sabato 13 maggio 2017

La Psicosintesi di Roberto Assagioli

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Roberto Assagioli, nato Roberto Marco Greco (Venezia27 febbraio 1888 – Capolona23 agosto 1974), è stato uno psichiatra e teosofo italiano, fondatore della Psicosintesi, può essere considerato una delle menti più eclettiche e libere della psicologia italiana.
Unico figlio degli ebrei Leone Greco e Elena Kaula, a due anni resta orfano del padre; fu adottato dal medico Emanuele Assagioli, secondo marito della madre, del quale assumerà il cognome.
Laureatosi in medicina a Firenze nel 1910 con una tesi dal titolo La psicoanalisi preparata al Burghölzli di Zurigo, fu indicato da Freud a Jung come colui che avrebbe introdotto la psicoanalisi in Italia, cosa che del resto avvenne sia con la pratica clinica, sia con l'appartenenza, unico italiano, alla Società Psicoanalitica Internazionale, sia per la collaborazione negli anni 1909-1910 alle riviste fondate da Freud, sia per la pubblicazione su Psiche (1912) del primo scritto di Freud, tradotto da Assagioli dopo approvazione dello stesso Freud.
Si dedicò quindi alla psicologia e alla pratica della psicoterapia nel cui ambito sviluppò un proprio metodo: la psicosintesi. Tra i primi divulgatori scientifici del pensiero di Freud in Italia (Le idee di Freud sulla sessualità, "La Voce" 1910), fondò, nel 1912, insieme a un gruppo di studiosi fiorentini gravitanti attorno a Francesco De Sarlo, la rivista "Psiche" di cui fu il redattore capo e l'animatore; il secondo numero (marzo-aprile 1912) venne interamente dedicato alla psicoanalisi.
Già dal 1914 però si distacca dal pensiero freudiano, ritenendolo limitato e costrittivo della psiche umana e rivolge sempre maggior interesse alla costruzione di un suo orientamento teorico e pratico, autoformativo e terapeutico, definito Psicosintesi, in cui all'aspetto analitico affianca la dimensione sintetica dei processi dinamici della mente e sviluppa interessi per la dimensione spirituale, da lui definita trascendente, della mente umana.
Nel 1915 il fondatore della psicosintesi visse ad Ancona, comandato come vice-direttore del centro neurologico dell'ospedale militare.
Nel 1926 pubblicò l'opuscolo Psychosynthesis. A new method of healing. Lo stesso anno fondò a Roma l'Istituto di Psicosintesi, chiuso durante il fascismo, e riaperto poi a Firenze dove tuttora ha sede e da cui si diramano i molteplici centri in Italia, fra cui quelli di: AnconaBolognaForlì[1]MilanoRomaNapoli.
Nel 1940, allo scoppio della seconda guerra mondiale, fu arrestato per "attività pacifiste", aggravate forse dalle sue origini ebraiche. Rilasciato qualche tempo dopo, trascorse gli anni della guerra nella sua tenuta aretina, per poi riprendere la sua attività nel 1945.
Nel 1973 con alcuni allievi e collaboratori (fra cui il successivo presidente, Bruno Caldironi) fonda la Società Italiana di Psicosintesi Terapeutica, scuola di formazione per psicoterapeuti fra le prime riconosciute legalmente in Italia. I suoi scritti sono stati tradotti in otto lingue e la Psicosintesi è ora presente con Centri ed Istituti in EuropaSudamericaStati UnitiIndiaAustralia.

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Il pensiero

L'uomo completo

Secondo Assagioli l'individuo è una inscindibile unità di componenti biologichepsicologiche e spirituali, capace di sviluppare un orientamento cosciente e volitivo, dopo aver conosciuto e padroneggiato il proprio mondo inconscio. In realtà il nome completo della Psicosintesi dovrebbe essere Biopsicosintesi, proprio perché Assagioli intendeva, da vero precursore, pensare l'uomo nella sua completezza, contemplandone aspetti biologici, emozionali, mentali e spirituali, aspetto, questo, spesso mal visto dai vari orientamenti psicologici.
Il pensiero assagioliano parte quindi dalla psicoanalisi classica per muoversi nella via della psicologia umanistica (Assagioli e Maslow ebbero scambi e interessi clinici in comune) ed infine su quella transpersonale, attivando la dimensione superiore dell'inconscio. L'uomo viene visto come incompleto, teso alla propria realizzazione lungo un percorso esistenziale e spirituale che non ha sostanzialmente mai fine.

