lunedì 20 maggio 2024

Il Regno di Lotaringia, lo stato perduto.


Se Carlo il Temerario, Duca di Borgogna e Conte delle Fiandre e sovrano di tutti i ducati e le contee che univano quei due centri di potere in un unico stato borgognone, avesse vinto la battaglia di Nancy, confermando la sua annessione del Ducato di Lorena, e forse anche quello di Savoia e Nizza, allora sarebbe sorto un nuovo regno, che Carlo aveva intenzione di chiamare Secondo Regno di Lotaringia, in memoria della Lotaringia di cui furono sovrani i discendenti di Carlo Magno. 



Il Ducato di Borgogna e la Franca Contea di Borgogna, nascevano come eredi dell'antico Regno di Borgogna di epoca carolingia, estintosi sotto i Capetingi. A sua volta il Regno di Borgogna era l'evoluzione del Regno dei Burgundi dopo la sua conquista da parte dei Merovingi, i figli di Clodoveo, considerato il "primo re di Francia".


La Borgogna, in epoca capetingia, si era frazionata in varie entità: il Ducato di Borgogna propriamente detto, a sua volta comprendente varie contee create in età carolingia; la Contea di Borgogna era spesso contesa tra Francia e Sacro Romano Impero Germanico, in età ottoniana; la Transgiurania, al di là del fiume Giura, (oggi parte della Svizzera francofona) che poi divenne il nucleo del Ducato di Savoia e Moriana, il cui primo duca, Umberto Biancamano, fondatore di Casa Savoia nel XI secolo, fu un fedelissimo grande feudatario dell'Imperatore; la Cisgiurania ebbe un'evoluzione che nel tempo la portò a diventare il Principato del Delfino, o Delfinato, dal nome dello stemma, che poi divenne il titolo dell'erede al trono francese; infine la Provenza fu per molto tempo feudo imperiale e solo dopo la caduta della dinastia sveva degli Hohenstaufen (1268) entrò nell'orbita francese, divenendo il feudo della seconda dinastia degli Angioini, fondata da Carlo d'Angiò, fratello del Re di Francia, che poi divenne Conte di Provenza e successivamente anche Re di Napoli.



Sotto la dinastia dei Valois, il re di Francia Carlo V (da non confondere con l'omonimo imperatore asburgico), affidò ai figli cadetti le contee e i ducati che richiedevano particolare attenzione per essere consolidati all'interno del regno francese. Il primo Duca di Borgogna del ramo Valois, Filippo l'Ardito, sposò la ricca erede della Contea delle Fiandre e loro figlio, Giovanni Senza Paura, tramite unioni matrimoniali e guerre, ottenne il Ducato di Brabante e la Franca Contea di Borgogna.




Il figlio di Giovanni Senza Paura, Filippo il Buono, riuscì, sempre con una accorta politica matrimoniale a espandere ulteriormente il suo regno sia nelle terre basse del nord (Artois e Zelanda), sia nei territori centrali come il Ducato di Lussemburgo e Limburgo, sia nelle zone circostanti la Borgogna propriamente detta, con l'acquisizione definitiva del Ducato di Nevers e della Contea di Charolais. La sua influenza si estese anche sui domini ecclesiastici, tra cui l'arcivescovato di Bruxelles, che insieme a Bruges e Gand divenne una delle città preferite dai borgognoni, specie durante la Guerra dei Cent'anni.






Sotto, Carlo il Temerario



Purtroppo Carlo il Temerario, nella Battaglia di Nancy, in Lorena, trovò la morte nel 1477 e i suoi possedimenti furono spartiti tra il re di Francia, Luigi XI, e l'Arciduca d'Austria, il futuro imperatore Massimiliano d'Asburgo, marito di Maria di Borgogna, l'unica figlia ed erede di Carlo il Temerario. 







Sopra, Maria di Borgogna, sotto, suo figlio Filippo


L'ultimo borgognone fu Filippo I d'Asburgo, detto il Bello, che divenne, iure uxorio, re di Castiglia, come consorte di sua moglie Giovanna.






Se Carlo il Temerario avesse avuto un figlio dalla sua seconda moglie Margherita di York, sorella di Riccardo III, sarebbe potuta nascere un'alleanza dinastica tale da creare un legame sempre più stretto tra Inghilterra e "Lotaringia". Ma qui siamo proprio nell'ambito dell'ucronia.









Le cose andarono diversamente e la parte orientale dei domini dei Valois-Borgogna divenne parte dell'Impero dominato dagli Asburgo e poi del regno di Spagna dominato da Filippo II, così chiamato in onore di suo nonno Filippo I.

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