Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
martedì 28 aprile 2015
Estgot. Capitolo 75. La Seconda Profezia e il Secondo Segreto di Isabel
Nel sogno di Waldemar l'immagine cambiò e nella nuova scena la Dama Gialla era insieme ad altre persone di rara bellezza, che le assomigliavano.
Waldemar si rivolse ad Edwina:
<<Chi sono costoro?>>
Edwina sorrise:
<<Il nome Alfar ti dice niente?>>
Waldemar si accigliò:
<<Mi è stato detto qualcosa riguardo agli Alfar: un popolo che abiterà nelle zone settentrionali della Nuova Terra, formato da genti di lingua germanica e baltica, più altri popoli del nord Europa e nord America, selezionati da Atar, secondo un criterio che non mi è noto e che è tempo che io sappia!>>
Edwina assunse un'espressione maliziosa:
<<Io lo conosco, questo criterio. Sono stata il primo risultato di tale criterio. La prima degli Alfar.
Sono stata generata da Atar e da una sua Sacerdotessa di Rango Segreto.
Una donna che tu conosci bene, Isabel Burke-Roche!
Lei dice che il suo "fidanzato" la lasciò... è una stravagante versione dei fatti>>
<<Isabel Burke-Roche? Isabel è tua madre? Che mi venga un colpo! No fammi pensare...
Ha detto di avere il doppio degli anni che dimostra, e inoltre ha specificato più volte di essere una Sacerdotessa di Rango Segreto...
Forse il "rango segreto" significa essere una "sposa del dio".... quindi in teoria... >>
Waldemar era sotto shock.
No, non credo di essere in grado di sopravvivere ad altre simili rivelazioni nella stessa notte.
Me la vedrò domani, con Isabel. Mi dovrà molte spiegazioni...
Poi tornò a rivolgersi alla donna gialla:
<<... ma ora voglio sapere il criterio di selezione di Atar!>>
La Dama Gialla lo fissò con un'espressione indecifrabile:
<<I Quattro Immortali non concordano su quali debbano essere i criteri e così si è deciso che ogni Signore degli Elementi che si offrirà come patrono di un popolo stabilirà i suoi.
Nel caso di Atar, il cui scopo è creare un popolo simile agli Alti Elfi, che già dominano la nostra Galassia e che noi chiamiamo Grandi Antichi, il criterio di selezione è estetico, atletico e di agilità.
Sceglierà tutti coloro che hanno un aspetto "elfico": un canone di bellezza che comporta un fisico alto, longilineo, snello, agile, con visi ovali, dai tratti raffinati...
E inoltre avranno i gusti estetici degli elfi nell'arte, la loro agilità nella guerra...>>
Waldemar rise:
<<Ah ah! Sì, certo, ci mancano solo le orecchie a punta! Mi stai prendendo in giro vero?>>
Edwina non rise:
<<Mai stata più seria>>
L'espressione di lui passo dall'ironia allo sconcerto:
<<Ma cosa crede di fare, Atar? Un casting?
Crede che la colonizzazione della Nuova Terra sarà una sfilata di moda?
E poi questa storia del Nord unito alla bellezza elfica mi suona troppo "pura razza ariana" per i miei gusti.
Se Atar farà queste buffonate, io non mi renderò complice e soprattutto non mi renderò ridicolo cercando di difenderlo! >>
Edwina continuò a fissarlo implacabile:
<<Atar non ha bisogno della tua approvazione.
E comunque è ovvio che le persone più belle sono generalmente più felici delle altre.
Il popolo degli Alfar, dotato della divina bellezza, sarà un popolo più felice e quindi anche più buono.
Kalòs kai agathòs, lo dicevano gli Antichi Greci: bellezza e bontà>>
Lui scosse il capo:
<<E' una stupidaggine! E Atar lo sa benissimo!
