lunedì 28 luglio 2014

Dante Gabriel Rossetti

Detail of a painting of a woman with long red hair
Sopra Jane Morris ritratta come Persefone, 1873; sott, La viuda romana, Dis manibus, D.G. Rossetti, 1874

Dante Gabriel Rossetti "Rêverie" (1868).


Dante Gabriel Rossetti, nato Gabriel Charles Dante Rossetti (Londra12 maggio 1828 – Birchington10 aprile 1882), fu un pittore e poeta britannico, tra i fondatori del movimento artistico dei Preraffaelliti insieme a William HuntFord Madox Brown e John Everett Millais.
Si interessò sin dalla giovinezza a Dante ed ai poeti del Dolce Stil Novo, passione ereditata dai genitori, ma anche ai romantici inglesi, alle novelle gotiche e agli scrittori americani come Edgar Allan Poe. I suoi dipinti sono ascrivibili alla corrente europea del Simbolismo.

Biografia

Rossetti nacque a Londra il 12 maggio del 1828 da Gabriele Rossetti, un poeta e critico letterario italiano originario di Vasto (nell'odierna provincia di Chieti), e da Frances Polidori, una benestante dama britannica, sorella dello scrittore John William Polidori, figlia di Gaetano Polidori (un editore italiano originario di Bientina, attualmente in provincia di Pisa) e di Anna Maria Pierce (una governante inglese). Nonostante la sua famiglia e i suoi amici più stretti lo chiamassero "Gabriel", adottò ben presto il nome pubblico di "Dante Gabriel", desiderando un accento maggiormente letterario al proprio nome dati i suoi interessi nella poesia.
Fratello della poetessa Christina Rossetti e del critico William Michael Rossetti, si dedicò alla letteratura sin dalla tenera età, in particolare alla poesia. Tuttavia, il suo interesse nel Medioevo italiano lo spinse ben presto anche verso l'arte e la pittura: studiò presso Ford Madox Brown e divenne anche amico di William Holman Hunt in seguito all'esposizione del suo dipinto La vigilia di Sant'Agnese, molto ammirato da Rossetti.
 Il dipinto illustrava alcuni versi di una poesia dell'allora giovanissimo John Keats, che Rossetti imitò con il suo The Blessed Damozel (La damigella benedetta).
Negli anni successivi, l'italo-britannico Dante Gabriel Rossetti sviluppò insieme ad Hunt la filosofia della Confraternita dei Preraffaelliti, occupandosi in particolar modo dei lati più medievaleggianti.
Pubblicò traduzioni di Dante ed altri poeti italiani medievali e iniziò una serie di dipinti con lo stile e le tecniche proprie dei pittori italiani prima di Raffaello, da cui il nome del movimento.


I suoi dipinti Girlhood of Mary, Virgin (Infanzia di Maria Vergine) Ecce Ancilla Domini (Ecco l'ancella del Signore) rappresentavano entrambi Maria come una giovane emaciata e repressa, mentre la sua opera poetica incompleta Found (Ritrovato) è il suo unico dipinto con un soggetto moderno ovvero una prostituta riscattata da un possidente terriero che riconosce in lei il suo antico amore. Tuttavia, Rossetti fece evolvere la propria poetica e la propria pittura verso temi sempre più intrisi di simbologia e mitologia, tralasciando il realismo. La sua maggiore opera poetica è, oltre a The Blessed Damozel (1850), la collezione di sonetti chiamata The House of Life (1870-81).
Pur avendo ottenuto il supporto del critico John Ruskin, l'accoglienza fredda ai suoi dipinti da parte del pubblico lo indusse a ritirarsi progressivamente dalle esposizioni pubbliche e a dedicarsi a pitture ad acquerello, che vendeva privatamente. Per questi lavori, intorno al 1850, trasse principalmente ispirazione dalla Vita Nova di Dante Alighieri, che Rossetti aveva tradotto in inglese, e dalla Mort d'Arthur di Sir Thomas Malory
La sua particolare interpretazione del ciclo arturiano e dell'arte medievale ebbe particolare influenza anche su alcuni suoi amici dell'epoca, quali William Morris e Edward Burne-Jones, oltre ad essere ben accolta dalla committenza privata.
La sua vita subì una svolta terribile con la morte della moglie Elizabeth Siddal, che era stata in precedenza sua modella, morta suicida per una dose letale di laudano, causata da una forte depressione per aver dato alla luce un figlio morto. Rossetti seppellì un plico con le sue opere poetiche incompiute insieme al suo corpo e cadde lui stesso in depressione: in questo periodo, avvertendo affinità con la propria vicenda, si dedicò soprattutto alle opere dantesche e al tema della morte di Beatrice. Risalgono a questo periodo opere come Beata Beatrix, pietra miliare del Simbolismo.

