Noi abbiamo sognato in grande:
stelle, galassie, universi interi,
nebulose, viaggi, distanze siderali.
Noi eravamo i visionari, l'onda
che si è infranta, gli anormali
naufragati tra un millennio e l'altro,
già obsoleti, a detta dei nativi digitali.
Loro sono invece troppo scaltri,
ci tarpano le ali e irridono l'immenso.
Ecco quel che non abbiamo avuto:
in cambio ci hanno dato i cellulari.
ma sempre duramente combattuto
sopravvissuto a fin troppe battaglie,
adesso a cinquant'anni ormai
mi sono all'improvviso ritrovato
collezionista di coppe e di medaglie
anche se ho combinato alcuni guai,
forse perché ferito troppe volte,
mal curato tra ruggine e ferraglia,
malato, stanco, ma non disertai
il campo di battaglia della vita.
Se nel profondo più remoto del tuo cuore
vi foss'anche solo una grana di zucchero,
un briciolo di dolcezza, di splendore
malinconico, magico del tuo sguardo d'angelo
falso, della fatale tua malia di fata e di sirena,
avrei potuto forse amarti, persino, e piangere
di gioia e di dolore una vita intera insieme a te,
nell'amena valle dei rari ricambiati palpiti,
e invece il cuore tu l'hai massacrato a me,
tu a cui troppi doni ha regalato la fortuna.
Anche per te giorno verrà in cui i petali
della privilegiata giovinezza ad uno ad uno
precipiteranno a terra e la vita sarà inquieta
e ti ricorderai di me, che t'avrò dimenticata.