martedì 5 maggio 2015

Il Sacro Cuore di Montmarte a Parigi



Le sacre coeur (paris - france).jpg

La basilica del Sacro Cuore (in francese basilique du Sacré-Cœur, pronuncia /sakʁe kœʁ/) è una basilica cattolica, dedicata al Sacro Cuore, che si trova a ParigiPapa Benedetto XV l'ha elevata al rango di Basilica minore nel 1898. La Basilica insieme al Vittoriano di Roma è il monumento più bianco d'Europa. La sua pietra calcarea, infatti, ha la caratteristica di non trattenere polvere e smog, così dopo ogni pioggia il "Sacré-Cœur" risulta ancora più splendente.

Ubicazione

La basilica si trova sopra Montmartre (Monte dei Martiri o Monte di Marte), all'interno dell'area urbana del XVIII arrondissement di Parigi, a nord del centro della città. Fino al 1873, anno dell'inizio della costruzione del Sacré-Coeur, l'area non era altro che un piccolo villaggio.
La basilica sorge sul luogo dove sarebbe stato martirizzato nel III secolo san Dionigi con la decapitazione. Secondo la leggenda, il santo avrebbe preso poi la testa mozzata e avrebbe fatto alcune miglia portandola fra le mani.

Storia

La decisione di costruire la basilica venne presa all'indomani della sconfitta francese nella guerra franco-prussiana, per donare alla nazione la fiducia e l'ottimismo necessari ad una nuova rinascita.
La costruzione, sollecitata anche dall'arcivescovo di ParigiJoseph Hippolyte Guibert, fu decretata da una votazione dell'Assemblea nazionale il 23 luglio 1873 dopo la sconfitta del 1871 per espiare i crimini dei Comunardi, e anche per rendere omaggio alla memoria dei numerosi cittadini francesi deceduti durante la guerra. L'architetto Paul Abadie progettò la basilica dopo aver vinto una competizione contro altri 77 architetti, ma morì nel 1884, e quindi altri architetti continuarono il lavoro.
La costruzione, iniziata nel 1875, prevedeva uno stile romanico-bizantino ma vide diversi cambiamenti nel progetto. Quando finirono i lavori, nel 1920, si ottenne una struttura senza una caratteristica predominante ma non per questo meno affascinante.
La prima pietra di marmo fu posata il 16 giugno 1875, ma la chiesa fu conclusa solo nel 1914 e consacrata nel 1919, dopo la fine della Prima guerra mondiale.
Inaugurata solennemente, in un primo periodo venne snobbata dagli abitanti di Montmartre che continuarono ad andare a messa alla chiesa di Saint Pierre, una delle più antiche di Parigi.

Descrizione

L'edificio[modifica | modifica wikitesto]


L'esterno

L'interno
Dopo la Tour Eiffel, il grattacielo di Montparnasse e Les Invalides, la basilica del Sacro Cuore è il luogo più alto della città.
Lo stile architettonico del Sacre Coeur è fortemente ispirato a quello della Cattedrale di Périgueux (Dordogna), progettata sempre dall'architetto Abadie e noto per le diverse cupole presenti.
Caratterizza la struttura il materiale esterno, ovvero la pietra di Château-Landon (Seine-et-Marne), un travertino resistente al gelo e capace di divenire ancora più bianco e lucido con l'età e al contatto della pioggia.
All’ingresso, davanti al portico a tre archi, ci sono le statue dei santi Giovanna d'Arco e Luigi dei Francesi.
Nel campanile, posto dietro l'abside, vi è la Savoiarda, nome con cui è nota la campana maggiore, con un esplicito riferimento all'annessione della Savoia avvenuta nel 1895; essa pesa 19 tonnellate e, per portarla fino alla sommità di Montmartre, furono necessari 34 cavalli.
Gli interni sono piuttosto spogli, fatta eccezione per il mosaico d'oro dell'abside, uno dei più grandi del mondo, opera di Luc-Oliver Merson e datato 1922. La pianta è a croce greca, con una grande cupola alta 83 metri sull'incrocio dei quattro bracci. Il coro è circondato da un deambulatorio con cappelle radiali che si apre sull'abside con undici arcate sorrette da colonnecon capitelli scolpiti. Lo stile dell'altare in bronzo e marmo si ispira a quello dell'Abbazia di Cluny, in Borgogna. Dal 1885, il Santissimo Sacramento è esposto in un ostensorio sopra l'altare maggiore; l'adorazione continua senza interruzioni da tale data.
All'interno del santuario si trova anche uno splendido organo di Aristide Cavaillé-Coll costruito nel 1898, e modificato da Charles Mutin, uno degli strumenti più grandiosi di Parigi.

