Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
giovedì 17 gennaio 2019
Vite quasi parallele. Capitolo 138. Il Cigno Nero, ossia Il Male è la regola, il Bene è l'eccezione
L'Iniziato aprì gli occhi e seppe che il rito si era concluso con successo.
Era vivo, era cosciente ed era il prediletto di Belenos, il che lo rendeva più potente di molti dei suoi confratelli, forse persino dei Maestri che sedevano nel Consiglio.
Vide Joanna, che aveva presieduto la cerimonia d'Iniziazione.
<<Ce l'ho fatta dunque, sono uno di voi, adesso, non è così?>>
La ragazza annuì, con un accenno di sorriso, immerse l'indice della mano destra in un'ampolla contenente sette oli sacri e gli tracciò un segno sulla fronte.
Gli prese poi le mani, aiutandolo a sollevarsi e gli disse:
<<Alzati, Sir Richard, Cavaliere della Luce, Iniziato agli Arcani Supremi, e scegli la Confraternita a cui apparterrai, all'interno dell'Ordine>>
Aveva inglesizzato il suo nome, precedendolo dall'appellativo tipico dei cavalieri.
Se l'aveva chiamato Cavaliere della Luce, Joanna conosceva già la sua scelta:
<<Ho visto Belenos. Mi ha onorato della sua presenza e della sua fiducia. Mi ha scelto ed io ho accettato. Farò parte della sua Confraternita, l'Aristocrazia Bianca>>
Joanna l'aveva previsto. Quante altre cose sapeva?
<<Così sia. Ti sarà concesso comunque un periodo di tempo di un mese per confermare la scelta, oppure cambiarla. Gli altri Signori degli Elementi ti faranno visita. Atar, Gothar e soprattutto Eclion, il Signore Oscuro>>
L'Iniziato non ne era sorpreso:
<<Belenos me l'ha detto. E io ho già compiuto la mia scelta>>
Joanna scosse il capo:
<<Non è così semplice. C'è una verità che Belenos preferisce non dire, ma che fa comunque parte degli Arcani Supremi.
In questo mondo il Male è la regola, mentre il Bene è l'eccezione.
Per salvarsi dal Male non basta distoglierne lo sguardo, perché il Male è dappertutto, anche se riesce a nascondersi molto bene, nello spazio e nel tempo.
Il Male è connaturato alla Vita stessa: basta osservare una catena alimentare. Ogni forma di vita si nutre di altre forme di vita: già questo punto di partenza contiene in sé il seme della distruzione.
Chi sceglie di non vedere questo mente a se stesso e tradisce una delle prime regole etiche, e cioè quella di non mentire>>
Aveva parlato con severità, ma anche con una punta di sarcastico cinismo.
Riccardo era rimasto colpito dalle sue parole.
<<Può essere, ma questo non cambia la mia decisione>>
Stava albeggiando e il risveglio della natura, nel bosco, aveva portato con sé un'allegria triste nell'aria.
Lo stesso volto di Joanna Burke-Roche, trasfigurato dall'aurora, sembrava in armonia con quell'atmosfera paradossale.
<<Non hai la forza sufficiente per contrastare Atar, Gothar o Eclion.
Forse potrai nasconderlo ad altri, ma io riesco a leggere nella tua mente e conosco i conflitti che la agitano. I Signori degli Elementi faranno leva su tali conflitti e sarà un facile gioco scardinare ogni tuo buon proposito.
Lo so per esperienza>>
L'Iniziato le credette. Percepiva sincerità e sintonia nelle sue parole.
Fin da bambino, Riccardo aveva percepito se stesso come una persona fragile e problematica, il che lo aveva spinto a creare legami con altre persone fragili problematiche, nella speranza che queste avrebbero mostrato una maggiore comprensione nei suoi confronti.
Ma era uno sbaglio: ognuno ha "i suoi problemi" e si mostra comprensivo soltanto verso sé stesso.
Per questo sapeva di non potersi fidare di Joanna.
Allo stesso tempo, tuttavia, poteva apprendere da lei qualcosa di utile.
Lui era uno che ascoltava e imparava. Mentre gli altri pensavano solo a vantarsi o a pontificare, lui cercava di discernere, in quella cacofonia di vanità, i dettagli che potevano essere utili o addirittura importanti, poiché anche la persona più vacua può avere, senza nemmeno rendersene conto, qualcosa da insegnarci.
Persino le persone più granitiche potevano nascondere un'incrinatura.
C'è una crepa in ogni cosa. E' così che entra la luce.
Chi l'aveva scritto? Forse Leonard Cohen?
<<Tu l'hai visto, allora? Eclion, intendo...>>
Joanna apparve turbata, poiché non doveva essere certo per lei un ricordo piacevole.
I suoi capelli biondi parevano imprigionare i primi raggi dell'alba ed i suoi occhi azzurri luccicavano di una commozione a stento dominata.
Ma la bocca aveva assunto una piega amara, che sembrava esprimere tutto il suo rincrescimento di fronte ai mali del mondo.
