sabato 3 febbraio 2018

Il Ducato di Pomerania



Ducato di Pomerania - Mappa

Ducato di Pomerania - Stemma

Wappen Pommern.svg

Il Ducato di Pomerania è il territorio sul quale si estendeva la signoria dei principi di origine slava nota come dinastia dei Greifen dal XII al XVII secolo. Su questo territorio, sito sulla costa meridionale del Mar Baltico da entrambi i lati del fiume Oder e originariamente abitato da popolazioni slave, tra cui i Pomerani, si estendono oggi la Pomerania anteriore, che è parte del Land tedesco Meclemburgo-Pomerania Anteriore, il Voivodato della Pomerania Occidentale ed in piccola parte anche il Voivodato della Pomerania, entrambi parte della Repubblica di Polonia.


Nella Pomerania vi furono nel corso della storia più ducati, la cui esistenza politica e geografica si modificò più volte attraverso suddivisioni e riunificazioni. I duchi che vi regnarono vengono indicati complessivamente come Greifen. Si contano:
  • ducato di Barth (1372–1451)
  • ducato di Pomerania-Demmin (1170 circa–1264)
  • ducato di Pomerania-Stettino (1170/1295–1464, 1532/41–1625/37)
  • ducato di Pomerania-Wolgast (1295–1474/8, 1532/41–1625/37)
  • ducato di Pomerania -Stolp (1368/72–1459)
In questo territorio era situato, fin dal 1140, il vescovado di Cammin. La sede vescovile fino al 1150/55 era in Wollin, poi in Usedom ed infine dal 1178 in Cammin. Con la Riforma protestante esso perse le funzioni-guida e la signoria secolare del vescovo di Cammin finì nel 1556 per scelta del principe Giovanni Federico nell'ambito della signoria del casato dei Greifen fino alla morte dell'ultimo vescovo.

Sviluppo

Nascita del ducato

Verso il 995 il duca polacco Boleslao I, detto Il Valoroso sottomise al proprio potere il territorio ad est dell'Oder. Nel corso delle guerre polacche fra il 1005 ed il 1013 la Pomerania riacquistò la propria indipendenza. I primi tentativi di cristianizzazione della popolazione del territorio fallirono. Il conflitto fra Zemuzil, signore della Pomerania, e il duca polacco Casimiro I, che durava dal 1042, fu risolto dall'imperatore Enrico III nel 1046.
Verso il 1100 furono nominati numerosi duchi un Pomerania, che però non sono rintracciabili in nessun sunto genealogico a causa della scarsa tradizione. Gli alberi genealogici dei Greifen del XVI e XVII secolo invero nominano come antenato un certo Swantibor, ma gli effettivi rapporti di parentela con le generazioni successive non sono inequivocabilmente dimostrabili.
Lo stesso vale per gli altri citati come duchi di Pomerania all'inizio del XII secolo nelle fonti, soprattutto nelle cronache polacche. Perciò i fratelli Vartislao I e Ratibor I vengono visti oggi concordemente come i primi principi della dinastia dei Greifen.
Nel 1121 Vartislao I si sottomise al duca polacco Boleslao III di Polonia. Quest'ultimo cercò di garantirsi la signoria sulla Pomerania mediante l'introduzione del cristianesimo. Il primo tentativo missionario da parte di un prete spagnoloin Wolin fallì. Nel maggio 1124 emerse Ottone di Bamberga alla sua prima missione da Gniezno, attraverso Pyrzyice a Cammin e quindi a Stettino. Già nel febbraio del 1125 tuttavia egli ritornava a Gniezno. Nella sua seconda missione Ottone di Bamberga raggiunse, nel 1128Demmin ed Usedom. Dopo la morte di Wartislaw I furono creati dai suoi figli, Casimiro I di Pomerania e Boghislao I, verso la fine del XII secolo, i ducati di Pomerania-Demmin e di Pomerania-Stettino. Nel 1181 Boghislao I venne elevato a Lubecca al rango di principe dell'impero quale "Duca di Slavinen", ma già nel 1185 egli dovette riconoscere la sovranità danese, della quale tuttavia poté liberarsi già due anni dopo a seguito della sconfitta danese nella battaglia di Bornhöved. Al rinnovato rientro nel novero dei principi dell'impero si opposero solo gli ascaridi marchesi del Brandeburgo, che nel 1231 furono infeudati dall'imperatore Federico II del ducato di Pomerania.
Essi rivendicarono la signoria sulla Pomerania e chiusero trattative a Kremmen nel 1236 ed a Landin nel 1250, con le quali riuscirono ad acquisire grosse parti di territorio fra cui Land Stargard e l'Uckermark.