È questa la prima fase di un lungo percorso di idealizzazione della donna che interesserà l'intero movimento fino a John William Waterhouse: la sua successiva amante, Fanny Cornforth, venne quindi rappresentata come la personificazione dell'erotismo carnale, mentre un'altra delle sue amate, la moglie del pittore William Morris,  Jane Burden Morris, fu esaltata quale Venere celeste e diventò la musa ispiratrice e modella principale dei più celebri quadri di Rossetti, tanto che non è eccessivo parlare di una vera e propria ossessione di Rossetti per Jane Morris.

Jane Morris (The Blue Silk Dress), 1868. Dante Gabriel Rossetti (English, Pre-Raphaelite, 1828-1882). Oil on canvas. The Society of Antiquaries of London
Astarte Siriaca, D.G.Rossetti, 1877
Venus Verticordia. 1864-1868. Oil on canvas. Rossetti Cotes Art Gallery and Museum, Bournemouth, UK 

Parallelamente a questo percorso sulla figura femminile, Rossetti iniziò ad interessarsi di animali esotici facendone in breve una vera e propria ossessione; in particolare il vombato attirò a tal punto la sua attenzione da fare della gabbia che ospitava tale animale allo zoo di Londra, in Regent's Park, un luogo di incontro con gli amici. Nel settembre del 1869 acquistò il primo di due cuccioli di vombato, chiamato Top, cui il pittore si affezionò a tal punto da lasciarlo dormire sulla tavola durante le cene con gli amici. Pare che proprio il vombato di Rossetti abbia ispirato Lewis Carroll per il dormouse di Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie.
Durante questo periodo, gli amici di Rossetti lo convinsero a riesumare il plico di poesie dalla tomba della moglie, che egli pubblicò poi nel 1871. I versi, carichi di erotismo e sensualità, offesero l'opinione pubblica; in particolare uno dei poemi, Nuptial Sleep (Sonno nuziale), che descriveva il sonno di una coppia dopo un rapporto sessuale, venne stigmatizzato per un avvertito cattivo gusto da parte del gusto puritano britannico. A queste critiche fece seguito l'operThe House of Life, una serie di poemi che analizzavano lo sviluppo fisico e psicologico di una relazione amorosa. Successivamente, Rossetti si dedicò ad alcuni versi per i propri dipinti, come Astarte Syriaca, e lavorò con William Morris ad alcuni disegni per la loro manifattura (in particolare a motivi per vetrate e carta da parati).
Verso la fine della vita, Rossetti cadde in uno stato di abulia, probabilmente a causa delle droghe di cui faceva uso (2,2,2-tricloro-1,1-etandiolo o Cloralio): visse gli ultimi anni in solitudine e morì a Birchington-on-Sea nel Kent.

La damigella del Santo Graal, D.G. Rossetti, 1874 

Alcune opere principali

Ecce Ancilla Domini

Exquisite-kfind.pngPer approfondire, vedi Ecce Ancilla Domini (Rossetti).
Un'interpretazione "moderna" della Vergine e dell'annunciazione, in cui Maria è raffigurata come una ritrosa e spaventata giovane, a cui ha fatto da modello probabilmente, la sorella dell'artista, pallida non tanto per candore spirituale quanto per emaciatezza. La presenza del giglio e della tenda azzurra nel mare di bianco sono elementi che concorrono all'impianto simbolico del dipinto.

