Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
venerdì 25 aprile 2014
Virginia D. Capitolo 38. Una ragione di più.
<<Dopo aver ascoltato queste tue parole, ho una ragione di più per per rimanere al tuo fianco>> dissi a Virginia.
<<Ed io ho una ragione di più per dirti che vado via. Tu devi vivere! Io sono già morta, te l'ha detto anche il professor Ferrante. Per Virginia Dracu, niente!>>
Io non mi volevo arrendere.
<<Non posso trattenerti, ma non mi rassegno all'idea che tu ti lasci morire per salvare me>>
Le parole di una canzone che piaceva a mia madre risuonarono nella mia mente.
Virginia mi lesse nel pensiero:
<<Ti amo, ma se mi dici: "Non lasciarmi solo", non so se il mio cuore ce la fa...>>
Vedevo la sua sofferenza. Sentivo che il suo cuore era veramente malato. Capivo che si stava spegnendo ed io non sapevo come fare per salvarla.
<<Rimani con me, Virginia! Rimani...>>
Avrei voluto dire molto di più, ma era come se ci trovassimo a recitare un copione già scritto.
Rimanemmo muti per un po', ognuno perso nei suoi pensieri, poi sentii di nuovo la sua voce, che ripeteva le parole di quella canzone:
<<Amo da morire anche il tuo silenzio, che non mi lascia andare via. Rimarrò. Oggi, e poi domani e poi domani ancora, finché il mio cuore ce la fa>>
Ci abbracciammo e la sentii così fragile tra le mie braccia.
Avrei voluto donarle tutte le mie energie, come prima, ma non era più possibile. La famiglia Dracu l'aveva ripudiata, la sua iniziazione era fallita, e il suo destino era segnato, così come il mio.
<<Grazie! Dammi anche un solo istante in più e sarà per me tutto il tempo che esiste>>
<<Non piangere per me, Luca. Ricordi cosa disse Socrate prima di bere la cicuta: "Io vado a morire e voi a vivere. Chi di noi avrà sorte migliore, nascosto è ad ognuno, tranne che al Dio>>
Ora capivo perché amava tanto la classicità greca. Non era un vezzo il suo classicismo. Solo in quel momento, quando era troppo tardi, me ne resi conto.
<<Il vero dolore appartiene ai sopravvissuti. La morte è più leggera di una piuma, ma la vita senza la persona che ami è più pesante di una montagna>>
Ma come spesso accade, quando i pensieri di morte ci opprimono, la volontà di vita, la Wille zum Leben, si ridesta, come la libido: l'istinto di vita che prevale su quello di morte.
<<Adesso vieni qui e sciogli i tuoi capelli, amore mio. Vedrai che la tristezza passerà... il resto poi, chissà, verrà domani>>
Ancora una canzone. Io non ero all'altezza delle citazioni classiche.
Voglio star con te, baciare le tue labbra e dirti che, in questo mondo dove tutto passa, dove tutto cambia, noi siamo ancora qua. Vieni più vicino e accendi questo fuoco amore mio, e svaniranno tutte le paure, adesso lasciati andare...
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