Secondo la tradizione ebraica e successivamente cristiana, gli angeli sono organizzati in una gerarchia di differenti ordini, detti nel medioevo cori angelici.
Queste gerarchie consistono in figure intermedie tra Dio e gli uomini, in quanto collegano e descrivono il rapporto esistente fra l'assoluta trascendenzadivina e la sua attività nel mondo.[1]
Lo Pseudo-Dionigi l'Areopagita, nel libro De coelesti hierarchia, indica alcuni passaggi del Nuovo Testamento, nello specifico la Lettera agli Efesini [2] e laLettera ai Colossesi,[3] sulla cui base costruire uno schema di tre gerarchie, sfere o triadi di angeli, ognuna delle quali contiene tre ordini o cori. In decrescente ordine di potenza esse sono:
- Prima gerarchia: Serafini, Cherubini, Troni
- Seconda gerarchia: Dominazioni, Virtù, Potestà
- Terza gerarchia: Principati, Arcangeli, Angeli
A partire da antiche tradizioni misteriche, ogni gerarchia era identificata inoltre con una delle orbite degli astri, dalle quali proveniva un coro, un'armonia recondita conosciuta come «musica delle sfere».[4]
Serafini
I Serafini (nome ebraico Seraphim) appartengono al più alto ordine di Angeli, quello situato nel cielo Empireo, o cristallino, il più prossimo a Dio, da cui ricevono in forma immediata le idee e le direttive con cui far evolvere uncomplesso cosmico.[17]
La Bibbia li raffigura come angeli dotati di sei ali: due per volare, due per coprirsi il volto e due per coprirsi i piedi. Cantano continuamente le lodi di Dio: «Santo, Santo, Santo è il Signore degli eserciti. Tutta la terra è piena della Sua gloria».[18]
È anche detto che cantano la musica delle sfere, regolando il movimento del cielo, così come loro comandato, e che ardendo di amore e zelo per Dio, emanano una luce così potente e brillante che nessuno, se non occhi divini, può guardarli.
Francesco d'Assisi viene anche appellato "Serafico" perché, al momento di ricevere le stigmate, il Signore gli apparve in una visione in cui si mostrava Crocefisso e velato da sei ali come un Serafino; e dalle Sue mani, piedi e costato, partirono i raggi che segnarono il corpo di Francesco rendendolo simile a Lui. Sarebbe così stata esaudita la preghiera di Francesco: "Fa' o Signore che io possa soffrire per te tanto quanto lo può una creatura umana e amarti quanto lo può un cuore umano".
I serafini vengono menzionati alcune volte nella Bibbia solo nel libro di Isaia.[19] Secondo Tommaso d'Aquino, i serafini presiedevano alla carità e i cherubini alla scienza.
Cherubini
I Cherubini (nome ebraico Cherubim) risiedono oltre il trono di Dio, nelle profondità del firmamento, o cielo stellato dello zodiaco; sono perciò i guardiani della luce e delle stelle. Essi rielaborano le intuizioni immediate dei Serafini traducendole in riflessioni e pensieri di saggezza riguardanti l'evoluzione dei sistemi planetari.[17]
La Bibbia li raffigura come esseri con quattro ali e quattro facce, ovvero una umana, una di bue, una di leone ed infine una di aquila.[20] I Cherubini vengono inoltre descritti come angeli dediti alla protezione, posti a guardia dell'Eden e del trono di Dio. Ad essi è attribuita una perfetta conoscenza di Dio, superata soltanto dall'amore di Dio dei serafini.[21]
Sempre secondo la Bibbia, le sculture di due cherubini contrapposti erano rappresentate sul coperchio dell'Arca dell'Alleanza. Essi vengono menzionati di solito al plurale,[22] ma anche al singolare.[23]
Troni
I Troni (in ebraico ophanim, in greco Thronoi) sono esseri angelici dalla forma mutevole e dagli infiniti colori. Il loro luogo spirituale è il settimo cielo, che corrisponde all'orbita di Saturno.[24]Il loro compito è quello di tradurre in opera la sapienza e il pensiero elaborato dai Cherubini.[17]
Vengono descritti dalla Bibbia come ruote intersecate ad altre ruote, delle quali se una si muove avanti e indietro, l'altra si muove da un lato all'altro. Si tratta di ruote dotate di innumerevoli occhi, secondo l'immagine presente nel libro di Ezechiele, dove il profeta Ezechiele descrive la visione dei cieli; il profeta non descrive esplicitamente queste ruote come angeli, ma come oggetti o "creature viventi" che possiedono uno spirito.[25]
L'apostolo Paolo usa il termine troni nella lettera ai Colossesi.[26] Secondo Steiner, si deve ai Troni il fatto che l'universo esista in forma fisica così come lo conosciamo, grazie all'emanazione della loro stessa sostanza di calore, sviluppatasi in densità.[17]
Seconda sfera
«In essa gerarcia son l'altre dee:
prima Dominazioni, e poi Virtudi;
l'ordine terzo di Podestadi èe.»