Struttura della personalità

Assagioli ha ideato uno schema, detto ovoide, in cui descrive la struttura della personalità umana e in cui si ritrova un'area centrale in cui hanno sede il sé personale e i contenuti di coscienza; l'area dell'inconscio che viene suddiviso in inconscio inferiore (che si identifica con quello classico), centrale e superiore (dove hanno sede gli aspetti transpersonali dell'individuo) e l'inconscio collettivo (secondo Jung). Nell'inconscio superiore ha sede il  superiore o transpersonale identificabile con l'essenza cosmica e di cui è riflesso il sé personale.

Significato simbolico della Commedia

Assagioli ricollega alla psicosintesi il significato simbolico della Divina Commedia in Principi e metodi della psicosintesi terapeutica (Astrolabio, 1973, pp.174-176) e in altri testi.[2]
Il pellegrinaggio negli Inferi, l'ascesa lungo il monte del Purgatorio, l'illuminazione finale al cospetto della divinità, indicano le tappe dell'esplorazione dell'inconscio fino al "graduale risveglio" della coscienza.

Casa, Archivio e Biblioteca Assagioli

Dopo la morte di Assagioli, la sua casa si è trasformata nell'Istituto di Psicosíntesi (fondato dallo stesso Assagioli). L'Istituto è sede di diverse attività ed iniziative. L'Istituto custodisce anche l'Archivio Assagioli (a cura del Gruppo Alle Fonti). All'interno del predio si trova anche la SIPT, Scuola di Psicoterapia Psicosintetica e il Centro di Psicosintesi di Firenze. All'interno di questa tipica residenza fiorentina del primo 900, si organizzano corsi, seminari internazionali, progetti di catalogazione e si cura la biblioteca storica e contemporanea[3].

Progetti Spirituali

Durante la sua vita, Assagioli ha cercato di differenziare i suoi interessi spirituali dalla sua professione come terapeuta. A questo scopo ha dedicato un breve articolo chiamato "Muri di Silenzio"[4] Tuttavia, si è occupato dell'investigazione e lo studio delle filosofie orientali e transpersonali. Ad esempio, egli scrive una prefazione ai ''Yoga Sutra'' di Patanjali e approfondisce, in alcuni dei suoi libri, gli aspetti terapeutici e spirituali della pratica della meditazione creativa e della Saggezza Eterna[5]. Assagioli è stato membro attivo e ha contribuito attivamente alla nascita di alcuni gruppi di carattere transpersonale o spirituale, tra cui la Teosofia. A partire dal 1960 egli ha dato impulso alla Scuola di Studi Esoterici, lavorando assieme a Frank Hilton. Da questa collaborazione nasce l'importante iniziativa della Psychosynthesis Research Foundation della quale Assagioli e Hilton furono i primi direttori, così come la formulazione del Progetto Volontà, ideato da Assagioli[6]. Nello stesso periodo, Assagioli scrive diversi quaderni di meditazione per il Meditation Mount di Ojai, California assieme a Florence Garrigue[7] e Michael Eastcott[8].