Persefone

Exquisite-kfind.pngPer approfondire, vedi Persefone (Rossetti).
Raffigurazione del mito di Persefone, (nella mitologia latina "Proserpina"), rapita dal dio degli inferi e costretta a rimanere nell'Ade per aver mangiato tre chicchi di melograno, il frutto dei morti. La dea è rappresentata secondo un canone comune al romanticismo e al simbolismo: la commistione tra bellezza e morte è indicata dalla chioma corvina e da una posa sensuale didonna fatale. Nella sua mano, il melograno allude al mito ma anche, in chiave simbolica, alla morte e al sangue.

Beata Beatrix

Exquisite-kfind.pngPer approfondire, vedi Beata Beatrix.
Dipinto allegorico sulla morte della moglie, raffigura la donna in una posa languida e sensuale; la sua chioma, naturalmente rossa, è come raccolta in un'acconciatura sfatta e sulle sue mani si sta posando una colomba rossa, simbolo della spiritualità ma anche allusione al laudano che ha ucciso la donna, per il rametto che porta nel becco. Alle sue spalle, una scena soffusa raffigura due personaggi, forse Dante e Virgilio. Il complesso simbolismo del dipinto è ancora fonte di dibattito tra i critici.Sul fondo si intravede anche il Ponte Vecchio di Firenze che sta a significare che Firenze piange la morte di Beatrice e della moglie del pittore.

Monna Vanna

Archetipo della femminilità decadentista, il soggetto del dipinto è una donna dalla bellezza sensuale e androgina che si spazzola la chioma rossa attorniata da composizioni floreali. L'accostamento tra i capelli e le rose, fiore decadentista per eccellenza, è sottolineato dalla cromaticità sulla figura della donna e dalla composizione del dipinto.
Elena di Troia, 1863

Galleria

Bibliografia

  • Jerome McGann, Dante Gabriel Rossetti and The Game That Must Be Lost, New Haven and London, Yale University Press, 2000.
  • Eleonora Sasso, L'Italia di Dante Gabriel Rossetti tra Dolce Stilnovo e Neoplatonismo”, in Studi medievali e moderni. Scrittori italiani in Inghilterra (Atti del Convegno Internazionale, Chieti, 2003), a cura di Gianni Oliva, Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 2003, pp. 161–173.
  • Dante Gabriel Rossetti, Storie (Tradotto e curato da Simonetta Berbeglia), Clinamen, Firenze, 2003.
Dante Gabriel Rossetti, "Lettere scelte", acura di Giovanna Silvani e Vanja Strukelj, MUP, Parma, 2010
  • Dante Gabriel Rossetti, Improvvisa luce. Poesie scelte (traduzione e cura di Federica Galetto), Edizioni L'Arca Felice, 2011.
  • Dinah Roe: The Rosettis in Wonderland. A Victorian Family History. Haus Publishing, London 2011, ISBN 978-1-907822-01-8.


    Se vi capita di fare un viaggetto a Liverpool entro il 21 settembre, non perdetevi l'incantevole mostra presso il Lady Lever Art Gallery: "Rossetti's Obsession: Images of Jane Morris" che esplora il ruolo di Jane Morris come musa di Rossetti e incarnazione della bellezza preraffaellita.

    Visione di Fiammetta (1878). 


