La società scozzese tradizionale era organizzata in clan. La parola clan deriva infatti dal gaelico scozzese clann, "bambino", che sottolinea il senso di legame familiare. I clan sono registrati presso il Lord Lyon, King of Arms, che agisce come un'autorità in questioni di araldica e di stemmi.
I clan si identificano sulla base di aree geografiche originariamente controllate da un chief (capo) e caratterizzate dalla presenza di un antico castello o maniero.
Le origini dei clan non sono esclusivamente celtiche. I clan di origine normanna sono chiamati scoto-normanni.
Ogni clan ha un proprio tartan che risale spesso al XIX secolo, essendo essi stati proibiti nel Settecento e quindi dimenticati. I suoi membri indossano kilt, gonne, fasce, cravatte, sciarpe o altri accessori d'abbigliamento ricamati con il tartan della famiglia, come segni di appartenenza. La moderna immagine dei clan, ognuno dei quali con un proprio tartan e un preciso territorio, venne promossa dall'autore scozzese Sir Walter Scott, e altri dopo di lui; storicamente i disegni dei tartan erano associati con i distretti delle Lowland e delle Highland, i cui tessitori tendevano a produrre motivi di tessuti particolarmente apprezzati dalle popolazioni. Per un processo di evoluzione sociale, ne conseguì che le famiglie prominenti di un particolare distretto iniziarono ad indossare il tartan della regione e il passo successivo fu l'identificazione della comunità in quel disegno.
I clan si identificano generalmente con delle aree geografiche originariamente controllate dai chief, che con un ancestrale castello e l'usanza delle riunioni di clan formano un'importante parte del tessuto sociale. Il più importante raduno avvenuto in anni recenti è stato il "The Gathering 2009".
È un errore comune quello di ritenere che qualunque persona che porti il cognome di un clan sia un diretto discendente del capo. Molti membri di un clan, benché non imparentati con il chief, ne assunsero il cognome come loro proprio per dimostrare solidarietà, per ottenere protezione o sostegno.
The William Wallace Monument, Stirling
Scotland
Skara Brae - Orkney Islands, Scotland
Origini
Il Senchus fer n-Alban elenca tre principali gruppi parentali del regno di Dalriada, a cui in seguito ne venne aggiunto un quarto:
- Cenél nGabráin, della penisola di Kintyre, presemubilmente discendenti di Gabrán mac Domangairt;
- Cenél nÓengusa, provenienti dalle isole di Islay e Jura, discendenti forse da Óengus Mór mac Eirc;
- Cenél Loairn, di Lorne, forse anche da Mull e dalla penisola Ardnamurchan, supposti discendenti da Loarn mac Eirc;
- Cenél Comgaill, dalla penisola di Cowal e dall'isola di Bute, aggiunta successiva, discendenti probabilmente da Comgall mac Domangairt.
Il Senchus non elenca alcun gruppo parentale per l'Irlanda; all'interno dei Cenél Loairn egli ricomprende però gli Airgíalla, e questo fatto può essere interpretato in due modi: essi erano dei migranti irlandesi oppure erano una tribù a cui venne dato questo nome in base a motivazioni non ancora chiare. Il significato di Airgíalla, "che dà ostaggi", contribuisce all'incertezza, anche se è stato osservato che solo a un gruppo in Irlanda veniva dato questo nome e per questo motivo era piuttosto raro, supportando quindi l'ipotesi dei Ui Macc Uais hypothesis. Non c'è comunque alcuna ragione per ritenere che la lista del Senchus sia completa o accurata.[14]
Alcuni clan, come i Campbell e i Donald, vantano degli antichi progenitori della mitologia celtica menzionati nel ciclo feniano, mentre un altro gruppo, tra cui i MacSween, i Lamont, i MacEwen di Otter, i Maclachlan e i MacNeil, tracciano il loro albero genealogico fino al V secolo di Niall dei Nove Ostaggi, leggendario alto re di Irlanda, attraverso la dinastia O'Neill di Cenél nEógain, re di Ailech. Altri clan ancora (MacAulay, Mackinnon, Grant e Gregor) pretendono di discendere dal re degli Scozzesi Kenneth Mac Alpin, che si proclamò re dei Pitti nell'843, fondando così il regno che venne battezzato con il nome della terra di Alba, la moderna Scozia. I MacDonald e i MacDougall, infine, si dicono discendenti di Somerled, signore delle Isolenell'XI secolo, di origine vichingo-gaelica.
