Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
mercoledì 10 aprile 2013
L'Imperatore-Profeta di Gothian. Capitolo 16. Terzo incontro tra Marvin ed Alice.
Il ciambellano di corte annunciò l'ingresso nella sala del Trono Nero di Gothian della favorita di Sua Maestà Imperiale, l'Imperatore-Profeta Marvin Eclionner Vorkidian:
<<La Onorevole Lady Alice de Bors, Dama d'Onore dell'Ordine Imperiale di Gothian!>>
La fanciulla si avvicinò lentamente al Trono, timorosa di trovarsi di fronte alla Sacra Presenza dell'Imperatore-Profeta.
Marvin appariva piuttosto serio, come al solito.
<<Lady Alice, vi prego, accomodatevi nel seggio al mio fianco>>
La ragazza si sedette e attese di essere interpellata.
Marvin se ne accorse e chiese:
<<Come va? Come state?>>
Alice sorrise:
<<Quando sono con voi sto bene>>
Marvin annuì.
E' sincera, e proprio per questo molto pericolosa. Sto mettendo a repentaglio il mio equilibrio mentale e la stessa solidità del Sentiero Dorato per cosa? Per bisogno di affetto?
Sì, era la prima volta nella sua vita in cui aveva anteposto un proprio bisogno rispetto all'interesse superiore dell'umanità.
<<E quando non siete con me, lady Alice?>>
La fanciulla scrollò le spalle:
<<Diciamo che non sono molto amata dalle altre dame, e meno ancora dai vostri parenti, ma questo non è una novità e non mi turba più di tanto. Mio padre mi ha insegnato a non curarmi troppo di quello che dice la gente>>
Marvin si sentiva sprofondare in una specie di trappola che Alice non era minimamente cosciente di rappresentare.
<<Vorrei poter dire che si tratta solo di invidia, ma c'è dell'altro, mia cara Alice. Mi riferisco in primo luogo alla politica. Tutti i miei collaboratori hanno paura di perdere la loro influenza su di me. I miei parenti in particolare hanno il terrore di dover spartire il loro potere con qualcun altro. Credo che sarebbero pronti a tutto pur di evitarlo. Già ora mi denigrano per il fatto che ho un dialogo con una ragazza che potrebbe essere mia figlia>>
Alice tornò a sorridere:
<<Maestà, voi non solo avete mantenuto un aspetto giovane, ma anche la vostra mente, pur con la memoria degli antenati e la visione del futuro, si è mantenuta limpida e fresca come l'acqua di una sorgente. Parlare con voi è estremamente piacevole e non ci vedo niente di male. Non stiamo facendo niente di sbagliato e tanto meno di illecito>>
Su questo non c'erano dubbi.
Non sono certo io quello che sta circuendo l'altra. A volte mi chiedo se abbiano creato questa fanciulla apposta per fare breccia su di me. Vogliono cucirmi addosso lo stereotipo del sapiente che si lascia abbindolare dalla Lolita di turno.
Ma ad essere sincero con se stesso, Marvin incominciava a sentirsi abbindolato, ma non tanto da Alice, che fino a quel momento si era comportata correttamente, quanto piuttosto dai suoi nemici, da coloro che volevano screditarlo.
Mordred e Valyria avevano ragione. Devo stare molto attento.
Si rivolse alla damigella con cortesia:
<<Honi soit qui mal y pense. Sia disonorato chi pensa male! Era l'antico motto dell'Ordine della Giarrettiera. Un re del passato aveva raccolto la giarrettiera di una dama e gliel'aveva restituita. Ai maligni che credevano di vedere dietro a questo gesto una tresca segreta, il re rispose appunto in quel modo>>
Ma si era realmente sicuri che Edoardo III fosse in buona fede?
Quanti sovrani si erano circondati di amanti molto più giovani di loro?
La differenza di età, quando la persona più adulta era ancora giovanile, attribuiva un alone di superiorità all'adulto, che lo faceva apparire forte anche quando non lo era.
E certamente se questo adulto era un uomo di potere, allora la sua attrattiva era quasi irresistibile per una giovane donna.
Quando ero giovane trovai conforto fra le braccia di mia zia Ellis, che aveva vent'anni più di me. Ancora adesso sento il suo fascino.
Mentre lui fantasticava, Alice parlava:
<<Un aneddoto molto curioso! Ma chi pensa male di voi, vi fa un torto molto maggiore. Chi vi conosce non può negare la vostra moralità. Se qualcuno lo fa, allora è quel qualcuno ad essere in malafede, non trovate?>>
Marvin annuì:
<<Non credo che mettano in dubbio la mia moralità, e tanto meno la vostra... semplicemente conoscono il mio punto debole, e cioè i sentimenti. Quello è il mio tallone d'Achille. Sono un inguaribile sentimentale!>>
Un sentimentale che non aveva ancora ricevuto un'adeguata istruzione.
