venerdì 1 settembre 2023

All'ombra del Trono di Spade. Capitolo 1. Dorian Ashford e Jenny di Oldstones

 



Nell'anno 253 dopo la Conquista, lady Sibilla Reyne di Castamere, nobile decaduta e moglie di ser Roger Ashford, Comandante dei guardiacaccia della foresta di Summerhall, diede alla luce un figlio, Dorian Ashford, che crebbe sotto la protezione di lady Jenny di Oldstone, la consorte del principe Duncan Targaryen, primogenito diseredato di re Aegon V e della regina Betha Blackwood.
Già da queste prime righe si può intuire che questo Dorian, sebbene ignoto ai più, era più o meno segretamente collegato alle principali casate aristocratiche di Westeros e alle loro trame più oscure.






Il ragazzo ebbe in dono una singolare bellezza, che tutti attribuirono al sangue materno, quello dei biondi Reyne di Castamere, che all'epoca non erano ancora stati sterminati dai Lannister.
C'era però qualcosa che destò qualche sospetto tra gli osservatori più accorti, in quanto gli occhi di Dorian erano di un singolare color indaco che sfumava pericolosamente nel viola, il tratto distintivo dei Targaryen.
Ma quale, tra i numerosi maschi Targaryen dell'epoca, avrebbe potuto essere il vero padre del ragazzo?
Il palazzo di Summerhall era la residenza di campagna della Famiglia Reale, e ospitava quasi sempre alcuni esponenti della Casa del Drago.
Quando poi lady Jenny di Oldstones prese il giovane sotto la sua protezione, incominciò a girare la voce che il vero padre fosse il principe Duncan, ma questa fu un'ipotesi contestata, poiché Duncan non avrebbe mai tradito la sua Jenny, per amore della quale aveva rinunciato ai suoi diritti di successione. Inoltre il principe aveva preso i tratti dei Blackwood, compresi i capelli neri, mentre Dorian era biondo.
Escludendo poi il principe Jaehaerys, che era sempre malaticcio e debole, i candidati alla presunta paternità potevano essere solo due: o il re Aegon V in persona o suo nipote Aerys.




Nel 253, Aegon V aveva cinquantatré anni e regnava da vent'anni esatti. La sua presenza a Summerhall era frequente, poiché quella era la sua dimora preferita.

Suo nipote Aerys Targaryen, ne aveva solo quindici, ma non perdeva occasione per dar prova della propria virilità. Mettere incinta una Reyne di Castamere sarebbe stato poi un modo per acquistare prestigio agli occhi del suo amico e rivale, Tywin Lannister, che aveva qualche anno in più.




Aerys, destinato a diventare "il Re Folle", disprezzava suo padre, il futuro sovrano Jaehaerys II, scambiando la sua saggezza per debolezza, mentre idolatrava il nonno Aegon V, senza averne però il carisma, il valore e la simpatia.
Nonostante Dorian sperasse di essere riconosciuto come figlio di Aegon o di Duncan, o persino di Jaehaerys, alla fine divenne sempre più chiaro che il suo padre biologico era Aerys Targaryen.
L'allora giovane principe, di umore bipolare, quando era euforico si vantava pubblicamente di aver sedotto la bellissima e inarrivabile lady Sybilla Reyne di Castamere, moglie di ser Roger Ashford, cadetto dell'omonima nobile casata, ottenendo addirittura l'omaggio feudale di entrambe le famiglie, cosa che irritava tremendamente l'allora giovanissimo Tywin Lannister, il cui padre lord Tytos era sbeffeggiato sia dai Reynes che dai Tarbeck, a loro volta lontani parenti degli Ashford. 
Ma c'era un altro elemento che, se mai ce ne fosse bisogno, confermava il fatto che Dorian fosse figlio del futuro Aerys II il Folle e cioè che tra il giovane Ashford e Rhaegar Targaryen nacque un'amicizia così profonda e fraterna: tutti coloro che ebbero modo di conoscere Dorian dissero di lui che il principe Rhaegar lo considerava il suo migliore amico e confidente.
Sei anni di età separavano i due amici, essendo Rhaegar nato nel 259, proprio a Summerhall, nella notte terribile del rogo, meglio conosciuta come la Tragedia di Sala dell'Estate.
Rhaegar era nato "nel dolore", come ebbe a dire ser Barristan Selmy a sua sorella Daenerys, "un'ombra che lo perseguitò per tutta la vita".
Ma non sapeva che Dorian ebbe un ruolo centrale nel salvataggio di Rhaegar e di Jenny.
In realtà le cronache ufficiali dicono ben poco riguardo a ciò che accadde la notte della Tragedia.
Rimanevano solo pochi frammenti.
Ma per fortuna, nella sua vecchiaia, il maestro rinnegato Dorian Ashford, detto il Sopravvissuto, scrisse un memoriale intitolato "Le confessioni", in cui svelò i retroscena di tutti gli eventi più misteriosi dell'ultimo secolo in cui il Trono di Spade fu conteso tra i Targaryen, i Baratheon, i Lannister e gli Stark.
Nel memoriale, Dorian scrive: "Giunto ormai nella vecchiezza e sopravvissuto a calamità di ogni genere e a quasi tutti i miei coetanei, mi impegno ad essere testimone trasparente e cronista fedele degli eventi terribili e mirabili che ebbero luogo tra la Tragedia di Summerhall, nell'anno 259, e le spaventose guerre che si succedettero nei cinquant'anni successivi"
Le informazioni contenute nel suddetto memoriale ci permettono di far luce su molte questioni che fino ad oggi erano rimaste un mistero.
Per esempio, è grazie a quel testo che conosciamo le origini e la vita di Jenny di Oldstones, che sopravvisse alla Tragedia e per lungo tempo non volle lasciare le rovine di Summerhall, dove alcuni la vedevano danzare nelle notti di luna piena.