Benché i clan siano sempre stati una caratteristica della Scozia e dell'Irlanda pre-cristiane, essi vennero presi in considerazione dall'Inghilterra solamente durante i tumulti del XII e XIII secolo, quanto la corona scozzese pacificò i ribelli settentrionali e riconquistò delle aree occupate dai vichinghi, e dopo la caduta di Macbeth, quando l'istituzione monarchica divenne sempre più anglo-normanna. Queste agitazioni crearono delle opportunità per i signori della guerra norreni, scozzesi ed inglesi, e il loro interesse a dominare intere regioni unito all'instabilità creata dalle guerre d'indipendenza scozzesi portarono alcuni condottieri dagli antenati normanni e fiamminghi a fondare dei clan come i Chisholm e i Menzies.
Guerre civili e giacobitismo
Quando scoppiarono le guerre civili dei Tre Regni, nei primi anni del XVII secolo, i covenanti erano appoggiati da due ambiziosi, in termini territoriali, e potenti clan della contea di Argyll, i Campbell e i Sutherland, così come da altri gruppi delle Highlands centrali, che si opponevano ai monarchici Huntly. Mentre alcuni clan rimasero neutrali, altri ancora, guidati da Montrose, supportarono la causa realista, trasferendo i propri obblighi feudali nei confronti dei capi clan alla Casa Reale Stuart, resistendo alle pressioni dei covenanti e reagendo alle ambizioni dei più grandi clan. Nelle guerre del 1644-1647, il più importante clan realista fu il clan Donald, guidato da Alasdair MacColla.
Con la restaurazione di Carlo II, la chiesa episcopale si diffuse tra i clan dal momento che ben si adattava alla struttura gerarchica degli stessi ed incoraggiava l'obbedienza all'autorità monarchica; altri clan furono invece convertiti da missionari cattolici. Nel 1682 Giacomo, duca di York, fratello di Carlo II, istituì la Commissione per la Pacificazione delle Highlands, che cooperava con i chief nel mantenimento dell'ordine e nel riparare all'avidità dei Campbell e, quando Giacomo VII (II d'Inghilterra) divenne re riuscì mantenne la propria popolarità tra gli abitanti delle Highlands. Tutti questi fattori contribuirono a conservare il favore agli Stuart anche quando Giacomo venne deposto daGuglielmo d'Orange a seguito della Gloriosa rivoluzione.
Il supporto fornito dai clan, la loro distanza dall'autorità centrale e la pronta mobilitazione degli alleati fecero delle Highlands la culla dell'insurrezione giacobita. Nell'ideologia giacobita scozzese gli highlander simboleggiavano il puro patriottismo in contrasto con la corruzione dell'Unione, e a partire dal 1689 qualche abitante delle Lowlands iniziò a far proprie le abitudini delle Highlands per entrare a far parte dell'esercito giacobita.
Declino del sistema dei clan
Una serie di governi scozzesi (e dopo il 1707 britannici) hanno dipinto i clan come dei gruppi di banditi alla ricerca di occasionali spedizioni militari per mantenersi in forma ed evadere le tasse. Dal momento che gli abitanti delle Highlands si associarono al giacobitismo e alla rivoluzione, il governo tentò numerose volte di tenere a freno i clan, arrivando ad una brutale repressione dopo la battaglia di Culloden. A ciò seguì, nel 1746, l'Act of Proscription, un insieme di misure che ponevano delle restrizioni alla loro possibilità di portare armi, costumi tradizionali, nonché in materia di cultura e musica. Il successivo Heritable Jurisdictions Act rimosse infine l'autorità feudale di cui una volta godeva il capo clan.
Con il fallimento delle speranze giacobite, i capi e il resto dell'aristocrazia dei clan divennero dei possidenti terrieri, andando a perdere i tradizionali doveri connessi all'appartenenza ad unclan. Vennero quindi incorporati nella nobiltà britannica e le terre del clan divennero una fonte di rendite. A partire dal 1725 circa, molti membri dei clan emigrarono in Nord America, fossero essi membri della vecchia aristocrazia in cerca di ristabilire il loro vecchio stile di vita, oppure vittime delle razzie nelle Ebridi alla ricerca di lavori sottopagati. Un aumento della domanda in Gran Bretagna di bovini e ovini portò ad un aumento degli affitti, che condusse ad un'ulteriore migrazione di massa, in seguito battezzata come Highland Clearances, la quale minò alla base il tradizionale sistema dei clan.