Alice lo aveva guardato con rispetto:
<<Sire, quello non è un punto debole. E' ciò che vi ha mantenuto umano! Io credo, se mi permettete di essere sincera, che il motivo per cui la contessa Daenerys von Steinberg non ha ricambiato i vostri sentimenti è perché un vampiro non ha sentimenti umani. Ciò che l'ha spinta a diventare la Divoratrice di Cuori non è, come lei vorrebbe far credere, il suo cuore ferito, ma il suo orgoglio punto sul vivo! Quella vampira non vi avrebbe mai potuto rendere felice. Chi in voi vede solo l'Imperatore-Profeta non riesce a vedere la vostra umanità>>
Una fitta al cuore trapassò Marvin Eclionner Vorkidian:
Quale dio o quale demone ha condotto fino a me quest'angelo?
E pensarci vorrei, ancora un po'... noi siamo impauriti da quest'angelo... a pensarci è così... chissà dov'è, l'ultima parola che riguardava te... sei nella mia mente, solo nella mia mente, soltanto nella mia mente... e vederti e non parlarti mi dà un brivido... per un amore nuovo che sta nascendo qui...
Cercò di ricacciare dentro di sé la commozione:
<<Davvero riesci a distinguere la mia umanità? Nemmeno mia madre ci riesce più. Nemmeno mia moglie. Nemmeno i miei figli. Nemmeno Ellis, pur con tutta la sua dolcezza...>>
Alice non nascose la sua commozione:
<<La vostra umanità non è in contrasto col Sentiero Dorato. E' questo che loro non capiscono. Credono che la metamorfosi che vi ha reso immortale ed eternamente giovane vi abbia anche trasformato in un'entità sovrumana, una specie di divinità in terra. Ma non hanno capito che voi non siete un dio, ma un Profeta, uno che annuncia la venuta di un dio>>
Marvin sentì che la sua anima, o qualunque cosa fosse rimasta nel suo spirito, era stata come riesumata dopo innumerevoli anni.
Uno che annuncia la venuta di un dio... ma quale dio? La mia Visione si interrompe proprio qui. E forse era necessaria una donna angelicata per ritrovare il dono della profezia.
<<Avete una profonda saggezza, lady Alice, nonostante la vostra giovane età. Come avete raggiunto un tale livello di discernimento?>>
Alice rispose con voce vellutata:
<<Parlando con mio padre, Maestà. E' lui che mi ha insegnato che se un peso ci grava l'anima, allora dobbiamo parlarne, perché le parole sono in grado di sopportare qualunque peso>>
Era vero.
Per Marvin quelle parole furono come un'illuminazione.
Quale tesoro è giunto qui alla mia presenza!
Le parole potevano veramente farsi carico dell'onere che la mente non sopportava più.
Le parole possono guarirci. Parlando, possiamo salvare la nostra mente e la nostra anima.
Guardò la sua interlocutrice con un rispetto quasi reverenziale:
<<Ciò che avete detto è una verità fondamentale, che io avevo quasi dimenticato. Ricordo che quando ero un adolescente soffrivo di malinconia, ed ora posso dire che quel sentimento era dovuto alla convinzione di essere inferiore agli altri. Ero nato nel dolore, nell'anno della Primavera di Sangue, e fui abbandonato dai genitori: sentivo fortemente l'emarginazione e la sindrome dell'abbandono, un'ombra che mi ha perseguitato per tutta la vita. Ma per fortuna avevo il dono della parola, e parlandone sia con mia nonna che con il druido Halfgan, riuscivo a sgravare la mia mente dal peso di quella sofferenza. Ma dopo che essi morirono, io non trovai più nessuno che fosse disposto ad ascoltarmi e capirmi, senza cambiare discorso e senza giudicare. A volte penso che la Visione mi abbia abbandonato perché la mia mente è gravata da troppa sofferenza, accumulatasi negli anni perché non ne ho mai parlato con nessuno a cui importasse veramente e di cui mi potessi fidare>>
Lei lo osservò in silenzio.
Marvin capiva il suo dilemma.
Non può proporsi apertamente come confessore. Sa che in quel caso potrei sostenere che la sua compagnia mette in pericolo i miei segreti. Ma il problema è un altro. Lei mette in pericolo me stesso interamente e senza volerlo. Mi mette in pericolo per il solo fatto di esistere.
Cast
Mia Wasilowska - Alice de Bors
Jon Snow - Marvin Eclionner Vorkidian
Sue Lyon - Lolita
Venere del Botticelli -Donna angelicata
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