sabato 12 marzo 2016

L'origine del Giglio Francese, le Fleur de Lys e dell'Ordine dello Spirito Santo.

The Holy Spirit as a White Dove with a an olive branch, designed  in celtic Gallic style, became the model for the French Fleur de Lys.:

The Holy Spirit as a White Dove with a an olive branch, designed in celtic Gallic style, became the model for the French Fleur de Lys.



Il giglio è una figura araldica, una delle quattro figure più popolari con la croce, l'aquila e il leone. È classificato abitualmente tra le figure naturali. In Francia è divenuto, a partire dal Medio Evo l'emblema della regalità. Fu usato come ornamento sul blasone e sul sigillo dei re francesi capetingi.
Il giglio araldico ha poco a che vedere con il giglio che si trova nei giardini (utilizzato in araldica con il nome di giglio di giardino). È considerato una alterazione grafica del Fleur de Lys, ossia dell'iris delle paludi (Iris pseudacorus L. o 'iris gialla') che, secondo la tradizione, fu scelto nel V secolo come simbolo da Clodoveo (che abbandonò le mezze lune nel proprio blasone), re dei Franchi, dopo la sua vittoria riportata a Vouillé sui Visigoti ad ovest di Poitiers e che si trova in abbondanza sui bordi dei fiumi Lys e Senne in Belgio.



In Inghilterra il Fleur de Lys, di colore giallo oro, fu interpretato come fiore di ginestra e diede il nome alla dinastia reale dei Plantageneti (pianta di ginestra, appunto) fondata da Enrico II, che era erede della dinastia normanna per parte di madre, mentre era erede dei ducati di Angiò e Maine per parte di padre. Lo stemma di tali ducati comprendeva il Fleur de Lys.

Un'ipotesi più recente riguardo all'origine del Fleur de Lys come simbolo e fondamento della regalità, lo riconnette al cristianesimo e fa derivare il blasone reale dal battesimo di Clodoveo, con interventi divini assai variabili a seconda degli autori, che fanno del giglio sia il simbolo della purezza della Vergine, sia quello della Trinità (con i suoi 3 lobi e/o la sua tripla presenza), e in particolare dello Spirito Santo, raffigurato come colomba con la testa in giù, rivolta al battezzato.



In altre varianti lo Spirito Santo fuoriesce da un'ampolla, assumendo comunque forma di colomba.



La raffigurazione celtica, e in particolare gallica, dello Spirito Santo come colomba potrebbe dunque aver trovato una stilizzazione che ricordava nella forma il Fleur de Lys.

Interessante è ritrovare entrambi i simboli nell'emblema dell'Ordine dello Spirito Santo, collegato alla monarchia francese e quindi alla dinastia dei Borbone.



L’Ordre du Saint-Esprit (Ordine dello Spirito Santo) fu nei due secoli e mezzo della sua esistenza, il più prestigioso ordine cavalleresco della monarchia francese, e uno dei più importanti d'Europa.


Il 31 dicembre 1578, in piena guerra di religioneEnrico III fondò l' Ordre du Saint-Esprit, il cui scopo era di proteggere il Re di Francia, in quanto persona sacra.
Il monarca scelse il nome di Spirito Santo per quest'Ordine, in riferimento alla sua propria nascita, alla sua incoronazione sul trono di Polonia, e in seguito su quello di Francia, tre avvenimenti accaduti il giorno della Pentecoste.
Benché quest'Ordine fosse inizialmente riservato ai più alti dignitari del regno, il re Enrico IV permise ad un numero ristretto di monarchi e di grandi signori stranieri di confessionecattolica, d'entrarvi. Un tributo specifico chiamato marco d'oro fu stabilito per provvedere ai bisogni dell'Ordine, la cui sede si trovava presso il convento dei Grands Augustins a Parigi. Il suo motto era: Duce et Auspice.
Soppresso nel 1791 durante la Rivoluzione francese, l' Ordre du Saint-Esprit fu ripristinato nel 1814 dal re Luigi XVIII e definitivamente abolito da Luigi Filippo I nel 1830.
In seguito divenne un ordine dinastico e fu conferito a diversi pretendenti al trono di Francia.

