La Montagna Solitaria (Erebor in lingua Sindarin) è una montagna di Arda, l'universo immaginario fantasy creato dallo scrittore inglese J.R.R. Tolkien. È una grande montagna isolata nell'estremo nord-est della Terra di Mezzo, da cui nasce il fiume Flutti.
Thráin I il Vecchio, fuggito da Moria dopo l'avvento del Balrog, fondò il regno sotto la Montagna, che fu però abbandonato da Thorin I che si trasferì alle Montagne Grigie. Dopo che i draghi cacciarono i Nani dalle Montagne Grigie, Thror figlio di Dáin I tornò alla Montagna Solitaria nel Rhovanion e qui fondò un prospero regno destinato a durare sino all'avvento delDrago Smaug, che cacciò i Nani dalle loro dimore[1]. La perdita della Montagna Solitaria fu un duro colpo per i Nani che lì avevano ricostruito il loro regno anche perché erano riusciti ad entrare in buoni rapporti con gli uomini che vivevano nella vicina città di Dale sul Lago Lungo.
Successivamente, una spedizione comandata da Thorin Scudodiquercia riconquistò la montagna. La spedizione era composta da tredici nani e uno Hobbit, Bilbo Baggins, che era stato assoldato come scassinatore; quando penetrò dentro la montagna vi trovò l'enorme tesoro accumulato dal drago. Dopo l'uccisione del drago, da parte di Bard, un cittadino di Esgaroth ed erede di Girion, Signore di Dale[2], i nani non poterono ancora rientrare in possesso delle loro dimore perché sorsero dissapori sul tesoro tra Uomini, Elfi e appunto Nani; dissapori che vennero risolti quando le tre razze dovettero combattere insieme nella battaglia dei cinque eserciti, che li vide contrapposti a Orchi e lupi[3]. Dopo la battaglia Erebor tornò ad essere la dimora dei nani e anche la tomba di Thorin che nella battaglia aveva perso la vita. Il titolo di Re sotto la Montagna passò a suo cugino, Dáin II Piediferro, con il titolo di "Re sotto la Montagna"[4] che poi fu ucciso nella Guerra dell'Anello. Il suo successore fu Thorin III Elminpietra.
Durante la Guerra dell'Anello, Erebor divenne il luogo in cui si fortificarono i Nani e gli Uomini di Dale, assediati dalle forze di Mordor.
Influenza culturale
- All'Erebor è dedicato l'Erebor Mons su Titano[5].
Note
- ^ J.R.R. Tolkien, Lo Hobbit, Capitolo 1 - "Una riunione inaspettata".
- ^ J.R.R. Tolkien, Lo Hobbit, Capitolo 14 - "Acqua e fuoco".
- ^ J.R.R. Tolkien, Lo Hobbit, Capitolo 17 - "... e scoppia il temporale".
- ^ J.R.R. Tolkien, Lo Hobbit, Capitolo 18 - "Il viaggio di ritorno".
- ^ (EN) Erebor Mons, su Gazetteer of Planetary Nomenclature. URL consultato il 23 settembre 2015.
Bibliografia
- J.R.R. Tolkien, Lo Hobbit, Adelphi, 1989, ISBN 88-459-0688-4.
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