(Divina Commedia, Paradiso, XXVIII, 121-123)
prima Dominazioni, e poi Virtudi;
l'ordine terzo di Podestadi èe.»
(Divina Commedia, Paradiso, XXVIII, 121-123)
Dominazioni
Le Dominazioni (in ebraico hashmallim, in greco Kyriotetes) esercitano la loro influenza a partire dalla sfera orbitante di Giove.[24] Essi hanno il compito di regolare i compiti degli angeli inferiori. Ricevono i loro ordini dai Serafini, Cherubini o direttamente da Dio, e devono assicurarsi che il cosmo sia sempre in ordine.
Pseudo Dionigi usò il nome di Dominazioni per indicare una categoria di "intelligenze celesti" libere da qualsiasi legame con le dimensioni più basse, e volta interamente verso l'Essere Sovrano.[27] Sono gli angeli ai quali Dio affida la forza del dominare. Si suppone essi compongano l'esercito dell'Apocalisse, e da loro dipendano l'ordine universale e la disciplina ferrea alla quale gli angeli inferiori si rivolgono per mantenerlo.[28]
Il termine dominazioni è usato da Paolo di Tarso nella lettera ai Colossesi.[26]
Virtù
Le Virtù, anche chiamate "Fortezze" (in greco Dynameis) risiedono nella sfera orbitale di Marte.[24] Per Dionigi, «il nome delle sante Virtù significa coraggio saldo e intrepidità in tutte le attività, un coraggio che mai si stanca di accogliere le illuminazioni donate dal Principio divino».[29]
Sono menzionati da Paolo di Tarso nella Lettera agli Efesini (1,21).[30] Spiriti combattenti, che presiedono ai grandi cambiamenti della storia, nella prospettiva esoterica dell'antroposofia di Rudolf Steiner le Virtù definiscono l'archetipo, in termini di qualità specifiche, degli elementi creati, in quanto si deve a loro tutto ciò che nel creato muta e si evolve, come ad esempio la trasformazione del seme in una pianta.[31]
Potestà
Le Potestà (in ebraico Elohim, in greco Exusiai) estendono il loro dominio sul Sole.[24] Descritti dalla Bibbia come esseri angelici dai molti colori, simili a vapori nebbiosi, sono gli elementi portanti della coscienza e i custodi della storia. Sono descritti da Dante come accademicamente guidati e interessati alla sapienza, a discipline quali filosofia, teologia, religione, e ai documenti che appartengono a questi studi.[32] In una prospettiva esoterica, le Potestà si occupano di guidare l'evoluzione della Terra verso una successiva epoca cosmica,[33] pianificando e sorvegliando lo sviluppo e la distribuzione di poteri all'umanità. Nella credenza popolare essi sono gli angeli che accompagnano le decisioni dei padri e li consigliano nella cura della famiglia.
Paolo di Tarso usa il termine potestà nella lettera ai Colossesi [26] e nella lettera agli Efesini.[34] Egli tuttavia usa sia il termine potenza che autorità nella lettera agli Efesini, per riferisi a questo tipo di angeli:[34] le potenze svilupperebbero le ideologie, laddove le autorità scrivono i documenti e le dottrine.
