Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
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lunedì 9 luglio 2012
La moda nella seconda metà del Settecento
Per dare un'idea della moda aristocratica della seconda metà del '700, non c'è niente di meglio che osservare i ritratti della regina Maria Antonietta. Incredibile a dirsi, ma la regina utilizzò lo stesso abito per due diversi ritratti:
Eccola invece con abiti di tutt'altro genere, ma con una posa identica.
Un ritratto con i tre figli, poco prima della Rivoluzione:
Qui è ritratta nella sua vita di corte:
Per la moda maschile si possono tener presenti i ritratti di Luigi XVI
venerdì 22 giugno 2012
La moda nel Quattrocento (Umanesimo)
Il Quattrocento è anche conosciuto come il periodo dell'Umanesimo, per la riscoperta dell'uomo attraverso la ricerca e la letteratura dei classici latini e greci: humanae litterae o studia humanitatis , da cui appunto trae origine il termine "Umanesimo". Alla visione medievale della vita, che poneva Dio al centro dell'Universo e imponeva all'uomo una totale sottomissione al volere e al potere della Chiesa, gli umanisti contrappongono una visione in cui l'uomo è posto al centro dell'Universo ed è considerato artefice, padrone del proprio destino. Si diffonde una grande fiducia nell'intelligenza umana; si esaltano, in particolar modo, la dignità dell'uomo, la sua superiorità sugli altri esseri naturali, le sue innumerevoli capacità creative.
In pittura questo significa una maggiore verosimiglianza, e questo ci permette, tramite i ritratti, di conoscere molto bene la moda dell'epoca.
Vi piace la moda di questo periodo?
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giovedì 10 maggio 2012
Lo stile Biedermeier
Il termine Biedermeier si diffuse attorno al 1850 come dispregiativo, preso in prestito da un personaggio creato dagli scrittori Adolf Kussmaul e Ludwig Eichrodt, e stava ad indicare il piccolo borghese apolitico e conservatore, interessato solo alla propria vita familiare. È composto da due parole, cioè l'aggettivo (bieder, che significa onesto) unito a uno dei cognomi tedeschi più diffusi Meier (o Maier).
Questo stile nacque come contrapposizione al cosiddetto Stile Impero, nel periodo immediatamente successivo al Congresso di Vienna, di cui riprende una decisa "voglia di normalità". Soprattutto per questa ragione, il Biedermeier è stato spesso definito come lo stile della Restaurazione.
Lo scopo che sottende allo stile Biedermeier infatti è valorizzare la sobrietà e l'armonia, mutuando parte dei motivi stilistici dal periodo precedente, ma spogliandoli di tutti i decori, gli orpelli e gli eccessi che lo avevano caratterizzato. Tutto ciò è coerente con la situazione socio-politica del momento, che cerca di dimenticare i fatti tumultuosi della Rivoluzione francese e del successivo impero napoleonico. Anche l'avvento della Rivoluzione industriale gioca un ruolo decisivo nello stile, proponendo prodotti funzionali ma dalle linee semplici, e quindi facilmente fabbricabili.
Questa tendenza si ritrova nell'architettura quanto nell'arredamento, nella musica quanto nella letteratura, e produce atmosfere solenni ma sobrie, prive di decori dorati ma ricche di elementi consueti, quotidiani. Nell'arredamento il Biedermeier introduce l'uso di tappeti, tendaggi e nuovi tipi di mobile, come il servante a vetrina, l'armadietto secrétaire a ribalta, il divano imbottito, oltre alla diffusione di materiali pregiati come il mogano e il ciliegio.
Ciò che fu un tempo uno stile estetico e culturale rispettabile, anche se molto discusso perché considerato falsamente dimesso, sentimentale anziché alimentato da sentimenti, nutrito di idilli anziché di passioni, insomma, sinonimo di estetica piccolo-borghese, è tuttora usato nell'hobbistica, specialmente femminile, ad esempio per confezionare bouquet, cesti, spille, borse, ecc.: insomma tutto quanto sia decorativo.
Le composizioni floreali sono un esempio significativo dello stile, così come le facciate severe di alcune città europee (una per tutte, Vienna) o le famose sedie in legno curvato e paglia di Vienna di Thonet.
La pittura si pose a metà strada tra gusto classico e gusto romantico.
In musica e letteratura possiamo considerare esemplificative del periodo le prime composizioni di Hummel, Dussek, Cramer e Steibelt, le opere letterarie di Annette von Droste-Hülshoff o di Adelbert von Chamisso, e le opere teatrali dell'austriaco Franz Grillparzer.
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venerdì 3 febbraio 2012
Lucrezia Borgia: la figlia del Papa e i suoi tre mariti.
Lucrezia Borgia (Subiaco 1480 - Ferrara 1519) nacque dalla relazione tra il papa Alessandro VI, al secolo Rodrigo Borgia, e Vannozza Cattanei.
Di lei si è detto e scritto di tutto. Secondo alcuni avrebbe avuto rapporti sessuali incestuosi con suo fratello Cesare
e persino con suo padre, papa Alessandro VI, che per lei nutriva un profondissimo affetto, e forse qualcosa di più, ma dico forse.
Da questi rapporti nacque un figlio, Giovanni Borgia, detto l'Infante Romano. La maternità di Lucrezia non è sicura. Il bambino fu comunque allevato con tutti i fasti ed ebbe una lunga vita.
