giovedì 5 gennaio 2017

Rogue One: la Guida Visuale 2. Gli ufficiali dell'Impero Galattico





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Darth Vader

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Sotto il Santuario di Darth Vader nel sistema di Mustafar

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Il Governatore Wilhuff Tarkin durante la Guerra dei Cloni  serve la Repubblica Galattica con il grado di capitani, sottoposto al generale Jedi Even Piell con il quale condivide metà delle coordinate della rotta iperspaziale del passaggio Nexus (un corridoio dell'iperspazio che conduce sia nello spazio della Repubblica che in quello Separatista) che avrebbe cambiato le sorti della guerra. Con la morte di Piell, Tarkin rivela la metà delle informazioni solo al Cancelliere Palpatine, mentre Ahsoka Tano, Padawan di Anakin Skywalker, a cui il morente Piell ha rivelato il messaggio, le rivela solo al Consiglio dei Jedi (su espressa richiesta del morente Maestro Jedi). Durante la battaglia sul pianeta Lola Sayu, sede della prigione nota come la Cittadella, dove Piell era stato imprigionato e poi soccorso da Obi-Wan KenobiAnakin Skywalker e appunto Ahsoka, Tarkin rischia di venire ucciso dal malvagio direttore della Cittadella, Osi Sobeck, ma è salvato proprio dalla Tano. Verso la fine delle Guerre dei Cloni, quando Ahsoka viene ingiustamente accusata di un attentato al Tempio Jedi (organizzato e ordito invece da Barriss Offee), Tarkin partecipa al processo, in veste di pubblica accusa, cercando in tutti i modi di provare alla giuria la colpevolezza della Togruta, nonostante il tentativo della senatrice Padmé Amidala di salvarla, in veste di pubblica difesa. A seguito della confessione di Barriss (sconfitta da Anakin in duello e da lui portata nell'aula del tribunale) Ahsoka viene infine prosciolta dall'accusa.


Quando l'Impero Galattico è fondato nel 19 BBY sotto l'Imperatore Palpatine, l'ambizioso Tarkin diviene un Moff. Non molto dopo (un anno), viene promosso a Gran Moff, primo ad ottenere tale titolo, e viene nominato governatore dell'Orlo Esterno.
Tarkin è spietato verso i contadini del pianeta Lothal: quando essi si rifiutano di consegnare le proprie fattorie all'Impero, il Gran Moff caccia questa gente dalle loro terre e la relega in una cittadina abbandonata, spesso rifugio di contrabbandieri come Cikatro Vizago, che prende appunto il nome di "Tarkintown". Quando poi un gruppo di ribelli (guidato dal Jedi Kanan Jarrus) comincia a prendere troppa importanza su Lothal, Tarkin viene inviato sul suddetto pianeta per contrastare tale minaccia (5 BBY); appurata l'inefficienza delle operazioni contro gli insorti, ordina freddamente al Grande Inquisitore di decapitare i comandanti Myles Grint e Cumberlayne Aresko, ritenuti responsabili della mancata cattura dei ribelli. Grazie al suo aiuto, il Grande Inquisitore e lo spietato agente Kallus riescono a catturare il leader del gruppo, Kanan. A seguito però di una missione di salvataggio nell'orbita di Mustafar, Jarrus viene liberato mentre il malvagio Grande Inquisitore perde la vita nell'esplosione dello Star Destroyer Sovereign. L'Imperatore decide dunque di mandare il suo potente apprendista Dart Fener per distruggere la cellula ribelle su Lothal.
Quando è commissionato il progetto della Morte Nera, Tarkin ne diviene il comandante. Una volta operativa, per dimostrarne la potenza di fuoco, ordina spietatamente la distruzione del pacifico pianeta di Alderaan (pianeta natale della principessa Leila Organa), riuscendo inoltre a far confessare alla principessa Leila che, mentendo, dice che la localizzazione della base dell'Alleanza Ribelle si trovava sul pacifico Dantooine. Tarkin, durante la battaglia di Yavin, organizza insieme al suo sottoposto Conan Motti di tradire lo stesso Imperatore per prenderne il posto. Muore nell'esplosione della Morte Nera, attaccata dai caccia dell'Alleanza Ribelle nella battaglia di Yavin, in particolare grazie a Luke Skywalker che riesce a colpire il suo unico punto debole e a distruggerla (0 BBY).

