Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
sabato 20 aprile 2013
L'Imperatore-Profeta di Gothian.Capitolo 23. Irulan ed Anakin.
Irulan Eclionner, Principessa del Sangue imperiale e Reggente dell'Impero Lathear in nome e per conto del nipote Marvin, non aveva potuto differire ulteriormente l'incontro privato col pronipote Anakin, figlio di Sephir Eclionner e di Marigold di Gothian.
Come luogo d'incontro aveva scelto il giardino pensile che un tempo era appartenuto a sua cugina Ellis, che l'aveva preceduta nell'incarico di Reggente.
Ad aprile faceva già molto caldo nei piani alti della Piramide, per cui quelle zone erano accessibili solo di notte.
Irulan era sola, a parte qualche guardia mimetizzata nel paesaggio.
Sentì i passi del giovane Anakin.
Odo l'orma dei passi spietati. E magari questo fosse solo un ballo in maschera!
Non si voltò.
Aveva già visto altre volte il pronipote in pubblico, e non gli interessava la sua faccia.
Prima che lui potesse parlare, Irulan dichiarò:
<<Guarda la città com'è bella a quest'ora della notte! Non a lungo brilleranno le luci sull'Acropoli. Presto tutto sarà completamente buio, ma ricordati che non si guarda mai impunemente nell'oscurità>>
Anakin colse la velata minaccia della prozia:
<<Perché mi hai fatto venire qui, a quest'ora?>>
<<Per motivi di riservatezza. Ciò che ho da dirti è destinato soltanto all'orecchio di parenti carnali, e tu rientri in questa categoria>>
<<Ho l'impressione che mi consideri indegno di essere il prossimo reggente>>
Non era una domanda.
<<Hypotheses non fingo. Sarà la prova dei fatti a decidere. Io posso solo consigliarti>>
Anakin annuì:
<<Ti ascolto>>
Irulan provava un'istintiva antipatia per quel nipote, ma si era imposta di non usare un tono offensivo.
<<L'interesse primario di ognuno di noi Eclionner è naturalmente quello di fortificare e tenere unita la Dinastia. Se per la forza e l'unità della Dinastia mi viene richiesto di rinunciare al mio incarico, lo farò con lo stesso spirito di sacrificio con cui, trent'anni fa, l'ho accettato. Vorrei sottolineare l'espressione "spirito di sacrificio", perché non sono mai stata una donna di potere. Avrei preferito dedicare il mio tempo agli studi, ai quali tornerò presto molto volentieri. Ma rivendico un unico diritto e cioè aver voce in capitolo nella scelta del mio successore. Marvin ha indicato te come suo candidato alla successione, ma mi ha anche scritto che la Profezia non gli ha permesso di vedere chi regnerà a Lathena dopo di me. In base ai miei studi, la Profezia diventa oscura quando c'è un conflitto tra forze sovrumane. Ebbene, io credo di aver capito quali sono. Da un lato c'è Eclion, il demone che ha fondato la nostra Dinastia e dall'altra c'è Atar, il demone del fuoco, che ha trasferito le sue preferenze da tua madre Marigold a te, Anakin. Credo che tu me lo possa confermare>>
Anakin annuì:
<<Non lo nego, anzi, ne sono fiero! Non dimenticare, Irulan, che il nostro Imperatore-Profeta si salvò dalla trasformazione in vampiro grazie al fatto che indossava l'Anello del Fuoco, Narya. Egli aveva finto di donarlo al druido Halfgan, ma lo indossava quando Daenerys di Gothian gli concesse il Dono. Da quel momento il ruolo di Atar ha assunto un ruolo benefico, che lo può trasformare in una entità positiva, vicina al lato luminoso. Ed ho una prova tangibile di tutto questo. Guarda: ora sono io a portare al dito Narya, l'Anello del Fuoco>>
Irulan rimase sconvolta da quelle rivelazioni.
<<Credevo che occorresse l'iniziazione agli Arcani Supremi per poter portare uno dei Tre Anelli>>
Anakin sorrise:
<<Sono un sacerdote di rango segreto, come mia sorella Valyria e mia moglie Helena. Marvin in persona ci ha iniziati>>
La Reggente si sentì offesa per non aver ricevuto di prima mano quelle informazioni:
<<Io non sono un'iniziata. Se vuoi parlare di religione, il Sommo Sacerdote Ulume sarà felice di riceverti. Per me esiste un solo anello che conta, Vilya, l'anello di zaffiro, quello che designa il capo della Dinastia. E sappiamo che è Marvin, l'Imperatore-Profeta, ad averlo al dito>>
<<Ne esistono altri due, Irulan, e lo sai meglio di me. Uno è quello di diamante, che appartiene ad Alienor di Alfarian, e si chiama Nenya>>
<<E il quarto è Hypnose, quello di ametista, che ti fu donato da Eiren, Signora della Pace e della Calma. Quello che tu tieni segreto da trent'anni e che ti ha reso potente e longeva. E' tempo che tu lo mostri al mondo>>
Irulan non si era mai illusa che Marvin non conoscesse il suo anello, che era stato forgiato in gran segreto dai migliori gioiellieri dell'Impero ed era stato consacrato dal Sommo Sacerdote Ulume in persona.
