domenica 17 settembre 2023

All'ombra del Trono di Spade. Capitolo 3. "Once I loved a maiden / as the summer fair / with a golden sun / brighting in the hair"



Gli ultimi giorni di Summehall prima della Tragedia trascorsero in un clima di inconsapevole allegria, di segrete passioni, di rancori repressi e di ambizioni smodate.
Correva l'anno 259 dalla Conquista e re Aegon V Targaryen aveva riunito nella sua residenza estiva l'intera Famiglia Reale e le casate ad essa più fedeli per festeggiare l'imminente nascita del suo primo pronipote, il primogenito del principe Aerys e dalla principessa Rhaella, che ormai era giunta al nono mese di gravidanza.




Summerhall si trovava ai piedi delle Alture di Dorne, al confine di tre regni: Dorne, le Terre della Tempesta e l'Altopiano e questo in passato aveva creato delle tensioni. Avere passaggi segreti e tunnel, aveva salvato Daeron II e Maekar molte volte.
La maggior parte di questi passaggi si dipartiva dalla cantina.
Dorian Ashford conosceva molto bene quella cantina, da quando aveva preso servizio come paggio e coppiere presso il palazzo, sempre grazie alla protezione di lady Jenny di Oldstones e del marito di lei, il principe Duncan, che dopo la sua rinuncia alla successione non era più un "Prince of Dragons", ma un "Prince of Dragonflies", nella lingua comune di Westeros, e cioè "il Principe delle Libellule".

In particolare, ad apprezzare la sua delicatezza nell'aver cura dei preziosissimi vini di Arbor e di Dorne, era la regina Betha Blackwood, una matrona imponente che apprezzava consumare, nel suo salotto privato, lauti spuntini a base di dolci e di ampie libagioni di rossi speziati, rosé delicati e bianchi frizzanti.
Dorian aveva solo sei anni, ma era molto maturo per la sua età, e sapeva che era un privilegio poter servire la buona Regina, una donna generosa che amava molto discorrere con quel piccolo coppiere di cui era bisnonna, per quanto il bambino fosse solo un bastardo.

Quando la Regina, era sazia di dolci e di vini, e si appisolava, sua figlia, Shaera, Principessa della Roccia del Drago, titolo che spettava alla moglie dell'erede al Trono di Spade, coinvolgeva Dorian nell'assistenza del fratello-marito Jaehaerys, perennemente malato. Ciò comportava un disgustoso compito, ossia vuotare il pitale del Principe della Roccia del Drago e a volte consegnarlo al Gran Maestro Pycelle, quel vecchio ipocrita, perché ne esaminasse le deiezioni per formulare le sue indiscutibili diagnosi e terapie. Se Dorian arricciava il naso, la Principessa della Roccia del Drago lo ammoniva dicendo che tutti incominciano la loro carriera con la gavetta ed il pitale, anche alla Cittadella degli Studi di Vecchia Città.

Quando anche Jaehaerys finalmente, dopo interminabili cure e abluzioni, beveva la sua dose di latte di papavero e cadeva in un sonno profondo, Shaera andava dall'amatissima figlia, la sedicenne principessa Rhaella, figlia di Shaera e Jaehaerys, perennemente triste e abulica, specie da quando era gravida.




Shaera, per far sorridere Rhaella ordinava allora a Dorian di esibirsi in qualche buffoneria, tra cui le imitazioni dei vari personaggi che vivevano nella Corte estiva.
Per quanto ogni tanto Rhaella accennasse a un sorriso, alla fine non poteva fare a meno di lasciarsi sfuggire allusioni pesanti relative alla brame lussuriose del principe Aerys, suo marito e fratello, e della sua prima favorita, lady Sibilla Ashford, nata Reyne di Castamere, la madre del bambino.




La reputazione di lady Ashford ne era stata danneggiata, ma ser Roger, suo marito, era un fedelissimo alfiere dei Targaryen, contrapponendosi in questo al fratello maggiore, Lord Ashford, che invece aveva reso omaggio feudale ai Tyrell.
Lady Sybilla non aveva ceduto facilmente alle lusinghe di Aerys, ma alla fine si era dovuta concedere all'aitante principe Targaryen per avere la sua protezione, nel caso i Reynes di Castamere fossero entrati in aperto conflitto con i Lannister.

