lunedì 25 aprile 2016

Gli Iniziati di Estgot. Capitolo 44. Virginia e Jessica



C'era un punto, nell'enorme terrazza panoramica del parco di Villa Dracu, a Malibù, da cui era possibile osservare il tramonto del sole sull'oceano comodamente adagiati in un lettino sotto l'ombrellone, oppure immersi nell'acqua limpida illuminata e tiepida della piscina e dei vari idromassaggi.
L'aria della baia di Santa Monica, quella sera, aveva un chiarore cristallino che non si vedeva da tanto tempo. Non c'era una nuvola in cielo, solo le diverse gradazioni dal blu al rosso, e le luci delle ville circostanti, e delle strade che conducevano a Los Angeles, verso una vita fremente e famelica di divertimento, che con l'ora dell'aperitivo dava inizio al rito quotidiano della movida.





Quello era il momento della giornata che Virginia Dracu amava più di ogni altro, forse perché si poteva concedere qualche minuto di spontaneità, mentre la brezza della sera le scorreva tra i capelli e le rinfrescava la pelle, e il sole sembrava tingere di sangue il cielo e il mare.
Era il momento in cui persino una donna fatale come lei poteva lasciar fluire in sé una leggera vena romanticismo e di poesia.
L'ora che volge 'l disio ai naviganti e 'ntenerisce il core lo dì c'han detto ai dolci amici addio...
La conoscenza di Dante le derivava da uno dei periodi più belli della sua vita.
Nei suoi anni più verdi, infatti, Virginia aveva studiato Filologia Romanza in Italia, non certo per caso o per scelta, ma perché lì, in quel momento, stava facendo il dottorato di ricerca l'uomo che lei era stata mandata a sedurre e a uccidere. 
Poi le cose erano andate diversamente.
Waldemar era stato l'amore della sua vita.
Se mai era vera la storia dell'anima gemella, allora quell'anima gemella era lui.
Lui che era lontano, in un altro mondo, lui che dopo tanto tempo, sempre, rimaneva al centro dei suoi pensieri.
Ma quanto tempo, e ancora, ti fai sentire dentro, quanto tempo, e ancora, rimbalzi tra i miei sensi, quanto tempo, e ancora, ti metti sempre al centro, quanto tempo, e ancora, mi viene da star male...

Verso quell'ora le capitava spesso di incontrare Jessica, sua sorella e sua ospite, a godersi il paesaggio e la dolce stagione, come equo risarcimento, con tanto di interessi, per tutto il lungo, gramo periodo della sua vita trascorso in quel tetro nido d'aquile del castello di Estgoth,

<<Come va sorellina?>> le chiese Virginia

<<Mah... insomma, oggi è stato fin troppo caldo>> rispose Jessica con il consueto tono di rimprovero, come se persino il tempo meteorologico fosse responsabilità di sua sorella.
C'era sempre una critica più o meno esplicita, nel modo con cui Jessica si esprimeva, come se ce l'avesse costantemente contro tutto l'universo, persino in quel paradiso di delizie.

Virginia lo sapeva, ed era paziente con la sorella-clone, di dieci anni più giovane.
La considerava più una figlia che una sorella: era ancora così adolescenziale, nei modi, come un frutto ancora acerbo e un grappolo d'uva ancora verde.
<<Adesso si sta divinamente, Jessica. La temperatura è ideale>>

Rimase assorta nei suoi pensieri a lungo, finché il tramonto non divenne un crepuscolo e si incominciò a vedere la luna,



<<Che cosa stai complottando, Virginia?>>

<<Nulla! Guardavo, pensavo e ricordavo. Quando si osserva un tramonto sul mare, è d'obbligo andare col pensiero a coloro che amiamo o che abbiamo amato>>

Jessica scosse il capo:
<<Vorrei che tu non avessi condiviso le tue memorie con me. Innestare i ricordi in una personalità diversa rende tutto incomprensibile, come se fosse un film in lingua straniera, e visto, per giunta, dal buco della serratura>>

<<Lo so, ma era necessario che tu conoscessi com'era lui prima di perdermi. Era indispensabile che tu sapessi quello che gli era venuto a mancare. 
Era un altro uomo, quando stava con me, pieno di passione, di desideri, di energia vitale. 
La sua riserva di energia era inesauribile. E' anche per questo che mi sono innamorata di lui e ho conosciuto la felicità>>