Opere principali

I suoi lavori, che ammontano a più di 300 titoli, sono stati pubblicati in nove lingue.
  • Psychosynthesis: a manual of principles and techniques, Hobbs, Dormann & Company, New York 1965
  • Psicosintesi: per l'armonia della vita, Mediterranee, Roma 1966
  • Principi e metodi della Psicosintesi Terapeutica, Astrolabio, Roma 1973 - traduzione italiana (a cura di E. Zanotti) di "Psychosynthesis: a manual of principles and techniques"
  • The act of will, The Wiking Press, New York 1973
  • L'atto di volontà, Astrolabio, Roma 1977 - traduzione italiana (a cura di Maria Luisa Girelli) di "The act of will"
  • I Tipi Umani, (saggi e appunti a cura del Consiglio Direttivo dell'Istituto di Psicosintesi), Firenze 1978, postumo
  • Educare l'uomo domani, Ed. Istituto di Psicosintesi, Firenze 1988, postumo
  • Lo sviluppo transpersonale (a cura di M. Macchia Girelli), Astrolabio, Roma 1988, postumo
  • Comprendere la Psicosintesi (a cura di M. Macchia Girelli), Astrolabio, Roma 1991, postumo

Note

  1. ^ Cresce l’interesse per la psicosintesi e su Roberto Assagioli
  2. ^ Ad esempio in Lo sviluppo transpersonale, Astrolabio, 1988, p.60
  3. ^ Istituto di Psicosintesipsicosintesi.it.
  4. ^ School for Esoteric Studies, Muri di Silenzistudiesoterici.org.
  5. ^ Roberto Assagioli, Lo Sviluppo Transpersonale., Roma, Astrolabio, 1998.
  6. ^ How did SES beganesotericstudies.net.
  7. ^ About the Mountmeditationmount.org.
  8. ^ Some Collected Works of Dr.Roberto Assagioliarchive.org.

Bibliografia


venerdì 12 maggio 2017

Psicologia umanistica

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La psicologia umanistica anche detta psicologia umanista, conosciuta anche con l'appellativo di Terza Forza, si sviluppa nell'ambito del pensiero psicologico con una prospettiva sociale agli inizi degli anni Settanta negli U.S.A. ad opera di Abraham Maslow e di Carl Rogers che individuarono nel bisogno di crescita e di affermazione le principali spinte di ogni comportamento umano e nel senso di autostima il presupposto fondamentale dell'equilibrio personale.
La definizione di "psicologia umanistica", fu coniata nel 1954 da un gruppo di psicologi, guidati da Abraham Maslow, durante l'atto di fondazione dell'Associazione di Psicologia Umanistica, il cui programma prevedeva di "studiare le dinamiche emozionali e le caratteristiche comportamentali di un'esistenza umana piena e vitale".[1] La psicologia umanistica affonda le sue radici nella versione americana del romanticismo e nel pensiero del filosofo Ralph Waldo Emerson.

Principi della umanistica

Il manifesto della "Associazione di Psicologia Umanistica" prevedeva alcuni punti fondamentali:
  • L'elemento primario della psicoterapia è la persona, studiata nella sua interezza, oltreché l'esperienza e la comprensione, come oggetto e strumento di indagine, che relega in un ruolo secondario sia le interpretazioni, sia il comportamento manifesto;
  • In contrapposizione ad una visione dell'essere umano meccanicista e determinista, è necessario valorizzare l'autorealizzazione, la creatività, le scelte.
  • Valorizzazione della dignità della persona e dello sviluppo del suo potenziale latente.
Grazie all'iniziativa di Maslow e Rogers nacquero o aderirono nuove correnti psicoterapeutiche (rogerianagestaltbioenergeticaanalisi transazionale), che seppur diverse tra loro, serbavano un comune denominatore: l'attenzione sull'emozione e sull'esperienza.
Un'altra innovazione apportata dalla scuola umanistica consiste in un ampio uso della terapia di gruppo, del gruppo esperienziale e del gruppo d'incontro.

