domenica 28 aprile 2019

Le regioni italiane ridefinite in base ai principali popoli pre-romani da cui hanno avuto origine (secondo Paolo Sizzi)



La mappa sovrastante è stata realizzata da Paolo Sizzi nel suo accurato e interessante blog di etnologia, antropologia, storia, genetica delle popolazioni e politica.
Si parla, in questo caso, di etnoregioni. Un raggruppamento di etnoregioni affini, per esempio quelle che derivano da un substrato gallo-italico e da un superstrato franco-goto-longobardo, possono diventare delle etnonazioni, come la cosiddetta Grande Lombardia, che ingloberebbe, oltre alla Lombardia propriamente detta, anche l'Emilia-Romagna, la Liguria, parte del Piemonte, del Trentino, de Veneto e persino della Toscana (la provincia di Massa-Carrara) e delle Marche (la provincia di Pesaro-Urbino e le zone costiere e collinari fino a Senigallia, o al fiume Esino, al di sotto del quale inizia la vera e propria Marca di Ancona, anticamente detta Piceno).
Il federalismo, l'etnoregionalismo e l'etnonazionalismo possono coesistere sia nell'ambito del territorio italiano che in quello di un'Europa delle "piccole patrie", alternativa a quella dei burocrati e dell'alta finanza.

Per maggiori informazioni al riguardo si rimanda al seguente link: https://ilsizzi.wordpress.com/

La ridefinizione dei confini si basa su criteri linguistici (il substrato dialettale è uno dei principali indizi sul tipo di popolazione preromana che abitava la nostra penisola prima che Roma la unificasse per la prima volta.

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Ma ci sono anche criteri genetici che permettono di individuare gli aplogruppi di DNA del cromosoma Y (paterno) e X (materno, mitocondriale), per determinare l'origine ancestrale degli abitanti di una determinata zona. I test sono in continuo aggiornamento e chiunque si può volontariamente sottoporre all'esame.


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