venerdì 22 luglio 2016

Hillary Clinton: l'ambiziosa guerrafondaia che piace all'Oligarchia e ai Radical-Chic






Hillary Diane Rodham Clinton è nata a Chicago (Illinois), il 26 ottobre 1947.  Suo padre, Hugh Ellsworth Rodham, era dirigente di un'industria tessile a ScrantonPennsylvania, mentre sua madre, Dorothy Emma Howell Rodham, era casalinga.
Prima di diplomarsi alla Maine South High School, frequentò la Maine East High School dove ricoprì il ruolo di presidente di classe, membro del consiglio degli studenti e membro della National Honor Society. Cresciuta in una famiglia conservatrice,lavorò come volontaria per il candidato repubblicano Barry Goldwater nella campagna presidenziale del 1964.Dopo aver frequentato il programma "Wellesley in Washington" per l'insistenza del professor Alan Schechter, il suo orientamento politico divenne molto più liberale, ed ella entrò a far parte del Partito Democratico. Ottenuto il riconoscimento di "valedictorian" a Wellesley, Hillary si laureò nel 1969 in Scienze politiche.
Nel 1969, Rodham entrò nella Yale Law SchoolAlla fine della primavera del 1971, iniziò a frequentare Bill Clinton, anch'egli studente dellaYale Law School. Durante l'estate del 1971, fece un viaggio a Washington per lavorare nel sottocomitato del Senatore Walter Mondale sugli emigrati. Ricevette una laurea J.D.(Juris Doctor) a Yale nel 1973.





Durante gli anni immediatamente successivi alla laurea, Hillary esercitò la professione di avvocato ed entrò a far parte dello staff d'inchiesta dell'impeachment contro il presidente Richard Nixon, informando il Comitato giudiziario durante lo Scandalo Watergate. In seguito divenne un membro (una delle due uniche donne nella facoltà) nell'University of Arkansas, Fayetteville School of Law, dove contemporaneamente insegnava Bill Clinton.
Ma la vera svolta nella sua vita fu il matromonio.
L'11 ottobre 1975 Hillary Rodham e Bill Clinton si sposarono a Fayetteville, Arkansas, e successivamente si trasferirono nella capitale dello Stato Little Rock, da dove Bill condusse la sua prima campagna per il congresso statunitense. 

Nel 1976, Hillary Rodham entrò a far parte del Rose Law Firm, specializzandosi in casi di proprietà intellettuale, perseguendo inoltre la carriera in avvocatura. Il presidente Jimmy Carter inserì Rodham nella prestigiosa lista del Legal Services Corporation nel 1978.
Nello stesso anno, con l'elezione di suo marito come Governatore dell'Arkansas, Hillary divenne first lady dell'Arkansas, titolo che mantenne per 12 anni.
Il 27 febbraio 1980 Rodham diede alla luce una bambina, Chelsea Victoria, unica figlia dei Clinton.
Nel 1980, Bill Clinton fu sconfitto per la sua rielezione a governatore e i Clinton lasciarono la sede di governo. Nel febbraio 1982, Bill Clinton annunciò la sua offerta per riottenere l'incarico, che avrebbe avuto esito favorevole; nello stesso periodo, Hillary iniziò a utilizzare il cognome Clinton.
Durante la sua carriera come first lady dell'Arkansas, la Clinton continuò a operare in ambito giudiziario con il Rose Law Firm. Nel 1988 e nel 1991 il National Law Journal la nominò uno dei 100 avvocati più influenti in America.

Già ai tempi in cui era first lady dell'Arckansas risultò chiaro a tutti il suo ruolo di eminenza grigia e di vera artefice della carriera politica del marito e delle sue decisioni governative.


Fin da allora Hillary dovette combattere contro un dato di fatto che le provocava una notevole irritazione, e cioè che, nonostante fosse lei la vera mente politica, gli elettori continuavano a preferirle di gran lunga il marito.
Anzi, mentre l'indice di popolarità di Bill Clinton era sempre molto elevato, anche nei momenti di crisi, quello di Hillary era basso e molti sondaggi indicavano che stava decisamente antipatica agli elettori, soprattutto alle donne.
Fu allora che Hillary decise di stringere col marito un patto politico: lei lo avrebbe aiutato a diventare Presidente degli Stati Uniti e lui l'avrebbe nominata Segretario alla Sanità, con delega per la riforma sanitaria, come primo passo per la carriera politica della moglie.