Jenny risiedette nella dimora degli Ashford e furono le sue danze a ispirare la più nota canzone composta da Rhaegar Targaryen, che la cantava nelle corti del grandi lord, suonando la sua arpa d'argento.
Persino il cuore di pietra di Cersei Lannister si sciolse nell'ascoltare la canzone di Jenny, nella notte che Rhaegar trascorse a Castel Granito.
Ogni ricordo collegato a Jenny e a Rhaegar, che furono per Dorian come una madre e un fratello, è nel contempo commovente, sognante e intriso di nostalgia del bel tempo andato.
Nel seguito del memoriale, un solo altro personaggio suscitò tanto amore e tanta nostalgia, e si tratta di Daenerys, colei che fu per un solo giorno la Regina dei Sette Regni, e l'ultima a toccare il Trono di Spade.
La fedeltà assoluta e l'eterna devozione di Dorian Ashford nei suoi confronti non hanno solo un significato politico e dinastico, ma anche e soprattutto una valenza di affetto quasi paterno.
Come si può ben vedere, nelle Confessioni non c'è solo la narrazione, ma anche e soprattutto i dialoghi che Dorian ebbe con gli illustri personaggi storici che ebbe modo di incontrare nell'arco della sua lunga e avventurosa esistenza.
Si tratta di dialoghi arguti o commoventi, ma sempre utili per ricostruire la personalità di quei grandi personaggi, svelandone il lato privato, quello che era nascosto dietro la maschera.
Con abili parole, Dorian era riuscito a stabilire con quei grandi uomini e donne un livello di confidenza tale da far loro abbassare la guardia e mettere a nudo la propria anima, come non era mai accaduto prima tra uno storico e i personaggi che avevano fatto la Storia.
Questa fonte storiografica è dunque ritenuta credibile, nonostante a Dorian Ashford fosse stato revocato il titolo di maestro per "sospetta stregoneria ed esperienza nelle arti oscure", un'accusa molto ingigantita, ma non del tutto priva di fondamento.
Nei prossimi capitoli esamineremo le testimonianze contenute nel memoriale e le metteremo a confronto con i dati empirici riguardanti gli eventi storici di cui si parla, il che, ne siamo convinti, avrà ripercussioni significative a Westeros e non solo.
Ciò che possiamo dire fin d'ora è che, a prescindere dal giudizio storiografico, il "memoriale Ashford" ha un suo valore letterario che da solo ne giustifica la lettura e l'interpretazione.
Per esemplificare questa affermazione, citiamo ciò che lo stesso Dorian Ashford scrisse per presentare se stesso:
"Mi hanno chiamato in molti modi nella mia fin troppo lunga vita: prima Dorian il Biondo, Dorian il Paggio, Dorian il Bastardo, Dorian di Summerhall, Dorian di Castamere, poi il maestro Dorian, Dorian lo Stregone, Dorian il Vendicatore, Dorian l'Eterno, ma la verità è che non sono stato un protagonista e nemmeno un personaggio di rilievo, ma sono stato un testimone delle gesta e degli errori dei protagonisti e dei personaggi storici. 
Dorian il Testimone, dovrebbero chiamarmi, o anche Dorian il Sopravvissuto
Sulla base di ciò che ho visto e sentito in prima persona, durante gli eventi cardine del passato, e delle atrocità a cui sono sfuggito, considero me stesso un sopravvissuto in un mondo ostile, in un tempo spietato, in una terra senza speranza"