<<Sì, è tempo>> disse, e mise l'anello al dito.
<<Questo è Hypnose, l'anello della serenità. Dona pace interiore, e preserva la calma e la salute di chi lo porta. Avevo intenzione di donarlo a te. Ma tu hai già fatto la tua scelta. Tuo è l'anello del fuoco, che conduce all'opposto di ciò che io speravo di infonderti. Rimarrà dunque a me, ed io lo lascerò in eredità ai sacerdoti della serenissima Eiren>>
Anakin valutò il potere di quell'anello:
<<La calma senza l'energia non va da nessuna parte>>
Irulan sorrise:
<<Non mi sono mai mossa da qui, né lo desidero. I nostri anelli si annientano a vicenda, come il freddo col caldo. Se ti opporrai a me, moriremo entrambi, e la Dinastia sceglierà un altro Reggente>>
Anakin si adirò:
<<Mi stai forse minacciando?>>
La Reggente scosse il capo:
<<Sto semplicemente contrattando le modalità della successione al Trono del Sole>>
Il giovane protestò:
<<Non mi stai dando possibilità di scelta!>>
Irulan lo guardò con un misto di ironia e di tristezza:
<<E' difficile essere nati Eclionner. Credimi, io lo so>>
Cast
Julie Cox - principessa Irulan Eclionner
Hayden Christensen - Anakin Eclionner
Cate Blanchett - Alienor di Alfarian
L'anello di zaffiro è quello di fidanzamento di lady Diana Spencer, Principessa del Galles, successivamente ereditato dalla nuora Kate Middleton, duchessa di Cambridge.
L'anello di rubino è quello di Cirdan il Timoniere, uno dei tre re degli Elfi. L'anello fu poi donato a Gandalf.
L'anelllo di diamante è quello di Galadriel di Lothlorien, regina degli Elfi.
L'anello di ametista è simile a quello pastorale dei vescovi della Chiesa cattolica romana.
Le rappresentazioni del Sacro Fuoco Atar sono tratte dalla religione Zoroastriana mazdeista nella sua attuale realtà Parsi, presso Mumbai, in India.
giovedì 18 aprile 2013
L'Imperatore-Profeta di Gothian. Capitolo 22. Marvin e Alice.
Per i suoi incontri con Alice de Bors, l'Imperatore-Profeta aveva ordinato la ristrutturazione della sala rosso-dorata, un tempo appartenuta a Marigold di Gothian.
Assiso sul trono dorato, con indosso abiti lussuosi, Marvin appariva decisamente più regale rispetto al solito-
Alice era seduta nel trono a fianco, come se fosse già una consorte, ed era anch'ella riccamente vestita con un abito che le era stato donato da Sua Maestà in persona.
La Stanza Rossa non è mai comparsa nella Profezia!
Il profumo di cera e d'incenso era gradevole, ma nello stesso tempo a Marvin pareva un presagio di morte.
<<Marigold sedeva qui, al mio posto quando... quando...>>
Alice capì e non si fece spaventare:
<<Meritava quella fine, come la meriterebbe anche la Divoratrice di Cuori!>>
Marvin rimase sorpreso dalla durezza con cui Alice gli chiedeva la testa di Daenerys.
<<Mi ha detto che dovrei mandarvi via>>
Alice lo fissò severamente:
<<La amate ancora?>>
Lui scosse il capo:
<<La odio, il che purtroppo è ancora una forma d'amore>>
<<E' un odio che lei ricambia, l'ho percepito molto chiaramente. E' una minaccia molto più concreta di quella che, secondo lei, costituirei io>>
Le parole di Alice erano innegabili.
Marvin si arrampicò sugli specchi di un'antica promessa:
<<Quando ricevetti il Dono da lei, le promisi che non l'avrei mai danneggiata. Mi ha donato l'immortalità: io sono in debito ed un Eclionner ripaga sempre i suoi debiti>>
Era una frase famosa, soprattutto per il suo doppio senso: gli unici debiti che gli Eclionner pagavano volentieri erano le vendette.