Gli storici discutono tuttora sul fatto se questi cambiamenti riflettono meramente delle tendenze di lungo termine che erano più o meno inevitabili oppure se fu il governo, con degli interventi mirati, a modificare il ruolo e gli obiettivi dei chief. Come conclude Conway (2006), queste nuove politiche «si spinsero ben oltre gli sforzi iniziali di promuovere lo sviluppo economico nelle Highlands e [...] rappresentarono il primo vero tentativo di trasformare il sistema sociale della regione [e] la legislazione post-ribellione ha certamente accelerato il cambiamento».D'altro canto Devine (1999) e Ray (2001) ipotizzano che dei cambiamenti economici e sociali di lungo termine stavano già destabilizzando il sistema dei clan.
Rivitalizzazione romantica
I poemi del Ciclo di Ossian di James Macpherson degli anni 1760 incontrarono l'entusiasmo romantico per il "sublime" e il "primitivo" e raggiunsero un successo internazionale con una malcelata elegia dei clan giacobiti, ambientata nel remoto passato. I poemi vennero presentati come la traduzione di antiche ballate, frode causticamente smascherata da Samuel Johnson. Questa rivelazione rovinò la reputazione del poema, ma il suo merito artistico ne aveva ormai diffuso la sua influenza. Gli storici della letteratura attualmente concordano che il Ciclo venne interamente scritto da Macpherson per riflettere la sua visione delle leggende.
Nel periodo immediatamente precedente o successivo all'abrogazione, avvenuta nel 1782, del Dress Act che limitava la possibilità di indossare i kilt, la nobiltà delle Highland fondò le Highland Societies ad Edimburgo ed in altri centri, tra cui Londra e Aberdeen, dei club di proprietari terrieri il cui scopo era il "Miglioramento". Club come la Celtic Society di Edimburgo riuniva capiclan e abitanti delle Lowland con un interesse per la vita dei clan. Il successo dei romanzi storici di Sir Walter Scott, così come l'aura che circondò la visita di re Giorgio IV in Scozia del 1822, stimolò l'interesse degli uomini del XVIII secolo per i clan e per la rivitalizzazione della cultura e dell'orgoglio scozzese.
Simboli dei clan
Questa rinascita di interesse per gli antichi clan ha portato alla realizzazione di liste e mappe che coprono l'intera Scozia, con l'indicazione dei nomi dei clan e i loro territori, in alcuni casi con i relativi tartan. Mentre alcune di queste liste ed elenche restringono i confini dei clan alle Highland, altre includono invece clan e famiglie delle Lowland. I territori e le alleanze cambiarono nel corso del tempo così come diversi autori fecero scelte diverse per arrivare a scegliere i clan e le famiglie di minor rilevanza da poter omettere in questi documenti.
Queste liste includono clan registrati presso il Lord Lyon Court; questa istituzione definisce un clan o famiglia come un gruppo legalmente riconosciuto, ma d'altronde non riconosce alcuna differenza tra clan e famiglie, dal momento che considera i due termini intercambiabili. I clan o le famiglie che in passato si riteneva avessero un chief, ma che attualmente non sono riconosciuti dal Lord Lyon sono catalogati come clan armigeri.
Tartan
A partire dal periodo vittoriano della moda dei tartan, i tartan sono diventati un elemento importante di qualunque clan scozzese; la maggioranza dei clan scozzesi ha più di un tartan collegato al loro cognome. Benché non esistano delle regole su chi possa o non possa indossare un particolare tartan e sia possibile per chiunque crearne uno e nominarlo nel modo che preferisce, il chief è l'unica persona ad avere l'autorità di rendere un tartan quello ufficiale del clan. In alcuni casi, a seguito del riconoscimento formale da parte del capo clan, il tartan viene registrato anche dal Lord Lyon; una volta approvato da quest'ultimo, su consiglio della Commissione consultiva sui Tartan, il tartan del clan viene registrato nei registri del Lord Lyon.