Personalità e tratti caratteristici

Tarkin, pur conservando una certa autorità e serietà, è un uomo freddo, spregevole, ambizioso, spietato, temuto, crudele e privo di scrupoli. Durante le Guerre dei Cloni, in particolare, è molto arrogante e sicuro dell'efficienza delle sue operazioni e crede ciecamente nell'operato del Cancelliere Palpatine, mentre sembra ritenere i Jedi non idonei alla guerra (e su questo punto trova l'appoggio di Anakin Skywalker). Nonostante Ahsoka gli abbia salvato la vita su Lola Sayu, non ha alcuna esitazione nell'accusarla per l'attentato al Tempio Jedi e addirittura prende parte al processo come pubblica accusa. Quando nasce l'Impero Galattico, Tarkin diviene ancora più spietato, non esitando ad usare la forza per ottenere ciò che vuole o per dimostrare la sua autorità, come quando ordina l'uccisione dei comandanti Grint e Aresko solo per non essere riusciti a catturare i Ribelli su Lothal. È inoltre contrario a qualsiasi discorso sui Jedi, da lui ritenuti traditori della Repubblica, e in più di un'occasione cerca di convincere chi gli sta intorno che ormai essi sono estinti. Diviene molto influente e sviluppa la cosiddetta Dottrina Tarkin, che stabilisce la morte di chiunque sia a sfavore dell'impero, per evitare una ribellione. Di certo non esita a torturare la principessa Leila per ottenere informazioni ed è altrettanto disumano nell'ordinare la distruzione di Alderaan, spezzando miliardi di vite umane, nonostante fosse riuscito a far confessare la principessa (seppur mentendo).

Star Wars Legends

Wilhuff proviene dal pianeta Eriadu e diviene il primo Moff; sposato, ha un figlio che diviene poi anch'egli un ammiraglio dell'Impero, Garoche Tarkin (che sarà poi ucciso da Fener).
Nato nel 64 BBY in una famiglia influente, Tarkin vive una vita lussuosa nell'anello esterno del pianeta. Successivamente diviene governatore del pianeta. Tarkin si fa numerose amicizie potenti, come Raith Sienar e il futuro Imperatore Palpatine. Prende parte alla conferenza di Eriadu dove partecipano i delegati della Federazione dei Mercanti.
Durante la sua carriera nell'impero, Tarkin incontra una giovane donna, Natasi Daala, che dimostra capacità strategiche non comuni. Nonostante il fatto che sia una donna, Tarkin la prende sotto la sua ala protettrice e i due diventano amanti. La donna diviene ammiraglio, unica donna a raggiungere tale grado.
In seguito, una specie aliena usa il nome di Tarkin, a causa delle sue azioni crudeli, come sinonimo per "Demone", o "Macellaio".

Note

  1. ^ Il personaggio in questo film fa un breve cameo
  2. ^ In questo film, Henry è servito come controfigura per il personaggio, il quale è stato ricreato in CGI con le fattezze di Peter Cushing

Rogue One: la Guida Visuale 1. Eroi dell'Alleanza Ribelle








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L'Ammiraglio Raddus, della stessa razza dell'Ammiraglio Akbar (Mon Calamari) è stato progettato, secondo quanto si apprende dalla produzione, avendo come riferimento nientemeno che Winston Churchill.

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Personaggi


Eventi

Guerre dei Cloni (Solo menzionato)
Purga Jedi (Solo menzionato)
Età dell'Impero
Missione sull'Anello di Kafrene
Campagna dei partigiani di Saw Guerrera (Prima comparsa)
Insurrezione di Jedha (Prima comparsa)
Liberazione di Erso
Operazione Fracture (Prima comparsa)
Battlia su Jedha (Prima comparsa)
Distruzione di Jedha City (Prima comparsa)
Missione su Eadu (Prima comparsa)
Guerra Civile Galattica
Battaglia di Scarif
Missione segreta su Tatooine

Rogue One. La Guida Visuale. Introduzione.