<<Lungi da me il mettere a repentaglio la parola di un Eclionner. Ma esiste ancora un giudice a Gothian! La Divoratrice di Cuori va processata! E' andata oltre la legge dei vampiri! Uccidere e mangiare il cuore degli uomini è qualcosa che disgusterebbe persino Elizabeth Bathory!>>
La Stanza Rossa evoca pensieri di sangue. Non avrei mai dovuto riaprirla.
Marvin sapeva che, se non fosse intervenuto per fermare i pensieri di Alice, si sarebbe macchiato di omissione di soccorso.
<<Vi proibisco di sporgere denuncia contro la Contessa di Gothian>>
La formulazione della frase era tale da lasciare ampi margini esecutivi ad Alice de Bors senza venir meno alla propria parola di Eclionner.
Lei colse la sfumatura:
<<Naturalmente, mio signore>> assicurò e cambiò subito argomento, almeno appartentemente: <<Ho saputo che vostra madre, vostra moglie e vostra nuora sono partite per far visita a mia cugina Alienor>>
<<Ti prego, chiamami per nome, e diamoci del tu, ormai la nostra amicizia ce lo può permettere>> poi aggiunse <<Si sono messe in testa che Alienor voglia distruggermi. E pensare che lei e mia madre erano grandi amiche. Poi Alienor accusò mia madre di aver combinato il suo matrimonio con Elner, il che è falso. Fu Marigold l'artefice di tutto, e lei ha già pagato. Io vorrei solo che le donne della mia famiglia e della mia corte smettessero di farsi la guerra, ma evidentemente chiedo troppo>>
C'era amarezza nelle sue parole ed Alice se ne accorse:
<<Sappiate che io non difendo Alienor. Ora che vi ho conosciuto, ho capito che avete sempre agito secondo giustizia. Forse è giusto che vostra madre lo ricordi ad Alienor>>
Se Alienor accettasse la necessità del Sentiero Dorato! Possibile che sia così scettica verso la Profezia?
Forse quello scetticismo derivava dal fatto che una parte della Profezia, la parte che riguardava lei, non si fosse compiuta.
<<Alienor era convinta di diventare mia moglie e di fare di Alfarian la capitale del mondo. Credo che non abbia mai smesso di credere che quella sarebbe stata la soluzione migliore, non tanto per lei, quanto per gli Alfar. Sperava che i discendenti degli Elfi potessero tornare ad essere una guida per gli uomini. C'è qualcosa di vagamente razzista in questa ambizione. Non dimentichiamo che gli Alfar sono nati dall'unione degli Elfi Luminosi con gli Uomini del Nord, i Norreni o Normanni, quelli "biondi" che qualcuno ha definito "razza ariana">>
Questa argomentazione metteva quasi sullo stesso piano gli Alfar e i vampiri Albini, ma Alice volle precisare un punto molto importante:
<<Alienor ha ottenuto il trono grazie ai Drow, gli Elfi Oscuri. E il loro capo, Morgil Thalion, è fedele a mio padre, perché sa che è il tuo rappresentante nel regno>>
Era chiaro che Alice aveva una conoscenza della politica molto approfondita, e sicuramente migliore di quella che Alienor aveva avuto quando era adolescente.
<<Tuo padre è sempre stato il mio rappresentante sia presso gli Alfar che presso i Drow. Credo che molti di coloro che si oppongono alla tua presenza qui temano che la famiglia De Bors possa diventare qualcosa di simile a ciò che erano i Fujiwara presso la dinastia imperiale del trono del sol levante>>
La nonna paterna di Marvin era una Fujiwara, la bellissima principessa Wensy, mentre la nonna materna era l'onorevole lady Ariellyn Vorkidian.
<<Fino ad ora sono stati i Canmore delle Highlands a fare le veci dei Fujiwara>>
La dinastia Canmore aveva detenuto il trono di Scozia prima ancora che i Pendragon fondassero il regno dei Keltar. Dall'albero genealogico si poteva notare come fossero imparentati con gli Stuart.
<<Malcom Canmore, il nipote di mia moglie, è già sul piede di guerra, ma lo inviterò ad abbassare i toni. In genere è sufficiente per evitare disordini. Ma dovrò vigilare attentamente, sia sulle Highlands che sul resto del regno>>
Alice era consapevole che i Canmore sarebbero stati dei nemici terribili se Marvin li avesse privati della loro autonomia.
<<Cosa ti ha detto Malcom Canmore?>>
Marvin sospirò:
<<Mi ha chiesto: "Perché state fancendo questo? Perché permettete ad Alice de Bors di diventare così influente?">>
<<E tu cos'hai risposto?>>
Marvin accennò a un sorriso:
<<Sentimenti>> rispose.
Feelings.