Order of the Holy Spirit (heraldry).svg

Organizzazione

L'ordine era dotato di personalità giuridica e ciò permetteva particolarmente al sovrano di utilizzarlo per riscuotere i prestiti. La direzione era riservata al re che ne era il sovrano gran maestro (souverain grand maître). L'amministrazione dell'ordine era affidata a diversi ufficiali, fra questi i più nobili si fregiavano del titolo di commendatore dell'ordine. I membri erano suddivisi in diverse classi:
  • i cavalieri: in numero di cento, venivano scelti tra la più alta nobiltà del regno. Il re poteva scegliere teoricamente ogni nobile che dimostrasse i tre gradi di nobiltà (delle prove false erano talvolta accettate ma i nobilitati restavano esclusi); nondimeno i membri delle famiglie ducali erano tra i più rappresentati nei ranghi dei cavalieri. I cavalieri del Saint-Esprit erano ugualmente cavalieri dell'Ordine di San Michele, ed è per questo che spesso venivano chiamati: cavalieri degli Ordini del re.
  • i commendatori: si trattava di ecclesiastici, in numero di otto. L'ordine doveva contare all'origine quattro cardinali o arcivescovi e quattro vescovi, ma questo rapporto non fu sempre rispettato. Il Grande elemosiniere di Francia (grand aumônier de France) era commendatore-nato dell'ordine quindi non rientrava tra gli otto. I commendatori, essendo ecclesiastici, non potevano essere cavalieri di San Michele.
  • i commendatori ufficiali: si trattava dei quattro più alti ufficiali dell'ordine. Erano assimilati in dignità ai cavalieri ed erano come loro cavalieri di San Michele. Non esisteva nessuna condizione di nobiltà per gli ufficiali dando così la possibilità al re di utilizzare queste funzioni per onorare persone recentemente nobilitate. Gli esempi più conosciuti sono quelli diColbert, di Le Tellier per Luigi XIV o ancora verso la fine del regno, quello del ricco finanziere Antoine Crozat, (marchese di Chatel di fresca data), che fu grande tesoriere dell'Ordine. Questi incarichi potevano tuttavia essere esercitati pure da cavalieri o commendatori ecclesiastici. I quattro commendatori ufficiali erano: il cancelliere e guardasigilli, il prevosto e cerimoniere, il gran tesoriere, il cancelliere.

Composizione

Il re di Francia era Sovrano e Gran Maestro ("Souverain Grand Maître") dell'Ordine e a lui spettavano tutte le nomine dell'Ordine. I membri erano così suddivisi al loro interno:
  • 4 ufficiali
  • 8 membri ecclesiastici
  • 100 cavalieri
Inizialmente quattro degli 8 membri di rango ecclesiastico dovevano essere cardinali, e gli altri quattro dovevano essere arcivescovi o prelati di rilievo anche se in tempi successivi minor rigore venne posto sulla presenza di cardinali, mentre si dispose che tutti fossero grandi prelati del Regno.
I membri dell'Ordine dovevano essere tutti di religione cattolica ed in grado di mostrare i tre quarti di nobiltà. L'età minima per avere accesso all'ordine era di 35 anni con alcune eccezioni:
  • I figli del re erano membri dalla nascita, ma non ricevevano le insegne dell'Ordine sino a 12 anni di età
  • I Principi di Sangue potevano essere ammessi all'Ordine dall'età di 16 anni
  • Membri di casate reali straniere potevano essere ammessi all'ordine dall'età di 25 anni
Tutti i Cavalieri dell'Ordine erano anche membri dell'Ordine di San Michele e per tale motivo godevano dell'appellativo generale di "Chevalier des Ordres du Roi" (Cavaliere degli Ordini del Re).

Insegne


Dipinto di Re Enrico III di Franciacon le vesti dell'ordine
L'insegna dell'Ordine è una croce, simile alla croce di Malta, a quattro bracci biforcati, pomati d'oro, accantonati da un giglio e caricata di una colomba d'argento ad ali spiegate e con la testa rivolta verso il basso. In occasione delle cerimonie, la croce degli ufficiali e dei commendatori ufficiali era appesa a un collare formato da gigli e da differenti motivi dorati. Più generalmente, la croce era sospesa a un largo nastro di color cangiante blu cielo, da qui il soprannome di cordon bleu ai cavalieri che lo indossavano ad armacollo, dalla spalla destra al fianco sinistro. I commendatori la portavano intorno al collo. I cavalieri e i commendatori ufficiali portavano inoltre una croce dello Spirito Santo, ricamata, sul petto.
Per le cerimonie dell'Ordine e quando i cavalieri dell'Ordine svolgevano momenti di comunione, indossavano tutti un lungo mantello di velluto nero ricamato con fiamme rosse ed oro e con la rappresentazione sui lati delle insegne dell'Ordine. Come il mantello reale, anche questo mantello aveva le spalle coperte di ermellino.