English version

In the year 253 after the Conquest, Lady Sibilla Reyne of Castamere, fallen nobleman and wife of Ser Roger Ashford, gamekeeper of Summerhall Forest, gave birth to a son, Dorian Ashford, who grew up under the protection of Lady Jenny of Oldstone, the consort of Prince Duncan Targaryen, disinherited eldest son of King Aegon V and Queen Betha Blackwood.
Already from these first lines we can understand that this Dorian, although unknown to most, was more or less secretly connected to the main aristocratic houses of Westeros and their darkest plots.

The boy was gifted with a singular beauty, which everyone attributed to his maternal blood, that of the blond Reyne of Castamere, who at the time had not yet been exterminated by the Lannisters.
However, there was something that aroused some suspicion among the most astute observers, as Dorian's eyes were of a singular indigo color that shaded dangerously into purple, the distinctive trait of the Targaryens.
But which, among the numerous Targaryen males of the time, could have been the boy's true father?
Summerhall Palace was the country residence of the Royal Family, and almost always hosted some members of the House of the Dragon.
Then when Lady Jenny of Oldstones took the young man under her protection, a rumor began to spread that the real father was Prince Duncan, but this was a disputed hypothesis, since Duncan would never have betrayed his Jenny, for whose love he had renounced his inheritance rights. Furthermore, the prince had taken on the features of the Blackwoods, including black hair, while Dorian was blond.
Excluding Prince Jaehaerys, who was always sickly and weak, there could only be two candidates for the alleged paternity: either King Aegon V himself or his nephew Aerys.

In 253, Aegon V was fifty-three years old and had reigned for exactly twenty years. His presence in Summerhall was frequent, for that was his favorite home.
His nephew Aerys Targaryen was only fifteen, but he never missed an opportunity to demonstrate his virility. Impregnating a Reyne of Castamere would then have been a way to gain prestige in the eyes of his friend and rival, Tywin Lannister, who was a few years older.

