mercoledì 26 novembre 2014

L'Opera Omnia di Tolkien



Tralasciando la sua pur interessante attività di saggista (), le opere di Tolkien si possono suddividere in tre grandi gruppi:
  • Saggi (non si può però fare a meno di citare il fondamentale saggio Sulle fiabe (On Fairy-Stories — vedi Il medioevo e il fantastico, l'edizione critica del Beowulf, e quella di Galvano e il Cavaliere Verde)
  • Romanzi principali e racconti correlati: opere ambientate nella Terra di Mezzo (Middle-Earth in inglese), tra cui Il Signore degli Anelli, la sua opera più conosciuta.
  • Racconti vari, solitamente di argomento fantastico e spesso considerati rivolti ai bambini;
  • Epistolario
Per quanto riguarda il secondo gruppo abbiamo, naturalmente:
Il resto è stato tutto pubblicato postumo, a cura del figlio terzogenito Christopher Tolkien, che ha riordinato la mole cospicua di appunti lasciata dal padre. La prima opera uscita è:
  • Il Silmarillion, 1978 (The Silmarillion, 1977) che, pur nella sua "incompiutezza" di fondo, mantiene ancora una trama.
Seguono i vari frammenti, ordinati principalmente per argomento. I frammenti di maggiore rilevanza sono stati pubblicati come:
Altri scritti sulla Terra di Mezzo sono contenuti nei dodici libri della History of Middle-earth i cui primi due volumi sono i famosi 
Racconti ritrovati e Racconti perduti. La pubblicazione si è conclusa con il dodicesimo volume, ma nel 2002 è uscito un tredicesimo volume formato unicamente di indici.
Il 18 settembre 2006 è stato annunciato un nuovo romanzo di Tolkien
I figli di Húrin, che è stato completato dal figlio Christopher in 30 anni di lavoro ed è stato pubblicato contemporaneamente nel Regno Unito e negli Stati Unitiil 17 aprile 2007.
In un'intervista, il nipote di Tolkien ha dichiarato che non è esclusa la possibilità che nuovi inediti tolkieniani siano pubblicati in futuro. Sarà ambientato nei tempi che vengono prima di ogni suo romanzo sulla Terra di Mezzo.
Le opere appartenenti al terzo gruppo, elencate in ordine di pubblicazione in Italia, sono le seguenti:
  • Il cacciatore di draghi, 1975 (Farmer Giles of Ham, 1949)
  • Albero e foglia, 1976, che contiene il saggio Sulle fiabe (On Fairy-Stories, 1939), i racconti brevi "Foglia di Niggle" ("Leaf by Niggle", 1945) e "Il fabbro di Wootton Major" (Smith of Wootton Major, 1967) e la pièce teatrale "Il ritorno di Beorhtnoth figlio di Beorhthelm" (The Homecoming of Beorhtnoth, 1953)
  • Le avventure di Tom Bombadil, 1978 (The Adventures of Tom Bombadil, 1962)
  • Le lettere di Babbo Natale, 1980 (The Father Christmas Letters, 1976)
  • Mr. Bliss, 1984 (Mr. Bliss, 1982)
  • Roverandom, 1998 (Roverandom, 1998)
Si segnala anche l'epistolario:
  • La realtà in trasparenza, 1990 (The Letters of J. R. R. Tolkien, 1981), una raccolta delle lettere scritte da Tolkien a amici, parenti ed editori, contenenti moltissimi riferimenti alla Terra di Mezzo e alla sua creazione.
Si rammentano infine tre volumi di recente pubblicazione:
  • La trasmissione del pensiero e la numerazione degli elfi, 2008 che raccoglie alcuni saggi di Tolkien apparsi su quattro differenti numeri della rivista americana Vinyar Tengwar: "Ósanwe-kenta: indagine sulla comunicazione del pensiero", "Note su Óre", "Mani, dita e numeri Eldarin e scritti correlati" oltre ad altri brevi testi.
  • Nel 2009 viene pubblicato un altro inedito di Tolkien, La leggenda di Sigurd e Gudrùn, che narra vicende eroiche del mito di Sigfrido nello stile delle antiche ballate norrene, di cui l'autore era tanto appassionato. Il libro è inoltre arricchito da ampie note e commenti da parte di Christopher Tolkien, figlio dello scrittore britannico.

