Mille anni erano passati dal giorno in cui Arexatan Eclionner, generale dell'esercito di Lathena, si era proclamato primo Imperatore dei Lathear, dopo aver sconfitto e ucciso il re dei Keltar, Vorkidex Pendragon e aver conquistato tutto il Continente Centrale.
Da quel giorno era incominciato il Calcolo degli Anni, secondo il calendario ufficiale.
Il divino Arexatan si era proclamato "figlio del Signore Eclion", che a Lathena era venerato come dio del sole, ma che secondo gli Iniziati agli Arcani Supremi era in realtà il Signore delle Tenebre.
Arexatan aveva fondato l'Impero dei Mille Anni e la Dinastia destinata a governarlo.
Ma proprio in seno alla Dinastia si annidava il pericolo maggiore.
L'Imperatore aveva avuto numerosi figli dalle prime cinque consorti, che erano state tutte ripudiate, quando Arexatan aveva messo fuorilegge la poligamia, influenzato in questo dalla sua sesta moglie, Ewdina Ataris, figlia del Signore Atar, dio del Fuoco.
Quel matrimonio aveva siglato l'alleanza tra Eclion ed Atar, e dall'unione di Arexatan Eclionner ed Edwina Ataris sarebbe dovuto nascere l'erede imperiale, garante di quell'alleanza.
Ma le cose non andarono secondo i piani.
Il primogenito di Arexatan, il principe Wechtigar, temendo di essere diseredato qualora l'ultima moglie dell'Imperatore avesse dato alla luce un figlio, decise di eliminare il sovrano.
Nel giorno in cui Arexatan, un anno esatto dopo l'uccisione di Vorkidex, si era incontrato col figlio di lui, il druido Kevin Vorkidian, per decidere le sorti dei Keltar, il principe Wechtigar, che accompagnava l'Imperatore, si rivolse contro di lui e lo uccise pugnalandolo al cuore.
Quel gesto empio avrebbe potuto provocare una guerra tra i Signori dell'Universo, poiché Atar accusava Eclion di non aver impedito che si avverasse la maledizione degli Eclionner, scagliata da Vorkidex un anno prima, secondo cui la Dinastia imperiale sarebbe stata per sempre afflitta da una costante rivalità tra padri e figli, tale da condurre alla rovina di entrambi.
Quando ormai pareva inevitabile la guerra tra Eclion ed Atar, che avrebbe distrutto la Terra, già colpita, un millennio prima, dal Grande Cataclisma che aveva posto fine alla civiltà tecnologica e aveva ridisegnato i confini dei continenti, intervennero due mediatori d'eccezione: il Signore della Luce, Belenos lo Splendente, capostipite dei Vorkidian, e il Signore dei Ghiacci, Gothar il Consigliere, padre del conte Fenrik von Steinberg.
Fu allora che venne siglato l'Antico Patto, che stabiliva una tregua di Mille anni tra i Signori dell'Universo. Allo scadere di quel Millennio, le memorie di Arexatan Eclionner e di Vorkidex Pendragon si sarebbero risvegliate nei loro rispettivi discendenti e ci sarebbe stato il confronto decisivo.
I Signori dell'Universo, detti anche i Grandi Anziani, fecero sottoscrivere l'Antico Patto, sotto forma di Giuramento solenne, dai loro rappresentanti.
Wechtigar Eclionner, secondo Imperatore dei Lathear, firmò in nome di Eclion; il druido Kevin Vorkidian firmò in nome di Belenos; la vedova imperiale Edwina Ataris firmò in nome di Atar e infine il conte Fenrik di Gothian firmò in nome del padre Gothar.
Ma il Patto conteneva una clausola segreta.
Edwina accettava di diventare la consorte del conte Fenrik, in cambio dell'immortalità che le sarebbe derivata dal morso del vampiro, che però non l'avrebbe trasformata in un essere simile a lui, poiché ella era figlia di Atar, ed il suo fuoco interiore avrebbe per sempre tenuto testa al ghiaccio del Conte di Gothian.
E così tutto si era compiuto.