Rogers

La psicologia umanistica prese avvio soprattutto tramite l'opera di Carl Rogers che, nel 1951, con la pubblicazione del libro "La terapia centrata sul cliente[2]", ne illustrò i fondamenti teorico/pratici: la malattia mentale nelle sue varie forme altro non sarebbe che una distorsione dello sforzo che l'individuo compie per attuare le proprie potenzialità. Diversamente, se vi è corrispondenza tra gli attributi che il soggetto crede di possedere e quelli che effettivamente possiede, egli potrà svilupparsi in modo unitario, autonomo e soddisfacente. Questa piena e totale fiducia nelle capacità di autorealizzazione del cliente è definita tendenza attualizzante ed è uno dei principi alla base dell'Approccio Centrato sulla Persona. Su tale base, il metodo suggerito da Rogers è la Terapia non direttiva, e, nel tenere sempre conto delle tendenze vitali dell'individuo, si limita a creare nel paziente (accompagnandolo con empatia) le condizioni necessarie a favorirne la crescita. Il terapeuta non mostra al cliente il proprio punto di vista, ma assume il punto di vista del cliente che in questo modo si sente meglio compreso e apprezzato e lascia quindi emergere pensieri o sensazioni più profonde che prima temeva di portare a livello cosciente e verbalizzare.
L'approccio con il paziente, chiamato cliente per sottolinearne il potere personale di scelta che viene restituito alla persona, deve quindi essere basato su 3 elementi:
  • Congruenza: Può essere definita come una sorta di genuinità e onestà del terapeuta. Egli si mostra per quello che è, senza nascondersi dietro il proprio ruolo o le regole del setting. Questo non significa non avere filtri ed essere completamente sinceri, bensì non mentire e non dissimulare, in primis a se stessi, i propri sentimenti.
  • Empatia: il terapeuta entra in sintonia con il cliente, ne comprende i sentimenti e i pensieri e li prova "come se" fossero i propri. Il terapeuta restituisce la propria percezione al cliente e lo aiuta a diventare più consapevole dei propri stati d'animo.
  • Accettazione positiva incondizionata: Il terapeuta accetta, anche se non approva, il punto di vista del cliente. Viene data dignità alla verità del cliente, anche se questa può sembrare molto distante dalla realtà o dai valori del terapeuta, il quale si astiene da qualunque giudizio o valutazione. È a volte anche definita sospensione del giudizio.
Queste tre elementi sono profondamente intrecciati e complementari, tanto che l'uno senza l'altro risulta inefficace e improduttivo.

Maslow

Abraham Maslow è forse il più brillante esponente di questo movimento, da lui definito "Terza forza", in alternativa alle due psicologie allora imperanti, la psicoanalisi classica ed il comportamentismo positivistico.
L'idea centrale che coagula l'operato di scuole e autori per tanti versi divergenti, nella grande corrente della psicologia umanistica, è il tentativo di definire un nuovo concetto di "salute". L'individuo "sano", in questa prospettiva, sarebbe colui che giunge alla propria "autorealizzazione", al pieno sviluppo delle proprie potenzialità, colui che diventa ciò che è, e non un semplice "adattato". Maslow afferma:
"In sostanza respingo deliberatamente la nostra presente, e troppo facile, distinzione tra malattia e salute, almeno per quanto riguarda i sintomi superficiali. Essere ammalati significa forse accusare sintomi? Ebbene, sostengo che la malattia può consistere nel non accusare alcun sintomo quando dovrei accusarlo. E la salute, significa esser privi di sintomi? Lo nego. Quale dei nazisti ad Auschwitz o a Dachau era in buona salute? Quelli con la coscienza tormentata, o quelli la cui coscienza appariva loro chiara, limpida serena? In quella condizione, una persona profondamente umana era possibile non avvertisse conflitto, sofferenza, depressione, furia e così via? In una parola, se mi direte di avere un problema di personalità, prima di avervi conosciuto meglio non sarò affatto certo se dovrò dirvi 'bene!' oppure 'mi dispiace'".
In questa direzione, lo stesso autore, in Motivazione e personalità, ha descritto una serie di tratti che a suo parere connotano le persone in via di autorealizzazione, cioè coloro che vanno oltre la 'normalità', coloro che sono realmente "sani". Questi individui manifestano caratteristiche che vanno da una più accurata percezione della realtà all'assenza di atteggiamenti difensivi e artificiosi, da una fondamentale semplicità e naturalezza, ad una maggiore capacità di distacco e autonomia dall'ambiente, da un'intelligenza critica e creativa, ad una disposizione ad instaurare relazioni più collaborative, ricche e liberanti, e così via.