<<Sì, purtroppo. Fu una visione non voluta, come quelle che inevitabilmente accadono agli Iniziati di Rango Segreto, quelli che, come me e te, posseggono il dono della Vista.
E sai cosa mi ha detto? "Anche il troppo Bene è un Male. E' qui che falliscono i buoni: quando esagerano. In quel momento entrano nel mio territorio, senza nemmeno essere stati invitati".
Non credere che ci sia così tanta differenza tra gli eccessi dei santi e quelli dei malvagi.
E' un cerchio che si chiude: gli estremi si toccano e finiscono col saldarsi.
Il vero nemico è l'estremismo, di qualsiasi tipo, e tu lo sai meglio di me.
Uno dei tuoi talenti è la capacità di riconoscere immediatamente un'ingiustizia, e l'eccesso di Bene, come ogni eccesso, è un'ingiustizia.
Ma questo è un concetto di cui Belenos non ama parlare>>
Lui si sentiva molto stanco:
<<Belenos mi ha messo in guardia da te. Ha detto di non fidarmi>>
Joanna non ne era sorpresa:
<<Il Signore della Luce mi accusa, ma io dico che troppa luce può anche rendere ciechi.
Belenos è un'entità solare, e il sole non può essere guardato fissamente.
Ci sono delle sfumature che Belenos, in tutta la sua gloria sfolgorante, non può cogliere, ed è proprio in quelle sfumature che si trova il significato dell'agire umano, in tutta la sua complessità.
Sono nata in seno ad una famiglia di adepti del Serpente Rosso, devoto ad Atar, Signore del Fuoco e del Calore, e sono stata adottata, in età adulta, dalla dinastia che controlla la Fraternitas Draconis, devota a Gothar, Signore del Ghiaccio e del Freddo.
Ciò rispecchia la mia duplice natura, perché mia è la Canzone del Ghiaccio e del Fuoco.
Ma non sono mai stata, né sarò mai, una serva del Signore Oscuro, Eclion, Principe delle Tenebre. Le Arti Oscure non mi riguardano, così come non mi riguarda il tradimento.
Dimostrerò con i fatti che Belenos si sbaglia sul mio conto.
Io sarò al tuo fianco, anche se riconosco che per te sia più importante chi ti porti dentro piuttosto di chi ti cammina accanto>>
Riccardo percepiva sincerità in quelle parole.
Non avrebbe saputo dire il perché: certe cose non si apprendono per via razionale, ma si sentono nel profondo del cuore.
Eppure c'erano punti oscuri da chiarire.
<<Io vorrei crederti, ma prima vorrei anche capire se tu hai tradito la fiducia del tuo ex-fidanzato Waldemar Richmond e quella dell'uomo che ora ti ama, ossia il dottor Luca Bosco>>
Joanna annuì:
<<Te ne avrei parlato comunque: è giusto che tu conosca la verità.
Quando mi fidanzai con Waldemar, io l'amavo veramente, e quando ci siamo lasciati, è stato perché mi sono resa conto di non amarlo più.
E' molto triste la fine di un amore, ma è qualcosa che può succedere.
Come dice un cinico, ma sincero proverbio, l'amore è eterno finché dura.
Quando lasciai Waldemar, la mia famiglia, che voleva a tutti i costi quel matrimonio, mi ripudiò, e così io trovai sostegno soltanto in Vlad Dracu, che mi adottò come figlia, senza chiedermi nulla in cambio, se non sincerità verso la Fraternitas Draconis, di cui egli è Priore.
Riguardo a Luca Bosco, nutro un profondo affetto nei suoi confronti, che potrebbe anche diventare amore, non lo posso escludere.
L'altra sera io e Luca ci siamo ritrovati dopo molto tempo e ci siamo baciati.
Come vedi non ti nascondo nulla.
Ora anche lui è un Iniziato.
Tuo zio Lorenzo ha presieduto alla sua Iniziazione, e al risveglio Luca ha scelto di appartenere alla confraternita del Serpente Rosso, il che lo rende molto vicino al Consigliere Albedo, che è il Priore di tale confraternita.
Non ci sarà conflitto tra voi, anzi, troverete molti motivi validi per cui collaborare.
Tu hai scelto l'Aristocrazia Bianca, il cui Priore è il Duca di Albany, Gran Maestro dell'Ordine degli Iniziati, anche se ormai il suo mandato sta scadendo.
Avrai modo di conoscerlo molto presto.
Come vedi, nessuno di noi ha scelto l'Aristocrazia Nera, il cui Priore è "di rango segreto", anche se io sospetto che sia il Duca di Kent.
In ogni caso, nessuno di noi, neppure il Consigliere Albedo, oserebbe mai attaccare il Prescelto di Belenos>>
L'Iniziato rise:
<<Il Prescelto? Mi stai prendendo in giro? Sono forse una specie di Harry Potter della situazione? O di Anakin Skywalker, o Paul Atreides?>>
Lei sorrise:
<<Non esageriamo! Per il momento ti autorizzo solo a essere una specie di Mr Banks in difficoltà, che ha bisogno di una Mary Poppins che introduca un po' di magia nella sua vita, e gli insegni un paio di cose, prima che cambi il vento.