Ducato di Pomerania-Demmin

Casimiro I di Demmin ne fu il primo duca dal 1170. Già il 17 maggio 1264 tuttavia questa linea dinastica si era estinta con la morte di Wartislao III, uno dei nipoti di Boghislao I.
Wartislaw III perse nel 1236 perse il territorio di Zirzipanien ad ovest di Demmin a favore dei signori del Meclemburgo e nello stesso anno anche il territorio di Stargard, il futuro Meclemburgo-Strelitz, a favore dei signori del Brandeburgo. Nello stesso tempo iniziò la colonizzazione tedesca del territorio.

Ducato di Pomerania-Stettino

Bogislaw I regnò su Pomerania-Stettino e sposò Anastasia di Polonia, figlia di Mieszko III. Sotto il nipote Barnim I, dal 1230, l'insediamento germanico nel territorio venne rafforzato e furono fondate numerose città.
Con il trattato di Landin del 1250 l'Uckermark, fino ad allora facente parte della Pomerania, passò al Brandeburgo. Dopo la morte di Wartislaws III la signoria passò nel 1264 a Barnim. Il figlio di primo letto, Boghislao IV, e quello di secondo letto, Ottone I, si divisero il ducato dopo la morte del fratellastro Barnim II: nel 1295 la parte denominata Pomerania-Wolgast andò a Boghislao IV e quella denominata Pomerania-Stettino a Ottone I.

Ducato di Pomerania-Wolgast

Il Ducato di Pomerania-Wolgast fu fondato nel 1295 da Boghislao IV. Il figlio Wartislao IV nel 1317 riuscì ad acquisire le terre di Schlawe-Stolp dalla massa ereditaria dell'ormai estinto (1295) casato ducale dei Samboridi. Dopo la morte del principe di Rügen Wizlaw III, il relativo ducato entrò a far parte di quello di Pomerania-Wolgast. Negli anni 1368 e 1372 la Pomerania-Wolgast fu divisa in Pomerania posteriore, che andò a Boghislao V, ed in Pomerania anteriore, che andò ai figli di Barnim IV, fratello di Boghislao V. Il terzo fratello, Wartislaw V ottenne subito un indennizzo e nel 1372 la nuova Stettino, che tuttavia con la sua morte tornò nuovamente alla Pomerania-Wolgast, non avendo egli lasciato eredi.
Nel 1456 fu fondata l'Università Ernst-Moritz-Arndt a Greifswald. Dal 1478 al 1523 si giunse nuovamente ad una riunione dei ducati sotto Boghislao X, ma nel 1523 la Pomerania fu nuovamente divisa in due ducati. Con Giovanni Bugenhagen, nel 1534 si diffuse nel ducato la Riforma protestante.

Ducato di Pomerania-Stolp

Dopo che il 15 maggio 1368 fu concluso il trattato di Anklam, nacque ad est del fiume Swine il ducato di Pomerania-Stolp sotto Boghislao V. Dopo la sua morte, avvenuta nel 1374, gli successero i figli Casimiro IV, che morì nel 1377Barnim V come Boghislao VIII. Dopo la sua morte, avvenuta nel 1418, la sua vedova Sofia dell'Holstein assunse la reggenza in nome del figlio Boghislao IX fino al raggiungimento da parte di quest'ultimo nel 1425 della maggiore età. Morto questi nel 1446, Erik VII di Danimarca tornò a Rügenwalde ove risiedette come duca di Pomerania-Stolp. Dopo la sua morte, avvenuta nel 1459, il duca di Pomerania-Wolgast, Eric II assunse anche la signoria in Rügenwalde-Stolp. Dopo la sua morte (1474) il figlio Boghislao X riunì nelle sue mani l'intera Pomerania e il ducato di Pomerania-Stolp cessò di esistere.