Altri protagonisti

Altre scuole psicologiche inquadrabili nel paradigma umanista[3], o che ne hanno subito l'influenza, sono:

Note

  1. ^ Antonino Minio, "Conoscere le psicoterapie", ed. Thyrus, 1987, (pag. 165, voce "La psicologia umanistico-esistenziale")
  2. ^ Da notare che il termine Cliente, che potrebbe lasciare sorpresi, ha una valenza completamente differente da quella comune nella prassi commerciale, l'utilizzo di questo termine si deve al rifiuto, da parte di Carl Rogers, di utilizzare il termine Paziente e della relativa idea di esistenza di una Malattia psichica, anni dopo sarà sostituito con il termine Persona
  3. ^ Si veda G. Nardone – A. Salvini, Dizionario internazionale di psicoterapia, 2011, in particolare il primo capitolo sugli otto paradigmi della psicoterapia

Bibliografia

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Modello di rappresentazione dello stress nervoso e del sistema ormonale

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Lo stress è una sindrome di adattamento a degli stressor (sollecitazioni). Può essere fisiologica, ma può avere anche dei risvolti patologici, anche cronici, che ricadono nel campo della psicosomatica. Si suole distinguere tra eustress e distress ovvero rispettivamente stress buono e stress cattivo.
Lo stress si identifica con una secrezione psico-indotta di ormoni catabolizzanti da parte delle ghiandole surrenali in risposta a stimoli ipotalamo-ipofisari.
L'ipotalamo secerne fattori di rilascio per l'ipofisi per la produzione di ADH e ACTH.
L'ADH (o vasopressina) fronteggia la diminuita volemia (rapporto tra volume ematico e letto vascolare) mediante la ritenzione idrica (causante l'aumento di volume ematico) e la costrizione dei vasi.
L'ACTH agisce a livello corticale surrenale causando il rilascio di cortisolo e aldosterone.
Se il cortisolo è detto anche ormone dello stress, la serotonina è l'ormone del benessere. Lo stress si contrasta anche con azioni mirate all'aumento di serotonina. L'integrazione alimentare di triptofano, precursore della serotonina, in questo senso, si è però rivelata fallimentare: solo l'1% del triptofano finisce ad aumentare la serotonina nel cervello, mentre il resto è principalmente utilizzato per creare varie proteine nel corpo.
Una frazione, seppure piccola, del triptofano è convertita nel fegato per l'escrezione urinaria da un enzima (triptofano pirrolase) in due sostanze tossiche, potenziali responsabili del cancro alla vescica: acido xanturetico (XA) e acido idrossiantranilico (3-OH-AA). Ciò avviene tramite la formazione intermedia di kyneurenina, che successivamente è convertita in idrossikyneurenina (3-OH-K). L'enzima triptofano pirrolase è a sua volta stimolato dal cortisolo e da un maggiore apporto di triptofano.
Il cortisolo stimola la gluconeogenesi (conversione delle proteine in zuccheri) e inibisce l'azione dell'insulina (insulinoresistenza).
L'aldosterone agisce a livello renale stimolando il riassorbimento di sodio, che per osmosi "trascina" con sé acqua, contribuendo al ripristino del corretto livello volemico.
Il riassorbimento del sodio si accoppia all'escrezione di potassio e ioni idrogeno, la cui deplezione provoca l'acidificazione delle urine e l'alcalinizzazione del sangue (causata in sinergia dall'iperventilazione).
Il rene rileva il calo di pressione attraverso la macula densa dell'apparato iuxtaglomerulare e tramite la secrezione di renina attiva il sistema renina-angiotensina-aldosterone; l'angiotensina II è un potente vasocostrittore.
Il sistema ortosimpatico causa il rilascio di adrenalina e noradrenalina, in particolare dalla midollare surrenale. Questi ormoni causano:
  • una costrizione dei vasi cutanei (pallore) e viscerali addominali (recettori alfa)
  • una dilatazione dei vasi muscolari (recettori beta)
  • aumento della frequenza cardiaca (conseguente aumento della gittata cardiaca) (recettori beta)
  • broncodilatazione
  • midriasi
  • inibizione del rilascio e dell'efficacia dell'insulina (insulinoresistenza e possibile diabete mellito tipo 2)
  • aumento della sensibilità al glucagone
Questi ultimi due effetti causano l'alterazione del metabolismo, spinto verso il mantenimento di alti livelli glicemici.
In breve, un aumento dell'idrolisi proteica muscolare e dei trigliceridi fornisce aminoacidi e glicerolo per la gluconeogenesi e causa un calo ponderale; la glicolisi è inibita.