Cronologia delle opere

Si può riassumere così: Lo Hobbit — Il Signore degli Anelli — Il Silmarillion — Racconti incompiuti – The History of Middle-earth - I figli di Hurin. La collocazione cronologica degli avvenimenti all'interno della Terra di Mezzo è certamente più complessa. Facendo riferimento alla Cronologia dell'Occidente, si può affermare che:
  • Lo Hobbit è ambientato negli anni 2941-2942 (con un capitolo anche nel 2949) della Terza Era.
  • Il Signore degli Anelli è ambientato (Appendici escluse) dal 3001 al 3021 della Terza Era, anche se la maggior parte della storia si svolge tra il 3018 e il 3019.
  • Il Silmarillion copre, con le sue storie, un lasso di tempo che va dalla creazione di Arda alla fine della Terza Era. Più precisamente, delle sue cinque parti, L'"Ainulindalë" e il "Valaquenta" sono ambientati prima dell'inizio del calcolo degli anni, il "Quenta Silmarillion" nella Prima Era, l'"Akallabêth" prevalentemente nella Seconda Era, "Gli Anelli di Potere e la Terza Età" dalla fine della Seconda Era sino al termine della Terza Era.
  • I figli di Húrin è ambientato nella Prima Era.
  • Racconti incompiuti e The History of Middle-earth contengono frammenti ambientati in tutte e tre le Ere.
Quest'ultima opera è in forma frammentaria, intervallata da appunti del curatore, e riprende le storie (in fase iniziale o prima versione) delle altre opere; in alcuni casi comprende parti di storia inedite e sconosciute.

Come si vedrebbe la Terra di Mezzo dal satellite



Nelle zone verdeggianti a nord-ovest abbiamo l'Eriador, dove si trova la Contea, e sotto il regno di Gondor. Nelle zone a nord ovest abbiamo il Bosco Atro, la foresta di Lothlorien, la foresta di Fangorn e le grandi praterie di Rohan.
La zona montuosa centro orientale è Mordor.
La zona desertica a sud è l'Harad.

Epic battles


La battaglia dei Campi di Pelennor.


La battaglia delle Cinque Armate











Notare l'arrivo di re Dain Piediferro a cavallo di un maiale :-D





La Quarta Era. Capitolo 25. Elrond rincontra sua moglie Celebrian



Pochi conoscevano nei dettagli la vera storia di Celebrian, la moglie di Elrond Mezzelfo, che aveva lasciato la Terra di Mezzo molto tempo prima di tutti gli altri elfi.
Si narrava che durante un viaggio da Lothlorien a Gran Burrone era stata rapita dagli Orchi e ferita gravemente. Elrond l'aveva guarita nel corpo, ma non nello spirito, ed ella aveva voluto lasciare la Terra di Mezzo, poiché lo riteneva un luogo senza speranza.
Quella era solo una parte della verità.
Elrond e i suoi figli erano gli unici a conoscere il resto.
Celebrian aveva subito torture e violenze inenarrabili da parte degli Orchi, e questo l'aveva moralmente distrutta. 
Già di per sé era incline alla malinconia e ai repentini cambiamenti di umore, come tutti i discendenti di Finarfin e della casa reale dei Noldor.
Non era bastato l'amore del marito, dei figli e dei genitori a trattenerla dal partire.
Elrond aveva cercato in tutti i modi di farle dimenticare il dolore, ma non c'era stato nulla da fare.
Per secoli il ricordo di quell'addio lo aveva tormentato.
Ricordava perfettamente i discorsi di Celebrian:
"La cognizione del dolore cambia la prospettiva da cui vedi il mondo. Sapevo che il Male esisteva, ma non l'avevo mai sperimentato sulla mia pelle. La violenza che ho subito mi ha fatto capire una cosa, e cioè che la nostra incapacità di sconfiggere il Male ha reso la condizione di questa Terra di Mezzo così precaria, debole e miserabile che noi Eldar abbiamo deciso di non pensarci, di distoglierne lo sguardo, illudendoci che non ci avrebbe mai sfiorato. Ci siamo ritirati nelle nostre belle dimore, lasciando che il resto del mondo cadesse nelle mani dei malvagi"
Elrond aveva cercando di controbattere a quell'accusa:
"Io ho fatto quel che ho potuto. Ho combattuto al fianco di Gil-Galad e di Elendil, contro Sauron, nella piana di Dargorlad. Li ho visti cadere per mano del nemico. Ho visto Isildur che mozzava la mano di Sauron e si impadroniva dell'Anello. Ho pregato Isildur di distruggerlo, ma lui non mi diede ascolto. Che altro potevo fare? Fintanto che quell'Anello non sarà ritrovato e distrutto, noi non possiamo impedire al Male di rialzare la testa"