Diretto da Gareth Edwards(Godzilla,Monsters) Rogue One: A Star Wats Story è stato proiettato nei cinema di tutto il mondo a partire da venerdì 16 Dicembre.
Un film di guerra, per adulti, con sorprendenti camei riguardanti i più importanti personaggi della saga, o di veicoli o di importanti elementi della storia che si sovrappongono con i sei film di George Lucas prodotti dal 1977 al 2005.

Trama

Lo scienziato Galen Erso, dopo aver lavorato per anni per l'Impero Galattico, si è ritirato sul pianeta Lah'mu, dove vive insieme alla moglie Lyra e alla figlia Jyn Erso. Erso viene raggiunto dal Direttore Imperiale Krennic, che uccide Lyra e costringe lo scienziato a completare la progettazione della Morte Nera, una stazione spaziale capace di distruggere interi pianeti. Jyn riesce a fuggire e viene salvata dal ribelle Saw Gerrera. Quindici anni dopo, Erso convince Bodhi Rook, un pilota imperiale, a portare all'Alleanza Ribelle un messaggio per informarli dell'esistenza della Morte Nera, ma questi viene catturato dalla fazione estremista di Gerrera. Jyn, ormai adulta, viene fatta evadere da una prigione imperiale dai ribelli, che vogliono usarla per rintracciare Galen e ucciderlo, impedendo così che l'arma venga completata.
Jyn, insieme all'ufficiale ribelle Cassian Andor e al droide K-2SO, si reca sul pianeta Jedha per incontrare Gerrera, che le mostra il messaggio inviato da Galen; nel messaggio lo scienziato rivela di aver deliberatamente inserito una vulnerabilità nel reattore centrale della Morte Nera che, se colpito, provocherebbe la distruzione dell'intera stazione. Nel frattempo il Governatore Tarkin incontra Krennic a bordo della Morte Nera ed esprime i suoi dubbi sull'effettiva potenzialità dell'arma. Krennic dimostra il potere della Morte Nera distruggendo Jedha City; Jyn e il suo gruppo, a cui si sono aggiunti il monaco cieco Chirrut Îmwe e il guerriero Baze Malbus, sono costretti a fuggire, ma Saw rimane ucciso. Tarkin decide di prendere lui stesso il controllo della stazione, usando come scusa le falle nella sicurezza avvenute sotto il comando di Krennic.
Rook conduce Jyn sul pianeta Eadu, dove si trova un centro di ricerca imperiale in cui lavora Galen. Contemporaneamente Krennic si incontra con Galen, che rivela di aver tradito l'Impero. I ribelli attaccano il centro di ricerca, provocando la morte di Galen. Krennic ordina di analizzare tutte le informazioni raccolte da Galen negli anni per scoprire cosa egli abbia inviato all'Alleanza Ribelle e riabilitare in tal modo il proprio nome. Jyn propone all'Alleanza Ribelle di sottrarre i piani di progettazione della Morte Nera ai database imperiali su Scarif, ma il comando ribelle, in assenza di vere prove per verificare il racconto di Jyn, respinge il piano. Jyn raduna un gruppo di volontari per recarsi segretamente su Scarif; utilizzando il nome in codice "Rogue Uno", il gruppo riesce a eludere i controlli e a fuggire a bordo di un'astronave rubata. Arrivati su Scarif, Jyn, Cassian e K-2SO si infiltrano nel complesso e rubano i piani, mentre gli altri ribelli effettuano delle azioni d'attacco per distrarre le truppe imperiali. Saputo del piano di Jyn, l'Alleanza Ribelle decide di correre in suo aiuto e fornirle supporto. K-2SO, Chirrut, Baze e Rook si sacrificano per permettere a Jyn e Cassian di recuperare i piani. Krennic raggiunge Jyn, ma viene colpito da Cassian.
Venuto a conoscenza dell'attacco ribelle, Tarkin decide di utilizzare la Morte Nera per distruggere il complesso su Scarif ed eliminare in tal modo qualsiasi minaccia. Jyn riesce a inviare i piani della Morte Nera alla nave di comando dell'Alleanza Ribelle, ma rimane uccisa insieme ai suoi compagni quando la Morte Nera distrugge la base. La nave ribelle viene assaltata dai soldati imperiali guidati da Darth Vader. Un gruppo di ribelli riesce a fuggire a bordo di una corvetta corelliana, portando con loro i piani rubati. I piani vengono affidati a Leia Organa, principessa di Alderaan, convinta che tali informazioni daranno nuova speranza all'Alleanza Ribelle.  

