ho dimenticato la Primavera di Sangue! I Lathear ci aggredirono senza motivo, violando una pace che durava da quasi mille anni, secondo quanto stabilito nell'Antico Patto. Ricordo ancora quel giorno, quando mio marito tornò a Gothian piangendo per la perdita dei migliori tra i suoi cavalieri Albini. Mi raccontò di come le acque del Dhain si erano tinte di rosso, e del duello che aveva dovuto sostenere contro quella bestia di Sephir Eclionner, il Principe della Corona. Se suo nipote Elner dovesse aver ereditato anche solo una minima parte della crudeltà di Sephir, avrai bisogno di protezione. Mio marito approverà: ha un conto in sospeso con la Dinastia imperiale>>
    C'era del vero in quelle parole, eppure ad Alienor sembrò che si trattasse soltanto di una mezza verità, come se la ruggine tra la stirpe di Gothian e quella di Lathena risalisse ad una data molto precedente alla battaglia di Elenna sul Dhain.
    Che cosa le nascondeva la Dama Gialla?
    E' troppo reticente sul suo passato, troppo... ma sono costretta a fidarmi di lei.





    Tutti i personaggi morti ammazzati ne Il Trono di Spade / All the kills in Game of Thrones

    All the Kills in the Game of Thrones by studioincandescence

    ... e chi li ha uccisi!

    Avviso spoiler

    Spoiler Alert (Based on the book series A Song Of Ice And Fire)

    An infograph by  studioincandescence.com
                              www.facebook.com/StudioIncande…
                              twitter.com/StIncandescence


    Who killed whom? A maesterful representation of ALL the kills in the Game of Thrones (so far)

    For the HBO TV series A Game Of Thrones based infographic, follow this link fav.me/d71cu68

    The following updates have been made, based on feedback. 

    Updates :
       1. Spellings fixed for Wights, Viserion, Weese, Lannister Guards
       2. Mag the mighty <--both kill each other--> Donal Noye
       3. Brienne of Tarth is falsely accused of killing Renly
       4. Lem Lemoncloak kills the Brave Companion Archer
       5. Mandon Moore's failed attempt to kill Tyrion 
       6. Amory Lorch killed by a bear for Roose Bolton's entertainment
       7. Cleos Frey killed by some outlaw archers (not the Brave Companions or the Brotherhood without Banners)

    Additions : 
       1. Samwell Tarly kills Small Paul & the Other   
       2. Oberyn Martell (the Red Viper) kills Edgar Yornwood
       3. Tywin xxxxx>(planned kill) House Reyne
       4. Gregor Clegane kills Vargo Hoat (Goat)
       5. Blood Beard kills Admiral Groleo

    Cause di morte in Game of Thrones



    L'unico che muore di vecchiaia è il maestro Aemon Targaryen, a 101 anni.



    Emozioni e somatizzazioni. Psicosomatica di base



    La psicosomatica è una branca della psicologia medica volta a ricercare la connessione tra un disturbo somatico (anche generico) e la sua eziologia spesso di natura psicologica.
    Il suo presupposto teorico è la considerazione dell'uomo come inscindibile unità psicofisica; tale principio implica che in ogni forma morbosa - e finanche nel trauma accidentale - accanto ai fattori somatici giochino un ruolo anche i fattori psicologici.
    L'interconnessione tra un disturbo e la sua causa d'origine psichica si riallaccia alla visione olistica del corpo umano, all'interno della consapevolezza che corpo e mente sono strettamente legati tra loro. Uno degli indirizzi più promettenti della ricerca in psicosomatica negli ultimi trent'anni (grazie anche allo sviluppo e alla nascita di nuove tecniche e tecnologie bio-mediche) è la psiconeuroendocrinoimmunologia (P.N.E.I.), che ha l'obiettivo di chiarire le relazioni tra funzionamento psicologico, secrezione di neurotrasmettitori a livello cerebraleormoni da parte del sistema endocrino e funzionamento del sistema immunitario.

    Chi soffre di malattie psicosomatiche presenta dolore, nausea o altri sintomi fisici, senza però una causa fisiologica che possa essere diagnosticata. Tali sintomi possono avere una causa fisiologica definita, come il disturbo di conversionedisturbo somatoforme e la sindrome miositica tensiva. Alcune condizioni fisiologiche quali la carenza di vitamine o danni cerebrali possono essere causa di sintomi psicologici gravi. Quando la causa di una patologia è dubbia, la possibilità che sia di origine psicosomatica deve essere presa in considerazione. Alcune malattie che in precedenza erano ritenute puramente psicosomatiche, come le allergie, ora vengono considerate aventi un'origine organica identificata.
    Alcuni studi hanno dimostrato che anche semplici frustrazioni quotidiane possono avere effetti sulla funzionalità immunitaria. I pionieri in questa area di ricerca sono i coniugi Kielcot-Glaser che l'hanno teorizzata nel XX secolo.
    I campi d'impiego della psicosomatica sono prevalentemente stress (distress cronico) e traumi fisicipsichici e sociali esistenziali.


    Vacanze da sogno