Grande fu lo sconcerto del clan Ricci-Orsini quando Silvia rifiutò fermamente qualunque forma di raccomandazione, sia in sede di concorso, superato peraltro brillantemente, sia in sede di assegnazione della cattedra di ruolo.
E così, mentre il Sommo Poeta donnaiolo Adriano Trombatore declamava le sue orazioni al Liceo Classico, Silvia accettò di buon grado la cattedra di italiano, storia e geografia all'Istituto Tecnico Industriale Statale.
Tale scelta si rivelò inaspettatamente felice, perché all'ITIS di Forlì conobbe, tra i suoi colleghi, sia il futuro marito, sia la maggior parte degli amici più cari e dei frequentatori del salotto a cui avrebbe dato vita in seguito, dopo il matrimonio.
Iniziamo dai colleghi di sezione, nel biennio.
C'erano, in primo luogo, Anna ed Elisabetta De Gubernatis (ancora precarie e pertanto non raccomandabili dalla Signorina De Toschi) : la prima, che come sappiamo aveva sposato il Sommo Poeta, insegnava lettere in altre classi della stessa sezione, mentre la seconda era docente di inglese e faceva una corte spietata a Massimo Braghiri, docente di matematica, il quale continuava a corteggiare Silvia, invano.
La collega di scienze naturali era la Professoressa Maria Pia Teodati De Bonchamp, una ninfomane ipocondriaca fissata con l'igiene intima e lo studio dei germi al microscopio.
Il collega di disegno era l'architetto Amedeo Leandri noto per il suo carattere irascibile e per la tendenza a scagliare fuori dalla finestra fogli e quaderni degli studenti che non gli andavano a genio.
La collega di fisica era la Professoressa Dea Vermiglioni, il cui segno particolare era un enorme neo sferico e violaceo che le copriva quasi tutto il naso: tale oltraggio da parte della natura veniva compensato nella mente della Vermiglioni con una compulsiva tendenza al pettegolezzo velenoso.
Il collega di ginnastica era il Professor Gilberto Minchioni, detto il Tenente Colombo, per la sua abitudine a portare in ogni stagione e con ogni tempo e temperatura, un impermeabile stropicciato color vomito.
La collega di diritto ed economia era la Professoressa Edda Rachele Gatti, figlia di un ex-dirigente fascista di Predappio Alta, ed ella stessa fervente sostenitrice del Movimento Sociale.
Non poteva mancare il collega di religione, il rubicondo Don Adamo Colleoni, un prete dai forti istinti carnali, le cui barzellette oscene mettevano in imbarazzo l'intero istituto, per non parlare della Curia.
Non meno importanti erano i colleghi del triennio.
Italiano e storia negli ultimi tre anni erano affidati alla Professoressa Letizia Ramolini, quasi omonima della madre di Napoleone, ma, a differenza di quest'ultima, zitella impenitente dalla voce nasale e dal fisico somigliante a un armadio.
La cattedra di fisica nel triennio era tenuta dalla Professoressa Renata Maria Crocifissa Binetti Delle Vedove, di cui si vociferava che portasse una jella tremenda e implacabile.
Ma il più importante di tutti, destinato a diventare il miglior amico di Silvia, era il Professor Piero Giovannelli, brillante matematico, sostenitore del geocentrismo, grande conoscitore di cinema, fine umorista e narratore, ma soprattutto principale organizzatore delle iniziative mondane della città e delle gite all'estero.
La sua vèrve era in grado di conquistare tutti: basti dire che persino Ettore Ricci, padre di Silvia, lo vedeva di buon occhio, apprezzandone la tagliente ironia.
Per quanto Giovannelli e la Gatti fossero ufficiosamente fidanzati, non si sposarono mai, né mai convissero, forse per ragione delle opposte visioni politiche, che li portavano a liti furibonde, placate soltanto dalla devozione amorevole di lei e dal bisogno che lui aveva di una donna con la patente di guida che gli facesse da autista, essendo lui volutamente sprovvisto di automobile, ritenuta una spesa frivola e indegna di un vero sapiente.
Va altresì ricordato che tutti i suddetti docenti erano stati, a loro tempo, studenti pubblici o privati della Signorina De Toschi, compreso Piero Giovannelli, che nutriva nei confronti della Grande Mademoiselle un odio viscerale.
In conclusione, bisogna nominare anche i principali membri del personale amministrativo, tecnico e dirigente, ognuno dei quali era destinato a ricoprire in seguito un proprio ruolo nel salotto di Silvia Ricci-Orsini e della sua famiglia.
Ricorderemo quindi: il bidello Obino Colleoni (fratello di don Adamo, e narratore di barzellette altrettanto sconce), il tecnico di laboratorio Guido Selvaggi (che portava sempre la stessa maglia unta e bisunta e che svolgeva anche le attività parallele di falegname e amministratore di condominio), la segretaria Alice Fobrecht Van Der Bach, una bionda di origine olandese, il vicepreside Priamo Marchesi, dirigente democristiano, il Preside Prof. Everardo Rocca Rossiglioni, presidente del Rotary Club, la vicepreside Professoressa Rosa Pia Baccarelli, moglie di un importante notabile democristiano e direttore di banca, e la Provveditrice agli Studi, la temutissima Cordelia Sergenti Borgonzoni.
Ma la vera svolta ci fu quando Massimo Braghiri perse il posto a causa dello scarso punteggio, venendo definitivamente trasferito alle scuole medie, e la sua cattedra fu assegnata a una nostra vecchia conoscenza, ossia Francesco Monterovere, il futuro marito di Silvia.