Entrambe sono comunque coinvolte nella formulazione delle ideologie. Mentre però le potenze comprendono tutto, le autorità si focalizzano su particolari linee di conoscenza, specializzandosi nel codificare quelle idee, e nella produzione di documenti concettuali a quelle inerenti.
Terza sfera
«Poscia ne' due penultimi tripudi
Principati e Arcangeli si girano;
l'ultimo è tutto d'Angelici ludi.»
(Divina Commedia, Paradiso, XXVIII, 124-126)
Principati e Arcangeli si girano;
l'ultimo è tutto d'Angelici ludi.»
(Divina Commedia, Paradiso, XXVIII, 124-126)
Alla terza sfera appartengono quegli angeli che assolvono la funzione di messaggeri del Cielo.
Principati
I Principati (in greco Archai) esercitano i loro influssi dall'orbita di Venere.[24] Esseri angelici dalla forma simile a raggi di luce, si trovano oltre il gruppo degli arcangeli. Sono gli spiriti della storia e del tempo, guardiani delle nazioni e delle contee, e di tutto quello che concerne i loro problemi ed eventi, inclusa la politica, i problemi militari, il commercio e lo scambio.
Il compito dei Principati consiste nell'ispirare la nascita di nuove idee o invenzioni in grado di segnare una certa epoca,[36] facendo anche in modo che l'uomo acquisisca sempre più consapevolezza del suo periodo storico, per trovare in questo il suo posto, non lasciandosi trascinare dal progresso della civiltà, bensì appropriandosene, per vivere pienamente il destino in cui si trova collocato.[37]
Arcangeli
Gli Arcangeli, il cui influsso giunge fino a Mercurio,[24] appartengono al secondo ordine della terza sfera; questi angeli tendono ad essere i più grandi consiglieri e amministratori inviati dal Cielo. Un arcangelo ha normalmente un ruolo di grande importanza nei riguardi dell'uomo. Secondo l'angelologia dello Pseudo-Dionigi, tuttavia, gli arcangeli stanno appena sopra l'ordine più basso, quello degli angeli comuni. Nella prospettiva antroposofica, i compiti degli arcangeli consistono nell'ispirare e proteggere grandi gruppi di persone, come nazioni, popolazioni o gruppi etnici; essi perciò sono chiamati anche spiriti del popolo.[36] Ciò li distingue dagli Angeli, che invece si occupano dei singoli individui (angeli custodi) o dei piccoli gruppi.
La parola "arcangelo" è usata solamente due volte nelle Scritture (ma diverse volte nel Septuaginta).[38] Alcuni[senza fonte] insistono sul punto che gli arcangeli non sono divisi in separati ordini, ma nella tradizione cattolica gli arcangeli (Michele, Raffaele, Gabriele, e in alcuni casi Uriel), sono cherubini o serafini, oltre che essere arcangeli. Come è scritto nella Bibbia,[39] Lucifero era un serafino; in seguito alla sua ribellione a Dio, fu affrontato, sconfitto e gettato (per l'eternità) nel pozzo infernale da parte dell'arcangelo Michele.
Angeli
Gli Angeli appartengono all'ordine più basso della gerarchia; sono i più vicini agli uomini e ai singoli individui, sovraintendendo a tutte le loro occupazioni. Risiedono infatti nello spazio cosmico più prossimo alla Terra, quello della Luna.[24]
Rappresentano la coscienza della singola persona, custodendo la memoria della sua vita e, in un'ottica esoterica, delle sue diverse incarnazioni.[40] All'interno della categoria degli angeli ci sono, in ogni caso, differenze di molti tipi. Gli angeli vengono sovente inviati come messaggeri agli uomini. La parola "angelo" proviene dal greco anghelos, cioè "messaggero".