Fine del ducato di Pomerania

Nel corso della guerra dei trent'anni la Pomerania, nel 1630, cadde sotto il dominio svedese. Nel 1637 morì senza eredi l'ultimo duca Boghislao XIV: si ritenne che l'estinzione della casato dei Greifen fu una "vendetta postuma" della nobildonna Sidonia von Borcke, condannata a morte per stregoneria nel 1620, la quale era stata protagonista di varie cause giudiziarie contro esponenti di tale famiglia.
Fino alla pace di Vestfalia nel 1648 la Pomerania fu amministrata dagli svedesi e successivamente nel 1653, con il Trattato di Stettino, fu suddivisa in Pomerania posteriore (Hinterpommern), che passò sotto il dominio del Principatodi Brandeburgo, e Pomerania anteriore (Vorpommern) che divenne Pomerania svedese. Dopo la grande guerra del Nord, dal 1700 al 1721, la parte di Pomerania anteriore a sud del fiume Peene passò alla Prussia e così successe anche alla rimanente parte a nord del fiume, nel 1815, a seguito del Congresso di Vienna.

Elenco dei duchi di Pomerania

Nel 1202 il ducato fu ripartito; le parti iniziali furono (fino al 1264) Stettino e Demmin, dopo la prima effettiva suddivisione dal 1295 Wolgast e Stettino, quindi di tanto in tanto il ducato fu nuovamente riunito formando uno Stato di Pomerania i cui duchi furono:

Pomerania-Stettino

Pomerania-Demmin

Pomerania-Wolgast

Pomerania-Stolp

Pomerania-Stargard

Pomerania-Barth

Pomerania-Rügenwalde

(tra il 1569 e il 1622 apannaggio dei duchi)

Ducato di Pomerelia


 La Pomerelia era situata nell'est della Pomerania, sulla costa meridionale del Mar Baltico, centrata nella città di Danzica, alla foce della Vistola. Oggi si trova nella regione geografica polacca della Pomerania di Danzica.
Nel 1294 la Pomerelia fu unita al Regno di Polonia, sovrano anche della Boemia imperiale. Durante la battaglia per la successione del Brandeburgo, che prima aveva ricevuto il territorio, ma era stato contestato dalla Polonia, la Pomerelia fu conquistata dai Cavalieri Teutonici e annessa alla Prussia nel 1309. Dopo la seconda pace di Toruń nel 1466, parti della regione tornarono sotto la corona della Polonia, nella regione della Prussia Reale.
La Pomerelia e la Prussia Reale furono politicamente riunite con il Regno di Prussia durante le spartizioni della Polonia del XVIII secolo, e diventarono parte della Prussia occidentale. Dopo la prima guerra mondiale, il Trattato di Versailles attribuì parte della regione alla Germania e alla Polonia (il cosiddetto Corridoio di Danzica), e gli abitanti furono costretti ad abbandonare le loro terre.
Nel 1136, dopo la morte del duca Bolesław III, la Polonia fu spezzettata in diversi principati semi-indipendenti. I governatori della Pomerelia si impossessarono gradualmente di un sempre maggior potere e divennero duchi semi-indipendenti, in contrasto con gli altri stati polacchi che erano governati dalla dinastia Piast, discendenti di Bolesław III. Danzica fu la capitale di un'intera dinastia di duchi, i più famosi dei quali furono Mściwój I (1207–1220), Świętopełk II (1215–1266), e Mściwój II (1271–1294).
Nel 1181 la Pomerania cadde sotto il controllo del Sacro Romano Impero, e la Pomerelia fu sotto sovranità danese dal 1210 al 1227, e in seguito tornò indipendente.


Nel 1294 la Pomerelia fu unita al Regno di Polonia, sovrano anche della Boemia imperiale. Durante la battaglia per la successione del Brandeburgo, che prima aveva ricevuto il territorio, ma era stato contestato dalla Polonia, la Pomerelia fu conquistata dai Cavalieri Teutonici e annessa alla Prussia nel 1309. Dopo la seconda pace di Toruń nel 1466, parti della regione tornarono sotto la corona della Polonia, nella regione della Prussia Reale.
La Pomerelia e la Prussia Reale furono politicamente riunite con il Regno di Prussia durante le spartizioni della Polonia del XVIII secolo, e diventarono parte della Prussia occidentale. Dopo la prima guerra mondiale, il Trattato di Versailles attribuì parte della regione alla Germania e alla Polonia (il cosiddetto Corridoio di Danzica), e gli abitanti furono costretti ad abbandonare le loro terre.

