Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
mercoledì 23 gennaio 2013
Gli eredi di Gothian. Capitolo 6. Marvin riunisce il Consiglio.
Marvin Vorkidian, re dei Keltar e reggente degli Alfar, si trovava a Caemlyn, la sua roccaforte, per presiedere una importante riunione del Consiglio Reale.
Con aria impassibile ne osservava gli illustri componenti.
Sir Kenneth Howard, cancelliere del Regno dei Keltar;
Lady Igraine Canmore di Logres, regina dei Keltar;
l'Arcidruido Gwydion, che aveva ereditato la carica suprema solo da pochi mesi, dopo la morte dell'anziano predecessore, e che era anche presidente dell'Organizzazione Missionaria;
la sedicenne principessa Ingrid di Alfarian, ambasciatrice degli Alfar e naturalmente
l'onorevole lady Ariellyn Vorkidian, Contessa di Keltar-Senia, nonna materna del re e direttrice della Sezione Affari Speciali, i servizi segreti del regno;
Un posto speciale era riservato a Lord Ywain de Bors, Duca di Amnisia, governatore di Elenna sul Dhain, vice- reggente del regno degli Alfar e grande amico di Marvin.
La testa più calda tra i consiglieri era certamente Ser Angus Canmore, capo-clan delle Highlands e sovrinntendente dell'Unione dei Capi-clan del regno dei Keltar.
Il più infido e intrigante era Sua Grazia Lord Idex d'Estin-Ferrat, Arciduca di Floriana e presidente della Federazione dei Duchi Keltar.
Il primo a parlare fu il cancelliere, che, sfogliando una serie di pergamene impolverate, elencò gli ordini del giorno ed espose il primo:
<<Ho qui la bozza finale per l'offerta di tregua ai ribelli del regno degli Alfar. La sottopongo all'attenzione di Vostra Maestà e ai membri del consiglio>>.
Marvin con un gesto indicò che fosse consegnata in primo luogo a Lord Ywain, che le diede subito una rapida scorsa ed assunse un'espressione delusa:
<<Non vedo le modifiche che avevo suggerito>>
L'arcidruido Gwydion intervenne:
<<Avresti voluto venire a patti con gli adoratori dei demoni? Con i seguaci di Ahriman? Con i vampiri e gli elfi oscuri? Questo è contro la nostra Riforma religiosa! E' contro l'opera dell'Organizzazione Missionaria!>>
I druidi tradizionalisti, così come molti sacerdoti del clero dei Lathear non avrebbero apprezzato un tale zelo nel difendere e propagandare la Riforma.
Marvin lo sapeva bene.
I miei seguaci e i miei combattenti non accettano compromessi. I Puri, si fanno chiamare, e questo mi spaventa.
Per loro Marvin non era solo un re, era il Profeta.
Sono colui che conserva le altre memorie degli antenati e le premonizioni del futuro.
Già questo era un grave peso, ma non bastava.
Io solo la loro guida, il Mahdi, il cui potere religioso e militare sulla Organizzazione Missionaria è assoluto. E la responsabilità del loro jihad, e delle sue devastazioni, ricade solamente e completamente su di me e sulla mia coscienza.
Il confine tra la legittima difesa e l'aggressione impositiva era diventato troppo labile.
Prima gli Alfar vampirizzati. Poi la guarnigione di Gothian e i vampiri albini. Poi a chi toccherà? La situazione mi sta sfuggendo di mano.
La stessa voce del suo antenato re Vorkidex lo rimproverava aspramente: "Chi governa si assume una responsabilità imprescindibile. Il suo incarico deve essere un atto disinteressato"
Poteva dirlo di se stesso? All'inizio era stato sicuramente così, ma ora? Era davvero così disinteressato?
Il peso della responsabilità sia politica che religiosa lo schiacciava.
Il sono il pastore di due popoli, ma temo di aver sguinzagliato un lupo feroce tra le mie greggi.
I Keltar avevano subito la sopraffazione degli Alfar e dei Lathear per troppo tempo ed ora volevano la loro rivincita, incentivati anche dal fatto di essere convinti di condurre una "guerra santa".
Esisteva un unico modo per bloccare il jihad: ritirarsi dalla politica.
Come un mantra, quella parola si ripeteva nella sua mente.
Ritirati... ritirati finché sei in tempo... ritirati prima che il tuo nome diventi sinonimo di guerra e tirannide.
