domenica 29 giugno 2014

Luxury lifestyle









Sotto, Ibizia, Hard Rock Hotel.





















Ma torniamo al mare...





































La pittura di Watehouse. La Belle Dame sans merci e altre figure femminili emblematiche.



La Bella Dama Senza Pietà, John William Waterhouse, 1893/94, olio su tela, 112 x 81 cm, Darmstadt (Germania), Hessisches Landesmuseum.

Questo quadro si rifà ad una poesia di John Keats che narra la storia di un cavaliere senza nome che si ritrova a vagare per lande desolate finchè non incontra una splendida dama dai lunghi capelli, il passo leggero e lo sguardo selvaggio.

I due camminano insieme sui prati, poi lui la fa salire sul suo cavallo e lei lo conduce in una grotta dove si mette a cantare in una lingua che il cavaliere non riesce a comprendere sospirando di profondo dolore, e infine i due si addormentano.

Il cavaliere sogna re, principi e guerrieri “pallidi di morte” che gli urlano un terribile avvertimento: tutti loro sono schiavi e preda della Dama, e anche il cavaliere diverrà uno di essi. E’ infatti condannato a vagare per i prati dove ha incontrato la Dama (ormai secchi e gelati), solo, pallido e sofferente, ombra dell’uomo che era.
Questa poesia è piena di erotismo e sensualità ed è questo che Waterhouse enfatizza, a differenza di altri pittori che si sono soffermati sui dettagli più concreti dei versi di Keats. Il qaudro è una delle creazioni più poetiche di Waterhouse, e raggiunge un grado di intensità unica nella sua opera.

Nel quadro sottostante è raffigurata Ofelia, uno dei personaggi più amati e rappresentati da Waterhouse, in un ciclo di dipinti che sono diventati l'emblema della pittura preraffellita.


Ophelia, John William Waterhouse, 1894, olio su tela di canapa, 124,4 x 73,6 cm, collezione privata .

 


Waterhouse le dedica 3 versioni (era stata progettata anche una 4 versione, "Ophelia al cimitero", ma non è mai stata realizzata). Questa è la più famosa, dove Ophelia è ritratta poco prima della morte, seduta su un ramo di un albero sospeso su uno stagno, mentre intreccia fiori tra i capelli. Come "La dama di Shalott" e altri dipinti di Waterhouse, il soggetto è una ragazza morente in prossimità di uno specchio d'acqua. La sua espressione appare solenne mentre scruta l'acqua scura e ci mostra mostra il suo profilo, distante per una donna che ha deciso di porre fine alla sua vita.


Sotto, La dama di Shalott, John William Waterhouse, 1894, olio su tela, 142 x 86 cm, Leeds (GB), City Art Gallery .




Nella seconda versione dedicata al tema, Waterhouse dà vita alla drammatica personalità della dama di Shalott. 

La donna, costretta a vivere isolata dal mondo esterno nella torre sull’isola di Shalott, è vittima di una maledizione e non può guardare direttamente verso Camelot se non attraverso uno specchio, pena la sua morte.

Condannata ad osservare la vita dall’esterno, decide di porre fine alla sua triste esistenza e guardare dalla finestra Lancillotto che sta cavalcando, l’amato che non potrà mai corrisponderla. L’influenza del dipinto di Hunt sulla stessa scena è innegabile, specialmente negli schizzi preliminari: in particolare nell’uso iniziale di uno specchio rettangolare,Waterhouse sembra essere cosciente di volersi allontanare dalla composizione di Hunt per non duplicarlo, ma alla fine conviene che lo specchio rotondo è la soluzione migliore. I colori accesi, la concentrazione di dettagli e la leggibilità dello specchio di Hunt vengono però eliminati, per dar spazio all’oscurità che permette di cogliere l’esistenza fatale della dama.



La pittura di J.W. Waterhouse. Temi sacri e profani: L'Annunciazione, Il Decameron, la dama di Shalott, Tristano e Isotta



L'annunciazione, John William Waterhouse, 1914, olio su tela di canapa, 99 x 135 cm, collezione privata.


Nonostante il tema sia stato trattato innumerevoli volte da molti artisti, Waterhouse riesce ad essere originale ambientando l'episodio dell'annunciazione all'aperto, affacciandolo ad un giardino che separa diagonalmente e mantiene un tradizionale distacco tra la figura di Maria e dell'angelo Gabriele. I colori sono accesi, e il tappeto colorato su cui è inginocchiata la Vergine contribuisce ad esaltare per contrasto il cortile di pietra. Maria riceve l'annuncio con dignità silenziosa, passandosi una mano sul cuore e l'altra sulla sommità della tesa. La figura di Gabriele non è mostrata per intera, in modo da non capire se l'angelo è poggiato a terra o nella tradizionale posizione in volo. Le sue ali screziate di viola sono di un blu sorprendente, e si stanno richiudendo a riposo.

Un racconto dal Decameron, John William Waterhouse, 1916, olio su tela di canapa, 102 x 159 cm, Liverpool, Lady Lever Art Gallery.



Nel Decameron di Boccaccio, a cui si ispira questo quadro ambientato in una Firenze devastata da un'epidemia di peste, 10 ragazzi fuggono in campagna, e ciascuno a turno deve essere "re" o "regina" per un giorno e fare varie attività tra cui raccontare storie, per un totale di 100 novelle che indagano una miriade di temi, tra cui l'amore, la fortuna, l'inganno, il sesso, la religione, la crudeltà e la morte. Qui quasi tutti i membri del gruppo sono seduti ad ascoltare attentamente un racconto.





