Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
mercoledì 8 aprile 2015
Chi segue un trend oggettivamente brutto è pagato per farlo oppure è uno stupido
I jeans strappati con risvoltini alti sono oggettivamente brutti, anzi orribili, eppure alcuni li indossano.
Come è possibile?
La risposta è molto semplice. Le mode, le tendenze, i trend, partono dall'alto: le case di moda decidono che una determinata cosa deve diventare trendy anche se fa schifo e per ottenere questo scopo pagano cifre enormi alle celebrità per indossare quei capi orribili.
A questo punto scatta il meccanismo di emulazione.
Le persone con un carattere tendenzialmente gregario seguono la moda perché credono, indossando i capi che sono portati dalle celebrità pagate per indossarli, di assomigliare a tali celebrità.
E' come nel film Magnolia dove un personaggio bruttissimo si fa mettere l'apparecchio ai denti, pur non avendone bisogno, per avere qualcosa in comune con un personaggio bellissimo che porta l'apparecchio perché ne ha bisogno.
Chi si comporta in questo modo è oggettivamente stupido così come è oggettivamente brutto ciò che indossa.
Lo stesso discorso vale per i maschi hipster che portano orribili camicette abbottonate fino al collo senza la cravatta, come le ragazze: allora, un vero uomo, se porta la camicia, ha solo due opzioni; o la porta senza cravatta ma sbottonata, oppure se vuole abbottonarla fino all'ultimo, mette la cravatta, altrimenti fa ridere, oltre che dichiarare al mondo di essere un pecorone che segue le mode senza discernimento,
Quanto hai ragione caro Riccardo! Tu che insegni, li vedi i ragazzi con i jeans che hanno il cavallo basso? O le ragazzine alle quali si vede il perizoma? Orripilanti! Io dico sempre ai miei figli che anche vestirsi "a modo" è importante e che non devono fare i pecoroni... e che se si vestono in certe maniere non sanno cosa gli faccio (te lo lascio immaginare).
RispondiEliminaBravo e buona giornata, Fede
Ciao Federica! Questo post è nato proprio dal fatto che la maggior parte dei miei studenti viene a scuola conciata in questo modo e io ne sono letteralmente disgustato.
EliminaMeno male che ci sono ancora genitori come te che insegnano ai figli il buon gusto e il fatto che non devono comportarsi come pecore che seguono il gregge anche quando va verso il precipizio!
Grazie mille e buona giornata anche a te!
R
Sono d'accordo con te, spesso le persone seguono beceramente le tendenze senza guardare se un capo sta bene sul loro fisico, bisogna sapersi valorizzare, grazie alla moda, non fare i pecoroni
RispondiEliminaBuona giornata Riccardo
Grazie, Paola! E' verissimo quello che dici: chi si intende di moda veramente sa che deve fare una attenta selezione tra i vari trend, scegliendo in maniera autonoma quelli che li possano valorizzare e che rientrino all'interno di ciò che il senso comune indica come il confine tra ciò che è di buon gusto e ciò che è pacchiano. Purtroppo molti adolescenti, e anche molti che non sono più adolescenti, ma non hanno sufficiente autonomia di giudizio, si limitano a seguire i trend in maniera pedissequa, e questo è molto triste e ridicolo nello stesso tempo!
EliminaGrazie e buona giornata anche a te!
R
Probabilmente non sono abbastanza sicuri di sè, allora si sentono tranquillizzati seguendo la massa: se un capo lo portano tutti non possono essersi sbagliati proprio loro
EliminaA me pare una specie di delirio collettivo, come nei regimi totalitari, dove tutti seguono ciecamente qualcuno che fa cose senza senso... la libertà muore spesso tra scroscianti applausi...
EliminaCome paragone è forte, ma in effetti i leader totalitari si affermano in momenti di crisi e incertezza collettive
EliminaSì, infatti è questo che mi preoccupa: adesso i deliri collettivi passano attraverso i tweet e gli i-phone, per cui è ancora più facile convincere le masse, e questo vale sia per le grandi aziende che per i leader politici. Mode insulse, tante chiacchiere, tante promesse, molto fumo, nessun arrosto, ma la gente fa la fila dietro alle mode insulse e alle promesse fumose. Che dire... ahimè questi tempi funesti toccano a noi, e noi possiamo fare soltanto ciò che riteniamo giusto nel tempo che ci è concesso.