<<Sì, e poi hai sbattuto la porta in faccia a quella felicità! Sei tornata da Vlad a implorare la sua clemenza! E lui non solo ti ha risparmiata, ma ti ha anche donato questa bella magione, in cambio del ruolo di guardiana dei tuoi cloni, a cui hai immesso persino i tuoi ricordi. 
Ci hai preparate ad affrontare e a sedurre l'uomo che amavi! Questa è pura follia!>>

Virginia si voltò, in modo che le si vedesse solo il profilo: il naso leggermente aquilino, le labbra sottili, gli occhi malinconici
Sul suo volto aristocratico apparve l'ipotesi di un sorriso, ma era il sorriso ambivalente e misterioso di una donna di trentacinque anni vissuti intensamente, riconoscibile da un'inconfondibile caratteristica: la bocca sorrideva, ma gli occhi no.
E lei ne era pienamente consapevole.
In fondo la differenza tra una ragazzina ingenua e una donna vissuta sta in questo piccolo dettaglio: gli occhi della donna vissuta non ridono mai.


<<Conosci bene le motivazioni che mi hanno costretto a lasciarlo e a fingermi morta.

Lui era il Prescelto, colui che doveva riportare l'Equilibrio tra il Bene e il Male.  Tutti i presagi lo indicavano. Gli Iniziati ne erano certi.
Del resto i tempi erano maturi. Nonostante il finto e melenso buonismo dell'Oligarchia, il Male sta prevalendo. Se non lo fermiamo non sarà più possibile impedire la Conflagrazione Universale. Abbiamo delle responsabilità. 
Guarda quei bambini che giocano: nei loro disegni c'è il mare, nei loro occhi c'è il cielo, e devono continuare... capisci... devono avere una speranza! 

E' questo il senso del nostro Grande Disegno! La sopravvivenza dell'umanità in un universo pacificato.

Io ero un ostacolo a tutto questo. Un ostacolo a un Bene superiore. 
 da soli contro tutto l'Ordine degli Iniziati non avremmo vinto mai! Io non avevo più nulla da offrigli, ma lo amavo, e lo amo, tu non sai quanto! E le mie mani e il mio corpo e la mia mente lo vogliono ancora, ma questo è un pensiero egoistico: un amore vero sa rinunciare, quando è necessario. Un giorno anche tu mi capirai>>

<<L'unica cosa che ho capito, Virginia, è che sei una manipolatrice. Con me ti è andata bene, ma con Joelle e Jennifer non so. Vlad adesso punta tutto su Joelle>>

<<E' prematuro parlarne>>

<<Tu sei sempre quella rimanda le cose all'infinito, come certa gente che crede di essere immortale, ma tu non lo sei, non sei mai voluta diventare una Non Morta. Vlad non si fiderà mai di te del tutto>>

<<Vlad ha ben altro a cui pensare, per il momento. Goditi il presente, Jessica! Cerca di essere allegra: sei qui di tua spontanea volontà, io non ti trattengo, l'unica condizione che la famiglia Dracu ti richiede è di non avere più contatti con gli Iniziati, almeno non per il momento>>

<<Questa clausola mi impedisce di vedere mia figliaNon puoi chiedermi di essere allegra. C'è troppo male nel mondo e io sono troppo sensibile, e poi, se vogliamo proprio dirla tutta, le persone sempre allegre o fanno finta di esserlo o sono oche giulive!>>

Virginia ormai era abituata ai giudizi tranchant di sua sorella e cercò di ammorbidirla:
<<Guarda che bel tramonto! Guarda che vita di delizie che hai a disposizione. Puoi rifarti una vita qui, in California! Quanti ti invidierebbero! E riguardo a tua figlia, lo hai detto tu stessa che non sei tagliata a fare la madre di famiglia, che non ti interessa. Hai un futuro a tua disposizione, con tutto l'aiuto degli Iniziati, e un presente di gran lusso. E per quel che riguarda i ricordi che ti ho dato, in fondo sono per lo più ricordi di felicità>>





<<Oh, avanti, Virginia! La felicità passata non è più felicità! E' la stessa differenza che passa tra il mangiare una buonissima torta e il ricordarsi di averla mangiata, molto tempo fa. 
Ah, io dovrei odiarti per aver riempito in questo modo la mia vita di nostalgia e di rimpianto! 