Ma se si fosse ritirato proprio ora, i vampiri, gli elfi oscuri e i demoni avrebbero vinto la guerra, e questo non lo poteva permettere.
In fondo la politica è la scelta del "meno peggio".
Tornò alla discussione, che nel frattempo si era animata.
Lord Idex aveva espresso il suo disappunto:
<<Non si mette un popolo con le spalle al muro, non se si vuole che resti pacifico! La bozza di tregua non tiene conto della maggioranza delle nostre richieste. Abbiamo negoziato per un anno, invano>>
La regina Igraine lo fulminò con lo sguardo:
<<Mio marito non fa niente invano!>>
Marvin chinò il capo.
Si chiese se fosse possibile essere troppo amati.
Sicuramente Igraine mi ama e mi adora troppo. Ma non glielo posso rimproverare. D'amore non esistono peccati, esistono soltanto peccati contro l'amore.
Lord Idex strinse le mani a pugno finché le nocche non divennero bianche:
<<E allora ditemi, a cosa è servito quello che è stato fatto!>>
Gli rispose Sir Angus, che era cugino di Igraine e ne condivideva le idee:
<<Li abbiamo conosciuti! Ora sappiamo esattamente i loro punti deboli, mentre loro non conoscono i nostri>>
La principessa Ingrid scosse il capo:
<<Come fate a dire che non li conoscono? Quali prove ne avete?>>
Ingrid aveva solo sedici anni, ma era già molto abile in politica.
E' sopravvissuta all'occupazione da parte del Conte Fenrik e poi da parte dei miei eserciti. Naturalmente considera noi Keltar degli invasori. E come posso darle torto?
Ancora una volta sentì il desiderio di abbandonare tutto.
Ogni giorno si chiedeva se valesse davvero la pena dedicare la propria vita a quell'universo rissoso, sempre oscillante tra adorazione estatica e scoppi di rabbia incontenibile e di violenza devastante.
E' proprio necessario passare ogni momento del giorno a proteggerli da se stessi? Ogni istante pretendono qualcosa da me. Vogliono troppo, ma non posso disilluderli.
In sua difesa era intervenuta Lady Aryellin:
<<Ho una montagna di rapporti degli agenti della Sezione Speciale, in archivio. Abbiamo infiltrati ovunque! Le tue preoccupazioni sono infondate, Ingrid>>
Lord Ywain scosse il capo:
<<Io ho sentito quel che si dice degli uomini della Sezione Speciale. Non godono di buona fama>>
Lady Ariellyn sorrise:
<<Lo spero bene! Le vere spie non godono mai di buona fama!>>
A quel punto il cancelliere riprese la parola, rivolgendosi direttamente a Marvin:
<<Maestà, una domanda assilla le nostre menti, e credo sia giusto porla prima di deliberare in merito alla bozza di tregua. Voi avete dei... come dire... dei poteri mentali... che vanno oltre>>
Marvin sospirò.
Vogliono le premonizioni del Profeta, non i giudizi del sovrano.
Era il momento di ridimensionare quel tipo di approccio:
<<Ho delle premonizioni riguardo al futuro, ma non posso ottenerle a comando, e quando le percepisco, quasi sempre non riesco a interpretarle, finché l'evento non è accaduto. E' come quando si scala una montagna pensando di vedere tutto ciò che sta al di là di essa, ma ciò che si vede è solo un'altra montagna, ancora più alta>>
Lord Idex sorrise ironicamente:
<<Vostra Maestà è anche un filosofo!>>
Igraine scattò subito in piedi e gli puntò l'indice contro:
<<Un giorno ti spingerai troppo in là! E quel giorno il re ti farà tagliare la lingua!>>
Marvin ignorò il battibecco.
Come posso spiegare loro che anche quel poco di prescienza che ho ricevuto in dono mi permette di vedere tutte le mie possibili morti, una ad una, in ogni momento in cui sto prendendo una decisione? Si avvereranno? Spero proprio di no.
Era calato il silenzio.
Ne approfittò il Cancelliere:
<<Sire, firmerete il trattato nella sua stesura attuale o volete nuovamente sottoporlo agli emendamenti del Consiglio?>>
Marvin annuì:
<<Lo firmo adesso, davanti a voi tutti>>
Si fece porgere la pergamena, scrisse il suo nome e appose il sigillo reale:
<<La responsabilità delle conseguenze ricadrà solo su di me, ma i benefici saranno per tutti. Ora siete scettici, e lo capisco, ma forse giorno mi ringrazierete per tutto questo>>
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