sabato 17 dicembre 2016

Semiti, Camiti e Giapeti

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Secondo la mitologia biblica, i Camiti, ortografati anche come Chamiti o Kamiti, chiamati anche Hamiti, sono l'insieme di popolazioni discendenti da Cam, figlio di Noè, che popolano l'Africa e di cui fanno parte i Berberi, gli Etiopi, gli Egizi e i Cananei e tutte le popolazioni nere. Dagli altri figli di Noè sarebbero discesi altre importanti popolazioni: i Semiti da Sem e gli Europei da Jafet.

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Mentre da Sem discesero i Semiti e da Jafet gli Europei (o Jafesiti o Giapetiti), da Cam discesero gli uomini dalla pelle scura, i Camiti, che popolarono l'Africa.
« Ora Noè, coltivatore della terra, cominciò a piantare una vigna. Avendo bevuto il vino, si ubriacò e giacque scoperto all'interno della sua tenda. Cam, padre di Canaan, vide il padre scoperto e raccontò la cosa ai due fratelli che stavano fuori. Allora Sem e Jafet presero il mantello, se lo misero tutti e due sulle spalle e, camminando a ritroso, coprirono il padre scoperto; avendo rivolto la faccia indietro, non videro il padre scoperto. Quando Noè si fu svegliato dall'ebbrezza, seppe quanto aveva fatto il figlio minore; allora gli disse: "Sia maledetto Canaan! Schiavo degli schiavi sarà per i suoi fratelli!" E aggiunse: "Benedetto il Signore, Dio di Sem, Canaan sia tuo schiavo! Dio dilati Iafet e questi dimori nelle tende di Sem, Canaan sia tuo schiavo! »
(Gen.9,20-27)
Siccome Cam vide il proprio padre nudo, ricevette una maledizione e per questo i suoi discendenti erano considerati degenerati, impuri e maledetti.

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La nozione della "razza maledetta dei figli di Cam" venne comunemente accetta fino al XVII secolo, tanto da giustificare persino la schiavitù. I "negri" erano visti alla stregua di animali, privi di intelligenza e di pudore. Talvolta vi venivano compresi tutti i popoli pagani che vivevano alla periferia del mondo cristiano[1].
Sempre secondo la leggenda, Cam ebbe quattro figli: Mizraim, da cui discesero gli Egizi, Cus, da cui discesero i Cusciti o Nubi, Put da cui discesero gli Etiopi e Canaan da cui discesero i Cananei. Nella raccolta dei Midrashim Midrash Rabbah, nel Talmud ed in altri testi si afferma che, oltre agli Africani, come discendenti di Cam tra gli abitanti di Canaan vi sono le sette Nazioni dei Cananèi, GherghesèiChittèiEmorrèiChivvèiGhevussèi e Perizzèi.

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L'ipotesi hamitica


Napoleone Bonaparte davanti alla Sfinge di Giza di Jean-Léon Gérôme
Con la Campagna d'Egitto del 1798 di Napoleone Bonaparte ci si trova di fronte ad un paradosso: anche i "maledetti" Camiti potevano raggiungere un elevato grado di civiltà. Fu così che il conte De Volney arrivò a sostenere che gli Egizi non erano "negri", ma negroidi, cioè camiti imparentatesi con i Greci e con i Romani[2].
Nel XIX secolo, come applicazione del razzismo scientifico, la "razza camitica" è diventata un sottogruppo della razza caucasica, a fianco della razza semitica, raggruppando le popolazioni originarie del Nord Africa non-semitiche, del Corno d'Africa e Sud Arabia, tra cui gli antichi Egizi. La teoria hamitica ha suggerito che questa "razza camita" era superiore o più avanzata rispetto alle popolazioni negroidi dell'Africa sub-sahariana. Nella sua forma più estrema, negli scritti di Charles Gabriel Seligman, essa affermava che tutti i risultati significativi nella storia africana erano opera di "Camiti" che migrarono in Africa centrale, come pastori, portando con loro tecnologie ed abilità civilizzatrici.
A metà Ottocento Joseph Arthur de Gobineau, nel suo Essai sur l'inégalitéde des races humaines, sostiene l'idea di una diffusione antica della razza bianca nel continente africano, che avrebbe dato vita ad importanti civiltà e che si sarebbe poi mischiata con i neri.
L'esploratore John Hanning Speke, nel suo diario del viaggio nella terra centrafricana del 1864, di fronte alla sofisticata organizzazione politica del Regno del Burundi sostenne e divulgò l'idea di una certa parentela razziale tra gli europei ed alcune popolazioni africane[3].
Prende così via l'ipotesi di una razza hamitica[4], ramo camita della razza bianca, di cui i Berberi, gli Abissini, i Tutsi avrebbero fatto parte. La parola hamita sostituisce il camita per designare un africano "superiore"[5], talvolta definito "nilota" o galla, di origine caucasica o semitica. Si constata quindi una opposizione tra "hamita" e "negro": il primo sarebbe il discendente di una più recente ondata migratoria di genti semitiche camitizzate, originaria dal l'Egitto o dell'Etiopia. Questa sarà la teoria dei missionari Van der Burgt nel 1903 e del vescovo Gorju nel 1920 per spiegare l'origine dei Tutsi, del Burundi e del Ruanda.
Nel 1948 un medico di ritorno dal Ruanda scriveva[6]: "...li si chiama batutsi. In realtà sono degli hamiti, probabilmente di origine semitica o, seguendo talune ipotesi, hamiti o meglio adamiti. Rappresentano circa un decimo della popolazione e formano nella realtà una razza di signori"; ed ancora: "Gli hamiti sono alti 1,90 metri. Sono slanciati. Possiedono un naso diritto, la fronte alta e le labbra sottili. Si intravede in loro una sorta di furbizia, celata da una certa raffinatezza. Le donne giovani sono davvero molto belle e di una tinta talvolta leggermente più chiara di quella degli uomini".
Dal punto di vista linguistico, così come in altri campi, è stata ormai dimostrata la completa ascientificità di questo raggruppamento: "non si parla più ormai di lingue camitiche (le lingue africane, in senso proprio) in giustapposizione alle lingue semitiche come l'ebraico, l'arabo e le lingue etiopiche derivate dal geez": la vecchia famiglia camito-semitica viene modernamente riconsiderata nella famiglia delle lingue afro-asiatiche.[7]