Il patto fu mantenuto e q uando Bill Clinton divenne presidente nel gennaio 1993, Hillary fu considerata  fin da subito come la più influente first lady americana dai tempi di Eleanor Roosevelt.
Nel 1993 il Presidente nominò sua moglie capo dell'unità sulla Riforma della Sanità Nazionale.



 Il suggerimento di questa unità, comunemente chiamata Clinton health care plan e soprannominata “Hillarycare” dai suoi oppositori, non riuscì a ottenere il supporto sufficiente per poter arrivare al voto in entrambe le camere del Congresso, nonostante queste fossero a maggioranza Democratica. Il progetto venne dunque abbandonato nel settembre del 1994. Nella sua opera Living HistoryHillary Clinton riconobbe che la sua inesperienza politica aveva certamente contribuito alla sconfitta, ma che anche tanti altri fattori ne erano responsabili. 
Alcuni critici considerarono inappropriato che una first lady giocasse un ruolo centrale nelle questioni politiche. Al contrario, chi la supportava, replicò che Hillary Clinton non era affatto diversa dagli altri consiglieri della Casa Bianca, e che gli elettori erano consapevoli del ruolo attivo che avrebbe avuto durante la Presidenza del marito. Infatti, durante la campagna elettorale, Bill Clinton aveva dichiarato che votare per lui significava prendere “due al prezzo di uno”. Questa osservazione portò alcuni oppositori a riferirsi ai Clinton come ai “co-Presidenti”,a volte anche soprannominati “Billary”.



Lo scandalo Sexgate dovuto al fatto che Bill Clinton aveva mentito riguardo alla propria relazione con la stagista Monica Lewinsky infastidì Hillary più che altro per motivi di immagine e perché avrebbe potuto intralciarne la carriera politica.



In ogni caso Hillary era ben consapevole che senza l'appoggio di Bill la sua carriera politica non sarebbe decollata, per cui non diede alcuna importanza sentimentale allo scandalo Lewinsky.

Del resto girava voce da molto tempo che Hillary fosse particolarmente legata alle sue giovani collaboratrici e addette stampa, rivelando, secondo alcuni, un lato segreto della propria personalità e cioè una latente attrazione per le donne, mai in alcun modo ufficializzata.



Questa voce divenne molto insistente quando il ruolo di collaboratrice principale di Hillary Clinton fu assunto da Huma Abedin, considerata da molti come la sua amante.






Nel novembre del 1998, diversi membri del Partito Democratico, tra cui il membro della Camera dei rappresentanti Charles B. Rangel, insistettero affinché H. Clinton si candidasse alle successive elezioni del Senato degli Stati Uniti del 2000 come rappresentante dello Stato di New York. Lei accettò, divenendo così la prima first lady degli Stati Uniti a candidarsi per una carica elettiva. Non essendo però mai vissuta a New York prima delle elezioni del 2000 e non avendo mai partecipato attivamente alla vita politica dello Stato, fu accusata di Carpetbagger dai suoi oppositori





Sia come First Lady che come Senatrice, Hillary fu un'ardente sostenitrice della leadership mondiale degli Stati Uniti, la cui egemonia doveva essere estesa a tutti i territori che erano stati parte della sfera di influenza sovietica.
Per questa ragione Hillary fu determinante nel convincere l'amministrazione guidata da suo marito ad intervenire militarmente in Bosnia, in Kosovo, in Serbia e in Somalia.



Come senatrice, nel 2003, votò a favore dell'intervento militare in Iraq, sotto la presidenza Bush. 
Questo voto le costò le antipatie dell'ala pacifista del Partito Democratico, che le impedì poi di ottenere la nomination democratica nelle primarie del 2008, che furono vinte, come tutti sanno, da Barack Obama.

Obama però era consapevole che per poter ottenere al Congresso i voti necessari per la riforma sanitaria doveva concedere qualcosa alle lobby che avevano appoggiato Hillary Clinton, tra cui molti principi sauditi ed oligarchi ucraini.