Mi sto stancando delle ombre” disse la dama di Shalott, John William Waterhouse, 1916, olio su tela, 100,3 x 73,7 cm, Toronto, Art Gallery of Ontario.



Elaine, la dama di Shalott, non riesce a comprendere il senso di una vita che non può essere vissuta. Ha appena visto dallo specchio che riflette la realtà al di fuori del castello, una coppia di giovani sposi felici, travolti da un amore che lei non potrà mai ricevere. A differenza delle due precedenti versioni, dove l’artista evidenzia la tragedia (il suicidio della donna trascinata sulla barca) e il culmine degli eventi (quando decide di guardare Lancillotto condannando la sua vita) in questo dipinto emerge una vena più intima e malinconica; la giovane principessa nella torre lussuosa rivela tutta la sua frustrazione per la sua condizione insopportabile e l’amore che non può essere corrisposto.

Il titolo in rima ("I am half sick of shadows," said The Lady of Shalott) rimanda ai versi di Tennyson da cui è tratto. La donna è annoiata e disperata, e allunga le mani dietro la testa sognando sulla vita che non può avere. La stanza non è più oscura e claustrofobica come nella versione precedente, ma luminosa e con uno specchio chiaro che riflette un ampio balcone con archi e colonne e l’allettante fiume di Camelot lì vicino. Si ha come la sensazione che sia la forza di volontà ad impedire alla donna di voltarsi verso di noi e affacciarsi sul mondo. Volontà che romperà Lancillotto che sta per arrivare da un momento all’altro, fischiando e cantando pieno di vita, tentando la donna a godersi tale spettacolo, abbandonando il suo telaio con l’arazzo per dare uno sguardo alla vita.

Sotto, Tristano e Isotta con la pozione, John William Waterhouse, 1916, olio su tela, 109,2 x 81,3 cm, collezione privata di Fred Sherry e Ross.




Nella “Morte di Artù” di Malory, Tristano, giovane e valoroso guerriero, decide di liberare la Cornovaglia, governata da suo zio Marco, dalle onerose tasse a seguito di un incidente accaduto in Irlanda. Recatosi in Irlanda riesce ad uccidere il gigante Moroldo, fratello del re, ma si ferisce con un colpo di spada avvelenata; curato dalla figlia del re, Isotta, torna in Cornovaglia e suggerisce Isotta come sposa per lo zio. Quando si reca nuovamente in Irlanda deve però combattere un terribile drago, e ancora una volta Isotta si prende cura di lui. Accettata la proposta di matrimonio per sanare le rivalità tra i due regni, Isotta si imbarca con Tristano verso la Bretagna. Durante la navigazione però, Tristano beve un filtro d’amore destinato a far innamorare Isotta e il re, credendo che sia vino, e lo offre anche ad Isotta:i due così finiscono per innamorarsi e frequentarsi nonostante il matrimonio con Marco, che una volta scoperti li uccide con rabbia di gelosia.

Le meraviglie dell'estremo oriente



Potala Palace, Tibet






Il palazzo del Potala (alfabeto tibetano: པོ་ཏ་ལ; traslitterazione Wylie: Po ta la; cinese semplificato: 布达拉宫; cinese tradizionale: 布達拉宮) si trova a Lhasa, capitale del Tibet.




Prende il nome dal Monte Potala, la dimora di Avalokitesvara.Il palazzo del Potala fu la residenza principale del Dalai Lama fino a che il 14º Dalai Lama fuggì a Dharamsala, India, in seguito all'invasione ed alla fallita rivolta del 1959. Attualmente il Palazzo del Potala è stato convertito in museo dal governo cinese.


L'edificio misura 400 metri sul lato est-ovest e 350 metri su quello nord-sud, con pietre inclinate spesse 3 metri (5 metri alla base), con rame fuso attorno alle fondamenta per aiutare a proteggerlo dai terremoti. 



tredici piani dell'edificio (contenente oltre 1000 stanze, 10.000 reliquiari e circa 200.000 statue) si alzano per 117 metri sulla cima del Marpo Ri, la "Collina Rossa", con un'altezza totale di oltre 300 metri dal fondo della valle



Secondo la tradizione le tre principali cime di Lhasa rappresentano i "Tre Protettori del Tibet".Chokpori, immediatamente a sud del Potala, è la "montagna dell'anima" (bla-ri) di Vajrapani, Pongwari è quella di Manjusri e Marpori, la cima su cui si trova il Potala, rappresentaChenresig o Avalokitesvara.


Altri notevoli edifici dell'Oriente.
Tempio di Meenakshi, India



JUNAGADH GUJARAT (INDIA)




Taman Sari Water Castle, Indonesia




This is called "Gate to Heaven"
About 8KM from downtown of Zhangjiajie lies the Tianmen Mountain, also known as Heaven Gate Mountain.





This beautiful site is quite a journey to get to through a 7 mile hike. The Chinese people believe that this is the Closest Earth Landmark To God.




For those unable to trek, they have a cable car that is considered the longest cable ride in the world- A distance of 7455m Also on the top is a 500 year old Temple.

Edifici e monumenti



The Dunmore Pineapple. Scotland.

Colosso dell’Appennino by Giambologna, outside Florence, Italy



I bet lots of little girls in San Miguel, Mexico dream of getting married at this pretty pink church



Ashford Castle, Ireland



Kilchurn Castle, Scotland