Per ripicca contro lady Ashford, nata Reyne di Castamere, Rhaella Targaryen era divenuta confidente di ser Tywin Lannister, l'erede di Castel Granito, che aveva giurato di sterminare i Reynes.




Fortunatamente ser Tywin era fedelissimo alla fidanzata e cugina Joanna e voleva diventare Primo Cavaliere del Re, una volta che l'amico Aerys fosse salito al Trono di Spade, per cui Lannister aveva mantenuto un contegno ineccepibile, con grande sdegno di Rhaella, la cui sfiducia negli uomini era già ai minimi livelli.
Di tutto questo, all'epoca, Dorian sapeva ben poco, salvo il fatto che sua madre gli ripeteva di rispettare il principe Aerys e di temere ser Tywin, la cui malvagità era fredda e premeditata, e dunque peggiore delle bizze umorali dei Targaryen.
Al termine di tali recriminazioni, sotto lo sguardo imperscrutabile della princesse royale Shaera (il termine Princess Royale, espressione vernacolare nella variante linguistica di Alto Giardino, era riservato alla più anziana principessa del Sangue Reale), la giovane principessa Rhaella congedava Dorian dicendo: "Va' a servire mio fratello, dopotutto è pur sempre tuo padre"

Il principe Aerys negli anni in cui lady Ashford era la sua favorita, spesso canticchiava con voce sorprendentemente dolce: "Once I loved a maiden, / as the summer fair, / with a golden sun, / brighting in the hair".





Dai quindici anni in avanti, il principe Aerys Targaryen, aveva avuto molte amanti e altri figli bastardi, quasi tutti spediti a Starfall, perché fossero allevati dalla nobilissima famiglia Dayne, che presentava tratti valyriani e come tale era il ricettacolo dei Targaryen non riconosciuti dai loro illustri genitori. Probabilmente anche Gerold Dayne, detto Darkstar, era un bastardo del futuro re Aerys II.








Quando Dorian era il suo unico figlio, per quanto bastardo, Aerys era vagamente gentile con lui, ma ora che Rhaella era incinta, il principe ostentava distacco e indifferenza. 

A volte il bizzoso principe si sentiva in dovere di rimproverare il figlio bastardo Dorian con frasi del tipo: "Non stare lì impalato come uno stoccafisso! Rilassati, mi fai venire l'ansia!" salvo poi correggere il tiro: "Non stare lì curvo come un sacco di patate! Tieni la schiena dritta e le spalle indietro!".
E infine, dopo qualsiasi ordine, Aerys concludeva con un cenno negligente della mano, come per allontanare una mosca, e tuonava: "Dai, su, veloce! Muoviti!". 

Paradossalmente, il vecchio re Aegon V era il meno problematico di tutti: era stato per lungo tempo scudiero di un cavaliere errante ed aveva conservato un modo di fare semplice e informale, tanto che alcuni grandi lord lo chiamavano "il Re contadino", oltre che "l'Improbabile, essendo il quarto figlio di un quarto figlio, e quindi molto in basso nella linea di successione ai tempi di suo nonno Daeron II.




Aegon, che era pur sempre il vero bisnonno di Dorian, aveva sempre storie divertenti da raccontare e consigli utili, che furono di grande aiuto per il pronipote negli anni a venire.
Tuttavia, con l'avanzare della gravidanza della principessa Rhaella, tutti incominciarono a impensierirsi e il Re confabulava per ore con personaggi oscuri di vario genere, che mai sarebbero stati ammessi alla corte di Approdo del Re, nella Fortezza Rossa, mentre lì, a Summerhall, erano di casa.
Jenny e Duncan disapprovavano: <<Non è con gli incantesimi o con gli esperimenti che si realizzerà la profezia. Le cose devono procedere spontaneamente, senza forzature>>.