Nella notte in cui il Millennio si consumò, i sogni delgiovane imperatore Elner XI Eclionner incominciarono a popolarsi dei ricordi del suo antenato Arexatan, fondatore della Dinastia.
Le Altre Memorie, come ebbe a chiamarle in seguito, incominciarono ad affluire nella mente di Elner, attraverso il sogno.
Lady Marigold Edwina Ataris. contessa di Gothian, fingeva di dormire al suo fianco, in attesa che si compisse l'evento per il quale aveva aspettato mille anni.
Quando sentì Elner parlare nel sonno, lo osservò per tutta la notte, vigilando con attenzione, affinché la reincarnazione del suo amato Arexatan avvenisse secondo i patti.
Al mattino, al suo risveglio, Marigold vide subito che l’espressione del volto del giovane sovrano era cambiata e che gli occhi color indaco brillavano con una particolare intensità.
Riconobbe i segni.
Il Dormiente si è risvegliato! Arexatan è di nuovo al mio fianco!
L’Imperatore la fissava con occhi nuovi.
Si osservarono per un’eternità d’istante.
«Edwina…» le disse a bassa voce, con un'intonazione inconfondibile.
Marigold annuì, pronunciando esattamente la frase che le profezie avevano ripetuto tante volte nei suoi sogni: «Sì, sono io. Ho attraversato gli oceani del tempo per ritrovarti, Arexatan»
Lui le prese la mano e gliela baciò.
«Dunque il Patto è stato rispettato. Me lo dicono i ricordi di Elner, perché io ora sono lui come lui è me»
Marigold gli strinse la mano:
«Tu sai, dunque, Arexatan, il prezzo che ho dovuto pagare…»
Egli annuì:
«Il morso del Vampiro! Il Conte di Gothian: la creatura più malvagia che esista su questa terra! Ed è tuo marito!»
«Non avevo scelta. Quello è stato il prezzo dell'immortalità. Ma lui non mi ha contaminata, perché io sono una Custode del Fuoco Segreto e reggo la Fiamma di Atar, il mio Signore e padre, e il mio motto è "Fuoco: cammina con me!"»
Elner annuì, riconoscendo le sacre parole:
«Nell'oscurità di un futuro passato
il mago desidera vedere.
Non esiste che un'opportunità tra questo mondo e l'altro.
Fuoco, cammina con me!
il mago desidera vedere.
Non esiste che un'opportunità tra questo mondo e l'altro.
Fuoco, cammina con me!
Quel finto matrimonio sarà sciolto, e tornerai ad essere la mia sposa e la mia imperatrice!»
Marigold sorrise:
«Così sia! Ma sappi che il Conte di Gothian non la prenderà bene»
L'imperatore ebbe uno scatto l'ira:
«Quel mollusco è incapace di amare! Non vedo il motivo per cui dovrebbe opporsi!»
La Dama Gialla cominciò a parlare con la sua ipnotizzante voce flautata:
«Una questione di orgoglio e di potere. Il Signore Gothar, demone del ghiaccio e padre di Fenrik, da tempo sta accumulando potere, a discapito di Eclion. Pare che lo stesso Ahriman, Supremo Dio del Male, sia pronto a sostenere Gothar contro Eclion, e quindi Fenrik contro di te»
Elner non aveva paura di questo, anzi, sorrise ironicamente:
«Un tempo eravamo noi i "cattivi", ma adesso scopro che ci sono personaggi più cattivi di noi. Forse non è stata una buona idea bruciare Mollander e la Grande Canonica: ci sarebbero potuti essere utili...»
La Dama Gialla sospirò:
«Mollander e i suoi appoggiavano Marvin Vorkidian. Dovevo eliminarli»
L'imperatore rimase silenzioso, mentre i ricordi di Arexatan e quelli di Elner incominciavano a fondersi in un'unica memoria.
«Marvin è anche un Eclionner, ed è mio fratellastro. Dunque acquisterà i ricordi sia di Vorkidex che di Arexatan? I "miei" ricordi! Dovrò rinascere anche in un discendente del mio nemico! Quale follia è mai questa?»