Una vita che peraltro io non ti avevo chiesto, mentre tu hai avuto la suprema presunzione di farti clonare, per ben tre volte, e spedire gli embrioni a madri surrogate, tranne quello di Joelle, naturalmente, la tua preferita!>>

Dietro agli occhiali da sole, gli occhi di Virginia erano due laghi di un azzurro profondissimo, ombreggiati da qualcosa che oscillava tra l'indifferenza, la noia e la malinconia.

<<Non essere melodrammatica, Jessica. Ti sto ampiamente risarcendo per gli anni passati ad Estgoth e per la tua fedeltà alla causa degli Iniziati. Guarda: ora tutto ciò che è mio è anche tuo. Abbiamo condiviso tutto, il pane e il sale. E riguardo ai ricordi, in fondo si tratta di dolci ricordi d'amore>>

Jessica si alzò di scatto dal lettino e le puntò l'indice contro:
<<La parola "amore" no, non basta più, non è più qui. E questo è un vivere a metà!.>>

<<Santo cielo, Jessica, tu vedresti nero anche il sole!  Eppure sei così giovane e bella, hai tutta la vita davanti. Goditi questa bella primavera, e l'estate che verrà. 
E non è vero che l'amore non è più qui, perché hai il mio. Quando guardo te, è come se rivedessi me stessa com'ero a vent'anni. Come potrei non amarti, sorellina?>>

Jessica aggrottò le sopracciglia:
<<Per te la parola "amore" significa decidere al posto delle persone che dici di amare>>

<<Te l'ho già spiegato, Jessica. A volte amare significa fare delle rinunce in nome del bene della persona amata. E a volte significa anche imporre a chi amiamo queste rinunce, per la loro salvezza, per salvare la loro vita e a volte anche quella di tante altre persone>>

Jessica fissava l'orizzonte, che si tingeva di viola, e il crepuscolo sfumava i contorni nel cobalto, nell'oltremare concavo, nell'indaco, nei passi freddi delle tenebre:
<<Per me tutto questo non ha senso. L'amore dovrebbe essere condivisione di ogni scelta!>>

Virginia sapeva che in fondo Jessica aveva le sue buone ragioni, e provava per lei un senso di colpa misto alla tenerezza di una istitutrice che non riesce a essere severa quanto dovrebbe:
<<L'amore come lo intendi tu vuol dire tanto, a volte troppo, ma non è abbastanza per far funzionare le cose. Lo capisci? Non è abbastanza.
La situazione è sempre un po' più complessa.
Ci sono altri fattori, altri elementi da considerare.
A volte amare significa sacrificarsi, farsi da parte, per permettere alla persona che amiamo di diventare ciò per cui è nata>>

Jessica si vide servita la sua argomentazione principale su un piatto d'argento:
<<Tu gli hai spezzato il cuore! E' come se lo avessi ucciso! E questo è imperdonabile!>>

Virginia distolse lo sguardo dal tramonto e lo fissò sul prato, osservando il vento che accarezzava l'erba.
<<Anche il mio cuore si è spezzato, cosa credi? Io ho sofferto persino più di lui!
E' come se fossi morta dentro. E anch'io sono tormentata dai sensi di colpa.
Ma a volte bisogna fare qualcosa di imperdonabile in nome di un Bene superiore>>

Jessica ebbe un ricordo immediato:
<<Waldemar, mi disse la stessa frase, proprio il giorno in cui lo conobbi, quando io gli chiesi come mai l'avevano esiliato ad Estgoth>>

<<E' una frase che ho imparato da lui, come tante altre. Lui pensava che io non lo ascoltassi, e invece quasi tutto ciò che gli scrissi nel biglietto d'addio erano frasi che lui mi aveva insegnato>>

Jessica, per la prima volta nella sua vita, incominciò a capire veramente chi era Roman Waldemar:
<<E io sono stata tua complice in tutto questo. Ricordo quell'assurdo biglietto d'addio, e la sua frase più terribile:"Ti farò male per non farlo alla tua vita">>

<<Ed era vero, Jessica: tutto quel dolore era necessario perché lui diventasse un Iniziato, anzi, il Gran Maestro dell'Ordine degli Iniziati, il Profeta, il Prescelto, colui che salverà l'umanità dalla catastrofe e che conquisterà mondi lontani, fondando colonie fino al capo opposto della Galassia.
La mia rinuncia ha permesso tutto questo>>

Jessica scosse il capo:
<<La tua è una rinuncia temporanea, vero? Dimmi la verità! Io devo capire da che parte stai, nel Grande Gioco del Potere. Credi di essere in grado di ingannare Vlad un'altra volta?>>

