mercoledì 27 aprile 2016

Terre nuove e cieli nuovi (poesia)






Terre nuove e cieli nuovi, ancora
come dopo un'invocata Apocalisse,
aperti i Sigilli, i Sette, oltre la valle
del Giudizio: comincia così l'era
incognita, e sarebbe auspicio fosse
libera, leggera, e un'alzata di spalle
respingesse senza fremito il nero
veleno lacrimato dall'essere. Ci desse
serenità olimpica, sorvolando le folle
alti levati, e un'indifferenza vera,
magica, come le Fate di Lyonesse,
elfica, incantata, e impermeabile
all'impietosa grandine del cuore.




di Riccardo Querciagrossa


6 commenti:

  1. Bè io le poesie non le posso proprio giudicare, dato che come ti ho accennato non me intendo per niente, però suonano bene, molto "epiche"! :)

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    1. Be', hai fatto il Liceo Classico, quindi direi che te ne intendi sicuramente di più della maggioranza delle persone^^ ;-))))
      E hai ragione nel dire che c'è un tono "epico", perché le immagini che qui ho usato partono dal repertorio biblico fino a comprendere i poemi cavallereschi e lo stesso genere fantasy!
      Ho scritto questa poesia nel 2005, al termine di una relazione di due anni, con una ragazza di nome Ilaria (questo lo posso dire, tanto lo sanno tutti ed è passato molto tempo) che all'epoca studiava Storia con me a Bologna. Per la precisione ci conoscemmo durante il corso di storia medievale nel settembre del 2003. Lei era la classica "radical-chic" cioè di famiglia benestante, ma di sinistra estrema (cosa per la quale ogni tanto la prendevo bonariamente per il c...), però era davvero bellissima e il corteggiamento fu uno dei più difficili della mia vita, durò un intero semestre, e fui sottoposto ad una selezione che neanche per diventare astronauta :-D :-D :-D
      Poi ci fu il solito periodo in stile "luna di miele", che durò un anno e mezzo, fino alle rispettive lauree triennali, dopodiché, siccome lei era una della "generazione Erasmus" di renziana memoria, durante il periodo della laurea magistrale (per lei in lingue orientali e per me in lettere), Ilaria se ne andò a fare l'Erasmus a Istanbul, e dopo qualche mese io venni a sapere che mi aveva cornificato.
      Fine della storia. Ovviamente il significato della poesia è che volevo veramente voltare pagina :-D :-D :-D

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    2. Bè per quanto abbia fatto il liceo classico, la poesia devo ammettere che non mi ha mai entusiasmata molto, (per quanto per un periodo abbia avuto una certa infatuazione per Beaudelaire) persino nei testi di Shakespeare (che come avrai capito è uno dei miei autori preferiti, se non il preferito in assoluto) mi ha sempre creato qualche probelma... insomma è una forma di comunicazione piuttosto macchinosa e richiede un certo sforzo per interpretarla... anche se devo ammettere che certe volte riesce a creeare delle immagini molto belle ed efficaci!
      Per questo non credo di essere proprio in grado di giudicare una poesia (soprattutto quelle moderne, scusa la franchezza, ma io la maggior parte delle volte non le capisco...), se non per l'efficacia dll'immagine che mi trasmette o per la bellzza del suono (ma questo credo sia abbastanza soggettivo).
      In ogni caso ammiro chi riesce a creare una cosa del genere, non deve essere per nulla facile!
      E trovo davvero interessante vedere come tu sia riuscito a trasferire un sentimento come quello del momento in cui si esce dalla fine di una realzione in una poesia che esprime le stesse sensazioni ma in un'abito tutto divero! Davvero complimenti! :)

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    3. Hai ragione, il testo poetico è molto difficile: fare la parafrasi di una poesia è una cosa molto impegnativa e fare l'interpretazione lo è ancora di più e a volte è quasi impossibile, perché un testo può prestarsi a infiniti significati e rimanere quindi sempre ambiguo.
      E' normale il fatto di non capire il significato di un testo poetico: a me succede molto spesso e se non avessi le note e i commenti non ne verrei fuori assolutamente.
      E' più che sufficiente se si riesce a trovare una bella parola, una bella immagine, una frase con una certa musicalità, un certo ritmo, un qualche potere evocativo... ma il resto è chiaramente un lavoro da filologi e da accademici, cosa che le mie poesie non meritano di sicuro... :-D
      In ogni caso ho deciso che posterò d'ora in avanti dei testi più chiari come contenuto, e con tanto di riferimento all'episodio di vita a cui si riferiscono, perché comunque la poesia nasce sempre da un'occasione concreta.
      Per cui se ti incuriosisce l'argomento o se ti ha colpito qualcosa, ogni tua parola è sempre graditissima, ma se l'argomento non ti dovesse interessare o il testo non dicesse niente, non sentirti assolutamente in obbligo di esprimere un giudizio.
      Comunque avere come riferimenti Baudelaire e Shakespeare è una cosa molto positiva!^^ ;-)
      Grazie mille per i complimenti!!! *_*

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