martedì 29 marzo 2016

Parallelismi storici

20140707-feudalismthennow

Unione Europea - Quarto Reich

- Paese leader: Germania
- Ideologia totalitaria: liberismo politically correct
- Partito: Liberal-social-democratico-popolare
- Leader del Reich: Angela Merkel
- Numero due del Reich: Wolfgang Shauble
- Numero tre del Reich: Jens Weidmann
- Numero quattro del Reich: Martin Schultz
- Alleati favoriti del Reich: Francia, Finlandia, Estonia
- Presidente collaborazionista francese: Hollande
- Stati fantoccio: Italia, Olanda, Belgio, Lussemburgo, Romania, Bulgaria
- Governatorato Generale: Polonia
- Reichskommissariat Mittelmeer: Portogallo, Spagna, Grecia, Cipro, Malta
- Reichskommissariat Mitteleuropa: Austria, Ungheria, Rep. Ceca, Rep. Slovacca, Slovenia, Croazia
- Reichskommissariat Irlanda
- Reichskommissariat Ostland: Lituania, Lettonia, Bielorussia
- Reichskommissariat Ucraine
- Reichskmmissariat Norden: Danimarca, Svezia, Regno Unito
- Paesi dell'Asse: Stati Uniti, Turchia, Arabia Saudita
- Cancelleria del Grande Reich, i tecnocrati più fedeli al Reich: Junker, Katainen, Moscovici, Mogherini, Tusk, 

CommissarioNazionalitàIncaricoCompetenze
Jean-Claude JunckerLussemburgo LussemburgoPresidente
Frans TimmermansPaesi Bassi Paesi BassiPrimo vicepresidenteRelazioni interistituzionalidiritti fondamentali, cittadinanza e stato di diritto
Federica MogheriniItalia ItaliaVicepresidenteAffari esteri e politica di sicurezza
Kristalina GeorgievaBulgaria BulgariaVicepresidenteProgrammazione finanziaria, bilancio e risorse umane
Valdis DombrovskisLettonia LettoniaVicepresidenteEuro e dialogo sociale
Andrus AnsipEstonia EstoniaVicepresidenteMercato unico digitale
Jyrki KatainenFinlandia FinlandiaVicepresidenteLavoro, crescita, investimenti e competitività
Maroš ŠefčovičSlovacchia SlovacchiaVicepresidenteUnione energetica
Johannes HahnAustria AustriaCommissarioPolitica di vicinato e negoziati di allargamento
Marianne ThyssenBelgio BelgioCommissarioOccupazione, affari sociali e competenze e mobilità del lavoro
Neven MimicaCroazia CroaziaCommissarioCooperazione internazionale e sviluppo
Christos StylianidisCipro CiproCommissarioMercato interno e servizi
Cecilia MalmströmSvezia SveziaCommissarioCommercio
Margrethe VestagerDanimarca DanimarcaCommissarioConcorrenza
Pierre MoscoviciFrancia FranciaCommissarioAffari economici e monetari, fiscalità e unione doganale
Günther OettingerGermania GermaniaCommissarioEconomia e la società digitali
Dimitris AvramopoulosGrecia GreciaCommissarioMigrazioni, affari interni e cittadinanza
Phil HoganIrlanda IrlandaCommissarioAgricultura e sviluppo rurale
Vytenis AndriukaitisLituania LituaniaCommissarioSalute e sicurezza alimentare
Karmenu VellaMalta MaltaCommissarioAmbiente, affari marittimi e pesca
Elżbieta BieńkowskaPolonia PoloniaCommissarioMercato interno, industria, imprenditoria, piccole e medie imprese e spazio
Carlos MoedasPortogallo PortogalloCommissarioRicerca, scienza e innovazione
Jonathan HillRegno Unito Regno UnitoCommissarioStabilità finanziaria, servizi finanziari e mercato unico dei capitali
Věra JourováRep. Ceca Rep. CecaCommissarioGiustizia, tutela dei consumatori e uguaglianza di genere
Corina CrețuRomania RomaniaCommissarioAffari regionali
Violeta BulcSlovenia SloveniaCommissarioTrasporti
Miguel Arias CañeteSpagna SpagnaCommissarioAzione per il clima e l'energia
Tibor NavracsicsUngheria UngheriaCommissarioIstruzione, cultura, gioventù e sport

