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martedì 30 ottobre 2012

Bloody Mary: Maria Tudor, la regina Sanguinaria




Maria I Tudor (Greenwich18 febbraio 1516 – Londra17 novembre 1558) fu regina d'Inghilterra e Irlanda dal 19 luglio 1553 alla morte.
Figlia di Enrico VIII e Caterina di Aragona (a sua volta figlia di Isabella di Castiglia e Ferdinando d'Aragona), Maria, quarta e penultima monarca della dinastia Tudor, è ricordata soprattutto per il tentativo di restaurare ilcattolicesimo in Inghilterra dopo la Riforma. Avendo fatto giustiziare almeno trecento oppositori politici e religiosi, è nota anche come Maria la sanguinaria (Bloody Mary).
In lei si univano il carattere caparbio e irascibile dei Tudor con l'orgoglio e il fanatismo religioso dei re cattolici di Spagna. Ma per comprendere le scelte che fece come regina, bisogna conoscere la sua vita precedente all'ascesa al trono. Infatti, dopo una infanzia relativamente tranquilla, la vita di Maria fu sconvolta dallo scandalo matrimoniale più famoso della storia della cristianità, che vide suo padre Enrico VIII contrapporsi a sua madre, Caterina d'Aragona, che in più di vent'anni di matrimonio non era riuscita a dargli un figlio maschio.


 Caterina si oppose in tutti i modi possibili alla richiesta di annullamento del matrimonio da parte del marito, contando sull'appoggio del nipote Carlo V, imperatore di Germania e re di Spagna. Il desiderio del re di divorziare dalla moglie era alimentato dalla sua storia d'amore con Anna Bolena.


Questa vicenda portò ad un progressivo allontanamento del re dalla figlia Maria, che si era schierata dalla parte della madre e non aveva riconosciuto l'Atto di Supremazia, con il quale il parlamento nominava Enrico VIII capo della chiesa d'Inghilterra, creando il cosiddetto Scisma Anglicano.
Nel 1534, Maria, che era ormai una giovane donna di 18 anni, fu allontanata dalla corte e le fu impedito di vedere la madre. Maria e Caterina non si rividero mai più. Caterina morì nel gennaio del 1536.
Dopo la nascita della sorellastra Elisabetta, Maria fu dichiarata illegittima, perse il titolo di principessa e le fu imposto di far parte del seguito dei servitori della nuova infante reale. Le umiliazioni per Maria non ebbero mai fine: il padre non volle mai vederla, ed ordinava che fosse chiusa nelle sue stanze quando si recava ad Hatfield a far visita ad Elisabetta. Maria conobbe un breve periodo di pace con l'esecuzione di Anna Bolena e l'ascesa al trono di Jane Seymour, la quale fu benevola nei suoi confronti, come pure la quarta consorte di Enrico VIII, Anna di Clèves. Le terribili esperienze della prima adolescenza lasciarono un segno indelebile nella personalità della futura regina, segnata soprattutto dall'odio per Anna Bolena ed Elisabetta, responsabili del suo abbandono da parte del padre, della sua separazione dalla madre e delle sue precarie condizioni di vita.
Alla morte di Enrico VIII nel 1547, salì al trono il fratellastro Edoardo VI d'Inghilterra, figlio di Jane Seympur, la terza moglie del re.

File:Edward VI of England c. 1546.jpg
Dopo il breve regno di Edoardo, morto ancora adolescente, ci fu il breve tentativo di porre sul trono la cugina Jane Grey, che fu regina d'Inghilterra per soli 9 giorni.
Maria, appoggiata dal popolo che la considerava la legittima erede al trono e da gran parte degli uomini politici del paese, rivendicò i suoi diritti alla successione venendo acclamata ed incoronata regina d'Inghilterra il 19 luglio 1553, all'età di 37 anni.


Dopo anni di attesa, finalmente Maria ebbe la possibilità di sposarsi e scelse come marito il cugino cattolico e spagnolo Filippo II d'Asburgo. Il matrimonio però non fu felice e fu malvisto dal popolo.

File:Pantoja de la Cruz Copia de Antonio Moro.jpg

Il primo atto politico di Maria fu la nomina a Cancelliere del cattolicissimo Stephen Gardiner, arcivescovo di Winchester, che era caduto in disgrazia verso la fine del regno di Enrico VIII per aver tentato di accusare Catherine Parr di eresia (chi ha visto la serie televisiva "I Tudor" sicuramente ricorderà quella vicenda).

File:Stephen Gardiner.jpg

Dopo la condanna al rogo di Thomas Cranmer, arcivescovo di Canterbury dai tempi della riforma anglicana, Maria nominò al suo posto il cardinale cattolico Reginald Pole, ultimo discendente dei Plantageneti, la cui famiglia era stata sterminata durante gli anni in cui prima Thomas Cromwell e poi lord Edward Seymour, conte di Hertford e duca di Somerset cercarono di eliminare tutti gli aristocratici cattolici. La stessa madre del cardinale, Margaret Pole, contessa di Salisbury era stata decapitata alcuni decenni prima, al tempo della Riforma anglicana.

