Negli Stati Uniti è presente un forte spirito religioso che si spiega facendo riferimento alla storia e alla costituzione materiale del Paese. Di fatto si osserva che nascono continuamente nuove confessioni religiose. I valori religiosi sono una parte importantissima della vita degli statunitensi.
Il Cristianesimo è presente in tutte le sue grandi derivazioni: in maggioranza protestanti (51,4%), seguiti dai cattolici (23,9%), mormoni (1,4%) e ortodossi (0,3%).
Le confessioni protestanti di maggiori tradizioni sono quelle della tradizione calvinista-riformata (presbiteriana, congregazionalista, nonché i battisti) e gli episcopali, questi ultimi ramo americano dell'Anglicanesimo, cui tradizionalmente fanno riferimento le classi alte (è la confessione della famiglia Bush), ma sempre più attirano i giovani per le loro posizioni liberal in campo etico-sociale. Le confessioni più diffuse sono nell'ordine la battista (17,2%), la metodista (7,2%), fede abbracciata dal presidente George W. Bush dopo il matrimonio, la luterana (4,9%), la presbiteriana (2,8%) e la episcopale (1,8%), oltre ad una miriade di Chiese evangeliche, pentecostali, non-denominazionali e minori. La singola chiesa più diffusa è quella cattolica, rafforzata dall'immigrazione ispanica degli ultimi 30 anni.[1]
Oltre a una radicata comunità ebraica (1,4%), forte negli stati costali e in particolare nello Stato di New York, vi sono anche presenze islamiche (0,6%), buddiste (0,5%), induiste (0,4%), sikh, caodaiste, shintoiste, e bahai, grazie all'enorme varietà di gruppi etnici presenti ogni religione è rappresentata.[2]
Negli ultimi decenni si è sviluppato l'evangelicalismo, strettamente collegato al fenomeno delle TV and Web Churches, guidate dei cosiddetti telepredicatori, tra i quali vanno ricordati Billy Graham, Pat Robertson e Jerry Falwell, animatori della Destra Cristiana, fondamentale per le vittorie elettorali di Ronald Reagan nel 1980 e 1984, e per quelle di George W. Bush nel 2000 e 2004, e va ricordato anche il più recente e controverso telepredicatore Benny Hinn (peraltro molto conosciuto e seguito anche in Italia). Parallelamente sono nate e cresciute le cosiddette mega-churches, grandissime chiese evangeliche non-denominazionali.
Spesso la religione è dietro a questioni e controversie politiche riguardanti il razzismo (il Movimento per i diritti civili era guidato dal pastore battista Martin Luther King), il pacifismo (la stessa guerra in Iraq ha diviso il panorama religioso tra favorevoli e contrari), la pena di morte (sostenuta dalle chiese protestanti di stampo evangelical e fermamente contestata dai cattolici), la bioetica, l'omosessualità, l'insegnamento della teoria dell'evoluzione delle specie e il Neodarwinismo.
Fenomeno minoritario ma nondimeno presente è il Neopaganesimo[3], le cui numerose diramazioni sono tutte presenti negli Stati Uniti. I neopagani statunitensi sono in maggioranza wiccani, ma sono presenti anche ampie comunità di eteni, celtisti e dodecateici.
Cristiani 81,1%- Protestanti 52,8%
- Battisti 17,2%
- Metodisti 7,2%
- Luterani 4,9%
- Pentecostali 3,3%
- Presbiteriani 2,8%
- Discepoli di Cristo 1,3%
- Congregazionalisti 0,7%
- Episcopali (anglicani) 1,8%
- Evangelici, non-denominazionali e altri protestanti 11,4%
- Cattolici 25,9%
- Mormoni 1,4%
- Avventisti 0,4%
- Testimoni di Geova 0,7%
- Ortodossi 0,3%
- Altri Cristiani 1,9%
- Protestanti 52,8%
- Ebrei 1,4%
- Musulmani 0,6%
- Buddhisti 0,5%
- Induisti 0,4%
- Altro 1,0%
- Atei e Agnostici 15,0%
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