lunedì 28 marzo 2016

Biblioteche in antiche dimore



























Bag End and Hobbiton



























The Green Dragon

Bandiera della Padania


Mi piace dal punto di vista araldico

Alatar e Pallando



Gli stregoni blu (anche detti Ithryn Luin) sono due personaggi di Arda, l'universo immaginario fantasy creato dallo scrittore inglese J.R.R. Tolkien. Vengono menzionati principalmente ne Il Signore degli Anelli e nei Racconti incompiuti, oltre che in altri scritti minori dell'autore.
All'interno del corpus dello scrittore, gli stregoni blu sono due misteriosi personaggi che vissero nella Terra di mezzo. Appartengono all'ordine degli Istari proprio come Saruman il BiancoGandalf il Grigio e Radagast il Bruno. Rispetto ai tre compagni, però, gli stregoni blu hanno minor rilevanza nelle opere di Tolkien e poco si conosce su di loro.
Nei Racconti incompiuti, gli stregoni blu si chiamano Alatar e Pallando[1]. Alatar vuol dire "secondo venuto" e forse è una descrizione per indicare che fu il secondo, dopo Saruman, ad entrare nella Terra di mezzo[2]Pallando, nonostante la grafia, contiene forse palan, «lontano», come in palantír e in Pallaran, la «Lungivagante», il nome della nave di Aldarion[3].
Nell'ultimo volume della The History of Middle-earth (The Peoples of Middle-earth) vengono forniti due nuovi nomi: Morinehtar e Rómestámo (o Rome(n)star), tradotti in inglese come Darkness-slayer ed East-helper (Assassino dell'oscurità e Aiuto dell'est). Non è chiaro se questi nomi dovessero rimpiazzare Alatar e Pallando, o se fossero altri nomi (per esempio quelli usati nella Terra di mezzo)[2].
Gli stregoni blu appartengono all'ordine degli Istari o stregoni, spiriti della stessa essenza dei Valar, ma dotati di poteri minori[4]. Gli Istari, incarnati in corpi di uomini, vennero inviati dai Valar per contrastare la malvagità proveniente da est[5][6].
Nei Racconti incompiuti si dice che gli stregoni blu abbiano fatto il loro arrivo nella Terra di mezzo all'inizio dell'XI secolo della Terza Era, per aiutare e sostenere coloro che si opponessero a SauronOromë scelse personalmente Alatar, il quale richiese l'aiuto dell'amico Pallando. I due furono mandati nel profondo est da Oromë che conosceva bene quelle contrade, molto probabilmente con lo scopo di convincere le popolazioni locali a non asservirsi al potere di Sauron[1]. A questo punto vengono ventilate tre ipotesi, la prima secondo cui questi Istari rimasero nell'estremo oriente della Terra di mezzo perseguendo i loro scopi; la seconda è che perirono nella loro missione; l'ultima è che furono irretiti da Sauron e diventarono suoi servitori in qualità di stregoni malvagi.
Nella lettera numero 211 del libro La realtà in trasparenza, lo stesso Tolkien rivela di non sapere che fine potessero aver fatto Alatar e Pallando; l'ipotesi che gli sembra più probabile è che fallirono, come aveva fallito Saruman, ma in un modo diverso, poiché potrebbero aver fondato culti segreti e aver trasmesso tradizioni magiche, dimenticandosi dei propri obblighi[7].
Nell'ultimo volume della The History of Middle-earth (The Peoples of Middle-earth) si dice che arrivarono non durante la Terza Era, ma durante la Seconda, intorno all'anno 1600, proprio il periodo in cui fu forgiato l'Unico Anello. La loro missione è ad est e ad sud, nei rispettivi e sterminati territori di Rhûn e Harad, per indebolire le forze di Sauron. E qui si dice invece che la loro missione fu tutt'altro che un fallimento; in effetti ebbero un ruolo abbastanza significativo nelle vittorie riportate nell'ovest alla fine della Seconda e della Terza Era, poiché avrebbero seminato discordia tra i vari popoli orientali e meridionali, tra cui i molti regni degli esterling, dei carrieri, dei balchoth e degliharadrim, impedendo loro di unirsi in massa contro Gondor[8].
Nella trilogia de Lo Hobbit di Peter Jackson, gli stregoni blu vengono menzionati da Gandalf nel primo film, Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato:
« Noi siamo cinque. Il più grande del nostro ordine è Saruman, il Bianco. E poi ci sono i due stregoni blu. Ho completamente dimenticato i loro nomi. »
Nel videogioco La Terra di Mezzo - L'Ombra di Mordor, tre manufatti collezionabili fanno riferimento a due stregoni, che sembrano essere identificati appunto come gli stregoni blu. Il loro destino nelle storie di fondo fa pensare che avessero fatto una brutta fine durante la missione contro Sauron, fallendo.

Note

  1. ^ a b J.R.R. Tolkien, p. 521
  2. ^ a b Alatar e Pallando, ilfossodihelm.it. URL consultato il 25 dicembre 2014.
  3. ^ J.R.R. Tolkien, p. 530
  4. ^ J.R.R. Tolkien, Appendice B - Il calcolo degli anni, pp. 1295-1296-1298
  5. ^ J.R.R. Tolkien, p. 514
  6. ^ J.R.R. Tolkien, pp. 519-520
  7. ^ J.R.R. Tolkien, no. 280
  8. ^ J.R.R. Tolkien, pp. 384-385

Bibliografia