mercoledì 18 dicembre 2013

Albero genealogico dei Grimaldi e Casiraghi: famiglia reale di Monaco

Risultati immagini per albero genealogico della famiglia grimaldi


Andrea Casiraghi Grimaldi si è sposato con l'ereditiera colombiana Tatiana Santo Domingo da cui ha avuto due figli, Alexandre (detto Sacha, nato nel 2013) e India (nata nel 2015),
Charlotte Casiraghi Grimaldi ha avuto un figlio, Raphaël, nato il 17 dicembre 2013, dalla relazione con l'attore Gad Elmaleh; la coppia si è successivamente separata.
Pierre Casiraghi ha sposato la nobile Beatrice Borromeo Arese Taverna, discendente dalle famiglie aristocratiche dei Borromeo e dei Marzotto, per parte di madre.


Risultati immagini per maison grimaldi

dvilw9
Risultati immagini per genealogical tree of house grimaldi of monaco

Risultati immagini per monaco royal family







Carolina di Monaco, il padre Principe Ranieri di Monaco, la madre Grace Kelly, l'attuale Principe Alberto di Monaco e la Principessa Stephanie.



Alla sinistra vediamo Stefano Casiraghi, secondo marito di Carolina di Monaco, dal quale ha avuto i figli Andrea, Pierre e Charlotte. Stefano Casiraghi morì tragicamente il 3 ottobre 1990 a seguito di un incidente avvenuto nel corso dei campionati del mondo offshore a Montecarlo, mentre si trovava al largo di Saint-Jean-Cap-Ferrat, pilotando il catamarano Pinot di Pinot in squadra con Franco Statua.
Carolina era già stata sposata in prime nozze con Philippe Junot (matrimonio poi annullato) e si è risposata in terze nozze con il Principe Ernst August di Hannover, da cui ha avuto la quartogenita Alexandra.

Risultati immagini per monaco royal family

Risultati immagini per monaco royal family

Immagine correlata

Risultati immagini per monaco royal family




Le generazioni precedenti erano
Risultati immagini per albero genealogico della famiglia casiraghi

Grimaldi sono un'antica famiglia di origine genovese che regna sul principato di Monaco dal XV secolo fino all'attuale sovrano Alberto II.
È stata una delle cinque più importanti casate della nobiltà feudale della repubblica di Genova, assieme ai Doria, agli Spinola, ai Fieschi e agli Imperiale. Si arricchì con la mercatura, la finanza, e l'acquisto di terre. Si divise in vari rami con titoli principeschiducali e marchionali, tra i quali quelli di Gerace, di SalernoCampagnaEboliAntibesCastronovo e altri, prevalentemente in ItaliaFrancia e Spagna[1]. Molte stirpi genovesi assunsero il cognome Grimaldi tramite l'istituto dell'Albergo dei Nobili. Fra le illustri progenie, citiamo ad esempio gli Oliva e i Durazzo.

Le origini

Diverse sono le ipotesi sull'origine antica della casata. C'è chi afferma che il capostipite sia Grimoaldo II[1][2], altri come Francesco Maria Emanuele Gaetani marchese di Villabiancaaffermano addirittura che l'origine sia più antica[3]. Tuttavia, il primo di cui si hanno notizie storiche certe, ed è quindi considerato come capostipite, fu il console Ottone Canella[4], padre di Grimaldo Canella, un uomo di Stato genovese vissuto all'epoca delle prime Crociate. Fu console della Comune di Genova negli anni 1162, 1170, e 1184. Ottone risulta fra i testi di un atto sottoscritto dai componenti del casato nel quale si riscontra il "nomen gentis" Grimaldo (nome ricorrente a cominciare dal figlio) e ad ogni modo apparteneva alla nobiltà feudale che, nel corso del secolo XI, iniziò ad abitare nelle mura della città entrando a far parte della nobiltà "consolare".