Poteva esserci spazio per i sentimenti nella politica?
La storia pareva dimostrare di sì, ma non sembra era una cosa buona.
<<E loro?>>
C'era un misto di esultanza nella domanda di Alice.
Marvin si chiese se per caso loro non avessero ragione.
In fondo, anche gli automi hanno ragione.
Guardò la fanciulla:
<<Hanno risposto che è troppo pericoloso affidarsi ai sentimenti>>
Lei assunse un'espressione da donna vissuta:
<<Troppo pericoloso! E' la classica risposta dei conservatori!>>
<<I conservatori a volte difendono qualcosa che merita di essere difeso. Se una cosa funziona, in fondo, perché dovremmo cambiarla?>>
Alice fu rapida a rispondere:
<<Prima del mio arrivo la Profezia ti aveva abbandonato. C'era qualcosa che non funzionava più. Forse era proprio la mancanza di sentimenti veri. Come dice il poeta: "Godi se il vento ch'entra nel pomario vi rimena l'ondata della vita...">>
Marvin continuò la citazione:
<<"Qui dove affonda un morto viluppo di memorie, orto non era, ma reliquiario">>
Il vento, la sintesi del pensiero progressista, ma Montale non era un progressista.
Io ho parlato di sentimenti, ma gli altri pensano solo alla politica, al gioco del trono, al potere!
Come avrebbe voluto regalare loro quei trent'anni di noia che il potere gli era costato! Trent'anni per salvare un'umanità che non voleva essere salvata, e forse non lo meritava nemmeno.
Troppe cose erano successe dal giorno in cui aveva intrapreso il Sentiero Dorato. E tutte quelle cose l'avevano condotto lì, nella Stanza Rossa del castello di Gothian, in compagnia di una giovane donna che non era sicuro di conoscere.
Mi trovo davvero qui? Sono davvero io? Cosa sono i pensieri che penso?
Gli sembrava di essere in un quadro di Matisse oppure in un racconto di Edgar Allan Poe.
La morte rossa...
Era strano come la Stanza Rossa potesse far pensare contemporaneamente all'amore e alla morte.
Quando un amore si realizza, una parte di noi muore, sacrificata sull'altare della persona che amiamo, la quale stila le sue liste di proscrizione.
In quel momento Alice de Bors stava indicando coloro che Marvin avrebbe dovuto penalizzare.
Ma io non intendo farmi dei nemici. Che si sbranino pure tra loro. Io non farò certo da paciere: è cosa nota che i pacieri si inimicano entrambe le parti e sono i primi a soccombere.
Certo era un paradosso che l'Imperatore-Profeta rinunciasse ad agire e facesse finta di non vedere.
<<Sei consapevole che se diventeremo una coppia, tutto l'universo ci invidierà a farà qualsiasi cosa per dividerci?>>
Alice annuì:
<<Non ci riusciranno>>
Allora si alzò, fece un cenno all'arpista e alle dame di compagnia, e invitò Alice a ballare.
Mentre ballavano, le chiese:
<<Non ti spaventa la mia immortalità?>>
<<Spaventarmi? E perché mai?>>
<<Tu vedrai davanti a te un uomo giovane, e non ti accorgerai che la sua anima è antica. Vedi, c'è un tempo in cui un uomo viene al mondo, e sa che per un po' deve essere vivo. Può avere della magia quel tempo, mentre lo si vive. Ciò che lo rende magico è il sapere che lo perderai e non lo rivedrai mai più. Poi pian piano vedi invecchiare tutte le persone accanto a te, ti trovi costretto a prendere congedo da loro. Nuovi volti entrano nella tua vita e sembrano avere la tua stessa età, ma non è vero. Niente è vero! Ti dicono che tutto dovrebbe ricominciare come prima, ma non è possibile e sai perché?>>
Alice annuì:
<<Non c'è più la magia>>
Marvin annuì.
<<A volte mi affaccio alle finestre di questo castello così lontano da tutto e mi sento estraneo. Mi pare di morire di estraneità. La nostalgia mi commuove, e le lacrime sono come luce che cade sui tramonti della mia terra. Ma questa non è la mia terra. La verità è che la mia terra, così come io l'ho conosciuta quando ero realmente giovane, non esiste più>>
In quei momenti la sua personalità faticava a controllare le memorie dei suoi antenati, che reclamavano udienza, e le premonizioni del futuro, che gettavano lunghe ombre sul suo presente.
Alice lo strinse a sé:
<<Ci penserò io ad ancorarti al presente>>
Lui si lasciò trasportare dall'entusiasmo di lei e la passione divampò nella Stanza Rossa.