Nel cattolicesimo, tutte le gerarchie angeliche vengono lodate dall'umanità grazie alla corona angelica,[41], una corona simile ad un rosario, con la quale si pregano gli angeli di ogni gerarchia e si chiede loro di intercedere presso Dio per ottenere delle grazie. Essa consente inoltre di ricevere, in particolari giorni, anche alcune indulgenze, se opportunamente benedetta da un sacerdote.
Per gerarchia dei demoni s'intende l'ordine secondo cui sono classificati i demoni della mitologia esoterica.
Esistono varie tipi di classificazione poiché i demoni sono presenti nella mitologia cristiana, ebraica, pagana, musulmana, indiana, turca, cinese e giapponese.
Classificazione occidentale
Spesso le classificazioni si sono fondate a contraltare delle gerarchie degli angeli, soprattutto ad opera di teologi e scrittori cristiani. Basandosi sugli scritti di San Paolo si pensò che la corte angelica, divisa per la prima volta nel IV secolo, fosse costituita da tre gerarchie, ognuna delle quali a sua volta comprendeva un certo numero di categorie; così fu fatto anche per i demoni. Nel V secolo i demoni furono divisi in cinque categorie, quattro aggregate agli altrettanti elementi fondamentali (acqua fuoco aria terra), la quinta residente nell'aldilà. Nell'XI secolo secondo Michele Psello i demoni si dividono in cinque classi alle quali se ne aggiunge una sesta riferita ai demoni ombra, dall'aspetto di fantasmi. Sant'Agostino riuniva tutti i demoni nella sesta categoria dello Psello. Durante il Medioevo e il primo rinascimento, per il rinnovato interesse verso le arti magiche e lo sviluppo di una stregoneria tutta europea, fu necessario tracciare dei sistemi di gerarchie più organizzate, che delineassero l'esatta posizione e caratteristica di ogni immaginabile demone. La lista più famosa è quella fornita dal medico e mago inglese Johann Weyer nel suo "Pseudomonarchia daemonum" (1563), secondo cui i demoni erano 7.409.127, comandati da settantanove principi e specificando l'aspetto e il carattere di ciascun demone. Molte furono le enumerazioni dei demoni in quel periodo ed ogni demonologo forniva la propria basata su sistemi numerologici differenti. Di grande interesse è anche l'elenco contenuto nel grimorio anonimo Lemegeton (o Clavicula Salomonis). Trattandosi di un manuale operativo, il grimorio specifica le attitudini di ogni demone e il modo per evocarlo.
All'inizio del XIX secolo l'inglese Francis Barrett pubblicò un libro intitolato il mago, nel quale propose la seguente classificazione ottenuta dividendo tutti gli spiriti maligni in nove gradi:
- falsi dei o demoni che vogliono essere adorati
- spiriti mendaci che ingannano gli uomini con divinazioni e predizioni
- vasi di scelleratezza o vasi di collera, inventori di cose malvagie
- vendicatori del male
- ingannatori
- potenti dell'aria
- furie
- accusatori o inquisitori
- templari o seduttori
Nella schiera di demoni la distinzione fondamentale è quella tra "incubi" (dal latino "incumbere" = giacere sopra) e "succubi" (dal latino succumbere= giacere sotto).
I primi erano considerati di genere maschile e si pensava che visitassero le donne durante il sonno e si posizionassero sopra esse inducendole al peccato di lussuria; esisteva però un altro genere di demoni incubi (identificati in forma di folletti o piccoli mostri) che si pensava si sedesse sul petto degli uomini impedendo loro la respirazione (spiegazione delle apnee notturne). Per quanto riguarda i demoni succubi, questi avevano aspetto femminile e visitavano il sonno degli uomini anche qui per indurli al peccato di lussuria con essi. In qualche caso si riteneva che questi amplessi tra uomini, donne e demoni fossero fertili, quindi che esistessero dei figli dei demoni; il più celebre tra essi è, nel libro "An admirable story". Esistono raffigurazioni di questi demoni, la più celebre è probabilmente quella del pittore tedesco John Henry Fuseli L'incubo'. Secondo diverse tradizioni e leggende, la morte di un demone può avvenire in diversi modi: 1) Trapassandolo con una spada con l'elsa a forma di croce e bagnata con acqua santa. 2) Attirandolo su terra consacrata (verrebbe incenerito all'istante). 3) Espondendolo alla luce proveniente da una croce. 4) I proiettili benedetti da un santo riuscirebbero a ucciderlo (se colpito da proiettili "normali" ritornerebbe in vita). 5) Durante lo scontro con un demone di più alto grado nella gerarchia infernale, o, ancora, durante il combattimento con un demone appartenente ad un elemento contrario (esempio: "demone di fuoco" vs. "demone d'acqua"). 6) Colpendolo con oggetti provenienti da una chiesa.