Storiografi degli ordini del re

Celtic style

Keltic Maldala~Jen Delyth:

Celtic Tree of Life Meaning | Celtic Art Studio : SYMBOLISM Tree of Life:

Tree of life Mandala, Celtic designs for art and clothing featuring original artwork By Welsh artist Jen Delyth.:

Druids Trees:  The Celtic Tree of Life.:

druid:

Художник Шишкин Андрей Алексеевич:

Cerridwen is the shapeshifting Celtic goddess of knowledge, transformation and rebirth. The Awen, cauldron of poetic inspiration, is her main symbol. In part of Welsh legend, she brews a potion to give to her son Morfran. She puts Gwion in charge of guarding the cauldron. Three drops of the brew fall upon his finger, blessing him with the knowledge held within. Cerridwen pursues him until, as a hen, she swallows him. Nine months later, she gives birth to Taliesen, the greatest of Welsh poets.:

Cerridwen is the shapeshifting Celtic goddess of knowledge, transformation and rebirth. The Awen, cauldron of poetic inspiration, is her main symbol. In part of Welsh legend, she brews a potion to give to her son Morfran. She puts Gwion in charge of guarding the cauldron. Three drops of the brew fall upon his finger, blessing him with the knowledge held within. Cerridwen pursues him until, as a hen, she swallows him. Nine months later, she gives birth to Taliesen, the greatest of Welsh poets.

Slavic Mother Earth Goddess:
Herne at Glastonbury. Peter Pracownik
Herne at Glastonbury.:

Irish ...:

Celtic harp brooch:


Celtic cross:

Celtic Cross:
Irish Celtic Cross:
celtic.:

I tre volti della Dea

Maiden, Mother, Crone.:


Culture: Irish and Welsh Also called Don, Dana and Anu. She is the most ancient of the Celtic Goddesses that we have any knowledge of. I...:

Danu is the Irish earth Goddess, mother of the Tuatha Dé Danann (people of the Goddess Danu). Danu is an ancient Goddess, and was worshipped extensively throughout Western Europe, ruling over rivers, magic, fertility, wells, and wisdom. She gives her name to many European places, including the Danube River and the country of Denmark. Danu, whose name means “wisdom”, was known as Don in Wales, and her name is also seen as Dana orDanann.:

Danu is the Irish earth Goddess, mother of the Tuatha Dé Danann (people of the Goddess Danu). Danu is an ancient Goddess, and was worshipped extensively throughout Western Europe, ruling over rivers, magic, fertility, wells, and wisdom. She gives her name to many European places, including the Danube River and the country of Denmark. Danu, whose name means “wisdom”, was known as Don in Wales, and her name is also seen as Dana or Danann.

✯ Celtic, Norse, and Pagan Maiden Mother Crone Triple Goddess Wood Finish Wall Plaque ✯:

Arianrhod, Welsh goddess of the moon and stars

Arianrhod, Welsh goddess of the moon and stars:

venerdì 11 marzo 2016

L'Europa dei movimenti separatisti



L'indipendentismo è il fenomeno politico caratterizzato dal rivendicare l'indipendenza di un territorio dalla sovranità di uno Stato; spesso si usa anche il termine separatismo o secessionismo.
Un fenomeno pur analogo ma da ritenere distinto, in quanto meno radicale negli scopi e in genere fondato su considerazioni di diversa natura, è l'autonomismo, che si prefigge come scopo l'ottenimento di maggiori poteri nell'amministrazione di una località che rimane comunque sottoposta alla sovranità dello Stato.
È da notare che i fenomeni di indipendentismo spesso si basano sulla rivendicazione del principio di autodeterminazione dei popoli, così com'è riconosciuto nel diritto internazionale, e fondano la legittimità di tali rivendicazioni sulla storicità di una passata indipendenza del territorio o su una specificità culturale del popolo che lo abita. Talvolta si fa ricorso al principio e all'idea dello stato-nazione, rivendicando l'esistenza uno Stato sovrano per una diversa nazionalità del popolo che abita un territorio compreso all'interno di uno Stato che lo contiene.


L'autonomismo è il fenomeno politico caratterizzato dalla rivendicazione, da parte degli abitanti di una data località, ad ottenere maggiore potere decisionale rispetto alla sovranità statale, cui comunque rimane sottoposto il territorio; è anche la tendenza di uno Stato a realizzare il decentramento o l'autonomia amministrativa.
L'ideologia viene spesso correlata col federalismo oppure si riferisce a una forma di auto-governo delle regioni o delle entità amministrative minori rispetto al potere dello Stato centrale. Un fenomeno pur analogo, l'indipendentismo, è da ritenere distinto per volontà politica. Esistono movimenti politici autonomisti che appartengono a più correnti di pensiero.
In Europa la gran parte dei movimenti autonomisti si rifà principalmente a correnti di pensiero centriste, progressiste ed alcuni a venature cristiane od anche etnonazionaliste.
In Italia l'autonomia speciale nasce nel 1946 con la concessione dello Statuto speciale alla Sicilia; nel 1948 viene concessa l'autonomia alla Sardegna, alla Valle d'Aosta ed al Trentino-Alto Adige e, nel 1963, anche al Friuli Venezia Giulia.