I classici villain

Per quel poco che veniva anticipato nella campagna di marketing di Rogue One, il film ha due scene chiave che caratterizzano l’iconico cattivo Darth Vader, dandogli l’opportunità di fare ciò che gli riesce meglio: essere un cattivo davvero tosto. Il trailer ha dimostrato che i classici stormtrooper della trilogia originale sono ritornati (in contrasto con le versioni più sottili viste ne Il Rivegio della Forza), ma un personaggio è saltato subito all’occhio: Grand Moff Tarkin. Si, pur essendo morto circa 20 anni fa, il grande Peter Cushing riprende il suo ruolo di Governatore Tarkin grazie alla magia degli effetti speciali. Anche se ancora non si sa chi presterà la voce al personaggio, il lavoro fatto dalla produzione è davvero stellare.

I classici eroi

Tra le fila dell’alleanza ribelle si vedono due personaggi chiave: la senatrice Mon Mothma ( Genevieve O’Reilly) e il senatore Bail Organa (Jimmy Smits). Entrambi sono veterani della trilogia di George Lucas, con Smits nella parte del leader ribelle/padre adottivo della principessa Leila nell’episodio II e III, e O’Reilly nella parte di una versione giovane del personaggio precedentemente interpretato da Caroline Blakiston nel film Il Ritorno dello Jedi.

I cameo villain

Sulla luna di Jedha dove Jyn Cassian vanno a cercare Saw Gerrera, ci sono camei di diversi famosi cattivi della saga. Dall’ Epidosio IV vi è Ponda Baba e il Dr. Cornelius Evazan, poi abbiamo una sonda droide dal film L’Impero colpisce ancora e guardie imperiali rosse viste per la prima volta nel film Il Ritorno dello Jedi. Le guardie rosse sono visibili anche durante la prima scena di Darth Vader.

I cameo dei buoni

Un cameo a sorpresa che dovremmo aspettarci è una rapida apparizione dei nostri droidi preferiti R2-D2 C-3P0.Forse stanno andando a Scarif? Il generale Jan Dodonna, il capo militare dalla barba bianca su Yavin 4 (originariamente interpretato da Alex McCrindle nell’Episodio IV) questa volta è interpretato da Ian McElhinney, meglio conosciuto come Barristan Selmy nella serite tv Il Trono di Spade targata HBO. Un’altra sorpresa è stata l’uso di un filmato di Star Wars IV per integrare il pilota del caccia Y-Wing Jon Dutch Vander (alias Red Leader), e il pilota del caccia -Wing Garven Dave Dreis (alias Gold Leader) nel culmine della battaglia in Rogue One. Questi naturalmente fanno parte di quel fortunato gruppo di piloti che sfruttano la velocità della luce per sfuggire dalle grinfie del caccia stellare di Darth Vader. Infine, attraverso sempre i miracoli della tecnologia che hanno risorto Peter Cushing, si vedrà un altro personaggio appartenente al film del 1977, ma ancora bisogna scoprire di chi si tratta.

Classiche ambientazioni

Non è un segreto che la Morte Nera (e i piani per distruggerla) svolga un ruolo importante nella trama di Rogue Onee anche voi avreste potuto dire dal trailer che la base ribelle Azteca su Yavin 4 suscita un bel po’ di curiosità. Ciò di cui non vi rendete conto, neanche dopo avere visto il film, è che un flashback mostra una giovanissima Jyn Erso in una camera con il padre Galen (Mads Mikkelsen) e Krennic (Ben Mendelsohn) e questa si svolge nella capitale di Coruscant che si scorge brevemente dalle finestre.