Note

  1. ^ Mirella Zecchini, Oltre lo stereotipo nei media e nelle società, Armando editore, 2005, pag. 113.
  2. ^ Mirella Zecchini, Oltre lo stereotipo nei media e nelle società, cit., pag. 114.
  3. ^ Ugo Fabietti, Elementi di antropologia culturale, Mondadori, 2004, pag. 154.
  4. ^ J. P. Chrétien, Le deux visage de Chan, Paris, 1977, pag. 191.
  5. ^ J. L. Amselle e E. M'Bokolo, L'invenzione dell'etnia, Paris, 1985, pag. 167.
  6. ^ J. L. Amselle e E. M'Bokolo, L'invenzione dell'etnia, cit., pag. 169.
  7. ^ Novati e Valsecchi, pp. 14-15.

Bibliografia

Voci correlate

Il fondamento biblico e genealogico delle nazioni: Sem, Cam e Japhet (e i loro discendenti)

The 12 tribes of Ishmael, Abrahamic covenant, descendants of Noah and his sons:

Genesis 10, Genealogy of Shem:

Genealoy of Noah's Sons | Map of the Dispersal after the Flood:

Genealoy of japheth | Map of the Dispersal after the Flood:
Jafet o Iafet, anticamente anche italianizzato Giapeto (in ebraico יפת, pron. Iéfet) è un personaggio biblico, uno dei figli di Noè.
Viene sempre indicato come terzo dopo Sem e Cam, ma poiché in Gen. 9:24 Cham è definito "בנו הקטן" (trad. lett. "suo figlio il piccolo"), una tradizione parallela e più tarda vuole che Iafet sia in realtà il secondogenito, nato dopo Shem.
Egli fu ammesso con i fratelli a salire sull'arca assieme alla propria moglie, e superò con loro la strage del Diluvio (Gen. 7:13; 9:18). Tempo dopo, quando il padre ubriaco venne visto da Cham stordito e discinto, fu lui con suo fratello Shem a coprirne il corpo, mostrando - attraverso il gesto di procedere a ritroso verso il padre con un manto, così da non vederne la nudità - un rispetto assoluto per il proprio genitore. Per questa accortezza ricevette un'importante quanto oscura benedizione, che nella sua prima parte suona: יפת אלי ליפת וישכן באהליˉשם (trad. lett."Faccia ampio il Signore verso Jafet, ed egli abiti nelle tende di Shem" - Gen. 9:27).
Vi è una tradizione nell'Ebraismo secondo cui alla discendenza di Yafet corrispondono i Greci e il resto degli Europei, le cui caratteristiche corrispondono all'accostamento del significato della radice del nome Yafet con quello di bellezza; vi sono inoltre discendenti di Jefet con capelli di colore nero, "rosso", "biondi", ecc.