Nel momento in cui l'amplesso raggiunse il suo culmine, la Profezia si risvegliò di nuovo nella mente di Marvin.
In preda ad un'estasi mai conosciuta prima, l'Imperatore-Profeta fu consapevole di aver concepito un figlio che univa in sé il sangue dei Lathear, dei Keltar e degli Alfar. Un discendente delle tre famiglie reali, gli Eclionner, i Vorkidian e gli Alfarian, destinato a grandi imprese.
Cast
Jonathan Rhys-Meyers - Marvin Eclionner
Tamzin Merchant - Alice de Bors
Emilia Clarke - Daenerys di Gothian
Jaime Lannister - se stesso
Erszebet Bathory - Elizabeth Bathory
Cate Blachett - Alienor di Alfarian
Fujiwara-Kamatari - Leto Fuscivarian
martedì 16 aprile 2013
L'Imperatore-Profeta di Gothian. Capitolo 21. Igraine, Lilieth ed Ellis.
Igraine Canmore di Logres, imperatrice consorte, raggiunse il castello di Gothian nella notte del 16 aprile.
Fu immediatamente condotta alla presenza della suocera, l'imperatrice madre Lilieth Vorkidian e della cognata Ellis Eclionner, principessa del sangue.
Le tre donne più importanti della Dinastia, riunite per salvare l'Imperatore-Profeta dalla minaccia costituita da Alice de Bors.
La natura della minaccia era fin troppo evidente.
Le persone innamorate si comportano in modo stupido.
Su quell'assioma non c'era alcun dubbio. Era un'evidenza che nessuno aveva mai contestato.
Il grado di stupidità degli innamorati è tanto maggiore quanto più sono sensibili.
Marvin rientrava in pieno in questa condizione, per questo tutti erano preoccupati.
Igraine lo era più di ogni altro:
<<Avete notato che ultimamente si è come... se mi è concesso... rammollito?>>
Lilieth avrebbe voluto negare, ma l'impressione che aveva avuto era la stessa:
<<Forse è meglio dire "rabbonito"... mi pare molto più tollerante e favorevole agli accordi. Non vorrei che qualcuno ne approfittasse>>
I timori di Lilieth erano condivisi.
Ellis aveva annuito:
<<Ultimamente ha concesso molti benefici ai vari rappresentanti delle corporazioni e delle tribù, persino a quelli meno affidabili. Sembra quasi che voglia essere amato da tutto il popolo, e questo non è da lui!>>
Le parole di Ellis furono accolte con cenni di approvazione.
Quelle tre donne, che non si erano mai potute vedere e che non erano mai state d'accordo su niente, si trovavano all'improvviso a condividere le stesse idee e lo stesso punto di vista, come se miracolosamente qualcuno avesse dissipato la ruggine che si era creata tra loro nei trent'anni precedenti.
Igraine tornò alla carica:
<<Ieri ha persino ricevuto Daenerys di Gothian! La Divoratrice di Cuori!>>
<<Dicono che persino lei gli avrebbe consigliato di mandar via lady Alice de Bors il prima possibile>> commentò Lilieth <<E invece lui cos'ha fatto? Ieri le ha donato la rosa blu, il fiore destinato alla regina della bellezza e dell'amore!>>
<<E l'ha fatto proprio sapendo che io stavo per arrivare>> protestò Igraine <<a questo punto temo che se mi riceverà, lo farà solo per chiedermi l'annullamento del matrimonio>>
Lilieth scosse il capo:
<<I Keltar non accetteranno mai una principessa Alfar come nuova consorte! Inoltre suo padre, il duca di Amnisia, è considerato un traditore dalla maggior parte dei suoi pari>>
Ellis era sdegnata:
<<Io, che sono una principessa del sangue, mi sono nascosta per trent'anni, per non dare scandalo, e adesso arriva questa smorfiosa che si diverte a fare il ruolo della Maitresse-en-titre, come le cortigiane dell'epoca precedente al Grande Cataclisma! Si crede una specie di Giulia Farnese! Persino la Montespan o la Pompadour avevano più pudore>>
Sentire Ellis che parlava di pudore era veramente un evento straordinario.
Igraine dovette, suo malgrado, trattenere un sorriso.
Ellis ha avuto un figlio da suo fratello e uno da suo nipote... ed ora fa la moralista... tempi interessanti, questi...
Ma la colpa più grave di Alice de Bors era, agli occhi delle tre donne forti della Dinastia, il fatto di essere "spudoratamente giovane".