L'antica casata genovese

La casata, dopo le prime gesta del Console Grimaldo, ebbe nel figlio Oberto (I) Grimaldi (1140 circa-1232) il reale fondatore delle fortune e del potere della prosapia.
Si dedicò infatti ai traffici commerciali marittimi, insieme ai figli e si occupò della vita politica genovese.
I suoi quattro figli: Grimaldo (II) (1170 circa- dopo 1257), Ingo o Ingone (+ 1235 o +1225), Oberto (II) (vivente 1233-58) e Nicola (+ ante 1258) furono dunque i capostipiti dei quattro rami fondamentali della famiglia e durante la loro epoca fecero ascendere i Grimaldi ad una delle casate più ricche e potenti di Genova.
Coinvolti nelle guerre fra guelfi e ghibellini furono spesso esiliati e poi rimpatriati, vivendo questi anni spesso come ribelli, pirati e nemici. Nel XIV secolo parteggiavano per i Guelfi.
Furono questi gli anni dei famosi Lanfranco, uomo politico genovese, Ranieri (I), rinomato uomo d'arme ed ammiraglio, di Francesco o Franceschino detto "Malizia", che assaltò e conquistò Monaco (1297).
Fra i secoli XIII-XV però la casata, divenuta una delle quattro più grandi gens genovesi (con DoriaSpinola e Fieschi), si estese anche oltre i confini della patria, generando rami spesso insigni, come la dinastia dei signori e poi principi di Monaco.
Nel 1528 costituirono il decimo Albergo dei Nobili della Repubblica di Genova.

Albero genealogico essenziale

Carta del principato di Monaco (metà dell'Ottocento)
  • Otto Canella (* dopo 1070 circa, + prima 1143)
    • Grimaldo (I) Canella (* 1110 circa, + 1184)
      • Oberto (I) "Grimaldi" (* 1140 circa, + 1232)
        • Grimaldo II (* 1170 circa,+ dopo 1257)
          • Lanfranco (detto Natta) (* 1210/15 circa,+ dopo 1293)
            • Ranieri (I) (* Nizza (?) 1272 circa, + 1314)
              • Carlo (I) detto "il Grande" (+1357/63), 1° Signore di Monaco
                • Ranieri (II) (* 1350, + 1407), 2° Signore di Monaco
                  • Ambrogio (+ 1421/33), ConSignore di Monaco (1419-27)
                  • Antonio (+1427), ConSignore di Monaco (1419-27)
                  • Giovanni (I) (* 1382, + 1454), ConSignore di Monaco (1419-54)
                    • Catalano (* Monaco 1415, + Monaco VII.1457), Signore di Monaco
                      • Claudina (* 1451, + 1515), Signora di Monaco = Lamberto (vedi sotto)
                  • Enrico, capostipite della linea siciliana
            • Bartolomeo detto "Bertone" (* XIII sec., + 1323 circa), capostipite della linea calabrese
          • Luchetto (1210 c.-1272) ammiraglio
          • Antonio (+ 1259)
            • Guglielmo (+ dopo 1302)
              • Francesco o Franceschino "Le mace (la mazza)", più conosciuto come “Il Malizia” (+ in battaglia presso Ventimiglia, 1310), Signore di Monaco, conquistata fingendosi un monaco;
        • Ingo o Ingone (+ 1235 o +1225)
          • Luca (+ 1285), uomo politico
            • Gabriele (+ dopo 1271), ammiraglio
              • Gaspare (XIII sec., + 1331), Capitano del popolo di Genova (1317)
                • Antonio (* 1300, + 1358), Ammiraglio di Genova
                  • Luca (* 1330, + 1409) Signore d'Antibes (1384)
                    • Nicola (I) (* 1370, + Marsiglia 1449/52), Signore d'Antibes
                      • Gaspare (+ dopo 1466), Signore d'Antibes (da lui discese seguente linea di Antibes)
                      • Lamberto Grimaldi di Antibes (* 1420 + 1494) Signore di Monaco = Claudina (linea dei Signori di Monaco)
          • Bovarello (m. 1285), uomo politico
        • Oberto (II) (fl. 1233-58)
        • Nicola (+ ante 1258)