Marigold rispose con voce ancora più suadente:
«La nascita di Marvin non era stata prevista. Sephir Eclionner violò il Patto nell'anno della Primavera di Sangue e suo figlio Masrek, tuo padre, lo seguì, per sfuggire all'ira di Ellis. Fu allora che conobbe Lilieth Vorkidian e la sposò. Elner era già stato concepito, quando tutto ciò avvenne. Fu chiaro a tutti che il vero erede di Arexatan dovevi essere tu. In Marvin i ricordi di Vorkidex saranno dominanti e quelli di Arexatan non prenderanno mai il sopravvento. Certo, Marvin Vorkidian potrà accedere a tutte le informazioni contenute nella memoria di Arexatan, ma questo gli servirà per il compito che Belenos gli ha riservato: guidare i Keltar contro gli Albini di Fenrik. E se le cose andranno secondo le mie previsioni, Marvin e Fenrik si annienteranno a vicenda, lasciando noi finalmente liberi di sposarci e di regnare su tutto il Continente e poi sul mondo intero!»
Comprendendo la sottigliezza del piano di Marigold, Elner si compiacque:
«Vedo che questi mille anni non sono trascorsi invano, Edwina. Hai acquisito una capacità di tramare piani molto più sottili rispetto a quelli di un tempo. Sei veramente una persona diversa, e penso che dovrò chiamarti Marigold, perché l'ingenua Edwina ormai è un ricordo, così come l'antico Arexatan. Ora io sono sua maestà Elner della dinastia Eclionner, undicesimo del suo nome, per grazia di Eclion ed Atar, Imperatore dei Lathear, re dei Keltar e degli Alfar e degli Albini, Protettore del Continente Centrale e guida suprema di tutta la Terra!»
Marigold annuì, ma quando parlò c'era una vena di trsistezza nella sua voce:
«Siamo cambiati, è vero e questo è nel contempo la forza e il limite della nostra condizione. Il sogno di Edwina e Arexatan fu spezzato irreparabilmente. Il sogno interrotto non ritorna uguale. Mai. Non possiamo riprendere da allora come se nulla fosse accaduto: siamo in un altro tempo, e siamo persone diverse. Niente è più come prima»
L'imperatore capì, e sebbene le memorie di Arexatan si ribellassero a quel pensiero, la consapevolezza del presente lo costringeva a prenderne atto:
«Vorrà dire che sarà meglio di prima! Creeremo un sogno più grande! Ci vendicheremo di coloro che ci separarono, sconfiggeremo tutti i nostri nemici e avversari, e insieme, alla fine, domineremo il mondo!»
La sete di potere e di guerra degli Eclionner appariva moltiplicata in lui.
Marigold l'aveva previsto. Il figlio di Ellis e Masrek, con le memorie di Arexatan, sarebbe diventato l'Eclionner più temibile di tutti i tempi.
«Realizzeremo questo sogno, ma per ora dobbiamo aspettare. I nostri nemici si distruggeranno a vicenda. Quando questo accadrà, allora noi colpiremo! E fiumi di porpora scorreranno lungo tutto il Continente, tanto da rendere un flebile ricordo persino la Primavera di Sangue»
Elner la fissò con aria grave e consapevole:
«Sarà duro dover attendere, perché è forte la mia sete di guerra e di vendetta! Ma conosco la situazione. Ellis controlla ancora quindici legioni, e le dovrà offrire a Masrek e a Sephir, che le metteranno a disposizione di Marvin. E lui, invece che marciare contro di noi, punterà a nord, verso Gothian! I Keltar e gli Alfar lo seguiranno. E noi staremo a guardare! E solo alla fine, quando tutti saranno esanimi, scateneremo le nostre forze su ogni angolo del Continente!»
Detto questo, l'euforia si trasformò in desiderio, e finalmente Arexatan ed Edwina, dimenticando per un po' la loro nuova identità, poterono tornare ad amarsi come se quei mille lunghissimi anni non fossero mai passati.
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