File:Reginald Pole cardinal.jpg

Maria Tudor, convinta di essere destinata da Dio a restaurare il cattolicesimo in Inghilterra, spronata dal marito Filippo, dal cancelliere Gardiner e dal cardinale Pole, ordinò esecuzioni, decapitazioni, impiccagioni e soprattutto roghi per estirpare l' "eresia protestante".

File:Mary I of England.jpg

La convinzione di essere la prescelta di Dio fu bruscamente interrotta quando, dopo una presunta gravidanza che durava da ormai dieci mesi, le fu diagnosticato un tumore all'utero e alle ovaie in fase terminale.
Le va riconosciuto un merito: nonostante fosse consapevole che Elisabetta, se le fosse succeduta al trono, avrebbe bloccato la restaurazione cattolica e ripristinato la chiesa anglicana, non volle mai condannarla a morte, nemmeno quando Gardiner, Pole e il duca di Norfolk le presentarono delle presunte prove secondo cui la sorella stava cospirando contro di lei.
Morendo, nel 1558, a soli 42 anni, Maria accettò che a succederle fosse proprio Elisabetta, destinata a vivere e a regnare molto più a lungo, fino al 1603.
P.s. Spero che questo post sia piaciuto a chi, come me, ha guardato con interesse la serie televisiva "I Tudor", dove il ruolo della giovane Lady Maria è stato ben interpretato da Sarah Bolger.


Chi non avesse visto la serie, può trovarla su Youtube, o in eventuali repliche, essendo terminata proprio pochi giorni fa la sua proiezione nelle tv italiane.



domenica 12 febbraio 2012

Le sei mogli di Enrico VIII

Enrico VIII Tudor (1491-1547), fu Re d'Inghilterra dal 1509 alla morte.
E' passato alla storia per due ragioni, collegate tra loro: lo Scisma anglicano, cioè la separazione della Chiesa inglese da quella Cattolica Romana, e il numero delle sue mogli, sei, che si succedettero nell'arco di un breve periodo, dopo che Enrico, vistosi negare l'annullamento del primo matrimonio dal Papa, era diventato capo della Chiesa Anglicana e quindi decisore in merito alla questione dell'annullamento dei matrimoni. Si avvalse, a dire il vero, anche di metodi più rapidi, come la decapitazione delle mogli che lo avevano particolarmente deluso. Ma vediamo di conoscere meglio queste sei donne, che furono tutte regine.

1) Caterina d'Aragona (1485-1536)


Figlia di Ferdinando d'Aragona e di Isabella di Castiglia, divenne principessa di Galles sposando Arturo Tudor, fratello maggiore di Enrico, e ne rimase vedova poco tempo dopo. Sposò Enrico subito dopo la sua incoronazione, nel 1509, e fu regina d'Inghilterra fino al 1533, anno in cui fu sancito l'annullamento del matrimonio.
Spagnola di origine, cattolica di religione, poté contare, a corte, sull'appoggio della nobiltà filo-spagnola e filo-cattolica, all'epoca molto numerosa, anche in considerazione del fatto che inizialmente Enrico si era schierato contro la riforma protestante di Lutero e Calvino.
Inoltre, in quanto sorella di Giovanna di Castiglia, era anche zia dell'Imperatore Carlo V, che la sostenne apertamente nella lunga e tormentata vicenda che dal 1525 al 1533 vide il partito filo-cattolico e filo-spagnolo opporsi alla richiesta di annullamento del matrimonio, avanzata da Enrico in quanto Caterina non era in grado di dargli un figlio maschio. In realtà Caterina diede ad Enrico sei figli, di cui due maschi, morti però in giovane età. Una sola figlia riuscì a diventare adulta, Maria, nata nel 1516, che sarà regina regnante dal 1553 al 1558, e passerà alla storia col nome di Maria I la Cattolica, per i suoi sostenitori, e Maria I la Sanguinaria, per i suoi detrattori, soprannome dovuto al suo tentativo, piuttosto cruento, di ripristinare il cattolicesimo nel regno, e di tagliare la testa a chi si opponeva. Persino sua sorella Elisabetta, nata dal secondo matrimonio del padre, rischiò la decapitazione.