Il ramo dei signori di Monaco

Il ramo dei Grimaldi ottenne Monaco di fatto già alla fine del secolo XIII, ma il vero fondatore della signoria fu Carlo I di Monaco detto "il Grande" (1357-1363) che fu il primo signore di Monaco (1341-1357), uomo d'arme e politico illustre della sua epoca.
La famiglia principesca di Ranieri IIInel 1966
Il pronipote Giovanni I di Monaco (1382-1454), signore di Monaco (1419-1454) lasciò, nel suo testamento, la famosa disposizione (si verificò tre volte!) secondo la quale in mancanza di eredi maschi il marito o il discendente di una Grimaldi doveva prendere il nome e lo stemma della famiglia per succedere al trono di Monaco, che si verificò con la nipote Claudina (* 1451, + 1515), signora di Monaco (1457-58) che abdicò dopo il matrimonio con il cugino Lamberto Grimaldi di Antibes (1420-1494).
Con Lamberto Grimaldi di Antibes (* 1420 + 1494) la signoria di Monaco diventò un principato autonomo, anche se spesso dovette destreggiarsi fra le varie potenze del tempo (Francia e Spagna in primis) e con Genova, spesso antagonista.
Fra i signori sovrani più importanti di tale epoca sono da ricordare Agostino Grimaldi [1523-1532] ed il nipote Onorato [1532-1581] che si legarono alla Spagna, anche con i Grimaldi parenti genovesi con i quali continuarono sempre ad essere in stretti rapporti. In ricompensa alla fedeltà spagnola ottennero il titolo di marchesi sulla città di Campagna, conti su Canosa (di Puglia), signori su TerlizziMonteverdeRipacandida e il castello di Garagnone, tutti in amministrazione feudale posti in varie province del vicereame di Napoli[5].
Onorato II si proclamò primo principe sovrano di Monaco nel 1612. Questo fatto segnò il passaggio politico sotto l'egìda della Francia (1642) alla quale la casata da allora si legò in modo duraturo. Tramite questo legame i Grimaldi ebbero riconosciuti importanti feudi nell'entroterra, da parte della corona francese, come il ducato di Valentinois nel Delfinato, detenuto a partire dal 1642.
Il pronipote Antonio I [1701-1731] fu l'ultimo principe sovrano di Monaco ad essere un discendente diretto in linea maschile della dinastia dei Grimaldi. Sua figlia infatti, Luisa Ippolita, unica principessa sovrana, contravvenendo ai desideri paterni ed alle regole dinastiche familiari, non sposò un cugino all'interno della casata, ma il nobile francese Jacques François-Léonor De Goyon De Matignon che divenne principe di Monaco con il nome di Giacomo I, assumendo il cognome e lo stemma dei Grimaldi e dando origine così alla seconda casata Grimaldi (De Goyon De Matignon Grimaldi), che regnò dal 1731 al 1949, estinguendosi nei Polignac Grimaldi (la terza casata), inaugurata dal principe Ranieri III.[6]
Alla morte di Ranieri III è succeduto il principe Alberto II.

Risultati immagini per monaco royal family

Altri rami

La gens dei Grimaldi, nel corso dei secoli, si ramificò in varie zone di Italia ed ebbe delle discendenze anche in altre zone d'Europa.
Vi sono stati rami di Sicilia con titolo di Principi di Xirumi da cui il ramo cadetto Modicano dei Baroni di Calamenzana, estinti nel XX secolo, di Spagna, di Bologna, di Carignano e di Genova. Ed anche rami come quello di Londra, chiamato il ramo dei marchesi Grimaldi di Belforte, estinto nel XIX secolo, quelli del Lazio e della Corsica, che compaiono nel XIII secolo nella Ifriqiya, quello di Boglio, che nel XVI secolo era Governatore di Nizza ed i cui membri vissero per secoli come feudatari di Casa Savoia, ed altri minori.