Classificazione della cabala[
- Secondo la cabala esistono sette categorie di demoni:
- Demoni del fuoco: abitano le regioni più lontane degli Inferi.
- Demoni dell'aria: dimorano e volano intorno agli uomini
- Demoni della terra: essi si mescolano agli uomini con il compito di tentarli e ammaliarli.
- Demoni dell'acqua: vivono negli oceani, nei mari e nei fiumi provocando burrasche e naufragi.
- Demoni sotterranei: si celano nei pozzi e sono la causa di terremoti e delle eruzioni vulcaniche.
- Demoni delle tenebre: devono il loro nome al fatto che vivono lontani dal sole.
- Demoni del ghiaccio: devono il loro nome al fatto che abitano i ghiacciai.
La cabala divide queste categorie di demoni in 10 gruppi, ciascuno guidato da un demonio particolare:
- Thamiel[1] : i bicefali. Spiriti in rivolta dominati da Moloch.
- Chaigidel: Spiriti di menzogna guidati da Belzebù.
- Satariel: i velatori. Spiriti della falsità, retti da Lucifero.
- Gamchicolh[1]: i perturbatori di anime. Spiriti impuri governati da Astaroth.
- Galb[1]: gli incendiari. Spiriti della collera dominati da Asmodeo.
- Tagaririm[1]: i litigiosi. Sono gli spiriti della discordia guidati da Belphegor.
- Harab: i corvi della morte. Spiriti ribelli governati da Baal.
- Samael: i battaglieri. Spiriti della ferocia guidati da Adramelech.
- Iamaliel[1]: gli osceni. Spiriti capeggiati da Lilith.
- Reshaim[1]: i malvagi. Spiriti crudeli governati da Nahenia. In quest'ultima sono presenti 3 sottocategorie:
- Gheburim - i violenti.
- Raphaim - i vili.
- Anacim - gli anarchici.
Note
Bibliografia
- Giordano Berti Dizionario delle creature spirituali in I mondi ultraterreni, Milano 1998
- C. Marchiaro, Demonologia, Torino, MEB, 1980
- Egon von Petersdorff, Demonologia: le forze occulte ieri e oggi, Torino, Marietti, 1967
Voci correlate
Note
- ^ Grande Enciclopedia Illustrata della Bibbia, PIEMME, 1997, I, 56.
- ^ 6,12.
- ^ 1,16.
- ^ Cfr. AA.VV., La musica, pp. 46-47, Jaca Book, 2000; anche Rivista d'Italia, volume 2, pag. 369, Società editrice Dante Alighieri, 1900.
- ^ Illustrazione di Tommaso Piroli (1793).
- ^ Nella Bibbia la parola stessa "Dio" è spesso sostituita da "angelo del Signore", letteralmente: "messaggero del Signore".
- ^ Barbara Faes De Mottoni, San Bonaventura e la scala di Giacobbe: letture di angelologia, § 2, pag. 39 e segg., Bibliopolis, 1995.
- ^ Testo non canonico per la Chiesa Cattolica, ma canonico per quella Cristiana Copta.
- ^ A. Bausani, Persia religiosa, Milano 1959; G. Dumézil, Naissance d'archange, Parigi 1945.
- ^ J. Quinlan, Angeli e diavoli, in "Giornale di teologia", Brescia 1972, pp. 61-92.