Originariamente non sembra che ci fossero delle associazioni di tartan con dei clan specifici; al contrario, i tartan delle Highland erano prodotti in svariate fantasie dai tessitori locali e qualunque identificazione era al massimo puramente regionale. L'idea di un tartan specifico di un clan iniziò ad acquisire consistenza unicamente nel tardo XVIII secolo: nel 1815 la Highland Society di Londra iniziò la nomenclatura di questi tartan. Molti tartan dei clan derivano da un falso del XIX secolo, conosciuto come il Vestiarium Scoticum: il Vestiarium venne scritto dai "Sobieski Stuarts" che lo diffusero come la riproduzione di un antico manoscritto sui tartan utilizzati negli antichi clan. Ben presto è stato riconosciuto come un falso, ma, nonostante questo, il suo contenuto è tuttora altamente considerato e continua a servire allo scopo di identificare i clan in questione.
Cimiero
Un simbolo di fedeltà ad un determinato clan chief è l'indossare il cimiero tipico del clan. Il cimiero di un membro del clan consiste nel cimiero araldico del capo circondato da una cinghia e una fibbia e riportante il motto araldico del chief. Benché sia piuttosto comune parlare di cimiero di un clan, nella realtà questo non esiste:in Scozia, e in tutto il Regno Unito, solamente gli individui, e non i clan, posseggono uno stemma araldico.Benché ogni persona appartenente ad un clan possa acquistarne il cimiero ed indossarlo per mostrare a chiunque la propria appartenenza al clan, il cimiero araldico ed il motto appartengono unicamente al capo. In principio questi distintivi potevano essere utilizzati unicamente con il permesso del chief, tanto che il Lord Lyon era intervenuto in casi in cui l'autorizzazione era stata negata. I cimieri scozzesi, così come i tartanspecifici di un clan, non hanno comunque una lunga storia, ed effettivamente devono molto all'era vittoriana del Romanticismo, dal momento che cominciarono ad essere indossati sul bonnet, il tipico copricapo scozzese, solamente a partire dal XIX secolo.
Distintivo del clan
I distintivi sono un altro modo di dimostrare la fedeltà ad un clan scozzese: questi distintivi consistono in un ramoscello di una particolare pianta, solitamente indossati sui bonnet dietro al cimiero; possono inoltre essere applicati sulla spalla delle fusciacche in tartan delle donne, oppure essere legati a delle aste e fungere quindi da stendardi. Clan che storicamente sono collegati, o che occupavano territori all'interno della stessa area, possono condividere anche lo stesso distintivo. Secondo il folclore tradizionale, i distintivi venivano utilizzati dai clan scozzesi come una forma di identificazione in battaglia; d'altronde, sotto questo punto di vista, i distintivi attribuiti ai clan dei giorni nostri si dimostrano inidonei anche durante le moderne riunioni dei clan. I distintivi dei clan si ritiene che siano il simbolo originale di un clan; Thomas Innes di Learney sostiene però che in realtà le prime forme di identificazione in battaglia o durante le grandi riunioni erano in realtà costituite dalle bandiere araldiche dei capi clan.[26]
Lista di clan scozzesi
Clan | Chief (o Commander se non c'è un chief vivente) | Motto | Origine |
---|---|---|---|
Clan Agnew | Crispin Agnew of Lochnaw, 11th Bt. | Consilio non impetu | Lowland |
Anderson o Mac Andrew | Ian Beg Mac Aindrea (1670) | Stande Sure | Highland |
Anstruther | Ian Anstruther of that Ilk, 8th and 13th Bt. | Periissem ni periissem | Lowland |