2) Anna Bolena (1507-1536)


La sua storia è nota. La famiglia Boleyn cercò di ottenere titoli, terre e ricchezze incoraggiando l'interesse del re verso le due figlie, in particolare Anna, della quale Enrico si innamorò fortemente nel 1525, quando ormai risultava chiaro che la regina Caterina non era in grado di generare un erede maschio. Queste due ragioni furono alla base della decisione del re di avviare il processo di annullamento del primo matrimonio, che avvenne solo nel 1533.
Paradossalmente la coppia giunse al tanto sospirato matrimonio quando ormai il rapporto tra loro si stava deteriorando. Anna era malvista dal popolo, e soprattutto, dopo aver messo al mondo la figlia Elisabetta, futura regina regnante, andò incontro a tre aborti spontanei, trovandosi così nelle stesse condizioni di Caterina, la quale era ancora viva e, seppur confinata in un castello, si considerava ancora la legittima moglie del re, e tale la considerava gran parte del popolo e della nobiltà.
Caterina morì nel gennaio del 1536, proprio mentre Anna partoriva un figlio maschio morto alla nascita.
Pochi mesi dopo Anna fu arrestata con l'accusa di adulterio e stregoneria: accusa infondata, secondo la maggioranza degli storici, in quanto le confessioni dei presunti amanti e complici furono ottenute sotto tortura. Rinchiusa nella Torre di Londra, Anna visse per due settimane nel terrore e nell'angoscia, per poi essere condannata a morte e decapitata il 19 maggio del 1536.

3) Jane Seymour (1509 -1537)




Dama di compagnia di Caterina d'Aragona e poi di Anna Bolena, non era bella, aveva un carattere quieto e remissivo. Suo fratello Edward, duca di Somerset, era amico del Re, e favorì la nascita di una relazione tra Enrico e Jane quando ancora sia Caterina che Anna erano in vita. Dopo la morte della prima e la decapitazione della seconda, nel 1536, Enrico la sposò il 30 maggio dello stesso anno.
Il matrimonio fu felice, e coronato dalla nascita del tanto sospirato figlio maschio, il futuro Edoardo VI, principe di Galles, che venne al mondo il 12 ottobre 1537.
Indebolita dal parto, Jane contrasse una infezione che la portò alla morte precoce il 24 ottobre 1537.
Fu l'unica delle sei mogli ad essere fino all'ultimo amata dal marito, dalla corte e dal popolo.

4) Anna di Cleves (1515-1547)


Olandese di nascita, Anna non conosceva l'inglese ed era estranea alle raffinatezze di corte. Fu scelta da Enrico perché gli piacque il suo ritratto, quello che vedete qui sopra, ma quando i due si incontrarono di persona, il re ne rimase profondamente deluso. Nonostante ciò, il matrimonio ebbe luogo il 6 gennaio 1540. Queste nozze hanno dei risvolti comici, nel senso che pare che il sovrano la trovasse così brutta da non riuscire a consumare il matrimonio. In realtà Enrico, proprio in quel periodo, si era innamorato di Caterina Howard, e quindi chiese l'annullamento nel giugno dello stesso anno.
Sprovveduta, ma non stupida, Anna di Cleves concesse al re l'annullamento pochi gioni dopo, e il matrimonio fu ufficialmente sciolto il 13 luglio 1540.
Enrico, apprezzando il buon senso dell'ex-moglie, le conferì il titolo di "sorella del Re"e le donò alcune proprietà di campagna, dove Anna visse serenamente fino alla morte.


5) Caterina Howard (1520-1542)




Dama di compagnia delle due precedenti regine, era divenuta amante di Enrico in giovanissima età. Dopo il divorzio da Anna di Ceves, il re, innamoratissimo, la sposò il 28 luglio 1540.
A causa della giovane età e della difficoltà sempre maggiore di Enrico, divenuto obeso e sofferente di salute, di concepire figli, e forse anche di avere rapporti fisici, Caterina ebbe una relazione con il giovane e affascinante cortigiano Thomas Culpeper. Tale relazione fu scoperta dal re l'1 novembre 1541.
L'amante di lei fu arrestato e confessò sotto tortura altri reati. Caterina fu arrestata il 12 novembre e trascorse gli ultimi mesi della sua vita nella Torre di Londra.  Decadde dal titolo di regina il 19 novembre e fu successivamente decapitata il 13 febbraio 1542.


6) Caterina Parr (1512-1548)




Vedova di due precedenti mariti, Caterina Parr era stata introdotta a corte da Thomas Seymour, ex-cognato del re. Enrico, ormai enormemente grasso e malato, ne apprezzò l'intelligenza, la prudenza e la diplomazia, e le fece una proposta di matrimonio che non si poteva rifiutare.
Le nozze furono celebrate il 12 luglio 1543.
Caterina, sesta regina consorte, e terza con quel nome, si adoperò per la riappacificazione del re con le principesse Maria ed Elisabetta, che vennero reintegrate nella linea di successione, dopo il fratello Edoardo.
Mentre la salute di Enrico declinava, Caterina Parr divenne di fatto la reggente, ed ottenne il controllo effettivo del governo.
Nonostante i numerosi tentativi da parte dei cortigiani per metterla in cattiva luce, riuscì a conservare la fiducia del sovrano e di tutta la famiglia reale.
Il suo potere rimase saldo per tutto il tempo in cui fu regina fino alla morte di Enrico, il 28 gennaio 1547, ed anche dopo la morte del re, quando Caterina sposò in quarte nozze Thomas Seymour, zio del nuovo re Edoardo VI.
Inaspettatamente, data l'età, Caterina rimase incinta e morì nel dare alla luce la figlia Mary il 5 settembre 1548.