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La discendenza di Jafet

È comunque in quest'ultimo senso che venne intesa, considerato che nelle successive genealogie Iafet è l'unico ad avere avuto sette figli (nello specifico, Genesi 10:2: GomerMagogMadaiIavanTuvalMeshech e Tiras).
La genealogia è diversa nei nomi che troviamo in 1 Cronache 1:5, dove sono figli di Iafet: Gomer, Magòg, Media, Grecia, Tubal, Mesech e Tiras. Dal confronto delle due genealogie, risulta che Madai è sovrapponibile a Media, e Javan a Grecia.
Similmente a Jafet, stesso tipo di informazione (che scambia nomi di persona con nomi di nazioni) si ricava per la discendenza di Javan, confrontando:
  • Genesi 2:3-4: I figli di Gomer: Ashkenaz, Rifat e Togarma. I figliuoli di Javan: Elisha, Tarsis, Kittim e Dodanim.
  • 1 Cronache 1:6-7: Figli di Gomer: Ascanàz, Rifat e Togarmà. Figli di Grecia: Elisà, Tarsìs, quelli di Cipro e quelli di Rodi.
I nomi sono identici per i figli di Gomer, mentre differiscono soltanto per i figli di Javan, differenza che quindi nei testi sembra intenzionale per fornire informazioni geografiche. Di nuovo, dal confronto delle due genealogie, Kittim è sovrapponibile a Cipro, e Dodanim a Rodi.

Il significato del nome

Due sono le spiegazioni fornite per dare un significato al nome di Iafet, ed entrambe - benché discordanti - sono state materia di ampia riflessione. Secondo la versione più accettata "Iafet" deriva dalla radice del verbo פתה (p.t.h - essere spazioso, aprire; il medesimo usato nella benedizione), dunque intendendo l'ampiezza raggiunta dai suoi discendenti quanto a numero, a potenza ed espansione territoriale. Per altri, Saadia Gaon tra i primi, deriva invece dalla radice יפה (y.p.h - bello, ben fatto) con un'allusione palese al suo valore estetico, e - meno palese - alla minore saggezza rispetto ai fratelli, da cui l'essere costantemente citato come terzo tra i tre (Gen. 6:10; Sanh. 69b; Gen. R. 26). Senza nulla togliere alle parole dei rabbiniAbraham ibn Ezra rifiutò decisamente questa seconda versione.

Haggadah e Midrash

Analizzando l'evento che portò alla benedizione, l'interpretazione midrashica arrivò a considerare Shem come il vero ideatore dell'atto di pietà verso il padre, lasciando ad Iafet il solo compito di aiutarlo. Per questo egli ottenne una ricompensa minore rispetto a Shem, ovvero il Tempio costruito dai suoi discendenti sarà meno santo rispetto al primo (essendo l'imperatore Ciro il Grande considerato discendente di Iafet; PR 35, 160a). Tuttavia il gesto di amore filiale non venne sottovalutato, così Gog e la sua discendenza potranno avere sepoltura in Israele (Ez. 39:11), e parteciperanno della gioia dell'era messianica (Gen. R. 36:6).
La bellezza di Iafet, infine, venne associata alla bellezza della lingua e della cultura greca, intendendo con "abiti nelle tende di Shem" l'invito, o la speranza, che il popolo dei Kittim si convertisse alla fede di Israele attraverso la versione dei Settanta (Meg. 9b, Gen. R. 36:8); sia che il Signore avesse benedetto i discendenti di Iafet con una pelle candida e abbondanti terre fertili (Pirke R. El. 24).

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Uno sviluppo successivo

L'intero passo biblico di Genesi e in particolare la profezia sulla discendenza e la schiavitù di Canaanvenne spesso interpretato fin troppo alla lettera, tanto dai teologi cristiani che dagli eruditi laici.
Essi, dividendo la razza umana in tre grandi stirpi (Camiti per gli Africani, Semiti per i Mediorientali, Iafetiti o Giapetiti per gli Europei), postularono l'evidente superiorità del loro ceppo etnico rispetto a tutti gli altri, considerati come corrotti o corruttori (Mosse, 1980; Poliakov, 1974), e il diritto/dovere di assoggettare ed educare questa umanità sbandata.
La scoperta del Nuovo Mondo e dei suoi abitanti, identificati di volta in volta come i discendenti delle tribù perdute di Israele, come razze antidiluviane ingannate dal demonio, come specie semiumana, non incrinarono di molto questo concetto. Il sacerdote francese Guillaume Postel propose addirittura di rinominare l'Europa Iapezia, in quanto terra dei discendenti di Iafet.

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Voci correlate


Satyricon

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Il Principato del Galles


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Principato del Galles - Localizzazione