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Fisiologia dello stress
Una risposta maladattativa a un evento stressante può determinare l'insorgenza di un quadro patologico. In caso di disturbo psichico, il quadro clinico mimerà, dal punto di vista sintomatologico, l'espressione del disturbo maggiore.
La maladattatività può risultare di interesse clinico qualora consista in sintomi emotivi o comportamentali tali da causare sofferenza soggettiva e una significativa compromissione nel funzionamento sociale e lavorativo del soggetto. Le caratteristiche di fragilità o rigidità del soggetto giocano un ruolo importante nel momento in cui egli deve produrre strategie per rispondere in modo adeguato a una modificazione dell'ambiente.
Le caratteristiche della sindrome da stress sono
  • sintomatologia preceduta da evento stressante identificabile, sia esso positivo o negativo, verificatosi nei tre mesi precedenti allo sviluppo della sintomatologia.
  • questa deve essere più intensa rispetto alle corrispettive reazioni normali e avere tendenza alla risoluzione spontanea entro un periodo di tempo definito (6 mesi)
  • la sindrome non deve rappresentare l'esacerbazione dei sintomi di un disturbo mentale di base, legato o meno all'evento stressante.
La principale (se non altro perché più evidente e diffusa) affezione dovuta a questo meccanismo è la calvizie.
Lo stress nella sua forma più acuta può arrivare a provocare la morte per autocoagulazione del sangue ("morte da anatema").

Diagnosi

La diagnosi del livello di stress cronico a cui è soggetto un individuo non è semplice, né univoca, data la genericità del fenomeno e la soggettività nel reagire ai diversi fattori di stress.
Il metodo più classico per misurare il livello di stress, di impianto prettamente psicologico, si basa sulla compilazione di questionari che indagano o la presenza nella vita del paziente (nel presente o nel passato prossimo) di fattori di stress (quali la perdita di persone care, del lavoro, etc), oppure il manifestarsi di sintomi legati allo stress o alla depressione (problemi del sonno, attacchi di panico, etc...). Risulta chiaro come la soggettività nel reagire ai fattori di stress, o nella stessa valutazione dei sintomi, sia il principale problema di questa metodologia, comunque ampiamente adottata allo stato dell'arte.
Nel tentativo di rendere la valutazione il più oggettiva possibile, negli ultimi decenni si è passati a studiare le alterazioni fisiologiche dello stress, che principalmente dipendono da un'iperattivazione simpatica e un'inibizione del compartimento parasimpatico, principalmente riguardanti gli effettori cardiaci.
La misura diretta dell'attività del sistema nervoso può essere effettuata direttamente tramite microneurografia, una tecnica complessa e delicata che registra il livello di attività di un nervo periferico tramite microelettrodi; è tuttavia non adatta per essere applicata su vasta scala.
Dato che il sistema simpatico viene attivato tramite la secrezione di noradrenalina, si può misurare il flusso/ il livello di questo neurotrasmettitore tramite analisi del sangue. Alternativamente si può misurare il livello di ACTH e cortisolo, un ormone immunosoppressore e potenzialmente diabetizzante rilasciato in caso di stress, in sangue, urine o nella saliva. Un metodo completamente diverso si basa sullo studio dell'attività cardiaca e pressoria nel soggetto, dato che la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa dipendono essenzialmente dalla bilancia dell'attività simpato-vagale.
Monitorando il soggetto attraverso l'elettrocardiogramma e un holter pressorio in un ambiente accuratamente preparato per risultare privo di alcuno stimolo (pareti bianche, aria e temperatura ambiente adeguate, silenzio) si può, con relativa accuratezza, misurare lo stato vegetativo del paziente stesso. Lo stress si può quantificare quindi strumentalmente, come la variazione di tre fattori:
Si è rilevato che, in caso di soggetto stressato, si ha un aumento dell'impedenza cutanea, nonché un aumento stabile a riposo della pressione arteriosa di 10mmHg, sia in clinostatismo che in ortostatismo. Ma gli indici che si sono rivelati più indicativi sono lo studio in frequenza della variazione della lunghezza dei battiti cardiaci, analisi effettuata a partire da un tacogramma, grafico ricavato da un normale ECG ponendo in ascissa la sequenza di battiti cardiaci e in ordinata la loro lunghezza (normalmente calcolata da picco R a picco R). La distribuzione di potenza sulle diverse frequenze cambia in modo peculiare a seconda del livello di stress: in particolare un'attivazione del sistema simpatico diminuisce la potenza distribuita alle frequenza più alte.