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venerdì 2 febbraio 2018

Mappe delle origini della Polonia

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Inizialmente i Polacchi erano solo una delle tante popolazioni slave occidentali. Il primo Regno polacco cominciò a prendere una forma unitaria solo nella metà del X secolo, sotto la dinastia dei Piast, e per la precisione sotto Mieszko (Miecislao)
Infatti risulta che nel 966, dopo aver riunito intorno alla rocca di Gniezno una prima rudimentale comunità nazionale, che ancora è chiamata Grande Polonia o Vecchia Polonia, per contrapporla a quelle più recenti di Cracovia (Piccola Polonia) e Varsavia (Masovia e Nuova Polonia) qui si scelse anche l'emblema che ancora oggi è quello della Repubblica di Polonia, un'aquila d'argento (di colore bianco) su sfondo rosso (i colori della bandiera polacca). Secondo la leggenda si scelse questo tema a causa del ritrovamento di un nido di aquilotti durante i lavori di costruzione della città di Gniezno. 

Ducato di Polonia - Stemma

Nel 966 l'Imperatore Ottone I il Grande affidò il titolo ducale a Mieszko I. Mieszko, nato intorno al 930, divenne principe della tribù dei Polani all'incirca nell'anno 962 e adottò il Cristianesimo nel 966, a seguito del suo matrimonio con la principessa ceca Dubrawka
Mieszko giurò fedeltà all'imperatore in cambio del possesso delle terre da lui governate.
Miecislao si convertì al cristianesimo, secondo alcuni per compiacere sua moglie, una principessa Boema, ma sicuramente anche per godere della protezione della Chiesa ed evitare la colonizzazione germanica.
Il successore di Mieszko Boleslao I il Coraggioso (Bolesław I Chrobry) espanse lo Stato e gli diede riconoscimento internazionale con l'incontro sulla tomba di sant'Adalberto con l'imperatore del Sacro Romano Impero Enrico II il Santo. Questi gli conferì nell'anno 1025 il titolo di re.
I sovrani delle province del Sacro Romano Impero, soprattuttoSassoni, intrapresero una politica di espansione verso oriente nota agli storici come Drang nach Osten
Le prime popolazioni ad essere oggetto di questa espansione territoriale furono le popolazioni slave vicine dei Polani, i Sorbi ed i Polabiani. Fu così che la Polonia, alleata del Sacro Romano Impero, dovette prepararsi a fronteggiare l'imminente invasione di altri popoli germanici.
Alla morte del re Boleslao III Boccastorta (1138) la Polonia venne divisa tra i suoi figli in molti principati e rimase in queste condizioni per 192 anni.
Nel XII secolo la Polonia si frammentò in molti piccoli stati, che nel 1241 vennero depredati dalle armate Mongole dopo la disfatta dell'esercito guidato dal duca di Slesia.
Dopo due secoli di frammentazione, il periodo della dissoluzione feudale finì quando Ladislao I il Breve, incoronato nel 1320, unì i vari principati nel Regno di Polonia. Il figlio, Casimiro III il Grande, morto nel 1370, l'ultimo della dinastia Piast, rafforzò enormemente lo Stato polacco, sia al suo interno che nel rapporto con gli altri stati. Riuscì a mettere a tacere le pretese dell'ordine Teutonico cedendo ad esso la Pomerania. Fra i vari interventi finalizzati alla creazione di un'accentrata monarchia nazionale, ricordiamo la fondazione dell'Università di Cracovia; una redazione legificante delle consuetudini vigenti nel regno; l'istituzione di un tribunale centrale.

Casimir the Great by Leopold Löffler.PNG

Casimiro era però privo di eredi maschi legittimi e questo lo costrinse a stabilire le linee della propria successione già molti anni prima della sua morte. 
Allo scopo di definire una chiara linea di successione che non lasciasse spazio ad incertezze di sorta, stabilì di assegnare la propria eredità a sua sorella Elisabetta, Regina Madre d'Ungheria, e al di lei figlio Luigi d'Angiò. La direttiva dinastica fu fissata a Buda nel 1355. Casimiro III il Grande morì a Cracovia il 5 novembre 1370 e pochi giorni dopo Luigi d'Ungheria fu incoronato, secondo i patti, Re di Polonia. In realtà, buona parte del potere effettivo fu esercitato da sua madre Elisabetta fino al 1380, anno della sua morte.
L'unione personale della corona polacca con quella ungherese scontentò molti dei grandi nobili polacchi. Luigi, anch'egli in seguito soprannominato il Grande, seppe tuttavia reggere le sorti di entrambi i Paesi senza dare mai adito a malcontenti o sollevazioni contro di lui. Ma alla sua morte, nel 1382, dopo dodici anni dalla scomparsa di Casimiro, i polacchi si rifiutarono di accettare come nuovi sovrani la figlia maggiore di Luigi, Mariaregina d'Ungheria, e il di lei marito Sigismondo di Lussemburgo
Per questo, scelsero come nuovo monarca la sorella minore di Maria, Edvige, che nel novembre del 1385, a soli undici anni, fu incoronata "Re di Polonia" (sic), a sottolineare che la sua ascesa al trono avveniva per suo proprio diritto e non come regina consorte. Con Edvige, la Polonia riconquistò la propria indipendenza dall'Ungheria.
Come si è visto, il regno di Polonia venne spesso governato in unione personale con altri Stati: Ungheria, Boemia, Sverzia, Sassonia e, per un periodo più lungo, anche la Lituania, in seguito al matrimonio di Edvige con il Granduca Jogaila (anche Jagiello o Jagello) di Lituania, sostenuto dai baroni della Polonia Minor.
La dodicenne Edvige e il ventiquattrenne Jogaila, che dopo la conversione era stato battezzato col nome di Ladislao, convolarono a nozze il 18 febbraio 1386 a Cracovia. Il matrimonio fu seguito dall'incoronazione a Re di Polonia di Ladislao II detto Jagellone, senza che questo intaccasse i diritti dinastici di Edvige.