- ^ Per gli Gnostici, gli angeli si identificavano con gli Eoni, cfr. Adriano Lanza, Dante e la gnosi: esoterismo del "Convivio", pag. 68, Mediterranee, 1990.
- ^ Egli raccomandava di non perdersi in discorsi e culti vani ed oziosi (Col 2,18).
- ^ E. Corsini, Il trattato "De divinis nominibus" dello Pseudo-Dionigi e i commenti neoplatonici al Parmenide, Torino 1962, p. 58 e segg.
- ^ Cioè Michele, Gabriele e Raffaele (Concilio di Roma del 745).
- ^ Ancora recentemente nel decreto Litteris Diei del 6 giugno 1992, il magistero pontificio ha stabilito che "è illecito insegnare e utilizzare nozioni sugli angeli e sugli arcangeli, sui loro nomi personali e sulle loro funzioni particolari, al di fuori di ciò che trova diretto riscontro nella Sacra Scrittura [cioè quasi nulla]; conseguentemente è proibita ogni forma di consacrazione agli angeli ed ogni altra pratica diversa dalle consuetudini del culto ufficiale." (Angelo Geretti, Missus est angelus in Angeli. Volti dell'Invisibile, catalogo a cura di Serenella Castri, Umberto Allemandi&C, Torino 2010, p. 24).
- ^ Angeli e antroposofia.
- ^ a b c d Peter Tompkins, La vita segreta della natura, pp. 139-153, Mediterranee, 2009.
- ^ (Isaia 6,3) La Sacra Bibbia - IntraText
- ^ Isaia6:2 e Isaia6:6
- ^ Libro di Ezechiele, 1, 6-11.
- ^ Genesi, 3,24.
- ^ Genesi3,24, Esodo25,18-22, Esodo26,1, Esodo26,31,Esodo36,8, Esodo36,35, Esodo37,7-9, Numeri7,89,1Samuele4,4, 1Re6,23-35, 1Re7,29, 1Re7,36, 1Re8,6-7,2Re19,15, 1Cronache13,6, 1Cronache28,18, 2Cronache3,7-14,2Cronache5,7-8, Salmi80,1, Salmi99,1, Isaia37,16, Ezechiele10,1-22, Ezechiele11,22, Ezechiele41,18-25, Ebrei9,5
- ^ Esodo25,19, Esodo37,8, 2Samuele22,11, 1Re6,25-26,2Cronache3,11-12, Salmi18,10, Ezechiele9,3, Ezechiele10,9-14,Ezechiele28,14-16, Ezechiele41,18-19
- ^ a b c d e f g Maria Grazia Lopardi, La Divina Commedia e il simbolo nascosto, Youcanprint, 2014.
- ^ Libro di Ezechiele, 1, 15-21.
- ^ a b c d 1:16
- ^ Dionigi, Gerarchie celesti, VIII, 1.
- ^ Cinzia Di Cianni, Il mondo segreto degli Arcangeli, Mondadori, 2013.
- ^ Dionigi, Gerarchie celesti, VIII, traduzione di Gabriele Burrini, Gerarchie celesti, Tilopa, Teramo 1981.
- ^ Le gerarchie angeliche.
- ^ Entità spirituali nei corpi celesti e nei regni della natura.
- ^ Cielo quarto del Paradiso.
- ^ La Genesi secondo l'antroposofia.
- ^ a b 1:21.
- ^ 1:21;3:10.
- ^ a b Rudolf Steiner, La missione di singole anime di popolo, O.O. 121, conferenze del 16/6/1910.
- ^ Rudolf Steiner, Le opere scientifiche di Goethe, IX, § 5, pp. 93-95, Milano, Fratelli Bocca Editori, 1944.
- ^ Una volta riferendosi a Michele l'arcangelo e nell'altro caso riferendosi aGabriele.
- ^ Ezechiele 28:14-16
- ^ Gli angeli custodi, di Mauro Vaccani.
- ^ Gaetano Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica, p. 129, Tipografia Emiliana, 1860.