Il Principato del Galles (in lingua galleseTywysogaeth Cymru) esistette tra il 1216 ed il 1536, estendendosi per circa i due terzi dell'attuale Galles durante la sua maggiore estensione tra il 1267 ed il 1277. Per gran parte della propria storia, rimase "annesso ed unito" alla corona inglese. Per alcune generazioni, tuttavia, specificamente il periodo dalla sua fondazione nel 1216 fino al completamento della conquista del Galles da parte di Edoardo I d'Inghilterra nel 1284, fu de facto indipendente e governato da un Principe del Galles gallese, che tuttavia giurava fedeltà al Sovrano d'Inghilterra.
Il Principato fu fondato formalmente nel 1216 al Consiglio di Aberdyfi e fu in seguito riconosciuto dal Trattato di Worcester tra Llywelyn il Grande del Galles ed Enrico III d'Inghilterra.[1][2][3] Il trattato prese atto della realtà politica del Galles e dell'Inghilterra del XIII secolo, e le loro relazioni con l'impero angioino. Il principato mantenne un elevato grado di autonomia, caratterizzato da una giurisprudenza legale separata basata sulle leggi già istituite del Cyfraith Hywel, e dalla sempre più sofisticata corte del Casato di Aberffraw. Nonostante dovesse fedeltà al re angioino d'Inghilterra, il principato era de facto indipendente, con uno status all'interno dell'impero similare a quello del Regno di Scozia.[4] La sua esistenza è stata vista come prova che vi erano tutti gli elementi necessari per la crescita dello stato gallese.[4]
Il periodo di indipendenza de facto ebbe fine con la conquista del Principato da parte di Edoardo I tra il 1277 ed il 1283. Con lo Statuto di Rhuddlan, il Principato perse la sua indipendenza e divenne effettivamente un territorio annesso alla Corona inglese. Dal 1301, le terre della corona nel Galles settentrionale e occidentale formarono parte dell'appannaggio dell'erede al trono, con il titolo di "Principe del Galles". Con l'ascesa al trono del Principe, le terre tornavano di proprietà della corona; in questo periodo, in due occasioni i pretendenti gallesi al trono si ribellarono, anche se nessuno dei due ebbe successo.
Sin dalle leggi sul Galles del 1535 e 1542, che incorporarono formalmente tutto il Galles nel Regno d'Inghilterra, non si sono basi geografiche o costituzionali per descrivere nessuno dei territori del Galles come principato, anche se il termine viene occasionalmente utilizzato in senso informale per descrivere la nazione, e in relazione al titolo onorifico di Principe del Galles.

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Fondazioni

Il Principato del Galles del XIII secolo aveva come base le terre storiche governate dalla famiglia Aberffraw, le terre del Galles del nord che comprendevano tradizionalmente Ynys MônGwynedd-Uwch-Conwy (Gwynedd sopra il Conwy, o Alto Gwynedd), ed il Perfeddwlad (il Paese di mezzo) anche conosciuto come Gwynedd-Is-Conwy (Gwynedd sotto il Conwy, o Basso Gwynedd). Terre aggiuntive furono acquisite tramite il vassallaggio o la conquista, e riconquistando terre perse a favore dei signori delle marche, in particolare quelle di Perfeddwlad, Powys FadogPowys Wenwynwyn, e Ceredigion.
I precedenti sovrani del Galles si erano definiti in diversi modi, di solito in relazione ai loro possedimenti, come "Signore di Ceredigion" o "Re di Builth". I più potenti erano spesso chiamati come "Re dei Britanni". Dato che il Galles costituiva un'area geografica definita con confini generalmente accettati, anche al di fuori dei legami con l'Inghilterra, ognuno al quale veniva conferito il titolo di Principe del Galles sarebbe stato Suzerain al di sopra di ogni altro signore gallese, ma senza ambizioni territoriali sull'Inghilterra, il che implicò la liberazione dei britanni che risiedevano in luoghi che da lungo tempo erano considerati parte dell'Inghilterra, come il Devon, la Cornovaglia, il Cumberland ed altri luoghi ancora.
La famiglia Aberffraw pretese per un lungo periodo la supermazia sugli altri signori gallesi, inclusi i sovrani di Powys e Deheubarth.[5][6] Nella Storia di Gruffydd ap Cynan, scritta nel tardo XII secolo, la famiglia asserì i propri diritti in quanto linea senior di discendenza da Rhodri il Grande, che tra il 820 e il 870 aveva governato su gran parte del Galles, e i cui figli giunsero al potere a Gwynedd, Deheubarth e Powys.[5][7] La biografia di Gruffydd ap Cynan fu scritta prima in latino ed era stata pensata per un pubblico più ampio fuori dal Galles.[5] Il motivo di questa pretesa era che la famiglia Aberffraw non doveva nulla ai re inglesi per la propria posizione nel Galles, e detenevano autorità nel Galles "per diritto assoluto tramite discendenza", scrisse lo storico John Davies.[5]