Arbuthnott | John Campbell Arbuthnott, 16th Viscount of Arbuthnott | Laus Deo | Lowland |
Armstrong | Invictus maneo | Lowland | |
Arthur | John Alexander MacArthur of that Ilk. | Fide et opera | Highland |
Baird | Dominus fecit | Lowland | |
Bannerman | David Gordon Bannerman of Elsick, 15th Baronet | Pro Patria | Lowland |
Barclay | Peter Barclay of Towie Barclay and of that Ilk | Aut agere aut mori | Lowland |
Borthwick | John Hugh Borthwick of that Ilk, 24th Lord Borthwick | Qui conducit | Lowland |
Boyd | Alastair Ivor Gilbert Boyd, 7th Baron Kilmarnock | Confido | Lowland |
Boyle | Patrick Robin Archibald Boyle, 10th Earl of Glasgow | Dominus providebit | Lowland |
Brodie | Alexander Brodie of Brodie | Unite | Lowland |
Broun | Sir William Broun of Coultson, Bt. | Floreat majestas | Lowland |
Bruce | Andrew Douglas Alexander Thomas Bruce, 11th Earl of Elgin | Fuimus | Lowland |
Buchanan | David Buchan of Auchmacoy | Non inferiora secutus | Lowland |
Burnett | James Burnett of the Leys | Virescit vulnere virtus | Lowland |
Cameron | Col. Sir Donald Cameron of Lochiel | Aonaibh ri cheile (Unite) | Highland |
Campbell | Torquhil Ian Campbell, 13th Duke of Argyll | Ne obliviscaris | Highland |
Campbell of Breadalbane | Follow me | Highland | |
Campbell of Cawdor | Be mindful | Highland | |
Carmichael | Richard Carmichael of Carmichael | Tout jour prest | Lowland |
Carnegie | James George Alexander Bannerman Carnegie, 3rd Duke of Fife | Dred God | Lowland |
Cathcart | Charles Alan Andrew Cathcart, 7th Earl Cathcart | I hope to speed | Lowland |
Charteris | Francis David Charteris, 12th Earl of Wemyss and 8th Earl of March | This is our charter | Lowland |
Chattan | Malcolm K. MacKintosh of Clan Chattan | Touch not the catt but [without] a glove | Highland |
Chisholm | Hamish Chisholm of Chisholm | Feros ferio | Lowland & Highland |
Cochrane | Iain Alexander Douglas Blair Cochrane, 15th Earl of Dundonald | Virtute et labore | Lowland |
Colquhoun | Ivor Colquhoun of Luss, 8th Bt. | Si je puis | Highland |
Colville | John Mark Alexander Colville, 4th Viscount Colville of Culross | Oublier ne puis | Lowland |
Cranstoun | David Cranston of that Ilk and Corehouse | Thou shalt want ere I want | Lowland |
Crichton | David Maitland Makgill Crichton of that Ilk | God send grace | Lowland |
Cumming/Comyn | Sir Alexander Gordon Cumming of Altyre, 7th Bt. | Courage | Lowland |
Cunningham | Over fork over | Lowland | |
Darroch | Duncan Darroch of Gourock | Be watchfull | Lowland |
Davidson | Alister Davidson of Davidston | Sapienter si sincere | Highland |
Dewar | Michael Kenneth Dewar of that Ilk and Vogrie | Quid non pro patria | Lowland |
Douglas | Jamais arrière | Lowland | |
Drummond | John Eric Drummond, 18th Earl of Perth | Virtutem coronat honos; Gang warely | Highland |
Dunbar | Sir James Dunbar of Mochrum, 14th Bt. | In promptu | Lowland |
Duncan | Disce pati | Lowland | |
Dundas | David Dundas of Dundas | Essayez | Lowland |
Durie | Andrew Durie of Durie. | Confido | Lowland |
Elliot | Margaret Eliott of Redheugh | Fortiter et recte, Soyez sage | Lowland |
Elphinstone | The Rt. Hon. Lord Elphinstone | Cause causit | Lowland |
Erskine | James Thorne Erskine, 14th Earl of Mar and 16th Earl of Kellie | Je pense plus | Lowland |
Farquharson | Alwyne Farquharson of Invercauld | Fide et fortitudine | Highland |
Fergusson | Sir Charles Fergusson of Kilkerran, 9th Bt. | Dulcius ex asperis | Lowland |
Fletcher | Highland | ||
Forbes | Nigel Ivan Forbes, 23rd Lord Forbes | Grace me guide o Gràs mo stiùir | Lowland |