<<Dice di avere diciott'anni, ma secondo me ne avrà a malapena compiuti sedici!>>
Lilieth sospirò:
<<Marvin dovrebbe vietare l'accesso a Corte a queste ragazzine!>>
Ellis approvò con decisione:
<<Durante la mia reggenza, a Lathena, nessuna minorenne era ammessa alla Sacra Presenza dell'Imperatore!>>
Igraine non poté far a meno di ricordare che sia Lilieth che Ellis erano rimaste incinte a sedici anni.
Con una madre e una zia del genere, Marvin è cresciuto fin troppo bene. Come posso fare a salvarlo da se stesso?
Certo non poteva contare sulle altre due nobildonne: erano troppo prese dai pregiudizi del loro rango.
<<Dobbiamo riuscire a dimostrare che Alice agisce seguendo i consigli di Alienor di Alfarian>>
La regina Alienor era molto invidiata per la sua bellezza che sembrava non appassire mai.
<<Un tempo eravamo amiche>> disse Lilieth <<ma poi Alienor mi accusò di non aver impedito il suo matrimonio con Elner>>
Quell'antica ferita fece sussultare Ellis:
<<Mio figlio sarebbe ancora vivo se fossi riuscita a evitare quelle nozze. La colpa fu di Marigold, ma ora che lei è morta, posso solo prendermela con Alienor. E' sempre stata troppo ambiziosa!>>
Igraine concordava, ma le risultava difficile capire come Ellis avesse potuto consentire che il suo secondo figlio, Mordred, sposasse la figlia di Marigold, la principessa Valyria.
<<Ho saputo che hai mandato Valyria alla corte di Alienor. Ci sono novità?>>
<<Alienor ha tentato di far passare Valyria dalla sua parte. Ma mia nuora è pur sempre una Eclionner, e non si lascia manipolare facilmente>>
Lilieth parve aver preso una decisione irrevocabile:
<<Dovrò andare personalmente a parlare con Alienor. Dicono che stia per trasferire la corte presso il castello di sua figlia, Marie de Champagne, la benefattrice dei trovatori. Ho anche una motivazione credibile: pare che Chretien de Troyes voglia ispirarsi alle leggende celtiche per i suoi nuovi romanzi>>
Igraine lo sapeva fin troppo bene.
I trovatori hanno scritto delle cose ignobili sul mio conto e su quello dei miei figli!
Inoltre era incuriosita dall'idea di conoscere la bellissima Marie de Champagne.
La principessa Marie France d'Alfarian, contessa di Champagne, non era solo molto bella ed elegante, ma aveva una grande cultura e presso la sua corte si trovavano i più grandi letterati e musicisti dell'epoca.
Igraine aveva portato con sé sua nuora Eleanor, nata dal primo matrimonio di Alienor con Elner Eclionner.
<<Io ed Eleanor verremo con voi, lady Lilieth>>
L'imperatrice madre non parve entusiasta della cosa, ma non protestò.
Ellis invece era preoccupata:
<<Lilieth... speravo che almeno questa volta saresti rimasta vicino a tuo figlio!>>
L'acredine tra le due donne parve riemergere per un attimo:
<<Non sono mai stata una madre opprimente e sarebbe ridicolo se incominciassi ad esserlo alla mia età. Tu e Mordred sarete più che sufficienti per controllare la situazione. Ora è più urgente capire quali siano le intenzioni di Alienor>>
Nessuno osò mettere in dubbio la decisione.
Igraine si chiese se per caso Marvin fosse divenuto così facilmente raggirabile dalle donne proprio a causa di una madre evanescente come Lilieth e di una zia carismatica come Ellis.
Le donne hanno sempre fatto quel che han voluto con lui. Io per prima. Ora raccogliamo quel che abbiamo seminato.
Cast
Jessica Chastain - Igraine Canmore
Alice Krige - Lilieth Vorkidian
Eva Green - Ellis Eclionner
Emilia Clarke - Daenerys di Gothian
Rhaegar Targaryen - Marvin Eclionner
Mia Wasikowska - Alice de Bors
Cate Blanchett - Alienor di Alfarian
Liv Tyler -Valyria Eclionner
Beatrice Borromeo - Marie de Champagne
Eleonora d'Aquitania - Eleanor Eclionner
lunedì 15 aprile 2013
Albero genealogico degli Asburgo d'Austria
Massimiliano II, imperatore del Sacro Romano Impero, ereditò i possedimenti austriarci del padre Ferdinando I, e cioè, oltre alla corona imperiale, anche l'arciducato d'Austria, di Carinzia e di Carniola (l'attuale Slovenia), oltre alle corone di Boemia (attuale Repubblica Ceca) e di Ungheria (all'epoca il regno comprendeva anche la Slovacchia, la Croazia, la Slavonia e la Galizia).