A lui non importa nulla della nostra felicità. Ci vede solo come un allevamento di animali con il pedigree>>
<<Nessuno sarà costretto a partecipare. Ma io so già che faranno la fila per entrare nel popolo eletto degli Alfar!>>
<<Edwina, cerca di ragionare! Sarebbe una catastrofe se questa selezione finisse per escludere le persone più intelligenti, abili e creative!>>
Lei scrollò le spalle e con aria arrogante dichiarò:
<<Non sarà così, ma se anche fosse, in genere la felicità è un dono più frequente tra coloro che non hanno un quoziente intellettivo eccessivamente elevato>>
Waldemar non sapeva se ridere ancor di più o indignarsi:
<<Ma che stai dicendo? Tu non sai niente di niente!>>
Lo sguardo di Edwina divenne minaccioso, come se un fuoco interiore stesse avvampando, pronto a scagliarsi contro chi osasse suscitare la sua ira.
<<Ne so esattamente quanto te, Lord Waldemar. Leggo nel pensiero anch'io.
So distinguere una persona veramente felice da una che finge soltanto di esserlo!
Uno dei mali maggiori della vostra epoca è quella ostentazione di felicità che trabocca dai vostri network... credi forse che io sia una sciocca? Non sottovalutarmi!>>
Lui incominciò ad avere paura di quella strana donna demoniaca e cambiò tono:
<<Edwina, tu non hai contatti col mondo reale. Non pensi ai rischi concreti?
Potrebbero venire a mancare i medici o gli ingegneri, dopodiché temo che la tanto sbandierata felicità degli Alfar subirebbe un certo declino>>
Edwina sorrise beffardamente:
<<Il Signore Atar e tutti i suoi sacerdoti, tra gli Iniziati, faranno in modo di garantire che vi sia un numero sufficiente di validi rappresentanti di tutte le professioni.
E tu non dovrai interferire, sono stata chiara?>>
Lui sospirò:
<<Se questa è la selezione di Atar, non oso pensare come sarà quella di Eclion, il Signore delle Tenebre, la cui malvagità è nota.>>
La Dama Gialla parve ispirata al solo sentir nominare l'Oscuro Signore:
<<Eclion sceglierà il suo popolo, i Lathear, sulla base di un criterio che non è la malvagità, ma il fatto che dovranno creare un grande Impero, per cui saranno molto importanti la loro forza, la loro resistenza, così come la loro astuzia e le loro conoscenze tecniche, militari e politiche.
Non saranno necessariamente malvagi. Lo saranno solo se risulterà utile al loro potere.
La loro malvagità si limiterà al discorso secondo cui "il fine giustifica i mezzi">>
Waldemar era indignato:
<<Le peggiori atrocità sono state commesse sulla base di quel principio. I Lathear diventeranno un popolo di guerrieri fanatici e senza scrupoli.
Non ci sarà dunque spazio per un popolo normale, nella Nuova Terra?>>
Edwina rispose con un certo disprezzo:
<<Ci saranno i Keltar, i prescelti di Belenos. Loro saranno scelti secondo criteri molto più vicini a quello che voi umani di vecchio stampo ritenete giusti e sensati.
E proprio per questo, nella Nuova Umanità, i Keltar saranno un residuo del passato, una sopravvivenza archeologica. Per dirla tutta, saranno soltanto un vecchio modello>>
E meno male che queste dovrebbero essere divinita! Ma come ragionano???
RispondiEliminaI loro criteri di scelta su chi portare nel nuovo mondo non hanno proprio senso: uno vuole un popolo di modelli, un'altro di soldati... e chi coltiverà i campi? chi costrurà le case? chi produrrà i beni e servizi necessari per la sopravvivenza?
Li vorrei vedere gli elfi tutti belli ed atletici mettersi a pulire i bagni, o i guerrieri a cucire i vestiti!
Senza contare che poi chi ha detto che da due persone bellissime e forti non possa nascerne una brutta e debole? Dovrebbero far nascere tutti in provetta dopo aver ben selezionato i cromosomi!
Questo discorso mi ha un pò ricordato le fazioni in Divergent (non so se hai letto i libri), in cui ciascuna fazione sapeva (ed era tenuta a) fare una cosa sola ed avevano delle prove di iniziazione molto selettive per accedervi, solo che poi ovviamente una ha cominciato a voler avere tutto il potere ed a sottomettere le altre, ed ecco il disastro!