Quello era anche il parere di Blanca, la veggente, Per volontà di lady Jenny era stata invitata anche lei ad assistere al parto di Rhaella.
Dorian non l'aveva mai vista e rimase sorpreso dal suo aspetto, perché non era solo l'albinismo a dare nell'occhio, ma anche la corporatura minuta e strana della vecchia veggente.
Che fosse per davvero una Figlia della Foresta sopravvissuta all'Età dell'Alba?
Dopo aver parlato a lungo con Jenny, Blanca chiese udienza al Re e il caso volle che Aegon V avesse chiesto anche la presenza di Dorian come coppiere e paggio.

La veggente fu molto diretta con il Re:
<<Maestà, credevo di essere stata chiara, nei nostri incontri precedenti. Non ci deve essere alcun tipo di interferenza esterna! Non è questo il momento di pensare alle uova di drago. Sarà poi il nascituro a trovare la strada per il ritorno dei draghi. Adesso non è il momento! E per giunta è anche pericolosa la presenza di certi alchimisti e stregoni, a meno che non siano stati chiamati solo per i fuochi d'artificio>>
Il Re era già lievemente alticcio:
<<Ma sì, ho capito! E' solo una curiosità che voglio togliermi. Il cordone ombelicale e qualche piccolissima goccia di sangue possono essere gli ingredienti decisivi per questo piccolo esperimento, ma non c'è nulla di cui preoccuparsi, non utilizzeremo sostanze esplosive, puoi starne certa! Non sono uno sciocco come mio fratello Aerion! Conosco benissimo i rischi dell'altofuoco e ti posso garantire che non ce n'è una sola goccia in questa dimora!>>
La vecchia scrollò le spalle:
<<Non mi riferivo all'altofuoco, sire, ma gli incantesimi! Non si scherza con la magia! Il sangue dei Targaryen è legato ai draghi da una potente magia perduta con l'antica Valyria. Esisterà senz'altro un modo per ridare vita alle uova di drago, ma al momento non conosciamo né il rito, né i suoi effetti. E' pericolosissimo tentare di procedere a caso: è come mescolare sostanze chimiche senza conoscerne la natura! Maestà, rinunciate a questo gioco infantile, e lasciate che sia il vostro pronipote a ritrovare l'Antica Via, quando sarà adulto.
E ricordate: non è detto che il Principe Promesso sia questo pronipote, potrebbe anche essere un altro dei figli di Aerys e Rhaella, anche una figlia femmina, una Principessa. In valyriano i titoli regali sono neutri e la profezia è stata espressa in valyriano, durante un mio sogno dell'Oltre. Io conosco molte lingue: sono molto più vecchia di quel che sembro e conosco cose che tu non riusciresti nemmeno a immaginare!>>
Aegon V ne aveva abbastanza:
<<Hai detto quel che dovevi dire. Ora sei congedata>>
La vecchia se n'era andata senza nemmeno porgere al Re un cenno di saluto e appena era uscita aveva bofonchiato:
<<Che giochino pure al gioco del trono, io giocherò al Gioco della Sopravvivenza, che a Westeros è molto più difficile>>
Il paggio Dorian, che l'aveva accompagnata, fu colpito da questa frase e la tenne a mente, facendone poi, anni dopo, uno dei suoi motti preferiti.
La vera domanda infatti non riguardava soltanto il singolo che si chiedeva se sarebbe sopravvissuto o avrebbe dovuto soccombere, no, la domanda giusta era:
<<Chi si salverà, alla fine?>>





English version

The last days of Summehall before the Tragedy passed in a climate of unconscious joy, secret passions, repressed resentments and immoderate ambitions.
It was the year 259 since the Conquest and King Aegon V Targaryen had gathered the entire Royal Family and the houses most loyal to it in his summer residence to celebrate the imminent birth of his first great-grandson, the firstborn of Prince Aerys and Princess Rhaella , who was now in her ninth month of pregnancy.