Prima del 1284: il Casato degli Aberffraw

Il Principato del Galles fu creato nel 1216 al Consiglio di Aberdyfi, quando fu convenuto tra Llywelyn il Grande e gli altri principi sovrani gallesi che egli sarebbe stato il leader supremo tra di loro, e che essi avrebbero dovuto rendergli omaggio. In seguito egli ottenne il riconoscimento di questo accordo, almeno in parte, da parte del Re d'Inghilterra, che acconsentì a che gli eredi di Llywelyn potessero portare il titolo di "Principe del Galles", ma con certe limitazioni al suo regno e con altre condizioni, incluso l'omaggio al Re d'Inghilterra come vassallo, e l'aderenza alle regole che riguardavano la successione legittima. Llywelyn si era preoccupato di garantire che i suoi eredi ed i successori seguissero il sistema ereditario "approvato" (almeno dal Papa", che escludeva i figli illegittimi. Nel seguire questa regola, escluse il suo fratello maggiore illegittimo Gruffydd ap Llywelyn dall'ereditarietà, una decisione che in seguito avrebbe avuto conseguenze. nel 1240 llywelyn morì ed Enrico III d'Inghilterra, che successe a Giovanni, invase subito grandi parti del suo ex regno, usurpandole. Tuttavia, le due parti giunsero alla pace ed Enrico onorò almeno parte dell'accordo, conferendo a Dafydd ap Llywelyn il titolo di "Principe del Galles". Il titolo sarebbe stato poi passato al successore Llywelyn nel 1267 (dopo che egli ebbe combattuto per ottenerlo), e fu in seguito contestato dal fratello Dafydd e da altri membri del Casato di Aberffraw.

I prìncipi Aberffraw

La numerazione tradizionale dei Principi del Galles (secondo fonti gallesi) inizia con Owain Gwynedd che governò dal 1137 al 1170. Non fu mai riconosciuto come Principe del Galles, e infatti non utilizzò mai quel titolo; tuttavia, dai cronisti storici, fu considerato il primo Principe gallese del Galles unito. Ciò fu dimostrato quando Owain Glyndŵr fu incoronato esplicitamente come Owain IV del Galles nel 1404.[8] Gli inglesi la pensavano molto diversamente e consideravano il titolo come conferito da loro stessi e con la loro benedizione esclusivamente su Dafydd ap Llywelyn nel 1240 e su Llywelyn ap Gruffudd nel 1267. Dopo il 1301 il titolo fu conferito al figlio maggiore ed erede al trono inglese.

Owain Gwynedd (1137–1170)

Owain Gwynedd riuscì a mantenere la posizione privilegiata che il padre aveva ottenuto per la propria famiglia nel Galles. Nel 1154 sconfisse una invasione inglese e di Powys, ma fu obbligato a rinunciare ad alcuni territori che confinavano con il fiume Dee. negli anni successivi riconquistò queste regioni e raggiunse una posizione dominante per Gwynedd nel Galles, che non si vedeva da secoli. Durante il regno di Owain cambiò il suo titolo da "Re di Gwynedd" a "Principe dei gallesi"[9].

Dafydd ab Owain Gwynedd (c.1170–1195)

Dafydd ab Owain Gwynedd aveva usurpato la corona dal fratello in una guerra civile sfiancante all'interno di Gwynedd. Egli sposò la sorellastra del re Enrico II d'Inghilterra nel 1174 e fu in seguito espulso nel 1195 dai suoi domini dal nipote Llywelyn.

Note

  1. ^ John Davies, A History of Wales, first, Penguin, 1994, p. 138, ISBN 0-14-014581-8.
  2. ^ J. E. Lloyd, A History of Wales: From the Norman Invasion to the Edwardian Conquest, first, Barnes and Noble, 1994, p. 199, ISBN 0-7607-5241-9.
  3. ^ Llywelyn ab Iorwerth, in Wales HistoryBBC WalesURL consultato il 15 settembre 2011.
  4. ^ a b John Davies, A History of Wales, first, Penguin, 1994, p. 148, ISBN 0-14-014581-8.
  5. ^ a b c d John Davies, A History of Wales, first, Penguin, 1994, pp. 116, 117, 128, 135, ISBN 0-14-014581-8.
  6. ^ J. E. Lloyd, A History of Wales: From the Norman Invasion to the Edwardian Conquest, first, Barnes and Noble, 1994, p. 220, ISBN 0-7607-5241-9.
  7. ^ Rhodri ereditò Gwynedd dal padre e Powys dalla madre e sposò Angharad, erede Seisyllwg (le attuali Ceredigion e Carmarthenshire).
  8. ^ Owain Glyndwr: The revolt—part two, in Wales HistoryBBC WalesURL consultato il 4 maggio 2011.
  9. ^ J. B. Smith, Owain Gwynedd, 14–16

Albero genealogico e successione dei Principi di Galles prima e dopo la conquista inglese

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Principe di Galles (in galleseTywysog Cymru, in inglesePrince of Wales) è un titolo tradizionalmente assegnato all'erede al trono del monarca regnante del Regno Unito (e precedentemente del Regno di Gran Bretagna e prima ancora del Regno d'Inghilterra).
L'attuale principe del Galles è il principe Carlo, il figlio maggiore della regina Elisabetta II.