Asburgo d'Austria imperatori del Sacro Romano Impero [modifica]
- Ferdinando I, imperatore 1556 - 1564
- Massimiliano II, imperatore 1564 - 1576
- Rodolfo II, imperatore 1576 - 1612
- Mattia, imperatore 1612 - 1619
- Ferdinando II, imperatore 1619 - 1637
- Ferdinando III, imperatore 1637 - 1657
- Leopoldo I, imperatore 1658 - 1705
- Giuseppe I, imperatore 1705 - 1711
- Carlo VI, imperatore 1711 - 1740
Carlo VI aveva una sola figlia, Maria Teresa d'Austria, che sposò Francesco di Lorena, granduca di Toscana.
Dopo una guerra di successione al trono imperiale, che vide contrapposta la casa dei Wittelsbach, nella figura di Carlo VII, a quella degli Asburgo-Lorena, alla fine si stabilì che Francesco di Lorena sarebbe divenuto imperatore con nome di Francesco I e che Maria Teresa d'Asburgo avrebbe avuto il titolo di imperatrice consorte, oltre che di arciduchessa d'Austria e regina di Boemia e di Ungheria. Alla morte di Francesco, Maria Teresa assunse la reggenza imperiale in nome del primogenito Giuseppe II.
Maria Teresa d'Asburgo-Lorena ebbe 16 figli, ognuno dei quali ottenne titoli e riconoscimenti, anche se molti morirono in giovane età.
Nome | Nascita | Morte | Note |
---|---|---|---|
Maria Elisabetta | 1737 | 1740 | Erede presunta di Maria Teresa tra il 1737 ed il 1740, morì di vaiolo all'età di tre anni. |
Maria Anna | 1738 | 1789 | Erede presunta di Maria Teresa tra il 1740 ed il 1741, divenne badessa a Praga poiché da ragazza le sue condizioni di salute non consentivano di prospettare un matrimonio. Tuttavia finché la madre fu viva visse sempre a corte. |
Maria Carolina | 1740 | 1741 | Morta nella prima infanzia. |
Giuseppe II | 1741 | 1790 | Imperatore del Sacro Romano Impero dal 1765; arciduca d'Austria, re d'Ungheria e re di Boemia dal 1780; sposò l'Infanta Maria Isabella di Borbone-Parma (1741-1763), da cui ebbe Maria Teresa ( 1762 1770) e Maria Cristina, morta durante il parto che uccise anche la madre: poi si unì in matrimonio con la principessa Maria Giuseppa di Baviera (1739-1767). Amò molto la prima moglie, detestò la seconda, sposata solo per l'insistenza della madre imperatrice. Da Giuseppina non ebbe discendenza. |
Maria Cristina | 1742 | 1798 | Sposò il principe Alberto di Sassonia, duca di Teschen (1738-1822), ma non ebbe discendenza. |
Maria Elisabetta | 1743 | 1808 | Sfigurata dal vaiolo, non si sposò mai: divenne badessa ad Innsbruck ma visse sempre a corte accanto alla madre. |
Carlo Giuseppe | 1745 | 1761 | Morendo adolescente di vaiolo, si dice che abbia amaramente detto che la sua scomparsa risolveva molti problemi alla dinastia: infatti, intelligente e ambizioso com'era, non si sarebbe rassegnato alla parte di figlio cadetto. |
Maria Amalia | 1746 | 1804 | Sposò Ferdinando di Borbone, duca di Parma (1751-1802); ebbero sette figli. |
Leopoldo II | 1747 | 1792 | Granduca di Toscana dal 1765 col nome di Pietro Leopoldo, abdicò nel 1790 per diventare imperatore del Sacro Romano Impero; arciduca d'Austria, re d'Ungheria e re di Boemia dal1790; sposò l'Infanta Maria Luisa di Spagna (1745-1792); ebbero sedici figli, dei quali il primo fu il futuro imperatore Francesco I d'Austria (era stato Francesco II del Sacro Romano Impero, abolito da Napoleone nel 1806). |
Maria Carolina | 1748 | 1748 | Morta alla nascita. |
Maria Giovanna | 1750 | 1762 | Morì di vaiolo. |
Maria Giuseppina | 1751 | 1767 | Morì di vaiolo. |
Maria Carolina | 1752 | 1814 | Regina di Napoli e di Sicilia (1752-1814), sposò il re Ferdinando IV di Napoli e Sicilia (1751-1825); ebbero diciotto figli. Maria Carolina fu scelta dalla madre poiché le sorelle che avrebbero dovuto sposare Ferdinando (Maria Giuseppina e Maria Giovanna) erano morte di vaiolo. |
Ferdinando | 1754 | 1806 | Duca di Brisgovia dal 1803; sposò Maria Beatrice Ricciarda d'Este, duchessa di Massa e principessa di Carrara, signora di Lunigiana (Austria-Este); ebbero dieci figli. |
Maria Antonia | 1755 | 1793 | Regina di Francia e di Navarra con il nome di Maria Antonietta, sposò Luigi XVI di Francia, dal quale ebbe quattro figli. Morì sulla ghigliottina durante la Rivoluzione francese. |
Massimiliano Francesco | 1756 | 1801 | Arcivescovo-elettore di Colonia dal 1784; destinato ad una carriera militare, dovette rinunciare a causa di una caduta da un cavallo che gli procurò delle lesioni permanenti ad una gamba, decise quindi di dedicare il resto della sua vita a Dio. |
A Giuseppe II succedette il fratello Leopoldo II, che a sua volta lasciò il trono al figlio Francesco II.