Forrester | Ben Forrester. | Blaw, Hunter, Blaw Thy Horn | Lowland |
Forsyth | Alister Forsyth of that Ilk | Instaurator ruinae | Lowland |
Fraser | Flora Marjory Fraser, Lady Saltoun (21st in linea) | All my hope is in God | Lowland & Midland |
Fraser of Lovat | Simon Fraser, 18th Lord Lovat | Je suis prest | Highland & Midland |
Gayre | Reinold Gayre of Gayre and Nigg | Super astra spero | Highland |
Gordon | Granville Charles Gomer Gordon, 13th Marquess of Huntly | Bydand (Rimanendo) | Midland & Highland |
Gow o Mc Gowan | Touch not the cat but a glove | Midland & Highland | |
Graham | James Graham, 8th Duke of Montrose | Ne oublie | Midland & Highland |
Grant | James Patrick Trevor Grant of Grant, 6th Baron Strathspey | Stand fast | Highland |
Gregor | Sir Malcolm Gregor MacGregor of MacGregor, 7th Bart., 24th Chief of Clan Gregor | 'S rioghal mo dhream | Highland |
Grierson | Sir Michael Grierson of Lag, 12th Bt. | Hoc securior | Lowland |
Gunn | Iain Alexander Gunn of Banniskirk | Aut pax aut bellum | Highland |
Guthrie | Alexander Ivan Bedini-Jacobini Guthrie of Guthrie | Sto pro veritate | Lowland |
Haig | George Alexander Eugene Douglas Haig, 2nd Earl Haig | Tyde what may | Lowland |
Haldane | Martin Haldane of Gleneagles | Suffer | Lowland |
Hamilton | Angus Douglas Hamilton, 15th Duke of Hamilton | Through | Lowland & Highland |
Hannay | David Hannay of Kirkdale and of that Ilk. | Per ardua ad alta | Lowland |
Hay | Merlin Sereld Victor Gilbert Moncreiffe, 24th Earl of Erroll | Serva jugum | Lowland |
Henderson | Alistair Donald Henderson of Fordell | Sola virtus nobilitat | Lowland & Highland |
Home | David Douglas-Home, 15th Earl of Home | Nulli Secundus | Lowland |
Hope | Sir John Hope of Craighall, Bt. | At spes infracta | Lowland |
Hunter | Pauline Hunter of Hunterston | Cursum perficio | Lowland & Highland |
Irvine | David Charles Irvine of Drum. | Sub sole sub umbra virens | Lowland |
Innes | Be traist | Midland & Lowland | |
Jardine | Sir Alexander Jardine of Applegarth, 12th Baronet. | Cave adsum | Lowland |
Johnston | Patrick Andrew Wentworth Johnstone of Annandale and of that Ilk, 11th Earl of Annandale and Hartfell | Nunquam non paratus | Lowland |
Keith | James William Falconer Keith, 14th Earl of Kintore | Veritas vincit | Highland & Lowland |
Kennedy | Archibald Angus Charles Kennedy, 8th Marquess of Ailsa | Avise la fin | Lowland |
Kerr | Michael Andrew Foster Jude Kerr, 13th Marquess of Lothian | Sero sed serio | Lowland |
Kincaid | Arabella Kincaid of Kincaid | This I'll defend | Highland |
Lamont | Peter N. Lamont of that Ilk | Ne parcas nec spernas | Highland |
Leask | Anne Leask of Leask. | Virtute cresco | Lowland |
Lennox | Edward J. H. Lennox of that Ilk and Woodhead | I'll defend | Lowland |
Leslie | James Malcolm David Leslie, 22nd Earl of Rothes | Grip fast | Lowland |
Lindsay | Robert Alexander Lindsay, 29th Earl of Crawford and 12th Earl of Balcarres | Endure fort | Lowland |
Livingstone | Si je puis | Midland & Highland | |
Lockhart | Angus H. Lockhart of the Lee | Corda serrata pando | Lowland |
Logan | Hoc majorum virtus | Lowland & Highland | |
Lumsden | Patrick Gillem Lumsden of that Ilk and Blanerne | Amor patitur moras | Lowland |
Lyon | Michael Fergus Bowes-Lyon, 18th Earl of Strathmore and Kinghorne | In Te Domine Speravi | Lowland |
MacAlister | William St J. S. MacAlester of Loup & Kennox | Fortiter | Highland |
Mac Arthur | Fide et opera | Highland | |
Mac Aulay | Dulce periculum | ||