EliminaA volte persino un atto minimo come un post su questioni di attualità può far emergere tematiche che vanno ben oltre lo spunto da cui si era partiti ;-)
Ci sei andato leggero con questo post! ^^
RispondiEliminaIn parte è vero quello che dici (soprattutto per certe tendenze assurde, come questa moda della barba...), però considera che molto dipende anche dai gusti personali, dalla fisicità e dal tipo di messaggio che si vuol comunicare vestendosi in un certo modo.
Ad esempio tu odi tanto leggings e pantaloni skinny, mentre a me piacciono (certo se indossati con criterio: è ovvio che se pesi 90 Kg e ti metti i leggings con un toppino corto, quelli che ti vedono vorrebbero strapparsi gli occhi) e li indosso volentieri, secondo me slanciano e stanno bene anche senza bisogno dei tacchi.
Io penso che anche se andassero di moda solo pantaloni scampanati si vedrebbero comunque obbrobri in giro.
Lo stesso vale per i risvoltini, sui ragazzi non li posso vedere, ma io a volte sui jeans li faccio e mi piacciono, soprattutto con le scarpe aperte.
Insomma io sono una che tendenzialmente cerca di tenere la mente aperta di fronte alle nuove tendenze, in fondo la cosa più divertente della moda è poter provare cose nuove!
Poi è chiaro che i più giovani tendono tutti a fare gruppo ed a seguire gli stessi trend, è normale chi non l'ha fatto? Basta non esagerare, con il tempo si impara!
Ah ah, ero sicuro che questo mio post sarebbe stato una bomba!!! :-D
EliminaLa moda skinny non è oggettivamente brutta, per cui in questo caso hai ragione, si tratta di un mio parere esclusivamente personale^^
Io preferisco i tacchi e quindi i pantaloni che in un certo senso impongono i tacchi per slanciare, ma, ripeto, è un mio gusto personalissimo ;-)
Sui risvoltini dei ragazzi ci troviamo d'accordo :-D
Tutt'altra cosa sono i jeans strappati... io qui sono irremovibile... sfido chiunque a dire che i jeans strappati siano belli... cioè... io credo che neanche un barbone se li metterebbe... ecco, qui c'è qualcosa che non va...
A parte che a scuola si deve andare vestiti decorosamente, ma anche al di fuori della scuola, io mi chiedo come gli adolescenti e in particolar modo le ragazze, non si rendano conto che i jeans stracciati sono la negazione più totale della bellezza femminile.
Loro li indossano solo perché li vedono indossare dalle altre che a loro volta li vedono indossare dalle modelle, attrici e cantanti su Instagram... lo vedo anch'io e so benissimo perché le modelle e in generale le Vip li indossano: perché le pagano, e quindi fanno benissimo ad indossarli, è il loro mestiere.
Ma le adolescenti che seguono come i lemming questo trend così sciatto e volgare mi riempiono di grande tristezza. :-(
Speriamo che, come tu dici, col tempo imparino ad essere più selettive, ma se ancora al liceo classico non si sono rese conto di quanto si stanno rendendo ridicole, incomincio a temere che la loro capacità di giudizio sia obnubilata dall'influenza dell'imitazione dei loro modelli (ripeto ben pagati e quindi giustificati).
Da quando poi c'è l'I-Phone di massa non si riesce più a far lezione: come si fa a competere con l''I-Phone? Ne portano due o tre in classe, io devo fare note tutti i giorni, devo chiamare le famiglie, che naturalmente difendono i figli, perché questa nuova generazione è fatta di gente a cui tutto è permesso.
Insomma, per me il jeans stracciato è il simbolo del tramonto di una civiltà estetica che temo non tornerà più...
Ma naturalmente spero di sbagliarmi!!! :-D :-D :-D
Guarda, ora non è che voglio perorare la causa dei jeans strappati che non piacciono nemmeno a me, però in origine quegli strappi avevano una ragione: sono stati "inventati" dalla Westwood insieme allo stile Punk, che (che possa piacere o meno) rappresentava la ribellione dei ragazzi dell'epoca al benpensatismo borghese che imperava (insomma l'esatto contrario di quello che vorresti fare tu) all'epoca.
EliminaL'idea era quella di provocare un moto di rifiuto da parte degli adulti e di volersi distaccare anche attraverso l'apparenza da un modo di pensare che non accettavano, e questo ha segnato profondamente la storia della moda e del costume.
Ora, sicuramente questo oggi non arriva a quelli che si comprano un paio di jeans strappati, ma nelle collezioni che sfilano in passerella il riferimento al punk in modo più o meno evidente è molto spesso presente, per cui il jeans strappato a livello ideologico ci rientra appieno, così come in molti editoriali che si trovano nelle riviste.