Aerys, destined to become "the Mad King", despised his father, the future ruler Jaehaerys II, mistaking his wisdom for weakness, while he idolized his grandfather Aegon V, but without having the charisma, valor and sympathy.
Although Dorian hoped to be recognized as the son of Aegon or Duncan, or even Jaehaerys, it eventually became increasingly clear that his biological father was Aerys Targaryen.
The then young prince, in a bipolar mood, when he was euphoric, publicly boasted of having seduced the beautiful and unattainable lady Sybilla Reyne of Castamere, wife of Ser Roger Ashford, even obtaining the feudal homage of both families, which irritated him tremendously. the then very young Tywin Lannister, whose father Lord Tytos was mocked by both the Reynes and the Tarbecks, themselves distant relatives of the Ashfords.
But there is another element which, if ever it were needed, confirmed the fact that Dorian was the son of the future Aerys II the Mad and that is that such a profound and fraternal friendship was born between the young Ashford and Rhaegar Targaryen: all those who had the opportunity to know Dorian said of him that Prince Rhaegar considered him his best friend and confidant.
Six years of age separated the two friends, Rhaegar being born in 259, right in Summerhall, on the terrible night of the fire, better known as the Tragedy of Summerhall.
Rhaegar was born "in pain", as Ser Barristan Selmy told his sister Daenerys, "a shadow that haunted him all his life".
But he didn't know that Dorian played a central role in saving Rhaegar and Jenny.
In reality the official news says very little about what happened on the night of the Tragedy.
Only a few fragments remained.
But fortunately, in his old age, the renegade master Dorian Ashford, known as the Survivor, wrote a memoir entitled "The Confessions", in which he revealed the background of all the most mysterious events of the last century in which the Iron Throne was contested between the Targaryens, the Baratheons, the Lannisters and the Starks.
In the memoir, Dorian writes: "Now having reached old age and survived calamities of every kind and almost all my peers, I undertake to be a transparent witness and faithful chronicler of the terrible and wonderful events that took place between the Tragedy of Summerhall, in year 259, and the frightening wars that followed one another in the following fifty years"
The information contained in the aforementioned memorial allows us to shed light on many issues that until now had remained a mystery.
For example, it is thanks to that text that we know the origins and life of Jenny of Oldstones, who survived the Tragedy of Summerhall.
Rhaegar was born "in pain", as Ser Barristan Selmy told his sister Daenerys, "a shadow that haunted him all his life".
But he didn't know that Dorian played a central role in saving Rhaegar and Jenny.
In reality the official news says very little about what happened on the night of the Tragedy.
Only a few fragments remained.
But fortunately, in his old age, the renegade master Dorian Ashford, known as the Survivor, wrote a memoir entitled "The Confessions", in which he revealed the background of all the most mysterious events of the last century in which the Iron Throne was contested between the Targaryens, the Baratheons, the Lannisters and the Starks.
In the memoir, Dorian writes: "Now having reached old age and survived calamities of every kind and almost all my peers, I undertake to be a transparent witness and faithful chronicler of the terrible and wonderful events that took place between the Tragedy of Summerhall, in year 259, and the frightening wars that followed one another in the following fifty years"
The information contained in the aforementioned memorial allows us to shed light on many issues that until now had remained a mystery.
For example, it is thanks to that text that we know the origins and life of Jenny of Oldstones, who survived the Tragedy and for a long time did not want to leave the ruins of Summerhall, where some saw her dancing on full moon nights.

Jenny resided in the Ashford mansion and it was her dances that inspired the best-known song composed by Rhaegar Targaryen, who sang it in the courts of the great lords, playing his silver harp.
Even Cersei Lannister's stony heart melted when she heard Jenny's song on the night Rhaegar spent in Casterly Rock.
Every memory connected to Jenny and Rhaegar, who were like a mother and a brother to Dorian, is at the same time touching, dreamy and full of nostalgia for the good times gone by.
In the sequel to the memorial, only one other character aroused so much love and nostalgia, and it was Daenerys, the one who was the Queen of the Seven Kingdoms for a single day, and the last to touch the Iron Throne.
Dorian Ashford's absolute loyalty and eternal devotion towards him not only have a political and dynastic meaning, but also and above all a value of almost paternal affection.
As can be clearly seen, in the Confessions there is not only the narration, but also and above all the dialogues that Dorian had with the illustrious historical figures that he had the opportunity to meet during his long and adventurous existence.
These are witty or moving dialogues, but always useful for reconstructing the personality of those great characters, revealing their private side, the one that was hidden behind the mask.
With skillful words, Dorian had managed to establish a level of confidence with those great men and women that made them lower their guard and lay bare their soul, as had never happened before between a historian and the characters who had made history. .
This historiographical source is therefore considered credible, despite the fact that Dorian Ashford had his master's title revoked for "suspected witchcraft and experience in the dark arts", a much exaggerated, but not entirely unfounded, accusation.
In the next chapters we will examine the testimonies contained in the memorial and compare them with empirical data regarding the historical events discussed, which, we are convinced, will have significant repercussions in Westeros and beyond.
What we can say right now is that, regardless of the historiographical judgement, the "Ashford memorial" has its own literary value which alone justifies its reading and interpretation.
To exemplify this statement, we quote what Dorian Ashford himself wrote to introduce himself:
"I have been called many things in my all-too-long life: first Dorian the Blond, Dorian the Page, Dorian the Bastard, Dorian of Summerhall, Dorian of Castamere, then Master Dorian, Dorian the Sorcerer, Dorian the Avenger, Dorian the 'Eternal, but the truth is that I was not a protagonist or even an important character, but I was a witness to the deeds and mistakes of the protagonists and historical figures.
Dorian the Witness, they should call me, or even Dorian the Survivor
Based on what I have seen and heard firsthand during pivotal events of the past, and the atrocities I have escaped, I consider myself a survivor in a hostile world, in an unforgiving time, in a land without hope."

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