L'annunciazione, John William Waterhouse, 1914, olio su tela di canapa, 99 x 135 cm, collezione privata.
Nonostante il tema sia stato trattato innumerevoli volte da molti artisti, Waterhouse riesce ad essere originale ambientando l'episodio dell'annunciazione all'aperto, affacciandolo ad un giardino che separa diagonalmente e mantiene un tradizionale distacco tra la figura di Maria e dell'angelo Gabriele. I colori sono accesi, e il tappeto colorato su cui è inginocchiata la Vergine contribuisce ad esaltare per contrasto il cortile di pietra. Maria riceve l'annuncio con dignità silenziosa, passandosi una mano sul cuore e l'altra sulla sommità della tesa. La figura di Gabriele non è mostrata per intera, in modo da non capire se l'angelo è poggiato a terra o nella tradizionale posizione in volo. Le sue ali screziate di viola sono di un blu sorprendente, e si stanno richiudendo a riposo.
Un racconto dal Decameron, John William Waterhouse, 1916, olio su tela di canapa, 102 x 159 cm, Liverpool, Lady Lever Art Gallery.
Nel Decameron di Boccaccio, a cui si ispira questo quadro ambientato in una Firenze devastata da un'epidemia di peste, 10 ragazzi fuggono in campagna, e ciascuno a turno deve essere "re" o "regina" per un giorno e fare varie attività tra cui raccontare storie, per un totale di 100 novelle che indagano una miriade di temi, tra cui l'amore, la fortuna, l'inganno, il sesso, la religione, la crudeltà e la morte. Qui quasi tutti i membri del gruppo sono seduti ad ascoltare attentamente un racconto.
“Mi sto stancando delle ombre” disse la dama di Shalott, John William Waterhouse, 1916, olio su tela, 100,3 x 73,7 cm, Toronto, Art Gallery of Ontario.
Elaine, la dama di Shalott, non riesce a comprendere il senso di una vita che non può essere vissuta. Ha appena visto dallo specchio che riflette la realtà al di fuori del castello, una coppia di giovani sposi felici, travolti da un amore che lei non potrà mai ricevere. A differenza delle due precedenti versioni, dove l’artista evidenzia la tragedia (il suicidio della donna trascinata sulla barca) e il culmine degli eventi (quando decide di guardare Lancillotto condannando la sua vita) in questo dipinto emerge una vena più intima e malinconica; la giovane principessa nella torre lussuosa rivela tutta la sua frustrazione per la sua condizione insopportabile e l’amore che non può essere corrisposto.
Il titolo in rima ("I am half sick of shadows," said The Lady of Shalott) rimanda ai versi di Tennyson da cui è tratto. La donna è annoiata e disperata, e allunga le mani dietro la testa sognando sulla vita che non può avere. La stanza non è più oscura e claustrofobica come nella versione precedente, ma luminosa e con uno specchio chiaro che riflette un ampio balcone con archi e colonne e l’allettante fiume di Camelot lì vicino. Si ha come la sensazione che sia la forza di volontà ad impedire alla donna di voltarsi verso di noi e affacciarsi sul mondo. Volontà che romperà Lancillotto che sta per arrivare da un momento all’altro, fischiando e cantando pieno di vita, tentando la donna a godersi tale spettacolo, abbandonando il suo telaio con l’arazzo per dare uno sguardo alla vita.
Sotto, Tristano e Isotta con la pozione, John William Waterhouse, 1916, olio su tela, 109,2 x 81,3 cm, collezione privata di Fred Sherry e Ross.Il titolo in rima ("I am half sick of shadows," said The Lady of Shalott) rimanda ai versi di Tennyson da cui è tratto. La donna è annoiata e disperata, e allunga le mani dietro la testa sognando sulla vita che non può avere. La stanza non è più oscura e claustrofobica come nella versione precedente, ma luminosa e con uno specchio chiaro che riflette un ampio balcone con archi e colonne e l’allettante fiume di Camelot lì vicino. Si ha come la sensazione che sia la forza di volontà ad impedire alla donna di voltarsi verso di noi e affacciarsi sul mondo. Volontà che romperà Lancillotto che sta per arrivare da un momento all’altro, fischiando e cantando pieno di vita, tentando la donna a godersi tale spettacolo, abbandonando il suo telaio con l’arazzo per dare uno sguardo alla vita.
Nella “Morte di Artù” di Malory, Tristano, giovane e valoroso guerriero, decide di liberare la Cornovaglia, governata da suo zio Marco, dalle onerose tasse a seguito di un incidente accaduto in Irlanda. Recatosi in Irlanda riesce ad uccidere il gigante Moroldo, fratello del re, ma si ferisce con un colpo di spada avvelenata; curato dalla figlia del re, Isotta, torna in Cornovaglia e suggerisce Isotta come sposa per lo zio. Quando si reca nuovamente in Irlanda deve però combattere un terribile drago, e ancora una volta Isotta si prende cura di lui. Accettata la proposta di matrimonio per sanare le rivalità tra i due regni, Isotta si imbarca con Tristano verso la Bretagna. Durante la navigazione però, Tristano beve un filtro d’amore destinato a far innamorare Isotta e il re, credendo che sia vino, e lo offre anche ad Isotta:i due così finiscono per innamorarsi e frequentarsi nonostante il matrimonio con Marco, che una volta scoperti li uccide con rabbia di gelosia.
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