Ramo di Antibes

Da Ingo Grimaldi, figlio di Oberto, nel XIII secolo ebbe origine la dinastia dei Grimaldi di Antibes, un cui rappresentante, Lamberto, ottenne la signoria di Monaco sposando la parente Claudina Grimaldi.
Una linea derivata dallo stesso ramo, cui appartennero nel 1704 i conti del Poggetto, con capostipite Nicola Grimaldi, ancora gode di numerose discendenze. Altra loro diramazione si estinse nel XIX secolo negli Scati Grimaldi.

Ramo di Calabria

Questo ramo pervenne nel XIV secolo da Bertone, fratello di Ranieri. Da Bertone discesero i Grimaldi signori di Messimeri, da cui le linee di Seminara (poi riconosciuti marchesi) delle quali fecero parte Francescantonio Grimaldi (1741-1784) e Domenico Grimaldi (1734-1805). Vi fecero parte, inoltre, i Grimaldi di Crotone e quelli di Catanzaro (di cui fu valido rappresentante il ministro Bernardino).

Note

  1. ^ a b Il blasone in Sicilia pagina 211 (TXT), archive.orgURL consultato il 21 maggio 2011.
  2. ^ Girolamo Rossi, Il principato di Monaco: studi storici pagina 10, P.Amarante, 1864.
    «Egli disse i Grimaldi discendenti di Grimoaldo figlio di Pipino di Herstal».
  3. ^ Andrea Borrella, Annuario della nobiltà italiana 2000 volume I pagina 1081.
    «Il Villabianca scrive quanto segue sulla famiglia: "Ella ebbe origine nella Francia circa l'anno 420 di nostra salute da un cavaliere franzese, che chiamato Grimaldo...».
  4. ^ Treccanitreccani.itURL consultato il 21 maggio 2011.
  5. ^ M. Ulino, L'Età Barocca dei Grimaldi di Monaco nel loro Marchesato di Campagna, Giannini editore, Napoli 2008.
  6. ^ Lingua, p. 220

Bibliografia

  • Paolo Lingua, I Grimaldi di Monaco, De Ferrari, Genova 2014.
  • Angelo M.G. Scorza, Le famiglie nobili genovesi, Genova, Fratelli Frilli Editori,1924

Voci correlate

martedì 17 dicembre 2013

L'imperatrice Angela III del Sacro Romano Impero Germanico.



































Ecco l'erede di Maria Teresa d'Asburgo: anche come stazza ci siamo! Così come l'imperatrice del passato spremeva di tasse gli abitanti delle terre italiane che si trovavano sotto il dominio degli Asburgo e dei Lorena, allo stesso modo la sua degna erede l'imperatrice Angela, sta affamando lo stato italiano, ormai vassallo dell'Impero Germanico, in base alla dottrina dell'austerity, ossia togliere denaro ai popoli per darlo alle banche.





Eccola col suo fido fantoccio Letta, il cui governo collaborazionista, non eletto da nessuno, continua a vessare il popolo italiano.



Quousque tandem? Per quanto tempo ancora?



La regina madre inglese. Il secolo di Elizabeth Bowes-Lyon (1900-2002)





Elizabeth Angela Marguerite Bowes-Lyon (Londra4 agosto 1900 – Windsor30 marzo 2002) era la moglie di re Giorgio VI, e fu regina del Regno Unito dal 1936 al 1952, ultima regina d'Irlanda e imperatrice d'India. Era la madre dell'attuale sovrana Elisabetta II e di sua sorella Margaret.