Secondo altri Lucrezia fu una spia per conto del padre presso le corti dei suoi tre mariti. Fu accusata di aver fatto assassinare il secondo marito e aver avvelenato alcuni personaggi che non le stavano simpatici. Quasi sicuramente ebbe moltissimi amanti, alcuni insospettabili, come Pietro Bembo, cardinale e grande umanista e intellettuale tra i più raffinati dell'epoca. Molti la vollero ritrarre. Ecco il ritratto che le fece il Pinturicchio:
Dopo un primo fidanzamento andato a monte, nel 1493 sposò, a soli 13 anni, Giovanni Sforza, duca di Urbino.
Lucrezia a Urbino si annoiava, e per questo nel 1495 tornò a Roma e nel 1497 ottenne l'annullamento del matrimonio da parte della curia pontificia. Dopotutto, era la figlia del Papa!
Dopo numerose relazioni e alcuni scandali a sfondo sessuale, Lucrezia si sposò per la seconda volta nel 1498 con Alfonso d'Aragona, Duca di Bisceglie. Di lui non esistono ritratti, mentre di lei ce ne sono in abbondanza, eccone un altro:
Dal Duca di Bisceglie ebbe il suo primo figlio, chiamato non a caso Rodrigo.
Il Duca fu assassinato, e secondo alcuni Lucrezia fu la mandante del delitto.
Nel 1500 tornò a Roma, accolta benevolmente dal padre.
Ecco un altro dei suoi ritratti:
Nel 1503 sposò il potente Alfonso d'Este, duca di Ferrara:
Già nel 1503, Lucrezia ebbe una relazione sentimentale con il cognato, Francesco Gonzaga,
Il potere di Lucrezia era legato a quello del padre e del fratello. Nel 1503 il papa Alessandro VI morì e Cesare Borgia perse l'aiuto dello stato pontificio e del re di Francia, e dovette fuggire dall'Italia.
A quel punto la condizione di Lucrezia a Ferrara divenne pericolosa: non aveva ancora avuto figli dal duca e si era inimicata la cognata Isabella, moglie del Gonzaga.
Nel 1508 tornò nelle grazie del marito quando nacque il suo terzogenito, e primo figlio nel terzo matrimonio, Ercole d'Este, a cui seguirono Ippolito nel 1509, Alessandro nel 1514, Leonora nel 1515, Francesco nel 1516 e Isabella nel 1519.
Quest'ultimo parto le fu fatale ed in seguito ad una emorragia, Lucrezia morì, a 39 anni.
Di lei si è detto e scritto di tutto. Secondo alcuni avrebbe avuto rapporti sessuali incestuosi con suo fratello Cesare
e persino con suo padre, papa Alessandro VI, che per lei nutriva un profondissimo affetto, e forse qualcosa di più, ma dico forse.
Da questi rapporti nacque un figlio, Giovanni Borgia, detto l'Infante Romano. La maternità di Lucrezia non è sicura. Il bambino fu comunque allevato con tutti i fasti ed ebbe una lunga vita.
Secondo altri Lucrezia fu una spia per conto del padre presso le corti dei suoi tre mariti. Fu accusata di aver fatto assassinare il secondo marito e aver avvelenato alcuni personaggi che non le stavano simpatici. Quasi sicuramente ebbe moltissimi amanti, alcuni insospettabili, come Pietro Bembo, cardinale e grande umanista e intellettuale tra i più raffinati dell'epoca. Molti la vollero ritrarre. Ecco il ritratto che le fece il Pinturicchio:
Dopo un primo fidanzamento andato a monte, nel 1493 sposò, a soli 13 anni, Giovanni Sforza, duca di Urbino.
Lucrezia a Urbino si annoiava, e per questo nel 1495 tornò a Roma e nel 1497 ottenne l'annullamento del matrimonio da parte della curia pontificia. Dopotutto, era la figlia del Papa!
Dopo numerose relazioni e alcuni scandali a sfondo sessuale, Lucrezia si sposò per la seconda volta nel 1498 con Alfonso d'Aragona, Duca di Bisceglie. Di lui non esistono ritratti, mentre di lei ce ne sono in abbondanza, eccone un altro:
Dal Duca di Bisceglie ebbe il suo primo figlio, chiamato non a caso Rodrigo.
Il Duca fu assassinato, e secondo alcuni Lucrezia fu la mandante del delitto.
Nel 1500 tornò a Roma, accolta benevolmente dal padre.
Ecco un altro dei suoi ritratti:
Nel 1503 sposò il potente Alfonso d'Este, duca di Ferrara:
Già nel 1503, Lucrezia ebbe una relazione sentimentale con il cognato, Francesco Gonzaga,
Il potere di Lucrezia era legato a quello del padre e del fratello. Nel 1503 il papa Alessandro VI morì e Cesare Borgia perse l'aiuto dello stato pontificio e del re di Francia, e dovette fuggire dall'Italia.
A quel punto la condizione di Lucrezia a Ferrara divenne pericolosa: non aveva ancora avuto figli dal duca e si era inimicata la cognata Isabella, moglie del Gonzaga.
Nel 1508 tornò nelle grazie del marito quando nacque il suo terzogenito, e primo figlio nel terzo matrimonio, Ercole d'Este, a cui seguirono Ippolito nel 1509, Alessandro nel 1514, Leonora nel 1515, Francesco nel 1516 e Isabella nel 1519.
Quest'ultimo parto le fu fatale ed in seguito ad una emorragia, Lucrezia morì, a 39 anni.
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