Per trecento anni i Targaryen avevano regnato su Westeros, dalla conquista di Aegon I alla deposizione di Aerys II il Folle, la casa del Drago Rosso a tre teste aveva mantenuto la pace nei Sette Regni.
Nell'anno della Falsa Primavera, dopo gli eventi del torneo di Harrenhal, la Casa Baratheon si ribellò al dominio dei Targaryen, sostenuta dagli Stark, dagli Arryn, dai Tully e solo tardivamente dai Lannister.
Robert Baratheon e sua moglie Cersei Lannister regnarono per quattordici anni. Alla morte di Robert, la successione di Jeoffrey Baratheon fu contestata dai suoi zii Stannis e Renly Baratheon, che lo accusarono di essere nato dalla relazione incestuosa di Cersei con Jaime Lannister.
Dal nord del regno, Robb Stark rifiutò di riconoscere Joffrey come sovrano, e rivendicò l'autonomia del nord come ritorsione per la morte del padre Lord Eddard.
Anche Balon Greyjoy rivendicò l'autonomia del suo regno e la corona di Westeros.
La Casa Martell si mantenne neutrale, appoggiando in segreto le rivendicazioni dell'ultima erede vivente della Casa Targaryen, la principessa Daenerys della Roccia del Drago.
Mentre al sud, grazie all'alleanza con Casa Tyrell e al tradimento di Walder Frey, i Lannister vincevano la guerra, al nord, oltre la Barriera, le ultime speranze della Casa Stark erano nelle mani di Bran Stark e di Jon Snow, presso i Guardiani della Notte.
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