    La Ghirlandata, 1873




    Rossetti, Dante Gabriele (1828-1882)
    Autoritratto a 18 anni 1847 matita
    La diletta (la sposa) 1865-66 olio Tate Gallery, Londra
    L'infanzia della Madonna 1848-49 olio Tate Gallery, Londra
    Regina Cordium 1866 olio Art Gallery and Museum, Glasgow
    Ecce Ancilla Domini! (Annunciazione) 1849-50 olio Tate Gallery, Londra
    Monna Vanna 1866 Tate Gallery, Londra
    Ritratto di Ford Madox Brown 1852 matita
    Joli Coeur 1867
    L'incontro di Dante e Beatrice in paradiso 1852 acquarello
    Lady Lilith 1868 olio Delaware Art Museum
    Il primo anniversario della morte di Beatrice 1853-54 acquarello Ashmolean Museum, Oxford
    Mariana 1868-70 olio Art Gallery and Museum, Aberdeen (Scozia)
    Ritrovata (incompiuto) 1854 olio Delaware Art Museum
    La Pia de' Tolomei 1868-80 olio Spenser Museum of Art, the University of Kansas
    Ritratto di Elizabeth Siddal 1854
    Pandora 1869 gesso studio
    Tomba di Re Art� (dettaglio) 1854 acquarello
    Il sogno di Dante al tempo della morte di Beatrice 1871 olio Walker Art Gallery, Liverpool
    La luna di miele del re Reno acquarello
    Veronica Veronese 1872 olio Delaware Art Museum
    Paolo e Francesca da Rimini 1855 acquarello Tate Gallery, Londra
    Beata Beatrix 1872 olio Art Institute of Chicago
    Le nozze di S. Giorgio e la principessa Sabra 1857 acquarello Tate Gallery, Londra
    Il campo della pergola 1872 olio su tela Manchester City Art Gallery
    S. Caterina 1857 olio
    La ghirlandata 1873 olio Guildhall Art Gallery, Londra
    L'aria delle sette torri 1857 acquarello Tate Gallery, Londra
    Proserpina 1874 olio Tate Gallery, Londra
    Ritratto di Jane Burdon (later Jane Morris) 1858 penna
    Sancta Lilia 1874 olio Tate Gallery, Londra
    La stirpe di Davide (Trittico) 1858-64 olio cattedrale di Llandaff (Galles)
    La bella mano 1875 olio Delaware Art Museum
    La bella Rosamunda 1861
    Incantesimo marino 1877 Fogg Art Museum, Harvard University, Cambridge (Massachusetts)
    Ritratto di Algernon Swinburne 1861 acquarello
    Visione di Fiammetta 1878 olio raccolta privata
    Come Sir Galahad, Sir Bors e Sir Percival hanno bevuto nel santo Gral; ma la sorella di Percival � morta per strada 1864 acquarello Tate Gallery, Londra
    La donna della finestra 1879 Fogg Art Museum, Harvard University, Cambridge (Massachusetts)
    Venere Verticordia 1864-68 olio Russell-Cotes Art Gallery and Museum, Bournemouth
    Sogno a occhi aperti 1880 olio Victoria and Albert Museum, Londra
    Il ramoscello 1865 olio Fogg Art Museum, Harvard University, Cambridge (Massachusetts)

    Monna Rosa

    Kate Bunce


     L’incontro casuale, Kate Bunce, olio su tela, 66 x 88,9 cm, collezione privata .


    Il dipinto si ispira alla poesia di Rossetti “Una iscrizione”, contenuto nella raccolta “La casa della vita”:

    Guardami in faccia; il mio nome è Avrei-potuto-essere;
    Io mi chiamo anche Non-più, Troppo-tardi, Addio;
    Accosto al tuo orecchio la conchiglia di un mare morto
    Gettata ai tuoi piedi, avvolti nella spuma della Vita;

    Ai tuoi occhi lo specchio ove si vede
    L’aspetto della Vita e dell’Amore, ma per incantesimo,
    non è che un’ombra rotta, intollerabile,
    fragile custodia delle ultime cose senza vita.

    Guardami qual sono! Ma potrebbe per un attimo
    Brillare, attraverso la tua anima, la dolce sorpresa
    Di quella Pace alata che culla il ritmo dei sospiri, -

    Mi vedresti allora sorridere, e volgeresti il viso
    All’agguato teso al tuo insonne cuore
    Con gelidi occhi, pieni di ricordi.