Organi a canne

Organo maggiore

L'organo maggiore della basilica, situato sulla cantoria in controfacciata, è stato costruito nel 1898 da Aristide Cavaillé-Coll. Originariamente costruito per il castello del barone Albert de l'Espée, quando il castello fu venduto nel 1903, lo strumento venne riacquistato da Charles Mutin che lo reinstallò nel 1913 nella basilica del Sacro Cuore; da allora è stato più volte restaurato ed ampliato. L'organo ha quattro tastiere di 61 note ciascuna ed una pedaliera di 32 ed è a trasmissione meccanica con leva Barker. Di seguito la sua disposizione fonica:
Prima tastiera - Grand-Orgue

Montre16'
Bourdon16'
Gambe16'
Montre8'
Flûte harmonique8'
Bourdon8'
Viole de gambe8'
Salicional8'
Prestant4'
Viole4'
Nasard2.2/3'
Doublette2'
CornetV
FournitureV
CymbaleIV
Bombarde16'
Trompette8'
Clairon4'
Seconda tastiera - Positif expressif

Quintaton16'
Principal8'
Flûte harmonique8'
Cor de nuit8'
Salicional8'
Flûte4'
Dulciane4'
Octavin2'
CornetV
CarillonIII
Basson16'
Trompette8'
Cromorne8'
Voix humaine8'
Trémolo
Terza tastiera - Récit expressif

Bourdon16'
Diapason8'
Flûte traversière8'
Bourdon8'
Viole de gambe8'
Voix céleste8'
Octave4'
Flûte octaviante4'
Doublette2'
Plein-JeuIII–V
Bombarde16'
Trompette harmonique8'
Basson-Hautbois8'
Clairon harmonique4'
Trémolo
Quarta tastiera - Solo expressif

Bourdon16'
Diapason8'
Flûte harmonique8'
Octave4'
Flûte octaviante4'
Octavin2'
CornetVIII
FournitureII-IV
Tuba magna16'
Clarinette16'
Tuba mirabilis8'
Trompette8'
Cor anglais8'
Cor harmonique4'
Trémolo
Pédale

Flûte32'
Soubasse32'
Flûte16'
Soubasse16'
Violonbasse16'
Quinte10.2/3'
Flûte8'
Bourdon8'
Violoncelle8'
Tierce6.2/5'
Quinte5.1/3'
Septième4.4/7'
Corno dolce4'
Bombarde32'
Bombarde16'
Basson16'
Trompette8'
Clairon4'

Organo corale

Sulla cantoria del transetto di destra, ai due lati della trifora, si trova il secondo organo della basilica, costruito da Charles Mutin nel 1914. Lo strumento, a due tastiere di 56 note ciascuna e pedaliera di 32, ha la seguente disposizione fonica:
Prima tastiera - Grand-Orgue

Bourdon16'
Montre8'
Bourdon8'
Flûte harmonique8'
Salicional8'
Prestant4'
Nazard2.2/3'
Seconda tastiera - Récit expressif

Diapason8'
Cor de nuit8'
Viole de Gambe8'
Voix céleste8'
Flûte octaviante4'
Plein JeuIV
Basson16'
Trompette harmonique8'
Basson-Hautbois8'
Soprano harmonique4'
Pédale

Soubasse16'
Flûte16'
Flûte8'

Galleria fotografica

ecco alcune delle più significative immagini della cattedrale di sacre coeur. Nella prima e nella seconda immagine noterete la presenza di archi a sesto acuto tipici dell' arte gotica. Simboleggiavano l'avvicinamento dell' uomo con la divinità



      Arco napoleonico di Milano



      L'Arco della Pace è un arco trionfale di Milano facente parte della antica Porta Sempione, situato nel centro della vasta area di piazza Sempione.

