(Ostenda, 4 agosto 1906 – Ginevra, 27 gennaio 2001), nata principessa reale del Belgio, fu l'ultima regina d'Italia come consorte di Umberto II di Savoia.
Poiché il suo regno durò solamente dal 9 maggio al 12 giugno 1946, venne soprannominata dagli Italiani: la Regina di maggio.
Era figlia del re del Belgio, Alberto I di Sassonia-Coburgo-Gotha, cugino del re Giorgio V del Regno Unito, e di Elisabetta di Wittelsbach, della casa reale di Baviera, omonima dell'imperatrice d'Austria, Sissi, sua prozia.
Difficilmente si sarebbe potuto trovare un sangue più "blu" di quello della principessa reale del Belgio per l'erede al trono d'Italia, Umberto di Savoia. Il loro matrimonio era stato combinato fin da quando Maria José era ancora bambina. La sua provenienza dal più aperto ambiente reale belga e l'educazione di stampo moderno che aveva ricevuto, si scontravano con il rigore della più chiusa monarchia italiana. La più classica educazione e istruzione dello stesso Umberto e, soprattutto, il ligio ossequio del principe all'etichetta, alle regole e all'autorità paterna, furono tutti fattori di ostacolo alla riuscita della loro unione. In seguito, Maria José avrebbe confidato all'amico giornalista, Indro Montanelli, che in confronto alla casa reale del Belgio, la casa reale di Savoia le era apparsa fin da subito "un frigidaire", ossia un frigorifero!
Le nozze con il Principe di Piemonte furono celebrate a Roma l'8 gennaio del 1930 nella Cappella Paolina del palazzo del Quirinale.
La coppia trascorse i primi anni di matrimonio a Torino, dove Umberto comandava il 92º reggimento di fanteria con il grado di colonnello. Negli anni torinesi la principessa preferì sottrarsi ai rapporti con gli esponenti della nobiltà e con la cerchia delle amicizie del marito, ritagliandosi spazi e frequentazioni personali.
Anche a Roma, nell'appartamento privato del Quirinale, ricevette filosofi, intellettuali e scrittori in modo del tutto indipendente da Umberto.
Diverso e sotto alcuni aspetti più felice fu il periodo trascorso da Maria José e Umberto a Napoli, dove essi si trasferirono nel 1933, complici probabilmente l'ambiente umano e il clima. Di certo la vita di coppia venne allietata in questo periodo dalla nascita di tre dei loro quattro figli: Maria Pia il24 settembre 1934; Vittorio Emanuele il 12 febbraio 1937; Maria Gabriella il 24 febbraio 1940. La quartogenita, la principessa Maria Beatrice, nacque a Roma il 2 febbraio 1943.
Maria José si occupò personalmente dei suoi figli, sia nei soggiorni autunnali al Castello Reale di Racconigi che in quelli estivi di Villa Maria Pia a Posillipo
Non vi fu mai simpatia tra la principessa e Mussolini, specie dopo l'alleanza con Hitler e la firma delle leggi razziali. Da quel momento, Maria José non nascose i propri sentimenti di ostilità nei confronti dell'operato di Mussolini e anche Umberto, del resto, faticava a nascondere un certo dissenso.
Fino allo scoppio della guerra, la sua vita fu comunque serena, e caratterizzata da una partecipazione ad iniziative benefiche e viaggi in tutto il paese e all'estero. Per tutto questo si guadagnò la simpatia di buona parte degli Italiani, anche di molti che non vedevano con favore i Savoia o la stessa monarchia.
Ecco una curiosa immagine risalente ad un viaggio in Libia, allora parte dell'impero coloniale italiano.
Attenta alla politica interna e internazionale, nel 1939 Maria José sostenne che l'Italia non era nelle condizioni di sostenere, e tanto meno vincere, una guerra. Quando l'Italia entrò in guerra, nel 1940, la principessa promosse un'azione segreta volta a collegare l'ambiente antifascista direttamente con i Savoia. A tal fine incontrò personaggi come Benedetto Croce, Ugo la Malfa, Ivanoe Bonomi, Elio Vittorini, Alcide de Gasperi.
Mussolini era al corrente delle azioni della principessa, ma ne sottovalutò l'importanza, considerando che il re era comunque dalla parte del governo, almeno fino al 1942. Nell'ambiente della monarchia, per questa ragione, Maria José venne definita da molti "l'unico uomo di Casa Savoia".
Il 6 agosto 1943 Maria José venne convocata dal suocero, il quale non le parlava direttamente da più di due anni, e le venne espressamente ordinato di troncare immediatamente ogni rapporto con l'opposizione antifascista e ogni attività politica. Inoltre il re la costrinse a ritirarsi con i quattro figli a Sant'Anna di Valdieri, sotto la sorveglianza della cognata Jolanda, e le ordinò di rimanervi fino a che lui stesso non l'avesse espressamente richiamata a Roma.
L'8 settembre la principessa, come il resto degli italiani, apprese la notizia dell'Armistizio dalla radio. Dopo un viaggio piuttosto avventuroso, riuscì a portare in salvo i figli in Svizzera, dove si mise in contatto, tramite Luigi Einaudi, con gli ambienti partigiani. Pur essendo controllata dalle autorità elvetiche, riuscì comunque, in diverse occasioni, a trasportare armi per la Resistenza nel nord Italia. C'era in lei la speranza di poter salvare la monarchia dal discredito in cui era caduta dopo la fuga del re a Brindisi. Nonostante Umberto avesse ottenuto la luogotenenza, il re si rifiutò di abdicare, e la principessa, che per tutta la vita era stata educata a diventare regina, incominciò a temere che l'impegno di tutti quegli anni fosse divenuto ormai inutile. Tornata in Italia dopo la Liberazione, riprese l'attività di volontariato presso la Croce Rossa. Durante una visita all'ospedale di Cassino, il 9 maggio 1946, fu informata dell'abdicazione del suocero. Fonti contemporanee riportano che quando, di ritorno a Roma, fu salutata come "regina", non manifestò alcun entusiasmo, e anzi avrebbe commentato: "Sono una regina? Non in queste condizioni. Non è così che mi ero immaginata questo giorno".