    Kate Elizabeth Bunce (25 August 1856 – 24 December 1927) was an English painter and poet associated with the Arts and Crafts movement.
    The St Alban reredos, and a 1938 silver tabernacle

    The daughter of John Thackray Bunce – a patron of Birmingham Museum & Art Gallery and editor of the Birmingham Post during its Liberal heyday – Bunce was born in Birmingham and educated at home. She studied at the Birmingham School of Art in the 1880s, first exhibiting artworks with the Royal Birmingham Society of Artists in 1874 and with the Royal Academy from 1887. [1] She was elected as an associate of the Royal Birmingham Society of Artists in 1888 and many of her works were displayed in a number of Birmingham churches.[2]
    Her earliest known work is The Sitting Room (1887), and in 1893 Bunce was one of the artists invited to contribute murals to hang in Birmingham Town Hall. Her initial style was that of the Birmingham School, where she was a prizewinning student during the 1880s.[3] Her work became increasingly influences by Burne-JonesRossetti and the Pre-Raphaelites, and was characterised by strong figure drawing and a clear use of colour. Later in her life she painted a series of decorative pieces in churches, often alongside metalwork by her sister Myra Bunce.[4] She exhibited her work across England between the years 1887-1912 in London, Manchester, Birmingham and Liverpool.[3] Her reredos in the church of St Alban's, Bordesley features many species of birds.
    Bunce lived all of her life in Edgbaston and died unmarried.[4]

    References[edit]


    1. Jump up^ Marsh, Jan (2004). "Bunce, Kate Elizabeth (1856–1927)"Oxford Dictionary of National Biography (Online Edition ed.). Oxford University Press. Retrieved 2008-12-17.
    2. Jump up^ Hill, Joseph; Harper, Edward S.; Midgley, William (1929). The history of the Royal Birmingham Sociey of Artists, with a Chapter of personal reminiscence by Edward S. Harper. Cornish Brothers Ltd. p. 59.
    3. Jump up to:a b "Kate Elizabeth Bunce - Biography". ArtMagick. Retrieved 4 November 2012.
    4. Jump up to:a b Gaze, Delia, ed. (1997). "Bunce, Kate (Elizabeth)". Dictionary of Women Artists. Taylor & Francis. pp. 334–335. ISBN 1-884964-21-4.

    The Keepsake (1898-1901), Tempera on canvas.

    Pittori preraffaelliti: Arthur Hugues




    An 1851 selfportrait of Arthur Hughes

    April Love, 1856

    Ophelia

    GleaningArthur Hughes (27 January 1832 – 22 December 1915), was an English painter and illustrator associated with the Pre-Raphaelite Brotherhood. He is the uncle of the English painterEdward Robert Hughes.

    Biography

    Hughes was born in London. In 1846 he entered the art school at Somerset House, his first master being Alfred Stevens, and later entered the Royal Academy schools. Here he met John Everett Millais and Holman Hunt, and became one of the Pre-Raphaelite group of painters. His first picture, Musidora, was hung at the Royal Academy when he was only 17, and thenceforth he contributed almost annually not only to the Royal Academy but later also to the Grosvenor and New Gallery exhibitions.[1]
    In 1855 Hughes married Tryphena Foord, his model for April Love. Hughes died in Kew Green, London in 1915, leaving about 700 known paintings and drawings, along with over 750 book illustrations. Following the death of Tryphena Hughes in 1921, their daughter Emily had to move to a smaller house. There was, therefore, a shortage of space. As a result she had her father’s remaining preparatory sketches, and all his private papers and correspondence, destroyed.

    Works

    His best-known paintings are April Love and The Long Engagement, both of which depict troubled couples contemplating the transience of love and beauty. They were inspired by John Everett Millais's earlier "couple" paintings but place far greater emphasis on the pathos of human inability to maintain the freshness of youthful feeling in comparison to the regenerative power of nature.
    Like Millais, Hughes also painted an Ophelia and illustrated Keats's poem The Eve of St. Agnes. Hughes's version of the latter is in the form of a secular triptych, a technique he repeated for scenes from Shakespeare's As You Like It. His works are noted for their magical, glowing colouring and delicate draughtsmanship.
    The beautiful oil portrait Springtide, first exhibited in Dublin in 1855, features his wife Tryphena.
    Hughes was in close contact with the writer George MacDonald and illustrated some of his books, as well as producing numerous illustrations for Norman MacLeod's monthly magazine,Good Words.

    See also

    Notes

    1. Jump up^  One or more of the preceding sentences incorporates text from a publication now in the public domainChisholm, Hugh, ed. (1922). "Hughes, Arthur". Encyclopædia Britannica (12th ed.). London & New York.