Il principe del Galles attualmente non ha obblighi o ruoli formali che siano stati imposti dal Parlamento o delegati dalla monarchia. Il principe Carlo, come ventunesimo detentore del titolo, si è creato i tre seguenti ruoli:[1]
  1. Partecipare ai doveri reali sostenendo la regina
  2. Opera caritatevole e di beneficenza
  3. Promozione e protezione della nazione, delle virtù e dell'eccellenza


Storia


Lo scudo del Principe di Galles.
Per quasi tutto il periodo post-romano, il Galles fu diviso in diversi piccoli stati. Prima della conquista normanna dell'Inghilterra, il governatore gallese più potente era conosciuto come re dei Britanni. Nei secoli XII e XIII questo titolo evolse in quello di principe del Galles. In latino, il nuovo titolo era "Princeps Cambriae", mentre in gallese suonava come "Tywysog Cymru". La traduzione letterale di "Tywysog" è "leader, capo" (il verbo tywys significa condurre).
Solo pochi principi hanno avuto diritto al titolo principe del Galles inteso come regnante del Principato del Galles e riconosciuto dalla Corona inglese. Nel 1218 Llywelyn il Grande si vide assegnare il titolo insieme al cognato, l'undicenne Enrico III. La carica fu ereditata dal figlio Dafydd ap Llywelyn nel 1240 e ancora dai nipote Llywelyn Ein Llyw Olaf ap Gruffydd nel 1246. Nel 1282 Llywelyn fu deposto da Edoardo I e il titolo cadde in disuso. Anche se Llywelyn ap Gruffydd era l'ultimo principe del Galles riconosciuto dalla Corona, è in realtà Owain Glyndŵr che molti considerano come l'ultimo principe. Fu proclamato principe del Galles il 16 settembre 1400, e la sua rivolta per l'indipendenza gallese fu sedata da Enrico IV solo nel 1409.
La tradizione di investire l'erede della monarchia con il titolo di principe del Galles iniziò nel 1301, quando Edoardo I, avendo completato la conquista del Galles, diede il titolo al suo erede, il principe Edoardo (poi Edoardo II d'Inghilterra). Secondo una famosa leggenda, il re aveva promesso ai ribelli gallesi che avrebbe nominato un "principe nato nel Galles, che non parlasse la lingua inglese", nominando poi il figlio, appunto nato da poco in Galles e non ancora in grado di parlare. In ogni caso, la storia potrebbe essere apocrifa, dato che la sua storia può essere ricostruita solo fino al XVI secolo, e inoltre a quel tempo la lingua dell'aristocrazia inglese era il francese normanno, non l'inglese. Edoardo II è comunque nato in Galles, a Caernarfon, mentre il padre stava conducendo la sua campagna e, come tutti i bambini, non poteva allora parlare l'inglese.
Dal 1301 il principe del Galles è di solito il figlio maggiore vivente del re o della regina d'Inghilterra (poi di Gran Bretagna dal 1707 e del Regno Unito dal 1801). È importante che colui al quale viene conferito il titolo sia vivente. A seguito della morte del principe Arturo, il principe del Galles Enrico VII investì il secondo figlio, il futuro Enrico VIII con il titolo, anche se solo dopo che fu chiaro che la moglie di Arturo, Caterina d'Aragona, non era incinta. Il titolo non è automatico; decade quando il principe diventa sovrano o alla sua morte, lasciando libero il sovrano di riassegnarlo a un altro candidato qualificato.
Il principato del Galles, attualmente, è sempre conferito insieme al titolo di conte di Chester. La convenzione è iniziata nel 1399, anche se tutti i principi del Galles precedenti avevano comunque ricevuto la carica di conte, ma separatamente da quella di principe. Infatti, prima del 1272, veniva creato di volta in volta un conte di Chester ereditario ma non necessariamente reale. La carica fu ricreata, unendola a quella della Corona nel 1307 e ancora nel 1327. La sua creazione è stata da allora associata a quella di principe del Galles.

Insegne araldiche


L'attuale principe del Galles, il principe Carlo.
Come erede del sovrano regnante, il principe del Galles porta lo stemma del Regno Unito modificato da una fascia bianca con un numero appropriato di punti. Normalmente è di tre punti, come ogni figlio maggiore, ma potrebbe averne cinque nel caso in cui il principe del Galles fosse il nipote del sovrano, come nel caso di Giorgio II e il futuro Giorgio III. Per rappresentare il Galles, porta lo stemma del principato, coronato dalla corona dell'erede al trono.
Lo stemma raffigura tre piume di struzzo, che si trovano anche sulla moneta britannica da due pence; risale a Edoardo il Principe Nero, e gli apparteneva anche precedentemente alla sua nomina come principe del Galles.
In aggiunta a questi simboli utilizzati frequentemente, ha uno speciale stendardo utilizzato per il Galles. Inoltre, come duca di Rothesay ha uno speciale stemma per l'uso in Scozia, e uno stendardo apposito.