Dal 1952 al 2002 il suo titolo ufficiale fu Her Majesty Queen Elizabeth, The Queen Mother ("Sua Maestà Regina Elisabetta, la Regina Madre") per evitare confusione con la figlia, sua omonima. 
Durante il suo regno Elizabeth Bowes-Lyon fu famosa per il suo ruolo di supporto morale al re e al popolo durante la seconda guerra mondiale
Durante il regno di sua figlia fu il membro più popolare della famiglia reale, insieme alla principessa del Galles, Diana Spencer. 
Il personaggio di Elizabeth, "Lizzie", è presente in almeno vari film di grande popolarità tra cui ricordiamo:
- The Queen (2006) in cui compare nella sua tarda età, opponendosi ai funerali di stato per la morte di Diana. Pur apparendo severa e rigidamente tradizionalista, rimane un personaggio simpatico a causa delle sue battute ("Blair assomiglia allo Stregatto di Alice", "Ehi, ma quello è il programma del mio funerale!") e delle sue abitudini, come quella di bere gin tonic in quantità industriali e di non lesinare sulle spese. Era noto che la regina madre fosse una bevitrice da competizione e una spendacciona che lasciò enormi debiti da pagare alla figlia regina.
Stupisce la sua severità nei confronti di Diana, con cui all'inizio i rapporti erano ottimi, anche per il fatto che la regina madre era amica di Barbara Cartland, che per Diana era una nonna acquisita. La figlia della Cartland aveva infatti sposato in seconde nozze il padre di Diana, dopo che quest'ultimo aveva divorziato da Frances Burke-Roche.
- Il discorso del Re (2010): qui Elizabeth compare ai tempi in cui era Duchessa di York, moglie del secondogenito di re Giorgio V. Sono forse i suoi anni più felici, quelli in cui può dedicarsi maggiormente alla famiglia, al marito e alle due figlie amatissime. Vediamo una donna affettuosa, simpatica, tenace, capace di destreggiarsi tra i doveri dell'appartenenza alla famiglia reale e il suo ruolo di madre e di moglie. I suoceri la apprezzarono per aver introdotto in famiglia un "moderato calore", tanto che il vecchio re la chiamava "raggio di luce".




Una famiglia felice che nel 1936 si ritrova catapultata sul trono.








Nel 1947 la primogenita Elisabetta si sposa con Filippo Mountbatten, duca di Edimburgo, da cui avrà subito due figli: il principe di Galles, Carlo, nato nel 1948 e la principessa reale Anna, nata pochi anni dopo.
Re Giorgio ed Elizabeth diventano nonni.


Lizzie è una nonna molto affettuosa per Carlo, che le sarà sempre molto affezionato, decisamente più che alla sua stessa madre. Il principe Carlo sarà molto affezionato anche alla zia Margaret, donna sensibile e gentile, molto diversa dalla sorella.


La felicità della famiglia reale sarà turbata dalla morte prematura del re Giorgio VI, stroncato da un cancro ai polmoni, dovuto alla sua abitudine di fumare almeno 50 sigarette al giorno.


Ai funerali di Giorgio VI presenziò anche sua madre, l'anziana regina Mary di Teck, ma le vere protagoniste furono la nuova regina madre Elizabeth e le figlie, la regina Elisabetta II, davanti, e la principessa Margaret, sempre un passo indietro, come imponeva il rigido protocollo della corona.
Correva l'anno 1952.







Re Giorgio VI l'Improbabile. Da "pecora nera" a monumento nazionale.



Albert Frederick Arthur George Windsor (Sandringham14 dicembre 1895 – Sandringham6 febbraio 1952) detto "Bertie" è stato sovrano, col nome di Giorgio VI, del Regno Unito e degli altri Domini britannici d'oltremare dall'11 dicembre 1936 fino al 6 febbraio 1952, giorno della sua morte. Fu l'ultimo Imperatore d'Indiafino al 15 agosto 1947, sebbene mantenne il titolo fino al 22 giugno 1948. Fu anche l'ultimo sovrano britannico ad essere re di tutta l'Irlanda; infatti, sebbene l'Irlanda fosse divenuta una repubblica nel 1937, il sovrano mantenne comunque il controllo fino al 1949 e il titolo fino alla morte. Era il padre dell'attuale sovrana Elisabetta II e di sua sorella Margaret.