Summerhall was located at the foot of the Dorne Heights, on the border of three kingdoms: Dorne, the Stormlands and the Reach and this had created tensions in the past. Having secret passages and tunnels, it had saved Daeron II and Maekar many times.
Most of these passages led from the cellar.
Dorian Ashford knew that cellar very well, ever since he had taken service as a page and cupbearer at the palace, again thanks to the protection of Lady Jenny of Oldstones and her husband, Prince Duncan, who after his renunciation of the succession was no longer a "Prince of Dragons", but a "Prince of Dragonflies", in the common language of Westeros, that is, "the Prince of Dragonflies".

In particular, who appreciated his delicacy in taking care of the precious wines of Arbor and Dorne, was Queen Betha Blackwood, an imposing matron who appreciated consuming, in her private living room, lavish snacks based on sweets and large libations of spicy reds, delicate rosés and sparkling whites.
Dorian was only six years old, but he was very mature for his age, and he knew that it was a privilege to be able to serve the good Queen, a generous woman who loved to talk with that little cupbearer whose great-grandmother she was, even though the child was only a bastard.

When the Queen was satisfied with sweets and wines, and dozed off, her daughter, Shaera, Princess of Dragonstone, the title of the wife of the heir to the Iron Throne, involved Dorian in the assistance of her brother-husband Jaehaerys , perpetually ill. This involved a disgusting task, that is, emptying the chamberpot of the Prince of Dragonstone and sometimes handing it over to Grand Maester Pycelle, that hypocritical old man, to examine the excrement to formulate his indisputable diagnoses and therapies. If Dorian wrinkled his nose, the Princess of Dragonstone admonished him by saying that everyone begins their career with the apprenticeship and the chamberpot, even at the Citadel of Oldtown Studies.

When even Jaehaerys finally, after interminable treatments and ablutions, drank his dose of poppy milk and fell into a deep sleep, Shaera went to her beloved daughter, the sixteen-year-old Princess Rhaella, daughter of Shaera and Jaehaerys, perpetually sad and apathetic, especially since she was pregnant.

Shaera, to make Rhaella smile, then ordered Dorian to perform some buffoonery, including imitations of the various characters who lived in the Summer Court.
Although Rhaella occasionally hinted at a smile, in the end she could not help but let slip some weighty allusions relating to the lustful desires of Prince Aerys, her husband and brother, and her first favorite, Lady Sibilla Ashford, nee Reyne of Castamere, the child's mother.

Lady Ashford's reputation had been damaged, but Ser Roger, her husband, was a very faithful bannerman of the Targaryens, contrasting himself in this with his older brother, Lord Ashford, who had instead paid feudal homage to the Tyrells.
Lady Sybilla had not easily succumbed to Aerys's flattery, but in the end she had to give herself to the handsome Targaryen prince to have his protection, in case the Reynes of Castamere had come into open conflict with the Lannisters.

Out of spite against Lady Ashford, born Reyne of Castamere, Rhaella Targaryen had become a confidant of Ser Tywin Lannister, the heir of Casterly Rock, who had sworn to exterminate the Reynes.

Fortunately, Ser Tywin was extremely loyal to his fiancée and cousin Joanna and wanted to become Hand of the King, once his friend Aerys had ascended the Iron Throne, for which Lannister had maintained an impeccable demeanor, much to the disdain of Rhaella, whose distrust in men it was already at its lowest levels.
At the time, Dorian knew very little about all this, except for the fact that his mother repeated to him that he respected Prince Aerys and feared Ser Tywin, whose wickedness was cold and premeditated, and therefore worse than the moody tantrums of the Targaryens.
At the end of these recriminations, under the inscrutable gaze of the princess royale Shaera (the term Princess Royale, a vernacular expression in the linguistic variant of Highgarden, was reserved for the eldest princess of the Royal Blood), the young princess Rhaella dismissed Dorian saying: "Go 'to serve my brother, after all he is still your father"

Prince Aerys in the years when Lady Ashford was his favorite, often crooned in a surprisingly sweet voice: "Once I loved a maiden, / as the summer fair, / with a golden sun, / brighting in the hair".

From fifteen years onwards, Prince Aerys Targaryen had many lovers and other bastard children, almost all of whom were sent to Starfall to be raised by the very noble Dayne family, who had Valyrian traits and as such was the receptacle of Targaryens not recognized by their illustrious parents. Gerold Dayne, known as Darkstar, was also probably a bastard of the future king Aerys II.