MacBain o MacBean | James Hughston McBain of McBain | Touch not a catt bot a targe | Highland |
MacCallum | Robin N. L. Malcolm of Poltalloch | In ardua petit | Highland |
MacDonald | Godfrey James Macdonald of Macdonald, 8th Baron Macdonald of Slate | Per mare per terras | Highland |
MacDonald of Clan Ranald | Ranald Alexander MacDonald, Captain of Clanranald | My hope is constant in thee | Highland |
MacDonald of Keppoch | Ranald Macdonald of Keppoch | Air muir's tir | Highland |
MacDonald of Sleat | Sir Ian Bosville MacDonald of Sleat, 17th Bt. | Per mare per terras | Highland |
MacDonell of Glengarry | Aeneas Ranald MacDonnel of Glengarry | Creag an Fhitich | Highland |
MacDougall | Morag Morley MacDougall of MacDougall | Buaidh no bas | Highland |
MacDowall | Fergus D. H. McDowall of Garthland | Vincere vel mori | Highland |
MacDuff | Deus juvat | Highland | |
MacEwen | Reviresco | Highland | |
MacFarlane | This I'll defend | Highland | |
MacFie | Pro rege | Highland | |
MacGillivray | Dunmaglas | Highland | |
MacGregor | 'S rioghal mo dhream | Highland | |
MacInnes | Irìd Ghibht Dhè Agus An Righ | Highland | |
MacIntyre | Donald R. MacIntyre of Glenoe | Per ardua | Highland |
MacIver | Nunquam obliviscar | Highland | |
MacKay | Hugh William Mackay, 14th Lord Reay | Manu forti | Highland |
MacKenzie | John Ruaridh Grant MacKenzie, 5th Earl of Cromartie | Luceo non uro | Highland |
MacKinnon | Anne MacKinnon of MacKinnon | Audentes fortuna juvat | Highland |
MacKintosh | John Lachaln Mackintosh of Mackintosh | Touch not the cat bot a glove | Highland |
MacLachlan | (Euan Maclachlan of Maclachlan) | Fortis et fidus | Highland |
MacLaine of Lochbuie | Lorne MacLaine of Lochbuie | Vincere vel mori | Highland |
MacLaren | Donald MacLaren of MacLaren and Achleskine | Creag an Turie | Highland |
MacLea or Livingstone | John Livingstone of Bachuil, Baron of the Bachuil | Cnoc Aingeil | Highland |
MacLean | Hon Sir Lachlan Maclean of Duart and Morvern, 12th Bt. | Virtue mine honour | Highland |
MacLennan | Ruairidh MacLennan of MacLennan | Dum spiro spero | Highland |
MacLeod | Hugh Magnus MacLeod of Macleod, 30th Chief of Clan MacLeod | Hold fast | Highland |
MacLeod of Lewis | Torquil MacLeod of the Lewes | Hold fast | Highland |
MacMillan | George MacMillan of Macmillan and Knap | Miseris succurrere disco | Highland |
MacNab | James Charles Macnab of Macnab | Timor omnis abesto (Let fear be far from all) | Highland |
MacNaughton | Sir Patrick Macnaghten of Macnaghten and Dundarave, 11th Bt. | I hope in God | Highland |
MacNicol o Nicolson | John Macneacail of Macneacail and Scorrabreac | Sgorr-a-bhreac | Highland |
MacNeill of Barra | Ian R. MacNeil of Barra | Vincere vel mori | Highland |
Macpherson | Sir William Macpherson of Cluny and Blairgowrie | Touch not a cat bot a glove | Highland |
MacQuarrie | An t'Arm brac dearg | Highland | |
MacQueen | Costant and faithful | Highland occidentale ee Ebridi | |
MacRae | Fortitudine | Highland | |
MacTavish | Steven Edward Dugald MacTavish of Dunardry | Non oblitus | Highland |
MacThomas | Andrew P. C. MacThomas of Finegand | Deo juvante invidiam superabo | Highland |
Maitland | Patrick Francis Maitland, 17th Earl of Lauderdale | Consilio et animis | Lowland |
Makgill | Ian Arthur Alexander Makgill, 14th Viscount of Oxfuird | Sine fine | Lowland |
Malcolm (MacCallum) | Robin N. L. Malcolm of Poltalloch | In ardua Tendit | Highland |
Mar | Margaret of Mar, 30th Countess of Mar | Pans Plus | Lowland |