Celebrian aveva annuito, ma la sua decisione ormai era presa:
"La Terra di Mezzo è contagiata in maniera irreversibile. Se davvero mi ami, Elrond, vieni via con me. Partiamo insieme per l'Ovest, con i nostri figli. Facciamo vela per le Terre Imperiture, dove mio nonno Finarfin regna sugli Alti Elfi della stirpe dei Noldor, la mia famiglia".
In quel momento, Arwen si era fatta avanti:
"Siamo noi la tua famiglia, madre! Non puoi abbandonarci così!".
Celebrian l'aveva guardata con risentimento:
"Non sono io che vi abbandono! Siete voi che non volete seguirmi! Io non capisco che cosa vi lega a questa terra senza speranza. O forse è perché in voi Mezzelfi scorre anche il sangue degli uomini, e li amate troppo per lasciarli da soli. Tu, Arwen, in particolare... troppo a lungo hai dato confidenza agli eredi di Isildur. Se questa è la tua scelta, io l'accetterò, ma tu devi accettare la mia. Non resterò in questo luogo corrotto, che mi uccide giorno per giorno con la sua malvagità"
Nemmeno sua madre Galadriel era riuscita a convincerla a restare:
"Cosa credi di trovare dall'altra parte dell'oceano? Potrai anche attraversare il vasto mare, ma i turbamenti del tuo cuore ti seguiranno ovunque andrai. La felicità è dentro di noi, oppure non è in nessun luogo".
Celebrian aveva scosso il capo:
"Tu scambi la felicità con la protezione che ti deriva dal prezioso anello di Adamant. Ma anche una regina degli Elfi, che possiede uno degli anelli del potere, non cresce e non arricchisce la propria vita: continua semplicemente a sopravvivere, fin quando ogni singolo minuto è stanchezza e vacuità. Un giorno ti ricorderai di queste parole e anche tu abbandonerai questi luoghi e farai vela verso Occidente. Fino ad allora, io ti aspetterò".
E così era stato.
Celebrian era andata all'Ovest e dopo secoli di lontananza, Elrond e Galadriel l'avevano raggiunta, col resto della famiglia.
Ella li aveva accolti con sincera gioia, ma poi si era accorta della mancanza di Arwen, e subito aveva intuito la verità.



<<Arwen ha preferito rimanere a Gran Burrone? Cosa mai può averla trattenuta laggiù? Cos'altro, se non la sua attrazione verso i mortali?>>
Elrond si era rabbuiato:
<<Ho provato in tutti i modi a convincerla a venire con me, ma alla fine ho dovuto riconoscere che non avevo il diritto di impedirle di stare vicino alla persona che amava. Ora lei è felice col suo sposo. Cerchiamo anche noi di ritrovare la felicità di un tempo! Sono venuto fin qui per te, Celebrian. Ti prego, concedimi una seconda possibilità!>>



Le emozioni di Celebrian erano state contrastanti, e le lacrime avevano rigato il suo bel volto:
<<Un tempo pensavo che le lacrime potessero muovere a pietà i malvagi, ma ora so che non è così. La crudeltà non si attenua con le lacrime, perché di lacrime si nutrono i malvagi>>
Elrond aveva sospirato, in preda allo sconforto:
<<Celebrian, le violenze che hai subito sono state terribili, ed ora sei sconvolta per la decisione di Arwen, ma non puoi rimanere intrappolata nel passato! C'è del buon in questo modo, ci sono persone che ti amano: io, i nostri figli Elladan ed Elrohir, i tuoi genitori. Galadriel è venuta qui soprattutto per rivedere te...>>
La moglie di Elrond annuì:
<<Tu hai certamente ragione, ma non è così facile sottrarsi al proprio passato. Quasi sempre le cose che ricordiamo meglio sono proprio quelle che sarebbe meglio dimenticare>>