When Dorian was his only son, albeit a bastard, Aerys was vaguely kind to him, but now that Rhaella was pregnant, the prince affected detachment and indifference.

Sometimes the temperamental prince felt he had to scold his bastard son Dorian with phrases like: "Don't stand there standing there like a stockfish! Relax, you're making me anxious!" only to then correct the shot: "Don't stand there hunched over like a sack of potatoes! Keep your back straight and your shoulders back!".
And finally, after any order, Aerys concluded with a careless wave of the hand, as if to ward off a fly, and thundered: "Come on, quick! Move!".

Paradoxically, the old king Aegon V was the least problematic of all: he had been the squire of a knight errant for a long time and had retained a simple and informal way of doing things, so much so that some great lords called him "the peasant king", as well as "the Unlikely, being the fourth son of a fourth son, and thus very low in the line of succession in the time of his grandfather Daeron II.

Aegon, who was still Dorian's true great-grandfather, always had funny stories to tell and helpful advice, which were of great help to his great-grandson in the years to come.
However, as Princess Rhaella's pregnancy progressed, everyone began to worry and the King talked for hours with dark characters of various kinds, who would never have been admitted to the court of King's Landing, in the Red Keep, while there, in Summerhall , they were at home.
Jenny and Duncan disapproved: <<It is not with spells or experiments that the prophecy will be fulfilled. Things must proceed spontaneously, without forcing>>.

That was also the opinion of Blanca, the seer. By Lady Jenny's will, she had also been invited to witness Rhaella's birth.
Dorian had never seen her and was surprised by her appearance, because it was not only her albinism that stood out, but also the small and strange build of the old seer.
Was she really a Child of the Forest who survived the Age of Dawn?
After speaking at length with Jenny, Blanca asked for an audience with the King and by chance Aegon V had also asked for Dorian's presence as cupbearer and page.

The visionary was very direct with the King:
<<Your Majesty, I thought I had been clear in our previous meetings. There must not be any kind of external interference! This is not the time to think about dragon eggs. The unborn child will then find the way to the return of the dragons. Now is not the time! And what's more, the presence of certain alchemists and sorcerers is also dangerous, unless they have been called only for the fireworks>>
The King was already slightly tipsy:
<<But yes, I understand! It's just a curiosity that I want to clear up. The umbilical cord and a few very small drops of blood may be the decisive ingredients for this little experiment, but there is nothing to worry about, we will not use explosive substances, you can be sure of that! I am not a fool like my brother Aerion! I know very well the risks of wildfire and I can guarantee you that there is not a single drop of it in this house!>>
The old woman shrugged:
<<I wasn't referring to the wildfire, sire, but the spells! Don't mess with magic! Targaryen blood is linked to dragons by a powerful magic lost to ancient Valyria. There will undoubtedly be a way to bring dragon eggs back to life, but at the moment we know neither the ritual nor its effects. It is very dangerous to try to proceed at random: it's like mixing chemical substances without knowing their nature! Your Majesty, give up this childish game, and let your great-grandson find the Ancient Way again when he becomes an adult.
And remember: it is not certain that the Promised Prince is this great-grandson, he could also be another of Aerys and Rhaella's children, even a daughter, a Princess. In Valyrian the royal titles are neutral and the prophecy was expressed in Valyrian, during a dream of mine from the Beyond. I know many languages: I am much older than I seem and I know things that you wouldn't even be able to imagine!>>
Aegon V had enough:
<<You said what you had to say. Now you are dismissed>>
The old woman had left without even offering the King a nod of farewell and as soon as she left she had muttered:
<<Let them play the Game of Thrones, I'll play the Game of Survival, which is much more difficult in Westeros>>
The page Dorian, who had accompanied her, was struck by this phrase and kept it in mind, making it, years later, one of his favorite mottos.
In fact, the real question did not only concern the individual who wondered whether he would survive or would have to succumb, no, the right question was:
<<Who will be saved in the end?>>

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