      Storia


      L'arco nel 2013.
      L'opera venne progettata da Luigi Cagnola. I lavori iniziarono nel 1807, vennero diretti dallo stesso Cagnola e supervisionati da Domenico Moglia[1], Nicola Pirovano[2]Francesco Peverelli[3] e Bai Gio Battista[4][5], sotto la spinta del comune di Milano e di Napoleone[6]. L'opera era oramai a due terzi e diverse statue erano già terminate, come quelle della Storia e della Poesia, eseguite dal neoclassico Luigi Acquisti, quando, con la caduta del Regno Italico, il progetto venne abbandonato.
      Solo nel 1826 venne ripresa la riedificazione dell'edificio sotto l'imperatore asburgico Francesco I d'Austria, che lo dedicò alla pace che aveva riunito le diverse potenze europee nel 1815.
      Dopo la morte di Luigi Cagnola, avvenuta nel 1833, la direzione dei lavori passò nelle mani di Carlo Giuseppe Londonio che lo completò nel 1838[5], in tempo perché alla cerimonia di inaugurazione partecipasse Ferdinando IImperatore d'Austria e re del Lombardo-Veneto.
      L'8 giugno 1859, quattro giorni dopo la vittoria di Magenta, vi fecero il loro ingresso trionfale in Milano Napoleone III e Vittorio Emanuele II, fra le acclamazioni della folla.
      A seguito del passaggio di Milano dalla dominazione asburgica al Piemonte, le sole modifiche che furono apportate al monumento ormai concluso da oltre vent'anni, furono le nuove epigrafi dedicatorie poste sulla sommità degli archi:
      « Entrando coll’armi gloriose / Napoleone III e Vittorio Emanuele II liberatori / Milano esultante cancellò da questi marmi / le impronte servili / e vi scrisse l’indipendenza d’Italia / MDCCCLIX »
      « Alle speranze del Regno Italico / auspice Napoleone I / i Milanesi dedicarono l’anno MDCCCVII / e francati da servitù / felicemente restituirono / MDCCCLIX »

      Descrizione

      Il monumento, in marmo di Crevola, è alto 25 metri e largo 24.

      Opere in bronzo fuse dalla ditta Manfredini di Milano

      Opere in marmo [7]

      statue - bassorilievi - serraglie - ornati - capitelli - colonne
      n.titoloautorelatonote
      **Bassorilievi scene celebrative
      1La Battaglia di LipsiaPompeo Marchesifiancata sinistra
      2Il Congresso di PragaLuigi Acquisti, finito da Francesco Somainiinterno destro arco maggiore
      3Ingresso delle LL. MM. RR. In Milano nel 1815Benedetto CacciatoriCastello
      4La Battaglia di KulmClaudio Montifiancata destra
      Arco della Pace 10.jpg
      5Fondazione regno Lombardo-VenetoPompeo MarchesiCastello
      6Il Passaggio del RenoPompeo MarchesiCastello
      7L'Occupazione di LionePompeo MarchesiCastello
      8L'Occupazione di ParigiLuigi Acquisti
      9La Pace di ParigiGaetano MontiSempione
      10Il Congresso di ViennaGiambattista PerabòSempione
      Arco della Pace 12.jpg
      11L'Istituzione dell’Ordine della Corona FerreaGiambattista PerabòSempione
      Arco-della-Pace-istituzione-della-Corona-Ferrea-di-Giambattista-Perabò.jpg
      12Ingresso in Milano del Generale Conte Neipperg nel 1815Claudio MontiSempionemodello di Gaetano Monti
      13Ingresso a Parigi dei tre sovrani alleatiGrazioso Ruscafinito da Girolamo Rusca
      14Capitolazione di DresdaBenedetto CacciatoriCastello
      15Incontro dei tre sovrani alleatiGaetano Montiinterno sinistro arco maggiore
      16Battaglia d’Arcis sur ArbeFrancesco Somaini
      **Statue allegoriche dei fiumi
      18PoBenedetto CacciatoriCastello
      19TicinoBenedetto CacciatoriCastello
      20TagliamentoPompeo MarchesiSempione
      21AdigePompeo MarchesiSempione
      **Allegorie mitologiche
      18ErcoleGaetano MontiCastello
      19ApolloLuigi Buzzi LeoneCastellomodello di Angelo Pizzi
      20MarteBenedetto CacciatoriCastello
      21MinervaBenedetto CacciatoriCastello
      22VigilanzaAngelo PizziSempione
      23PoesiaLuigi AcquistiSempione
      24StoriaLuigi AcquistiSempione
      25LombardiaGaetano MontiSempione
      **Vittorie alate
      26Vittoria sinistraBenedetto CacciatoriCastellomodello di Camillo Pacetti
      27Vittoria destraBenedetto CacciatoriCastellomodello di Camillo Pacetti
      28Vittoria sinistraPompeo MarchesiSempione
      29Vittoria destraPompeo MarchesiSempione
      **Serraglie
      30AstronomiaGiovanni Battista ComolliCastello
      31Città di MilanoClaudio MontiCastello
      32ImmaginazioneGiovanni Antonio LabusCastello
      32CerereLuigi MarchesiSempione
      33Regno Lombardo-VenetoGiovanni Battista ComolliSempione
      34PomonaAntonio PasqualiSempione
      **12 tipi di rosoni - ornati - corniciDomenico Mogliamodelli in legno
      **capitelli corinziCarlo Cattorimodello in stucco
      **8 colonne di marmo di Crevola da OrnavassoNicola Pirovanoscavo - trasportoFrancesco Peverelli[non chiaro]
      posa in opera terminata 22.12.1831