Classiche astronavi

Il film è letteralmente pieno di classiche astronavi imperiali, inclusi i Caccia Stellari, i Caccia Tie, gli AT-AT camminatori così come i sottovalutati AT-ST camminatori. Sul fronte ribelle ci sono i classici X-Wings (in versioni leggermente ridisegnate rispetto a quelli visti in Il Risveglio della Forza), gli Y-Wings, il famoso Tantive IV ribelle del film Star Wars IV e molti altri componenti della flotta ribelle visti nel corso della trilogia originale.

Progetti inutilizzati di Ralph McQuarrie

Come per Il risveglio della forza e per la serie televisiva animata A Star Wars Rebel, LucasFilm è ansiosa di utilizzare ogni progetto di Ralph McQuarrie fino ad allora inutilizzato riguardo la trilogia originale. Già nel film L’Impero Colpisce Ancora il creatore Geroge Lucas ha avuto l’idea di un Darth Vader che vive in una fortezza su un pianeta di lava e McQuarrie lo ha illustrato in dettaglio. La fortezza divenne una sala del trono per l’Imperatore nel film Il Ritorno dello Jedi, ma non è stato utilizzato come tanti altri progetti di McQuarrie. Almeno fin’ora! Infatti la fortezza di Vader in Rogue One (sul pianeta Mustafar) si trova arroccata su una montagna di lava. Inoltre, se si guarda con attenzione, si può scorgere uno dei disegni originali di McQuerrie di Chewbacca in mezzo alle creature della terra di Saw Gerrera.

Personaggi Invisibili

Ci sono diversi personaggi chiave nella saga di Star Wars non realmente visti in Rogue One. Ob-Wan Kenobi è menzionato da Mon Mothma come alleato Jedi di Bail Organa, riferendosi alla Guerra dei Cloni. L’Imperatore viene citato più volte da Tarkin Krennic, ma non si vede mai. Finalmente Anakin Skywalker, che aveva subito diverse amputazioni, si vede galleggiare in uno strano liquido guaritore anche se il suo volto non si vede e quindi non si può parlare di un vero e proprio cameo di Hayden Christensen…almeno fino ad ora.

Il tocco di George Lucas

Ci sono due idee chiave di George Lucas che vengono inserite per la prima volta in un film di Star Wars. La prima, più importante, riguarda i cristalli di Kyber che vengono estratti dalle miniere di tutti i pianeti della galassia da parte dell’impero. I cristalli di Kyber sono la componente principale utilizzata da Sith e Jedi nella creazione delle spade laser. L’impero sta utilizzando il potere dei cristalli per aumentare il potere distruttivo del laser della Morte Nera, e ciò spiega perché i due laser sono così simili tra loro. Un altro concetto importante era quello del “Whills”.“L’antico ordine degli Whills” era un ordine superiore degli sciamani che hanno avuto un profondo legame con la Forza. InRogue One il personaggio di Donie Yen, Chirrut Imwe, è un aderente non Jedi della Forza, che insieme a Baze Malbus (Wen Jiang) afferma di essere un ex membro di “I Guardiani del Whills”, e si spera che i film futuri potranno chiarire meglio. Egli afferma che “Le stelle più forti hano un cuore di Kyber”

mercoledì 4 gennaio 2017

Mappa galattica di Rogue One



A sinistra, in alto, nell'anello intermedio, il pianeta Jedha. A destra, in basso, lungo la linea rossa, il pianeta Scarif, in cui è ambientata la seconda parte del film "Rogue One: a Star Wars Story".
Ecco un elenco completo dei pianeti e dei luoghi di Rogue One dal nucleo verso l'orlo esterno (in grassetto sono segnati i più importanti):

Mondi del Nucleo (Compare in flashback)
Alderaan (Solo menzionato)
Coruscant (Compare in flashback)

Regione d'Espansione
Anello di Kafrene (Prima comparsa)

Orlo Intermedio

Sistema Jedha (Prima comparsa)
Jedha (Prima comparsa)
Catacombe di Cadera (Prima comparsa)
Jedha City (Prima comparsa)
Tempio dei Whills (Prima comparsa)
Jedha's kyber mines (Prima menzione)