Virginia la fissò per alcuni istanti, prima di parlare:
<<Sto giocando una partita autonoma rispetto a Vlad, ma non è ancora il momento di scoprire le carte.
Presto tutte le pedine si saranno posizionate sulla scacchiera, e allora io farò la mia mossa, e anche tu dovrai decidere da che parte stare>>










P.s  starring Elizabeth Debiki as Virginia Dracu, née Burke-Roche



La caduta di Costantinopoli (poesia contro l'invasione degli stranieri islamici)




Ascoltaci Grande Sultano:
noi siamo i figli e gli eredi,
la rea progenie dissipata,
e un dì tutti erano ai piedi
degli avi nostri, nel lontano tempo
in cui fu loro onore conquistare imperi;
e normale assoggettare e convertire:
poi si pentirono, chiesero perdono
e l'impero s'era già sfasciato
ma credevano ancora di stare al centro,
per non sentire il suono dei vostri eserciti
avanzanti a forza di demografia e di Corano.
Abbi pietà, Grande Sultano:
noi siamo i figli e gli eredi
di questo cumulo di memorie
che non è tutto da buttare:
e mentre entrate nelle sedi
del privilegio consumato,
non infierite su noi sterili rampolli esangui,
che già trascina, come vedi, la corrente,
perché siamo i figli e gli eredi,
ma voi siete il futuro che cammina:
di noi spiriti inquieti riderete,
e saremo statuette negli arredi vostri
sulla nostra rovina.


di Riccardo Querciagrossa,

Parodie fantasy











E adesso inizia la Sesta Stagione!



Una friendzone è per sempre



Trova l'intruso



E mo' so' cazzi...



Il Morbo Grigio di Sir Jorah



Poco elfico



Cersei in versione sommellier



Numerologia funesta



Gandalf si riferiva ai libri di Tolkien



Io accetto termini e condizioni senza aver letto una riga, invece Bilbo...




Il più pericoloso dei Nani



Rewind: la vera storia di Gollum



A volte arrendersi può essere giusto, parola di Balrog



Reazione più che giustificata



Saruman ammonisce severamente Gandalf



La famosa Pietra di Legolas





Seconda colazione



La storia non è finita...



Il buon senso incompreso di Boromir

sabato 23 aprile 2016

Leandra Medine vs Chiara Ferragni



Nell'immagine qui sopra vediamo, da sinistra Leandra Medine, Chiara Ferragni e altre due famose fashion blogger, anche se il termine "fashion blogger" potrebbe essere considerato, sia da Leandra Medine, che da Chiara Ferragni, come limitativo rispetto ad un'evoluzione della propria attività.
Negli anni infatti il blog di Leandra Medine, il famoso Man Repeller, si è evoluto in una vera e propria rivista di costume e di stile di vita del mondo femminile, e la stessa Medine è diventata una vera e propria scrittrice, contraddistinta da una vena ironica e brillante che è uno degli elementi chiave del suo successo.
Anche il blog di Chiara Ferragni, The Blonde Salad, è diventato, come la stessa Ferragni ha più volte sottolineato, una rivista di lifestyle, scritta da un team che assiste Chiara nel suo lavoro. Inoltre Chiara Ferragni è divenuta una stilista e una imprenditrice nel campo delle calzature, dove il brand rappresentato dal suo nome si sta affermando con successi economici di notevole rilevanza,
Ci piacerebbe poter parlare di trionfo del made in Italy, se non fosse che la Ferragni è residente a Los Angeles, scelta peraltro molto avveduta, e quindi è ormai per metà americana.
Ma qui non vogliamo assolutamente fare del campanilismo,  né entrare nel merito delle scelte private delle due "influencer" del campo della moda di cui stiamo parlando.
Ciò che qui interessa è un confronto principalmente estetico, ossia una analisi delle scelte di look che queste due giovani donne di successo stanno proponendo a tutte coloro che le seguono con attenzione e più in generale a tutti coloro che si interessano di moda.