Ebbe così inizio la dinastia polacco-lituana degli Jagelloni, che regnarono su Polonia e Lituania prima come semplice "unione personale" delle due corone, e poi come sovrani di uno stato unitario.
Sotto la dinastia Jagellone, venne accordata un'alleanza con la vicina Lituania, e l'epoca d'oro arrivò nel XVI secolo con l'unione tra i due stati (Unione di Lublino, 1569), nella Confederazione polacco-lituana
L'unione personale con il Granducato di Lituania a nord-est costruì i presupposti per l'estensione del potere polacco ad est e della creazione (con l'Unione di Lublino del 1569) della Confederazione Polacco-Lituana, che si estendeva dal Mar Baltico e dai Carpazi fino all'attuale Bielorussia e all'Ucraina occidentale e centrale (che prima erano state parte della Rus' di Kiev).

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I sudditi polacchi godevano di grandi libertà e un sistema parlamentare, anche se i benefici di quest'ultimo erano limitati alla szlachta (nobiltà).
Nel nord-ovest,Cavalieri Teutonici, sotto il controllo della Prussia dal XIII secolo, furono sconfitti con la forza combinata dei polacchi e dei lituani nella Battaglia di Grunwald, più nota come Tannenberg, nel 1410, e nella successiva guerra dei tredici anni. Con la Pace di Toruń del 1466 essi dovettero cedere la metà occidentale del loro territorio alla corona polacca (le aree che prenderanno poi il nome di Prussia Reale) e di accettare la sovranità polacco-lituana sulla parte restante del territorio (il futuro Ducato di Prussia).
Durante il XVI secolo, a seguito delle vittorie contro la Russia, la Confederazione riuscì ad imporsi come una delle maggiori potenze in Europa; tuttavia la scarsa centralizzazione del potere regio e la natura elettiva di questo, la portò con il tempo ad indebolirsi fino a quando non venne letteralmente spartita dall'Impero austro-ungarico, dall'Impero prussiano e dall'Impero russo.
A seguito dell'intromissione delle potenze straniere, l'indipendenza polacca ebbe fine con la serie di spartizioni avvenute nel 17721793 e 1795 da parte della Russia imperiale, della Prussia e dell'Austria; la Russia fu il Paese che ottenne la parte maggiore del territorio della Confederazione Polacco-Lituana, con quasi tutta la Lituania, eccetto la Podlachia e le terre ad ovest del fiume Niemen, la Volinia e l'Ucraina
Dopo la sconfitta della Prussia da parte dell'imperatore francese Napoleone Bonaparte fu istituito di nuovo uno Stato polacco, sotto tutela francese, detto Ducato di Varsavia. Quando l'Austria fu sconfitta nel 1809, al ducato fu aggiunta la Lodomeria, cosicché lo Stato raggiunse una popolazione di 3,75 milioni, un quarto dell'ex Confederazione Polacco-Lituana. I nazionalisti polacchi rimasero tra gli alleati della Francia quando la guerra si metteva male per lo Stato polacco, inaugurando una diplomazia che continuò fino al XX secolo.
Con la sconfitta napoleonica, il Congresso di Vienna del 1815 convertì gran parte del Ducato nel Regno del Congresso, governato dallo zar russo prima che la dinastia russa fosse deposta dal Parlamento polacco durante la guerra russo-polacca del 1830-1831. Dopo la Rivolta di gennaio del 1863, il Regno fu pienamente assorbito dalla Russia; le numerose rivolte vennero soffocate nel sangue da parte delle potenze occupanti. La forza dei patrioti polacchi, comunque, fece sì che il desiderio della conquista dell'indipendenza non si spegnesse. L'opportunità della libertà giunse solo dopo la prima guerra mondiale, quando gli stati oppressori furono sconfitti o indeboliti.
