La notizia di oggi è che i due scandali del momento, e cioè la corruzione e le tangenti nell'Expo di Milano e nel Mose di Venezia hanno un collegamento, che non è solo simbolico, ma concreto, e cioè il progetto di una bonifica delle zone industriali dismesse del milanese per creare via d'acqua che torni a collegare il capoluogo lombardo con quello veneto. In questo ambito i magistrati ipotizzano che i curatori del progetto di bonifica della zona circostante l'Expo si sarebbe ispirato al consorzio di bonifica Venezia Nuova.

Un nuovo canale, che attingerà acqua dal canale Villoresi, collegherà l'Expo, i Navigli, il Po e la Laguna Veneta.

L'idea in sé è buona: Milano tornerebbe ad essere raggiungibile via acqua, e questo favorirebbe sia il commercio che il turismo. La domanda è se tutto questo poteva essere fatto senza bisogno di ricorrere alle mazzette. Si può eludere il ginepraio di leggi e di ostacoli burocratici attraverso la corruzione? E' ovviamente una domanda retorica che sottolinea come, per l'ennesima volta, si sia data la risposta sbagliata ad un problema giusto e reale.

Milano ha una lunga storia di città fluviale e canalizzata
In questo contesto si inserisce il progetto del canale dell'Expo
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