Quando però Napoleone dichiarò estinto il Sacro Romano Impero Germanico, Francesco II divenne il primo Imperatore d'Austria.
Il 6 gennaio 1788 Francesco sposò a Vienna la principessa Elisabetta Guglielmina di Württemberg (1767 – 1790)[2], figlia del duca Federico II Eugenio di Württemberg e della consorte principessaFederica Dorotea di Brandeburgo-Schwedt, dalla quale ebbe una sola figlia, Ludovica Elisabetta (1790-1791), che morì ad un anno.
Rimasto vedovo, sposò quindi in seconde nozze la cugina prima, principessa Maria Teresa Carolina di Borbone-Napoli, (1772 – 1807), figlia di Ferdinando I, re delle Due Sicilie e della sua consorte l'Arciduchessa Maria Carolina d’Austria (1752-1814).
Dal secondo matrimonio nacquero:
- Maria Luisa (1791-1847), che sposò nel 1810 Napoleone Bonaparte, imperatrice di Francia fino al 1815 e poi duchessa di Parma, Piacenza e Guastalla; dopo la morte del Bonaparte, sposò nel 1821in seconde nozze il conte Adam Adalbert von Neipperg e successivamente, dopo la morte di quest’ultimo, sposò nel 1834 il conte Carlo Renato di Bombelles;
- Ferdinando I d'Austria (1793-1875), successore al trono di Austria di Francesco II; sposò Maria Anna di Savoia;
- Maria Carolina (1794 – 1795);
- Carolina Luisa (1795 – 1799);
- Maria Leopoldina (1797 – 1826), che sposò nel 1817 Pedro I del Brasile;
- Maria Clementina (1798 – 1881), che sposò nel 1818 suo zio Leopoldo, principe di Salerno;
- Maria Carolina Ferdinanda (1801-1832), che sposò nel 1819 il re Federico Augusto II di Sassonia;
- Francesco Carlo (1802-1878), arciduca, che sposò Sofia di Baviera dalla quale ebbe, fra gli altri, due figli divenuti poi imperatori: Francesco Giuseppe, imperatore d'Austria, e Massimiliano d'Asburgo, imperatore del Messico;
- Maria Anna (1804-1858), arciduchessa d'Austria;
- Giovanni Nepomuceno (1805–1809), arciduca d'Austria;
- Amalia Teresa (1807), arciduchessa d'Austria.
Il 6 gennaio del 1808 Francesco sposò la cugina di primo grado Maria Ludovica Beatrice d'Asburgo-Este (1787-1816), figlia dello zio paterno Ferdinando d'Asburgo-Lorena e di Maria Beatrice d'Este.
Morta la ventottenne Maria Ludovica, l'Imperatore sposò Carolina Augusta di Baviera, figlia del re Massimiliano I di Baviera.
Dopo il regno di Ferdinando I, il giovane nipote Francesco Giuseppe divenne imperatore nel 1848 e regnò fino al 1916, per 58 anni.
Francesco Giuseppe sposò Elisabetta di Baviera, meglio nota come l'imperatrice Sissi.
Grazie anche alla mediazione dell'imperatrice, nel 1866 l'imperatore Francesco Giuseppe riconobbe l'autonomia del regno di Ungheria, di cui fu proclamato sovrano assieme alla moglie. L'Impero Austro-Ungarico assunse una organizzazione federale.
Morto suicida l'arciduca Rodolfo, unico figlio maschio di Francesco Giuseppe ed Elisabetta di Baviera, l'erede al trono divenne il figlio del fratello dell'imperatore, Francesco Ferdinando, a sua volta ucciso a Sarajevo nel 1914. L'erede divenne allora Carlo d'Asburgo, pronipote di Francesco Giuseppe e suo successore, che regnò tra il 1916 e il 1918, quando l'impero asburgico si disgregò.
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