Marjoribanks | Andrew George Marjoribanks of that Ilk | Et custos et pugnax | Lowland |
Matheson | Fergus John Matheson of Matheson, 7th Barronet. | Fac et spera | Highland |
Maxwell | Reviresco | Highland | |
Menzies | David R.S. Menzies of Menzies | Vill God I Zall | Highland |
Moffat | Jean Moffat of that Ilk | Spero meliora | Lowland |
Moncreiffe | The Hon. Peregrine D.E.M. Moncrieffe of that Ilk | Sur esperance | Highland |
Montgomery | Archibald George Montgomerie, 18th Earl of Eglinton and 6th Earl of Winton | Gardez bien | Lowland |
Morrison | Iain M. Morrison of Ruchdi | Teaghlach Phabbay o Castle Eistein | Highland |
Munro | Hector W. Munro of Foulis | Dread God | Highland |
Murray | John Murray, 11th Duke of Atholl | Firth, Fortune, and Fill the Fetters o Tout prèt | Highland |
Napier | The Rt. Hon. Lord Napier and Ettrick | Sans tache | Lowland |
Nesbitt | Mark Nesbitt of that Ilk | I byd it | Lowland |
Nicolson | David Henry Arthur Nicolson of that Ilk, 4th Baron Carnock | Generositate | Lowland |
Ogilvy | David George Patrick Coke Ogilvy, 8th Earl of Airlie | A fin | Highland |
Oliphant e Melville | Richard Oliphant of that Ilk | A tout pouvoir | Highland |
Primrose | Neil Primrose, 7th Earl of Rosebery | Fide et fiducia | Lowland |
Ramsay | James Hubert Ramsay, 17th Earl of Dalhousie | Ora et labora | Lowland |
Rattray | Lachlan Rattray of Rattray | Super sidera votum | Highland |
Riddell | Sir John Riddell of that Ilk, Bt. | I hope to share | Lowland |
Robertson | Gilbert Robertson of Struan | Virtutis gloria merces | Highland |
Rollo | David Eric Howard Rollo, 14th Lord Rollo | La fortune passe partout | Lowland |
Rose | Anna Elizabeth Guillemard Rose of Kilravock | Constant and true | Highland |
Ross | David Campbell Ross of Ross and Balnagowan | Spem successus alit | Highland |
Ruthven | Alexander Patrick Greysteil Ruthven, 2nd Earl of Gowrie | Deid schaw | Lowland |
Sandilands | The Rt. Hon. the Lord Tophichen | Spero Meliora | Lowland |
Scott | Richard Walter John Montagu-Douglas-Scott, 10th Duke of Buccleuch 12th Duke of Queensberry | Amo | Lowland |
Scrymgeour | Alexander Henry Scrymgeour of Dundee, 12th Earl of Dundee | Dissipate | Highland |
Sempill | James William Stuart Whitmore Sempill, 21st Lord Sempill | Keep tryst | Lowland |
Shaw of Tordarroch | John Shaw of Tordarroch | Fide et fortitudine | Highland |
Sinclair | Malcolm Ian Sinclair, 20th Earl of Caithness | Commit thy work to God | Highland |
Skene | Danus Skene of Skene | Virtutis regia merces | Lowland |
Spens | Patrick Spens, 4th Baron Spens | Si deus quis contra | Lowland |
Stirling | Francis John Stirling of Cader | Gang forward | Lowland |
Strange | Timothy Strange of Balcaskie | Dulce quod utile | Lowland |
Stewart | Virescit vulnere virtus | Highland | |
Stewart of Appin | Andrew Francis Stewart of Lorn, Appin and Ardsheal | Quhidder We'll Zje | Highland |
Stuart of Bute | The Most Hon. the Marquess of Bute | Virescit vulnere virtus | Highland |
Sutherland | Elizabeth Millicent, Countess of Sutherland, 24th in linea | Sans peur | Highland |
Swinton | John Walter Swinton of that Ilk | J'espere | Lowland |
Trotter | Alexander Trotter of Mortonhall | In promptu | Lowland |
Urquhart | Kenneth Trist Urquhart of Urquhart | Mean weil speak weil and do weil | Highland |
Wallace | Ian Francis Wallace of that Ilk | Pro libertate | Lowland |
Wedderburn | Henry David Wedderburn of that Ilk, Lord Scrymgeour, Master of Dundee | Non degener | Lowland |
Wemyss | David Wemyss of that Ilk | Je pense | Lowland |