Fu così che Hillary, nel 2008, fu nominata Segretario di Stato, cioè ministro degli esteri dell'amministrazione Obama.











In qualità di Segretario di Stato degli Usa, Hillary Clinton promosse, con il supporto della Cia, la cosiddetta Primavera Araba, che portò al rovesciamento dei governi di Libia, Egitto, Tunisia, Sudan e Yemen e alla ribellione contro il presidente siriano Assad.

A partire dal 2010 quasi tutti i paesi arabi dovettero fronteggiare, come conseguenza della Primavera Araba, una guerra civile tra il governo e i gruppu ribelli armati e finanziati dagli Stati Uniti.

In particolare la politica militare interventista di Hillary Clinton fu decisiva nella guerra civile in Libia, che portò alla caduta di Gheddafi e ad una successiva frammentazione del paese in una situazione caotica che si protrae tutt'oggi.





La scelta di addestrare e finanziare i gruppi ribelli della Siria contro il governo di Assad si rivelò un boomerang, nel momento in cui una parte di essi costituì il nucleo di ciò che sarebbe diventato l'Isis, lo Stato Islamico della Siria e dell'Iraq.

L'opposizione a questa polita estera troppo aggressiva costrinse Hillary a non ricoprire il ruolo di Segretario di Stato nella seconda amministrazione Obama, lasciando così, al successore John Kerry, una situazione geopolitica esplosiva.

Ma sia gli Americani che il mondo intero hanno dimenticato in fretta.

Tra il 2012 e il 2016 Hillary ha costruito, passo dopo passo, il sogno della sua vita, ossia la scalata alla Casa Bianca, questa volta da Presidente, e non più da First Lady.

Durante le Primarie si è scontrata con Bernie Sanders, candidato dell'ala sinistra del Partito Democratico.



Forte, come sempre, del sostanzioso aiuto della famiglia reale dell'Arabia Saudita e degli oligarchi ucraini, saliti al potere nel 2014, Hillary ha sbaragliato i suoi avversari alle primarie e adesso si trova ad essere la sfidante di Donald Trump nella corsa alla Casa Bianca.

Dal momento che Trump è odiato dall'establishment statunitense di cui attacca i privilegi, l'Oligarchia finanziaria, i Media, il mondo dello spettacolo, gli attori di Hollywood e i salotti buoni Radical-Chic hanno deciso di appoggiare in massa la candidatura di Hillary Clinton.

Da quel momento è iniziata, parallelamente alla demonizzazione di Trump, una beatificazione di Hillary, presentata dai Media, dagli opinionisti e dai vip di Hollywood come un'icona del femminismo e della lotta per i diritti civili delle minoranze.





Tutto il passato guerrafondaio di Hillary, così come lo scandalo per la fuga di notizie riservate del dipartimento di stato e i rapporti con le lobby petrolifere e militari sono state di colpo cancellati dal dibattito politico.

L'apparato militare-industriale, terrorizzato dalla propensione non interventista di Trump in politica estera, ha deciso di puntare tutto su Hillary, che sarebbe una garanzia di interventi militari finalizzati a rinforzare l'egemonia statunitense in Europa, Nordafrica, Medio Oriente ed Asia Centrale.

Hillary è sponsorizzata dal partito della guerra, ma il paradosso è che i Radical-Chic pacifisti hanno deciso di ignorare questo fatto, puntando esclusivamente su un dato, ossia che lei è una donna e dunque la sua elezione sarebbe di per sé una vittoria per il femminismo e le minoranze.
Ma questo avviene ignorando deliberatamente che tra i finanziatori della Clinton Fundation ci sono gli sceicchi arabi miliardari di paesi dove le donne e le minoranze non hanno diritti e anzi sono oggetto di vessazioni.







La sinistra crede che la vittoria di Hillary sarà una grande vittoria progressista.
Ma a quando Hillary tornerà alla Casa Bianca come Presidente, seppure con il cognome del marito, a vincere non saranno state le donne o le minoranze, bensì il partito della guerra.
E gli Americani si accorgeranno, improvvisamente, di essere diventati loro stessi una minoranza in casa propria.

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