Altri titoli e investitura

Il principato del Galles e la contea di Chester devono essere creati, e non sono automaticamente acquisiti come i ducati di Cornovaglia e di Rothesay, che sono titoli del legittimo erede in Inghilterra e Scozia rispettivamente. Parimenti, i titoli devono essere ricreati se la morte del principe precede quella del re. Ad esempio, quando il principe Federico morì prima di Giorgio II, il figlio più vecchio, il Principe Giorgio (futuro Giorgio III) fu creato principe del Galles.
I principi del Galles possono essere investiti, ma l'investitura non è necessaria per essere creati principe del Galles. La maggior parte delle investiture dei principi venivano tenute davanti al Parlamento, ma nel 1911 il futuro Edoardo VIII fu investito al castello di Caernarfon, nel Galles, dove è stato investito anche l'attuale principe del Galles nel 1969. Durante la lettura delle lettere patenti che creano il principe, sono consegnati al principe gli Onori del Principato del Galles. La corona dell'erede ha quattro croci alternate da quattro fiordalisi, sormontati da un unico arco (mentre la corona del sovrano ha due archi). Nelle insegne si trova anche una verga rossa; le verghe dorate erano utilizzate nelle investiture dei duchi, ma oggi si trovano solo in quella del principe del Galles. Parte delle insegne è anche l'anello, la spada e il mantello.

"Legittimo erede" ed "Erede presuntivo"

Il titolo di principe del Galles era assegnato solo al legittimo erede, che è la persona che non può essere spodestata dal primo posto nella linea di successione al trono da ogni altra futura nascita. Questo è il figlio maggiore del monarca o, se questo muore, è il suo figlio maggiore e così via; se il figlio del sovrano muore senza figli, si passa al secondogenito del monarca, ecc... Le figlie del sovrano possono essere sorpassate in linea di successione da parenti maschi anche più giovani, e non sono "eredi apparenti" ma "eredi presunte".

Lista di Principi del Galles

Principe del Galles come titolo indipendente

Exquisite-kfind.pngLo stesso argomento in dettaglio: Principato del Galles.
ImmagineNomeErede diNascitaPrincipe del Galles
dal
Principe del Galles
fino al
MorteAltri titoliNome di regnoPrincipessa del Galles
LlywelynFawr.jpgLlywelyn Fawr ap Iorwerthil padre era Iorwerth ab Owain Gwyneddc.1173121811 aprile 1240Principe di Gwynedd,
Principe di Southern Powys
Joan
Dafydd ap Llywelynil padre era Llywelyn ab Iorwerthc. 120811 aprile 124025 febbraio 1246Principe di Gwynedd,
Principe di Southern Powys
Isabella de Braose
Llywelyn ap Gruffyddil padre era Gruffydd ap Llywelync.122325 febbraio 124611 dicembre 1282
ucciso in battaglia, Galles conquistato dagli inglesi
Principe di GwyneddEleanor de Montfort

Principe del Galles come titolo del legittimo erede

ImmagineNomeErede diNascitaPrincipe del Galles
dal
Principe del Galles
fino al
MorteAltri titoliNome da RePrincipessa del Galles
EdwardII-Cassell.jpgEdoardo di CaernarfonEdoardo I25 aprile 12847 febbraio 13017 luglio 1307
Salito al trono inglese
21 settembre 1327Conte di Ponthieuconte di ChesterEdoardo II
Plantagenet, Edward, The Black Prince, Iconic Image.JPGEdoardo di Woodstock, il Principe NeroEdoardo III15 giugno 133012 maggio 1343[2]8 giugno 1376Conte di Chester, duca di CornovagliaJoan del Kent
Richard II of England.jpgRiccardo di BordeauxEdoardo III6 gennaio 136720 novembre 1376[2]22 giugno 1377
Divenuto Re
14 febbraio 1400Duca di Cornovaglia, conte di ChesterRiccardo II
Henry5.JPGEnrico di MonmouthEnrico IV16 settembre 138715 ottobre 1399[2]21 marzo 1413
Divenuto Re
31 agosto 1422Duca di Lancaster, Duca di Cornovaglia, conte di ChesterEnrico V

Owain Glyndŵr

ImmagineNomeErede diNascitaPrincipe del Galles
dal
Principe del Galles
fino al
MorteAltri titoliNome di regnoPrincipessa del Galles
Owain Glyndŵr135916 settembre 1400c.1415
conquista
c.1416Margaret Hanmer