Scherzi a parte: il tuo ruolo è quello di contribuire a risanare l'antica frattura tra l'Aristocrazia Bianca e quella Nera, col sostegno delle altre due confraternite dell'Ordine degli Iniziati.
C'è bisogno di pace, ora più che mai, perché ci attendono sfide terribili, e le nostre fatiche saranno gravi per preservare la civiltà dalla barbarie che ci sta assediando.
Abbiamo bisogno del tuo contributo, poiché sono rare ormai, nella nostra generazione, le persone con una cultura ampia come la tua, e una profonda consapevolezza dei Misteri>>
Lui scosse il capo:
<<L'unica cosa di cui sono consapevole è la mia incertezza su qualsiasi cosa, la mia debolezza e la mia fuga dal mondo. In omnibus requiem quaesivi, et nusquam inveni nisi in angulo cum libro. Il che mi porta persino a chiedermi se la mia cultura non sia stata un ripiego per mascherare il fallimento in tutti gli altri aspetti della vita.
Dovete essere davvero disperati se riponete le vostre speranze su di me.
In ogni caso, continuo a dubitare di tutto, persino della veridicità della mia visione. In fondo potrebbe essere stato soltanto un sogno indotto da sostanze allucinogene>>
Joanna gli puntò contro l'indice unghiato:
<<Un sogno di cui io conoscevo tutti i dettagli prima che tu me li dicessi? Dubitare è lecito, ma tu stai negando l'evidenza>>
Lo scetticismo di Riccardo pareva inscalfibile:
<<E' che continuo a non vedere il senso di tutto questo, ciò che voi chiamate "il Grande Disegno"... io non lo vedo.
Non ho mai visto una trama prima d'ora e anche adesso mi pare di averla scoperta per sbaglio, perché non vi è un ordine nell’universo e le uniche verità che servono sono strumenti da buttare.
Belenos parla di equilibrio, non di giustizia, e come se non bastasse tu rincari la dose dicendo che il Male è la regola e il Bene è l'eccezione.
Se questa è la verità, allora era meglio non conoscerla>>
Era un'argomentazione emotiva e lei seppe smontarla con poche parole:
<<Tu hai cercato la verità per tutta la vita. Hai scelto di cercarla! Non è stato un ripiego!
Lo sai benissimo: tu hai rifiutato tutto il resto, perché ti pareva tempo perso, rispetto all'unica vita autentica, quella contemplativa.
Tu hai scelto la parte migliore, quella che non ti sarà tolta.
Puoi fingere di rinnegare il tuo destino, ma io non ti credo: tu sai benissimo qual era la tua predisposizione, la tua missione nella vita. La conoscenza.
Ed ora che ti sei abbeverato alla Fonte Sacra, non puoi più tornare indietro.
Conosci te stesso, assumiti le responsabilità del tuo ruolo, compi il tuo dovere e accetta il tuo destino>>
Lui non voleva sentir nominare quella parola:
<<Tu mi parli di destino, ma l'unica cosa che so è che i principi fondamentali dell'universo restano pur sempre l'Errore e il Caso.
Non ho intenzione di seguirti lungo questa strada.
Cercherò altre terre e altri mari da esplorare. Terre incognite, forse irraggiungibili, forse inesistenti, ma che importa? In fin dei conti, cos'è che desideriamo di più? Ciò che non abbiamo, e soprattutto ciò che non possiamo avere>>
Joanna assunse un tono minaccioso:
<<Se pensi di fuggire ti illudi. Te l'ha già detto Belenos e io te lo ripeto.
Non troverai altra terra, non troverai altro mare.
La città ti verrà dietro, andrai vagando per le stesse strade...>>
Riccardo era esasperato:
<<Lo so! So come va a finire! Ma non lo accetterò mai... andatevi a cercare un altro "prescelto", uno molto più giovane e molto più potente>>
Lei sorrise:
<<Più vecchio è il violino, più dolce è la melodia. Antico proverbio di Hibernia, terra di alcuni miei antenati.
I loro ricordi sono vivi nella mia memoria, come in quella di ogni Iniziato.
Non percepisci un senso di déjà vu?
Sono "gli Altri Ricordi", i ricordi ancestrali, la "Memoria Filogenetica" che è stata risvegliata attraverso l'Iniziazione.
Tu non sei più un individuo: sei un'intera legione, un'orda immensa che chiede soltanto di avere anche solo per un istante l'attenzione della tua coscienza.
Questi ricordi si insinueranno come flash nei tuoi pensieri e nelle tue emozioni, quando meno te lo aspetterai.
Alcuni potrebbero chiamarla "possessione", ma noi Iniziati preferiamo chiamarla "coscienza superiore".
E la coscienza, indotta dalla memoria, è già di per sé una delle forme più implacabili del destino>>