Movimenti etnonazionalisti europei


Un murales a favore dell'indipendenza basca nella città di Belfast
Alcuni partiti politici, in Europa e nel mondo, fanno riferimento ad un nuovo concetto di nazionalismo delle minoranze senza stato, aperto alla modernizzazione ed al pluralismo democratico a volte, altre volte come nel caso dell'ETA o del movimento corso chiaramente terroristici. Nel Parlamento Europeo è presente il partito dell'Alleanza Libera Europea (nato nel 1981) che racchiude alcuni tra i più importanti movimenti nazionalisti del continente, che si dichiarano apertamente euroscettici almeno rispetto all'attuale configurazione dell'Unione europoea.
Il più grande movimento nazionalista di matrice indipendentista è il Partito Nazionale Scozzese di natura socialdemocratica, filoeuropeista sino al punto da dichiarare che se nel referendum indetto in UK prevarrà l'uscita dalla UE, esso indirà un secondo referendum per la secessione dal UK e la riadesione alla UE. Altri grandi movimenti etnonazionalisti in Europa sono il moderato Partito Nazionalista BascoInteresse Fiammingo nelle Fiandre, il Partito della Libertà Austriaco (FPÖ) in Austria, il Partito Sardo d'Azione di origini socialdemocratiche, ma anche la Lega Nord, in Italia, che è stata considerata un partito di questo tipo[3][4][5][6][7], anche dallo stesso suo leader Umberto Bossi[8].
Alcuni tratti, che possono accomunare i movimenti etnonazionalisti, ma non necessariamente, sono:
  • la lotta contro lo Stato-Nazione non pura dal punto di vista etnico, da essi considerato di matrice massonica e giacobina, mentre lo stato nazione etnico è il loro obiettivo;
  • la difesa delle identità etnonazionali e delle tradizioni spirituali, culturali, linguistiche e storiche delle comunità, rare volte millenarie più spesso recenti, intese altresì come elementi in grado di evolversi;
  • la battaglia per una maggiore giustizia sociale rispetto ad una globalizzazione omologante;
  • la lotta contro il Megacapitale apolide e l'Alta Finanza internazionale;
L'etnonazionalismo è, dunque, quella corrente di pensiero politico secondo la quale ogni organismo statale dovrebbe avere come soggetto una popolazione il più possibile omogenea dal punto di vista etnico, culturale, linguistico, religioso e, quindi, necessariamente escludente perché l'etnicità costituisce il criterio fondante della Nazione. Lo Stato Etnico è l'unico a cui vengono attribuite, a lunga scadenza, reali prospettive di stabilità proprio per la sua natura omogenea. Precursore del Pensiero Etnonazionalista è l'Idea di Volk, che si sviluppò in Germania un secolo addietro. Nella visione etnonazionalista la mappa geopolitica dell'Europa deve essere ridisegnata, attraverso la nascita di una confederazione europea etnica, costituita da Regioni-Stato, etnicamente omogenee.

Esiste da tempo l'evoluzione di certi partiti nazionalisti verso un'apertura multiculturale e l'integrazione di altre minoranze etniche. Tra questi si segnalano in Europa il Partito Nazionalista Basco (riconducibile ad un centro-destra cattolico), la Sinistra Repubblicana di Catalogna (ERC) e, al di fuori dell'Europa, il Parti Québécois canadese e il Democratic Progressive Party di Taiwan.
Tuttavia altri partiti nazionalisti, considerati più vicini a ideologie della destra radicale (Partito Nazionale BritannicoInteresse Fiammingo, Lega Nord in Italia, etc) continuano ad opporsi ad una trasformazione dello Stato-nazione in senso etnicamente eterogeneo ossia in un tipo di società multirazziale, multietnica, multiculturale, multireligiosa e fondata sullo ius soli, al fine di ridare vita a comunità etnicamente omogenee e fondate sullo ius sanguinis. Il nazionalismo marxista di Batasuna nei Paesi Baschi è stato invece recentemente accusato dalle autorità iberiche di collusioni con il terrorismo dell'ETA.