Certo le ragazzine seguono quello che gli propina la tv e le riviste, e molto spesso anche se magari all'inizio un trend non gli piace, poi a forza di vederlo in giro "l'occhio si abitua" e va a finire che diventa la normalità.
Io credo che sia assolutamente normale che seguano tutte più o meno le stesse cose, anche io lo facevo (anche se tra il fatto che andavo a scuola dalle suore e quindi avevo la divisa e che i miei sono sempre stati piuttosto severi su certe cose, alla fine ero piuttosto limitata), serve a sentirsi parte di un gruppo, a quell'età non hai ancora una personalità così forte e definita da accettare di esser "diversa".
Poi quello degli i-Phone è tutto un'altro discorso (io e mio fratello abbiamo avuto il primo telefonino a 18 anni, dopo la fine del liceo, eravamo gli unici a non averlo - anche se quando uscivamo i miei ci davano uno dei loro - e siamo sopravvissuti lo stesso, anzi ce la cavavamo tutti e due anche molto bene), in quel caso è colpa dei genitori che sono troppo permissivi con i figli, poi ti credo che diventano tutti zappe e non trovano lavoro! ;)
E' verissimo e giustissimo quello che hai scritto e ti ringrazio molto per questo tuo intervento che ha permesso di affrontare questo tema in maniera completa e approfondita!
EliminaSicuramente nell'ambito del primo movimento Punk c'era un significato profondo, che io non condivido essendo notoriamente un conservatore e un tradizionalista, ma che riconosco come un movimento che portava avanti istanze legittime attraverso forme di protesta che trovavano nella scelta della propria immagine un elemento di comunicazione molto importante e anche molto chiaro.
A Bologna, tra l'altro, il Movimento del '77 ebbe un fortissimo impatto e tutt'ora esistono numerosi centri sociali che portano avanti questo tipo di controcultura.
Ripeto, in questo caso, pur appartenendo al versante culturale opposto, credo che un look punk consapevole del suo significato meriti il rispetto che si deve, in democrazia, a chi esprime un'idea e una visione del mondo (poi va beh', bisognerebbe vedere com'è ridotta Piazza Verdi alla sera, e i bivacchi dei punkabbestia sotto i portici, ma questo è un altro discorso troppo specificamente "bolognese"^^).
Resto perplesso sul discorso della ragazzina che si veste da punk senza sapere cosa sono i punk. Il jeans stracciato, privato del suo significato ideale, resta solo un jeans stracciato. La ribellione la si può fare, ma non comprandosi i jeans stracciati con i soldi stessi dei genitori a cui ci si vuole ribellare, almeno così la vedo io, ma potrei sbagliarmi.
Io sarei favorevole al ritorno della divisa scolastica, sia perché mi piace (fa molto Hogwarts, ed è molto british^^ e mi ricorda anche i college americani), sia perché in questo modo il problema della paura di essere "diversi" non si pone, e inoltre è un modo per evitare che gli studenti più poveri si trovino a dover soffrire di fronte al confronto con gli studenti più ricchi che si comprano i capi firmati, il che avviene, e lo dico perché lo vedo tutti i giorni.
La scuola ha il compito di insegnare anche il senso del limite, il senso delle regole, il senso di responsabilità, cose che il '68 e il '77 hanno quasi spazzato via, e noi insegnanti non contiamo quasi più niente, cioè si è passati da un eccesso di autoritarismo pre-contestazione a un eccesso di permissivismo post-contestazione.
E l'abbigliamento è un simbolo di tutto questo: l'abito fa il monaco, è anche per questo io mi interesso moltissimo di moda e di look, perché è uno dei modi primari con cui noi comunichiamo. Mi piacerebbe però che nello scegliere questo modo di comunicare si fosse consapevoli del significato di ciò che si indossa, e non ci si limitasse a seguire la massa, perché a 16 anni, secondo me, si è già in grado di pensare con la propria testa e di resistere alla tentazione di lasciarsi trascinare dalla corrente, selezionando ciò che, nell'ambito di una moda, abbia almeno un barlume di bellezza oggettivamente riconoscibile.
Mi ha fatto molto piacere questo dibattito! Lo scambio di idee è il sale della democrazia e a volte è necessaria una "boutade", tipo il titolo di questo post, per sollecitare un confronto costruttivo e molto interessante ;-)