Non ci fu nessuna incoronazione per colei che per quasi quarant'anni era stata educata per regnare. Solo una sbiadita foto di circostanza ricorda i pochi giorni di regno della Regina di Maggio.
Non ci fu nessuna incoronazione per colei che per quasi quarant'anni era stata educata per regnare. Solo una sbiadita foto di circostanza ricorda i pochi giorni di regno della Regina di Maggio.
Fine prima parte.
Bellissima donna.
RispondiEliminawww.celyneglam.blogspot.com
Sì, era molto bella, e vestiva anche molto bene!
Elimina;-)
bella e di classe!
RispondiEliminaFASHION SINNER
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Assolutamente sì!!!
Elimina;-)
Un'altra interessante figura di donna. Ho visitato il Castello di Racconigi ed è meraviglioso
RispondiEliminaSì, è veramente splendida la residenza di Racconigi!!!
EliminaBuon pomeriggio!!!
;-)
Ma che meraviglia quella tiara anni 20!!!
RispondiEliminaUna donna elegantissima, aveva davvero buon gusto (a parte il vestito da sposa... non mi piace per niente, ma sono sempre più convinta che gli abiti da sposa non se li scelgano loro...)!
Devo ammettere che non sapevo niente di lei, l'avevo sentita nominare ma non sapevo fosse una donna così di classe, e che avese avuto una storia così travagliata! Imparo sempre qualcosa quando passo qui! ^^
Ah ah, in effetti l'abito da sposa sembra una sottoveste unita ad un interminabile velo a strascico... risulterebbe sperimentale anche adesso!!! ;-)
EliminaComunque per il resto era veramente elegante. Io mi ricordo di lei perché quando ero piccolo era molto presente nei giornali di gossip che leggeva mia nonna, che poi mi ha raccontato la storia della Regina di Maggio.
Nel prossimo post storico, lunedì, ci sarà la seconda parte della sua vita. Domani invece un post molto piccante con Ellis e Marigold!!!
Da non perdere ;-)
Buona serata!!! ^^
Emancipata,moderna, presente, politicamente attiva, bella e di classe...una donna a 360°
RispondiEliminaIndubbiamente era due generazioni avanti rispetto alle sue coetanee, ed è stata sicuramente più moderna rispetto alle sue stesse figlie.
EliminaSarà interessante vedere anche il post sulla seconda parte della sua vita, che pubblicherò lunedì.
Grazie del commento e buona serata!
;-)
sono contentissima che hai parlato proprio di lei, mi sono sempre interessata alla sua storia e questo post è da salvare!
RispondiEliminaaudrey
Grazie!!! Mi fa molto piacere! Lunedì posterò la seconda parte! Ti aspetto!!!
EliminaBuona serata e grazie ancora
;-)
Bella, intelligente, intraprendente, elegantissima..che meraviglia lo stile anni '20, mi piace moltissimo. Veramente azzeccata la definizione: "l'unico uomo di Casa Savoia", lei è un personaggio che mi piace tanto!
RispondiEliminaAnche a me piace tanto! Forse perché piaceva tanto a mia nonna, che era sua coetanea, ed era molto simile a lei sia nel carattere che nell'aspetto, per cui in un certo senso le ho associate, anche perché sono morte nello stesso anno. Mia nonna (materna) si chiamava Diana, nome quanto mai azzeccato, ed era figlia di un conte decaduto ed economicamente rovinato, per cui fu costretta ad un matrimonio combinato... un giorno le dedicherò un post, perché credo che la sua vita sia sta un romanzo molto più avventuroso di quelli che scrivo io!!!
Elimina;-)
Wow, una signora fantastica, tua nonna, un post su di lei direi che è dovuto!
EliminaHo una serie di sue foto scannerizzate... penso che la prossima settimana riuscirò a trarne una sorta di omaggio, di tributo... dopotutto ho trascorso l'infanzia con lei, nella sua villa di campagna, che ora è stata venduta... sono sincero: Lady Ariellyn Vorkidian di Keltar-Senia è a tutti gli effetti la fotocopia di mia nonna Diana Orsini Balducci di Casemurate... e Casemurate era la mia "Contea", dove ho lasciato il cuore (ho ancora due zie che ci vivono, però, e quindi posso ancora ritornarci, anche se non è più come quando mia nonna era viva).
EliminaChe magnifica serie di cognomi, proprio nobile! Bellissimo averle dedicato il personaggio di Lady Ariellyn, che fa proprio "nonnina di campagna", meraviglioso. Ho cercato qualche foto di Casemurate, è proprio bello poter avere una "Contea" nel cuore!
Eliminaaspetto il post su tua nonna....
RispondiEliminaci sarà mercoledì... non potrò raccontare molto, perché ci sono cose che rientrano nella privacy della mia famiglia, però selezionerò le sue foto più belle, quelle tra i 16 e i 75 anni... dopo, anche se è vissuta molto a lungo, non ha voluto più essere fotografata...
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