Sistema Wobani
Wobani (Prima comparsa)
Campo di lavoro di Wobani (Prima comparsa)

Territori dell'Orlo Esterno

Settore Atravis
Sistema Mustafar
Mustafar
Santuario di Vader (Prima comparsa)

Eadu (Prima comparsa)
Gordian Reach

Yavin system
Yavin
Yavin 4
Grande Tempio di Massassi, quartier generale dell'Alleanza ribelle

Lah'mu
Fattoria degli Erso (Prima comparsa)

Scarif
Complesso di sicurezza imperiale
La Cittadella
Piazzola Otto (Prima menzione)
Piazzola Cinque (Prima menzione)
Piazzola Quattordici (Prima menzione)
Piazzola Nove (Prima menzione)
Piazzola Dieci (Prima menzione)
Piazzola Dodici (Prima menzione)
Piazzola Due (Prima menzione)

Mappa galattica di Star Wars

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Galassia, Guerre Stellari, Episodio VII
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Modelli psicanalitici junghiani

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Aion di C. G. Jung

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La progressione tematica in Aion: L’archetipo di Cristo: simbolo speculare per il Sé
di Diego Pignatelli Spinazzola presso il sito:
 http://www.psicoanalisibookshop.it/schedaarticolo_stampa.asp?ID=867

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La progressione tematica in Aion: L’archetipo di Cristo
Simbolo speculare per il Sé

Dallo gnosticismo, al cabalismo, all'alchimia, all'esegesi pre-cristiana e talmudica, le immagini di Jung precorrono l'emblematico caleidoscopio della psiche oggettiva, attraverso una progressione di mitemi collegati ancestralmente al retroterra mitologico e simbolico che costellava il mundus archetypus dell'antico medio oriente e del medioevo antico fino ad accendere quella divina scintilla dell'anima mundi che risollevò transitoriamente il lumen naturae della ricerca. Portatore di questo domicilium Jovis o costellazione planetaria, C.G. Jung si erse a spiritus rector della complessità archetipica che intanto fondava il "mundus" delle origini sull'archetipo di Cristo, vero perno centrale e vero cosmogramma mundi dell'istanza archetipica del Sè. Jung non mise tanto l'accento sul pittogramma o mandala Tetramorfo di Cristo quanto sul dominum che questi investiva nella posizione di Re troneggiante alias Sol invictus. La planetaria costellazione che andava dalla Palestina all'Egitto copto e la Siria precostituiva quell'antico domicilium che ebbe poi aurea incidenza nello gnosticismo. L'antico culto siriaco svoltosi in onore alla Dea Madre Derceto Atargatis preconfigurò al suo interno l'archetipo prototipico di Cristo: l'Ichthys. Da queste varianti sorsero poi simboli che si allinearono alla descrizione talmudica, cioè il Leviatano offerto in sacrificio come pasto eletto, sanctior cibus per i pisciculi, così venivano chiamati i primi cristiani. Da questi proto-simboli si sviluppa nella letteratura junghiana il concetto di archetipo del Sè. A dire il vero Jung corroborò questo concetto con una letteratura alchemica che già da Alberto Magno e Pietro Bono aveva "cristificato" il simbolo del Sè nel lapis philosophorum, cardine angolare del concetto alchemico equiparato a Cristo.

Snodando l'immaginale elaborazione che si tematizza in Aion (1951), Jung prende successivamente a prestito da Dorneus termini quali "Caelum" e "Centrum" per indicare quell'indicibile istanza pre-modellatasi sulla fugura archetipica del redentore. Pietra o lapis è un sinonimo alchemico per dire Cristo, immagine speculare del Sè. Il tipo di speculazione infatti che va di pari passo con una progressione simbolica, recupera in Aion (1951), immagini come fossero opere di scavo nell'arabesco paleolitico che Jung ci propone, in quell'Aquarium sapientiae dove i due emisferi, lato nord e lato sud sono governati dai pesci, Cristo e l'Anticristo, a formare un doppio o una croce. Il conflitto morale e la lacerazione degli opposti psichici veniva rappresentato da quella crocifissione dell'ego che anteponeva Cristo all'Anticristo. Questa bipolarità (2 X 2) del extra mundum del Sè e dell'intra mundum evidenziato da Edinger (L'archetipo Cristo. Commentario junghiano sulla vita di Cristo, Zephyro 2000), è un processo che raffigura quella sintesi in un unico archetipo (Cristo) tra l'io ed il Sè, tra il Cristo terreno, Adam secundus e la sua controparte transpersonale, il filius macrocosmi o Redemptor degli alchimisti.