Eucrasia

Quando il livello di stress è rilevante ma non provoca condizioni patologiche si definisce eustress o eucrasia, una situazione ai limiti superiori della norma, ma che viene rilevata dal soggetto come pura quotidianità. Per esempio secondo uno studio del 2005 tale condizione è stata rilevata in di due popolazioni statistiche specifiche: marine americani e gli operatori di un team di Formula uno.[5]
In un'altra ricerca[6] sono state studiate due gruppi di studenti universitari. È stato così rilevato che
  • le persone che all'inizio dell'anno avevano livelli di stress ai livelli superiori della norma, hanno mantenuto più o meno intatto tale stato (eucrasia) e al momento degli esami di fine stagione hanno ottenuto votazioni alte.
  • le persone più tranquille a inizio anno, hanno aumentato i livelli di stress all'approssimarsi della data d'esame, raggiunto il quale hanno prodotto votazioni inferiori.

Note

  1. ^ Headquarters, Department of the Army (1994). Leader’s Manual for Combat Stress Control, FM 22-51, Washington DC. Cap "The Battlefields of War" p. 102
  2. ^ Selye H., (1956) The Stress of life. McGraw-Hill (Paperback), New York.
  3. ^ Medicina funzionale regolatoria • Farmacia di Asso, in Farmacia di AssoURL consultato l'08 gennaio 2017.
  4. ^ Selye H., (1971) Hormones and Resistance. Springer-Verlag, Berlin.
  5. ^ Lucini D, Di Fede G, Parati G, Pagani M. Impact of chronic psychosocial stress on autonomic cardiovascular regulation in otherwise healthy subjects. 2005 Nov in Hypertension;46(5):1201-6.
  6. ^ Lucini D, Riva S, Pizzinelli P, Pagani M. Stress management at the worksite: reversal of symptoms profile and cardiovascular dysregulation. 2007 Feb in Hypertension;49(2):291-7.

Bibliografia

  • Selye, Hans, The Stress of life; McGraw-Hill (Paperback)
  • Pancheri, Paolo, Stress, emozioni, malattia; Mondadori 1983
  • Grossarth-Maticek, Ronald, Systemische Epidemiologie und präventive Verhaltensmedizin chronischer ErkrankungenISBN 3-11-016518-X; de Gruyter, Walter, GmbH & Co., Berlin 1999
  • Grossarth-Maticek, Ronald, AutonomietrainingISBN 3-11-016881-2; de Gruyter, Walter, GmbH & Co., Berlin 2000
  • Hüther, Gerald, Biologie der AngstISBN 3-525-01439-2; Vandenhoeck & Ruprecht (GmbH &, Göttingen 1997)
  • Santo Di Nuovo, Luciano Rispoli, Emilia Genta, Misurare lo stress. Il Test M.S.P. e altri strumenti per una valutazione integrata; Franco Angeli 2000

Voci correlate

Psicosomatica clinica

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