      Curiosità


      L'ingresso trionfale di Vittorio Emanuele II e Napoleone III in Milano attraverso l'Arco della Pace
      • La posizione dei cavalli che trainano il carro della pace è stata modificata dagli Asburgo. Per farsi beffa dei francesi, i cavalli sono stati ruotati di 180 gradi affinché il fondoschiena fosse orientato verso la Francia[8].

      Note

      1. ^ Moglia eseguì in legno i modelli dei rosoni e degli altri ornamenti e diresse l'esecuzione in marmo degli stessi.
      2. ^ Pirovano diresse la maggior parte delle opere di quadratura e la loro collocazione, diresse in oltre gli scavi e il trasporto delle otto colonne dell'arco.
      3. ^ A seguito della morte del Pirovano, Peverelli subentrò alla direzione dei lavori di quadratura ed alla collocazione delle varie opere.
      4. ^ Battista fu il capo mastro delle opere murarie.
      5. ^ a b Gjlla Giani, p. 37
      6. ^ Gjlla Giani, p. 12
      7. ^ a b Autore sconosciuto
      8. ^ Gjlla Giani, L'Arco della Pace di Milano, Milano, Di Baio Editore, 1988, pag.12

      Bibliografia

      Voci correlate

      Il borgo medievale di Gradara



      Gradara (Gradèra in romagnolo) è un comune italiano di 4.850 abitanti della provincia di Pesaro e Urbino (PU), nel nord delle Marche, cioè nella zona "gallica" della regione (l'altra zona, a sud del fiume Esino, è il Piceno).
      È situato nell'entroterra della riviera marchigiano-romagnola, poco distante dal mare e con un piacevole paesaggio collinare - estrema propaggine dell'Appennino - che le fa da sfondo. È conosciuto soprattutto per la sua storica Rocca malatestiana, che assieme al suo borgo fortificato ed alla sua cinta muraria rappresentano un caratteristico esempio diarchitettura medievale, frutto di un accurato restauro attuato all'inizio del XX secolo.
      Gradara dista 6 km da Gabicce Mare e Cattolica, 15 km da Pesaro e 29 km da Rimini e, 33 Km (40 min.) da Urbino
      Gradara e le contermini Gabicce Mare e Cattolica, formano oggi, de facto, un'unica entità culturale, socio-economica, urbana e finanche turistica, a cavallo tra Marche ed Emilia-Romagna.

      Gradara – Veduta

      Il palazzo imperiale di Costantinopoli