Insomma finchè la pensano gli esseri umani è un conto, ma che una cosa del genere venga in mente ad una devinità è parecchio strano! Non è che sia tanto difficile prevedere come possa andar a finire ...
Quanto poi al fatto che Edwina sia figlia di Isabel, certo è un bel colpo di scena, ma non capisco perchè Waldemar si sconvolga tanto, non è tutto preso da Jessica? O aveva già in mente di farsi l'harem? ^^
Bravissima, hai colto il riferimento a Divergent (hai sviluppato dei poteri di lettura del pensiero?^^) : lo ammetto, molti elementi di questo romanzo mi sono stati ispirati dal ciclo di Divergent che ho trovato molto avvincente, molto originale e molto ben scritto, un perfetto mix tra fantasy e fantascienza che mostra il fallimento degli "esperimenti sociali" costruiti su basi teoriche campate per aria.
EliminaE' chiaro che in questo romanzo i Signori degli Elementi simboleggiano le ideologie astratte, tutti i tentativi che nella storia sono stati fatti di creare l' "uomo perfetto" e che hanno prodotto dittature, guerre, carestie, lager, gulag e calamità innumerevoli.
Quindi il mio consiglio riguardo a come porsi di fronte ai Signori degli Elementi è di vederli da un lato come gli dei capricciosi delle religioni politeiste, se ripensi ai capricci che facevano nei poemi omerici o in quelli latini o nelle tragedie greche, be', non ci facevano una gran bella figura :-D
Dall'altro lato c'è un invito, da parte mia, a tenere presente che oltre al significato letterale, questo romanzo vorrebbe anche un significato allegorico/simbolico/metaforico ossia avrebbe l'ambizione di poter rappresentare, tramite i popoli creati dai Quattro Immortali, alcuni sistemi sociali che fanno riferimento ad altrettanti modelli ideologici: nel caso degli Alfar c'è l'edonismo della società dei consumi e dei social media, che fa sognare tanti adolescenti di diventare dei Vip, mentre purtroppo o per fortuna, la maggior parte dovrà fare vite normalissime (e questo è bene per chi sta bene con se stesso, ma per molti adolescenti, io me ne accorgo nel mio lavoro di insegnante, è dura accettare l'idea che alcuni diventano delle star dello spettacolo o dello sport e altri invece dovranno lavorare duramente, magari facendo anche cose che non piacciono).
I Lathear rappresentano il classico modello dell'aristocrazia guerriera che però implica che ci siano gli schiavi che coltivano i campi e che fanno tutti i lavori, quindi un modello totalmente oppressivo, per tutti, compresi i guerrieri che devono dedicare la vita ad una attività orrenda come la guerra.
Si salveranno invece i Keltar e questo emergerà in seguito, e non a caso i Keltar sono il popolo in cui crescerà Marvin Vorkidian, il protagonista di "Gothian".
Ah ah ah... mi sa che Waldemar non è rimasto insensibile alla bellezza di Isabel... diciamo che hai proprio trovato il termine giusto: direi che l'improvvisa ascesa al potere supremo lo ha fatto sentire un po' come il Sultano col suo Harem... eh, tutti gli dicono che deve riprodursi, che deve far figli, che deve fondare grandi dinastie e lui... be', si "sacrifica"^^ ... come a dire: "E' un duro lavoro quello di fare lo stallone da riproduzione, ma qualcuno dovrà pur farlo!" :-D :-D :-D
Perdona le mie bizzarrie, ma per me la scrittura è sempre connessa ad elementi ironici e di "commedia dell'assurdo", giusto per evitare di prendersi troppo sul serio e per sdrammatizzare un po' certi contenuti seriosi ;-)
In questi giorni stanno venendo fuori dei commenti molto belli... chi li leggerà, un giorno, avrà molto su cui riflettere...
Grazie mille!!! ;-)