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La croce si snoda nella bipolarità stessa tra l'interno e l'esterno, tra l'intimo conflitto tra il Cristo corporeo ed il Cristo transpersonale (corpo/spirito) tra quest'interiore liaison che pone la coscienza difronte alla croce ed alla drammatica antinomia morale degli opposti. La croce come elemento primordiale coagulante dell'esperienza psichica si situa essa stessa quale funzione trascendente al centro di una presupposta bipolarità del Sè. I Dioscuri, Castore e Polluce, il mortale e l'immortale si muovono al centro di un unità complessuale che si divide tra extra mundum e intra mundum. Ci riferiremo a questi come estroversivo ed introversivo nella classica definizione che Jung ne dà nei Tipi psicologici (1921). Se uno è epimeteico l'altro è prometeico, al che il Sé transpersonale restituisce all'ortodossia il suo docetismo, all'agnosticismo il suo gnosticismo, all'essoterismo il suo esoterismo. La croce ci rivela ancora che il mare nostrum dove nuotano i due pesci, è il mare immensum di cui essi sono portatori, perchè nel corpo di quest'indicibile immensità nuotano Castore e Polluce, Cristo e Anticristo come pesci delle origini, modelli prototipici gallegianti sull'oceano dell'origine primordiale definito come contenuto inconscio. Da quest'immagine presa in prestito dal De lapide philosophico di Lambsprinck (1625) è facile notare di come il mare sia il corpo o l'inconscio, mentre i due pesci simboleggiano lo spirito e l'anima.
Nel dramma dell'umanità questi due elementi sebbene secolarizzati hanno sempre rappresentato gli opposti che si lacerano ma che poi si levano dall'antitesi morale della croce per congiungersi nella coniunctio della loro reciprocità nel corpus glorificatum di Cristo, il Rex Gloriae. Il conflitto morale è motivo portante della gran parte delle Opere di Jung. La dicotomia come la lacerazione tra gli opposti ed il problema etico sono la controprova che Jung stava tentando un approccio al problema religioso elevando in reciproca combinazione i due aspetti del Sè ed il mercurius duplex che da questa bipolarità voleva rappresentare proprio quei contenuti e quei processi inconsci riflettendone l'intimo e lacerante conflitto. Ma rinvenendo un tentativo di scavo, le ipotesi junghiane e le corroborazioni metateoriche si aprivano al quanto un varco nel mundus archetypus della psiche oggettiva, calandosi nel corpo sublunare del mito gnostico ed alchemico e con questo penetrando quel mondo immaginale di cui essi sono ancora e tuttora forze edificanti, perchè provenienti da un retroterra-altro che di quell'intra mundum dell'immaginazione attiva parafrasando ancora Edinger (2000), sono le primigenie acque mercuriali.

Diego Pignatelli Spinazzola

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Aion Mitraico

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Jung e la Gnosi

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Riferimenti:

F.E. Edinger, L'archetipo Cristo. Commentario junghiano sulla vita di Cristo, Zephyro Edizioni, Milano 2000.

C.G. Jung, Psicologia e alchimia (1944), in Opere Vol. XII, Bollati Boringhieri, Torino 2006.

C.G. Jung, Aion: Ricerche sul simbolismo del Sé (1951), in Opere Vol. IX, Bollati Boringhieri, Torino 2005.

C.G. Jung, Opere Vol. 14 (1955/56) / Mysterium coniunctionis, Curato da M.A. Massimello, Bollati Boringhieri, Collana Gli archi 19, Torino 2008.

C.G. Jung, Tipi psicologici (1921), Newton Compton Editori, Roma 2009.