Nonostante sia divenuto una sorta di monumento nazionale per il Regno Unito, per la fermezza dimostrata durante la Seconda Guerra Mondiale, la sua vita fu tutt'altro che semplice e la sua stessa ascesa al trono, nel 1937, fu considerata uno degli eventi più improbabili della storia, e non solo per il fatto che divenne re in seguito all'abdicazione del fratello maggiore, Edoardo VIII, ma anche per tutta una serie di questioni personali e familiari che avrebbero fatto pensare a tutto tranne che a questo suo destino glorioso.
Egli era infatti il secondogenito di un secondogenito.
Anche suo padre Giorgio V, il Re Nostromo, non era destinato al trono, come abbiamo visto nel post che ho dedicato a lui una settimana fa.



All'epoca della foto qui sopra, il piccolo Bertie era solo il quarto in linea di successione, dopo il fratello David, il padre George e l'omonimo nonno Bertie, che vediamo sulla destra (inconfondibile la sua stazza!).
Sul trono c'era ancora la bisnonna regina Vittoria.
Su tutti questi personaggi ho dedicato post al vetriolo, che spero siano risultati almeno divertenti!




Bertie Junior nacque allo York Cottage, residenza dei genitori, i Duchi di York, presso Sandringham House a Norfolk, durante il regno della regina Vittoria. Suo padre era allora il principe Giorgio, duca di York, poi divenuto re col nome di Giorgio V, il secondo ed il maggiore dei figli sopravvissuti dell'allora principe Alberto Edoardo del Galles, futuro Edoardo VII. Sua madre era Maria di Teck, duchessa di York, figlia maggiore del duca Francesco di Teck e della principessa Maria Adelaide di Cambridge.
Il giorno del suo compleanno, 14 dicembre 1895, coincideva con l'anniversario della morte del suo bisnonno, Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha, principe consorte della regina Vittoria e, proprio in onore dell'augusto defunto, il nuovo principe venne battezzato coi nomi di Alberto Federico Arturo Giorgio alla chiesa di Santa Maddalena presso Sandringham House, tre mesi dopo la nascita. Come pronipote della regina Vittoria, egli ottenne immediatamente il titolo di "sua altezza il principe Alberto di York", anche se in famiglia venne conosciuto informalmente con il soprannome di "Bertie". Ad ogni modo, sua nonna materna, la duchessa di Teck non approvava il nome dato al bambino e scrisse profeticamente che si augurava che egli utilizzasse l'ultimo dei suoi nomi, Giorgio appunto. 
I suoi genitori, i Duchi di York, furono tra i peggiori genitori possibili che si possano immaginare.



Burbero, irascibile e sadico il padre Giorgio così come fredda, gelida e totalmente priva di spirito materno la madre Mary of Teck.



Lasciato, insieme ai suoi fratelli, alle cure di una terribile governante, il piccolo Bertie venne sovente descritto come pauroso ed incerto nelle sue azioni. La bambinaia, una donna che poi si scoprì essere pazza, tormentava il bambino, pizzicandolo alla presenza dei genitori, in modo che essi lo rimproverassero ancora più aspramente di quanto facevano di solito. La stessa terribile donna lo costringeva a mangiare cibi bollenti, causandogli problemi di stomaco dei quali soffrì per il resto della vita. Il tutto senza che i genitori si accorgessero minimamente di quello che stava succedendo. 
Il principe venne forzato a scrivere con la mano destra, anche se era naturalmente mancino. Una caratteristica, il mancinismo, che egli trasmise alla figlia Elisabetta, al nipote Carlo e al pronipote William.
Questi numerosi e gravi traumi infantili furono all'origine dei problemi di balbuzie che si aggiunsero ad una leggera deformazione alle ginocchia che lo costrinse ad indossare spesso delle steccature correttive.