Durante la prima guerra mondiale tutti gli alleati concordarono nella ricostituzione della Polonia come stato cuscinetto tra Germania e Unione Sovietica ed il presidente degli Stati Uniti Woodrow Wilson la proclamò nel punto 13 dei suoi quattordici punti. Poco dopo la capitolazione della Germania nel novembre 1918, la Polonia riguadagnò l'indipendenza come Seconda Repubblica di Polonia. Ad oriente però, la tensione crebbe nei confronti della Russia ora alle prese con una guerra civile. Dopo qualche tentativo diplomatico, i polacchi ruppero gli indugi, attaccando le truppe russe a Žitomir sulla strada per Kiev che sarà presa il 6 maggio. Lo scenario cambiò nel giro di un altro mese con la controffensiva sovietica; a metà di questa gli inglesi si offrirono di mediare le trattative, ma a questo punto fu la Russia Bolscevica a rifiutare e voler continuare l'offensiva che la porterà fino alle porte di Varsavia. La Polonia cambiò le sorti della guerra ancora una volta con una delle battaglie più decisive della storia, definita dai giornali dell'epoca, "il miracolo della Vistola". Nel contrattacco che ne seguì, la Polonia occupò anche parte della Bielorussia, il territorio lituano di Vilna, e la parte più occidentale dell'Ucraina. La Russia bolscevica, ancora alle prese con la propria guerra civile e con disordini interni, desistette dalla lotta, e col Trattato di Riga del 1921 riconobbe le conquiste polacche, fissando il confine russo-polacco circa 250 km più a est della linea di compromesso proposta in precedenza da Lord Curzon. Il territorio di Vilna/Vilnius, rivendicato motivatamente dalla Lituania, fu poi annesso alla Polonia nel 1922. Tali confini restarono sostanzialmente invariati fino al settembre del 1939, con l'eccezione dell'acquisizione di Cieszyn/Teschen a spese della Cecoslovacchia dopo la dissoluzione di questo Stato.
La seconda repubblica polacca durò dal 1921 fino agli inizi della seconda guerra mondiale nel 1939, quando Germania e Unione Sovietica si divisero il territorio polacco tra di loro con l'invasione da ovest e da est. La Polonia era completamente impreparata di fronte alla velocità e la ferocia degli attacchi, per via del fallimento nella modernizzazione dell'esercito, pertanto la nazione soffrì molto durante questo periodo (vedi Governatorato Generale). Tra tutte le nazioni coinvolte nella guerra, la Polonia perse la percentuale maggiore di cittadini, più di 6 milioni morirono, metà dei quali ebrei polacchi. Dopo la guerra, le frontiere della Polonia vennero spinte ad ovest; il confine est retrocesso alla linea Curzon e il confine ovest spinto alla linea Oder-Neisse. Dopo lo spostamento la Polonia perse 76.000 km², il 20% del suo territorio d'anteguerra. Lo scivolamento verso ovest delle frontiere della Polonia (concomitante un rimpicciolimento della superficie nazionale) causò anche la migrazione di milioni di persone, principalmente polacchi, dalle terre cedute all'URSS, e tedeschi, dalle terre cedute alla Polonia. Al costo di tante sofferenze, la Polonia divenne, per la prima volta nella sua storia, un paese etnicamente compatto.
La vittoria dell'Unione sovietica portò un governo comunista in Polonia, come del resto in molti paesi del Blocco sovietico. Nel 1948 una svolta verso lo stalinismo portò un altro periodo di governo totalitario. La Repubblica Popolare di Polonia, venne ufficialmente proclamata nel 1952. Nel 1956 dopo una rivolta il regime divenne più liberale, liberando molte persone dalle prigioni ed espandendo un po' le libertà personali. Gli scioperi dei lavoratori nel 1980 portarono alla formazione di un sindacato indipendente, "Solidarność", che con il tempo divenne una forza politica. Erose il dominio del partito comunista; nel 1989 vinse le elezioni parlamentari e Lech Wałęsa divenne presidente.