Parlando di estetica, prima ancora che di moda, è necessaria una premessa riguardante l'immagine di queste due giovani donne a prescindere da ciò che indossano, e questo perché il valore aggiunto dell'abbigliamento, degli accessori, dell'acconciatura e del make up vanno misurati tenendo presente il punto di partenza.
E riguardo a questo punto di partenza si può dire, credo abbastanza equamente, che, pur essendo entrambe coetanee e belle, la bellezza di Chiara Ferragni in sé e per sé, a prescindere dal look, è superiore.
Magari possiamo anche dire che, sempre a priori, il punto di forza di Chiara è una bellezza più vicina ai canoni attuali, ma più "algida", più fredda, mentre il punto di forza di Leandra è il fatto di essere sexy, cioè, a voler essere sincero a costo di essere un po' rude, credo di rendere l'idea usando un'espressione gergale secondo cui "Leandra mi fa sesso", ovviamente in senso metaforico, cioè mi attizza sessualmente più di Chiara.
Credo che questa mia impressione preliminare possa servire per spiegare meglio quanto segue.
Leandra, nelle sue scelte estetiche, che sono sempre fantasiose, originali, barocche, variegate, abbondanti, sempre nuove e sempre coraggiose, riesce a valorizzare il suo punto forte, cioè l'essere sexy: il suo look, a dispetto del titolo del suo blog "Man repeller", la rende estremamente sexy ed estremamente attraente.




Mi spiego.
Leandra ha forme più "generose" di Chiara, e immagino che porti una taglia in più.
Ora, anche se non possiamo certo parlare di forme curvy, per Leandra, è comunque da rilevare il fatto che il suo prediligere le camicie, dolcemente adagiate sul seno, le bluse col fiocco, e i pantaloni a palazzo o a zampa, a volte nell'ambito di deliziose salopette, le gonne lunghe, le gonne pantalone che rendono le curve dei suoi fianchi perfettamente proporzionali al resto del corpo, ottiene con successo lo scopo di comunicare un look che è nel contempo coloratissimo, vivace, innovativo, creativo, e anche comodo, morbido, avvolgente, soffice, e nel contempo facile da abbinare con i più fantasiosi capi e accessori, e quindi risulta bella, e anche di buon gusto, un gusto non da altezza reale, ma non è questo il punto. 






Non è scritto da nessuna parte che una donna per essere attraente debba sembrare una principessa in abito di gala, anzi, a volte il look principesco può risultare frigido e la regola del less is more può risultare opaca e scialba.
Dirò ora un'eresia che mi procurerà l'odio di tutte le fashion blogger: io considero più attraente Leandra Medine che la tanto osannata Olivia Palermo.
Oh, certo, Olivia Palermo è elegante, ma a mio parere è scialba, è spenta, è troppo eterea, come se fosse fatta di aria. 
Passiamo ora a Chiara Ferragni.
La seguo da molto tempo, forse perché io sono in parte milanese, nel senso che ho vissuto a Milano cinque anni e ho continuato a frequentare la città molto spesso anche in seguito, avendo là molti amici.
E' stato proprio alla laurea di un'amica molto più giovane di me che ho avuto modo di conoscere personalmente, anche se del tutto superficialmente e rapidamente, la Ferragni.
Era il 2011, e lei fece a tal punto colpo su di me che fu proprio la sua conoscenza a darmi l'idea di iniziare un blog.
Ho sempre considerato geniale il modo in cui dal niente è riuscita a creare un impero, anche con l'aiuto del suo allora fidanzato, un ragazzo molto bravo nel suo campo.
Tuttavia la mia ammirazione si ferma qui, nel senso che lo stile di Chiara fa troppo conto sulla sua bellezza fisica e non riesce a decidersi tra l'originalità naturale e spontanea di Leandra e il mainstream più bieco delle miriadi di fashion blogger che, a volte in maniera un po' patetica, cercano di imitare la Ferragni, la quale, nel bene e nel male, resta inimitabile.
C'è un motivo ben preciso dietro a questa scelta da parte di Chiara Ferragni.
Lei è prima di tutto una donna d'affari, e di grande successo.
Per questa ragione, fin dall'inizio, ha sacrificato parte dell'originalità per fare contenti gli sponsor.
E' stata una scelta economicamente vincente, che le ha dato una grande notorietà e l'ha lanciata nell'Olimpo degli imprenditori della moda, per cui va rispettata.
Tuttavia, se il giudizio deve essere di carattere estetico, il fatto di indossare ciò che gli sponsor ci impongono, comporta un inevitabile appiattimento sul mainstream, cosa esteticamente meno interessante. Per esempio il banalissimo stile Coachella, finto casual, finto boho, finto tutto...