La regina Vittoria morì il 22 gennaio 1901 ed il principe di Galles le succedette col nome di Edoardo VII, mentre suo figlio il duca di York, divenne principe di Galles. Il fratello maggiore di Bertie, principe Edward David, divenne così il secondo in linea di successione ed Alberto scalò al terzo posto.
Dal 1909, Alberto frequentò il Royal Naval College, Osborne come cadetto della marina reale d'Inghilterra. Egli si dimostrò l'ultimo della classe nell'esame finale, ma malgrado questo passò al Royal Naval College di Dartmouth nel 1911.
 Quando Edoardo VII morì il 6 maggio 1910, il padre divenne re con il nome di Giorgio V, suo fratello Edoardo divenne principe di Galles il 2 giugno 1910 ed Alberto divenne il secondo in linea di successione.

Dopo aver servito in marina negli anni della Prima Guerra Mondiale (seppure in posti molto riparati), nell'ottobre del 1919, Bertie frequentò il Trinity College di Cambridge dove ebbe modo di studiare storia, economia e diritto civile per un anno, senza conseguire alcun diploma.
 Il 3 giugno 1920 venne creato duca di York, conte di Inverness e barone Killarney.
In un'epoca in cui i reali si imparentavano tra di loro, colpisce il fatto che Alberto abbia ottenuto una quasi totale libertà di scelta sulla propria consorte, e quella scelta si rivelò sicuramente la migliore decisione della sua vita.
Nel 1920 incontrò infatti Elizabeth Bowes-Lyon (1900-2002), la figlia minore di Claude Bowes-Lyon, XIV conte di Strathmore e Kinghorne e della contessa Cecilia, e se ne innamorò follemente al punto da pretendere di sposarla.
Elizabeth, "Lizzie",  non era inizialmente entusiasta all'idea, tanto che per ben due volte rifiutò. L'insistenza di Bertie, e immaginiamo anche quella dei suoi familiari, la spinsero infine ad accettare la proposta, senza immaginare che la attendeva un futuro da regina e poi, per oltre mezzo secolo, da regina madre.
La coppia si sposò il 26 aprile 1923 nell'abbazia di Westminster.



All'epoca Bertie era ancora la pecora nera della famiglia, per la sua quasi totale incapacità di parlare in pubblico.
Chi ha visto il film "Il discorso del re" troverà un'ottima ricostruzione dell'evoluzione del giovane Duca di York da quella condizione di pecora nera a quella di "monumento nazionale" a cui era destinato.
Un grande merito è senz'altro da attribuire a sua moglie, che lo sostenne e lo incoraggiò quando nessuno credeva in lui.

Elizabeth gli diede due figlie, che crebbero in un clima sostanzialmente affettuoso.



Lizzie fu certamente una madre migliore di sua figlia Elisabetta. La sua lunga vita si concluse poco dopo il funerale della seconda figlia Margaret, che vediamo in braccio a lei nella foto qui sopra.
La neo Duchessa di York seppe guadagnarsi le simpatie dei suoceri, il che è da considerarsi un'impresa di non poco conto, considerando il pessimo carattere di Giorgio V e della regina Mary.
Ma non bisogna pensare che il carattere allegro e affettuoso della rotondetta Elizabeth Bowes-Lyon non nascondesse una grande ambizione e una ferrea volontà, come dimostrò nella sua guerra contro la nemica principale della sua vita, la cognata Wallis Simpson, duchessa di Windsor.



Le due donne furono rivali per tutta la vita e si odiarono profondamente.



Difficilmente Bertie sarebbe diventato re senza l'appoggio di sua moglie, sia dal punto di vista affettivo che dal punto di vista strategico e politico.



Lizzie trasformò la pecora nera in un erede al trono, che alla fine riuscì a far abdicare il gaudente fratello Edoardo VIII e a succedergli sul trono del Leone britannico.




Di tutti i personaggi affacciati al balcone di Buckingham Palace quel giorno del 1936, il primo a morire fu proprio re Giorgio VI, nel 1952, prematuramente. L'anno dopo morì sua madre, la regina Mary. Cinquant'anni dopo morirono la principessa Margaret e la regina madre Elizabeth.
Di quella foto, una sola persona è ancora in vita, la bambina sorridente dagli incisivi sporgenti, con una piccola corona in testa, la futura regina Elisabetta II.