Principe del Galles come titolo del legittimo erede

ImmagineNomeErede diNascitaPrincipe del Galles
dal
Principe del Galles
fino al
MorteAltri titoliNome di regnoPrincipessa del Galles
Prince of Wales's feathers Badge.svgEdoardo di LancasterEnrico VI13 ottobre 145315 marzo 1454[2]4 maggio 1471Duca di Cornovagliaconte di ChesterAnne Neville
Edoardo di WestminsterEdoardo IV4 novembre 147026 giugno 1471[2]9 aprile 1483
Divenuto Re
1483?Duca di Cornovagliaconte di ChesterEdoardo V
Prince of Wales's feathers Badge.svgEdoardo di MiddlehamRiccardo III147324 agosto 1483[2]9 aprile 1484Duca di Cornovagliaconte di Chesterconte di Salisbury
Anglo-Flemish School, Arthur, Prince of Wales (Granard portrait) -002.jpgArturoEnrico VII20 settembre 148629 novembre 14892 aprile 1502Duca di Cornovagliaconte di ChesterCaterina d'Aragona
Henry8England.jpgEnricoEnrico VII28 giugno 149118 febbraio 1504[2]22 aprile 1509
Divenuto re
28 gennaio 1547Duca di Cornovagliaconte di ChesterEnrico VIII
Edward VI, aged 6.jpgEdoardoEnrico VIII12 ottobre 1537ottobre 153728 gennaio 1547
Divenuto re
6 luglio 1553Duca di Cornovagliaconte di ChesterEdoardo VI
Henry Prince of Wales after Isaac Oliver.jpgEnrico FedericoGiacomo I19 febbraio 15944 giugno 1610[2]6 novembre 1612Duca di Cornovagliaconte di Chester, duca di Rothesay, duca di Carrick
Carolus I.jpgCarloGiacomo I19 novembre 16004 novembre 1616[2]27 marzo 1625
Divenuto Re
30 gennaio 1649Duca di Cornovagliaconte di Chester, duca di Rothesay, duca di CarrickCarlo I
Charles II when Prince of Wales by William Dobson, 1642.jpgCarloCarlo I29 maggio 1630dichiarato 1638-1641[2]30 gennaio 1649
Divenuto Re/Titolo abolito
6 febbraio 1685Duca di Cornovagliaconte di Chester, duca di Rothesay, duca di CarrickCarlo II
Prince James Francis Edward Stuart by Alexis Simon Belle.jpgGiacomo Francesco EdoardoGiacomo II10 giugno 1688c. 4 luglio 1688[2]11 dicembre 1688
Padre deposto
1º gennaio 1766Duca di Cornovagliaconte di Chester, duca di Rothesay, duca di Carrick
George II of Great Britain-01.jpgGiorgioGiorgio I10 novembre 168327 settembre 171411 giugno 1727
Divenuto re
25 ottobre 1760Duca di Cornovagliaconte di Chester, duca di Rothesay, duca di CarrickGiorgio IICarolina di Ansbach
Frederick Prince of Wales.jpgFedericoGiorgio II1º febbraio 17078 gennaio 1729[2]31 marzo 1751Duca di Edimburgo, Duca di Cornovagliaconte di Chester, duca di Rothesay, duca di CarrickPrincipessa Augusta di Sassonia-Gotha-Altenburg
George III in Coronation Robes.jpgGiorgioGiorgio II4 giugno 173820 aprile 175125 ottobre 1760
Divenuto re
29 gennaio 1820Duca di Edimburgoconte di ChesterGiorgio III
George iv england.jpgGiorgioGiorgio III12 agosto 176219 agosto 1762[2]29 gennaio 1820
Divenuto re
26 giugno 1830Duca di Cornovagliaconte di Chester, duca di Rothesay, duca di CarrickGiorgio IVCarolina di Brunswick
Edward VII in coronation robes.jpgAlberto EdoardoVittoria9 novembre 18418 dicembre 184122 gennaio 1901
Divenuto re
6 maggio 1910Duca di Cornovagliaconte di Chester, duca di Rothesay, duca di Dublino, duca di CarrickEdoardo VIIAlessandra di Danimarca
NSRW George V when Duke of Cornwall and York.pngGiorgioEdoardo VII3 giugno 18659 novembre 19016 maggio 1910
Divenuto re
20 gennaio 1936Duca di Cornovagliaconte di Chester, duca di Rothesay, duca di York, duca di CarrickGIorgio VMary di Teck
Edward Prince of Wales during his visit to Canada in 1919.jpgEdoardoGiorgio V23 giugno 189423 giugno 191120 gennaio 1936
Divenuto re
28 maggio 1972Duca di Cornovaglia, duca di Rothesay, conte di Chester, conte di CarrickEdoardo VIII
Prince Charles 2012.jpgCarloElisabetta II14 novembre 194826 luglio 1958in caricaDuca di Cornovaglia, duca di Rothesay, conte di ChesterLady Diana Spencer;
Camilla Shand, duchessa di Cornovaglia
ImmagineNomeErede diNascitaPrincipe del Galles
dal
Principe del Galles
fino al
MorteAltri titoliNome di regnoPrincipessa del Galles

Note

  1. ^ Sito del Principe del Galles (Ruoli)
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m Principe del Galles - Principi del passato