C'è infine da fare un'ultima considerazione, nel confronto tra Leandra Medine e Chiara Ferragni.
Leandra ha un dono in più di Chiara, e questo dono è l'ironia, e l'autoironia, che si inserisce nella sua capacità di scrivere testi lunghi e divertenti, laddove Chiara, invece, si prende troppo sul serio anche quando i suoi look rasentano pericolosamente il ridicolo involontario.
Quindi, in conclusione, io scelgo senza ombra di dubbio, Leandra Medine!

Mappa del possibile nuovo assetto federale del Medio Oriente

How 5 Countries in the Middle East Could Become 14:

In Libia, Siria, Iraq e Yemen la guerra civile continua e non si sa quando finirà. ma i diplomatici sono al lavoro per cercare una soluzione per quando sarà il momento di ridisegnare l'assetto del medio oriente in modo tale da garantire una certa stabilità.

La soluzione che sembra più probabile è quella di dare un assetto fortemente federale ai vari paesi in questione, e in seguito anche ad altri.

In particolare in Siria e Iraq la componente curda, che è stata in prima linea nel combattere l'Isis, richiede un'ampia autonomia, cosa che le è negata negli altri due stati in cui è presente in maniera massiccia e cioè la Turchia e l'Iran.

Anche la componente sunnita di Siria e Iraq potrebbe richiedere uno statuto federale, per evitare la sottomissione alla componente sciita che è quella dominante nella zona costiera siriana (dove sono maggioritari gli Alawiti) e nella zona sud dell'Iraq.

In Libia la zona del Fezzan è attualmente sotto il controllo della popolazione berbera dei Tuareg, che potrebbe richiedere ampia autonomia.
Inoltre il governo di unità nazionale è nato da un compromesso molto fragile tra la Cirenaica, sotto il governo laico di Tobruk e la Tripolitania, sotto il controllo religioso dei Fratelli Musulmani, appoggiati dalla Turchia.

Nello Yemen il nord sciita e il sud sunnita non sono mai riusciti a integrarsi e dunque una soluzione federale sembrerebbe l'unica via d'uscita dalla guerra civile, così come è accaduto nella vicina Somalia.

Più difficile invece è l'ipotesi che il regno dell'Arabia Saudita possa concedere autonomie alle sue regioni interne: si tratta di una monarchia assoluta estremamente autoritaria e dotata di risorse economiche pressoché inesauribili.


Mappa di tutte le sette islamiche




Le figure preminenti nella religione musulmana sono gli imamche per le loro conoscenze liturgiche sono incaricati dalla maggioranza dei fedeli di condurre nelle moschee la loro preghiera obbligatoria.
 Il discrimine fra quanto è considerato consono all'Islam e quanto gli è contrario potrà scaturire solo dall'approfondito dibattito fra esperti "dottori" (ʿulamāʾ) che abbiano compiuto i necessari studi all'interno di strutture d'insegnamento religioso, la cui affidabilità sia riconosciuta senza riserve.
Esiste in materia un pluralismo di scuole giuridiche (madhhab) e teologiche, con numerose diverse interpretazioni di una stessa fattispecie giuridica (salvo, ovviamente, l'impossibilità di discutere gli assetti dogmatici dell'Islam, che non sono contestabili, per non incorrere automaticamente nella condanna di kufra - infedeltà massima - che fa conseguire la qualifica di "eretico" - kāfir, pl. kāfirūn). Tutte le cosiddette "scienze religiose" (ʿulūm dīniyya) tendono alla formazione di un consenso maggioritario (ijmāʿ) circa il modo d'interpretare il disposto coranico e sciaraitico. Tale consenso potrà comunque mutare nel tempo, in caso si esprima in tal senso una nuova maggioranza. Si parla di una vera e propria "polverizzazione" dei modi di giudicare della umma, divisa in numerose scuole teologiche e giuridiche, alle quali potrebbe aggiungere anche l'enorme differenziato panorama costituito dalle confraternite mistiche, tanto che qualcuno ritiene che, più che parlare di Islam, si dovrebbe parlare di "pluralità di Islam" (Islams in inglese).

Mappa dell'Isis in data 23 aprile 2016

Syrian, Iraqi, and Lebanese insurgencies.png

Military situation as of April 23, 2016, in the IraqiSyrian, and Lebanese conflicts.
  Controlled by the Islamic State of Iraq and the Levant
  Controlled by the Iraqi government
  Controlled by the Syrian government
  Controlled by the Lebanese government
  Controlled by Iraqi Kurdistan forces
  Controlled by Syrian Kurdistan forces
  Controlled by Syrian opposition forces
  Controlled by al-Nusra Front
  Controlled by Hezbollah