giovedì 5 aprile 2018

Tratti di zona marina italiana ceduti alla Francia



Non si placa la polemica sul trattato di Caen e la cessione da parte dell'Italia di alcuni tratti del mar Ligure e di quello di Sardegna alla Francia.
Nei giorni scorsi la politica si era scontrata sul tema, con Giorgia Meloni in prima fila nel denunciare la cessione a riflettori spenti di "zone molto pescose" e del "diritto allo sfruttamento" di un giacimento di gas appena scoperto nel nostro mare. Ebbene, dopo le reazioni stizzite del Pd alla pubblicazione della notizia sugli organi di stampa, anche la Francia è stata costretta al dietrofront.
Facciamo un salto indietro. Il 25 marzo i francesi terranno una consultazione pubblica per elaborare un documento strategico sul Mediterraneo. Niente di strano. Peccato che ai documenti preparatori del dibattito allegarono delle cartine del mar di Sardegna che già comprendeva la piena operatività del trattato di Coen e - dunque - l'acquisizione da parte di Parigi dei nostri mari.
A sentire il sottosegretario agli Affari Europei, Sandro Gozi, il trattato non è operativo perché il Parlamento non l'ha ancora ratificato. Per Gozi "nessuno intende modificare i confini marittimi tra Italia e Francia". Resta il fatto che la Francia abbia già ridisegnato le sue cartine. Non solo. Perché nel gennaio del 2016 un peschereccio fu intercettato dalla gendarmeria d'Oltralpe, sequestrato nel porto di Nizza e liberato solo dietro cauzione. In realtà il peschereccio si trovava in acque italiane, ma i francesi si comportavano come se fossero state già loro. Parigi alla fine ammise l'errore. Ma se tre indizi fanno una prova...Per Mauro Pili, battagliero politico sardo, infatti, non si sarebbe trattato affatto di un errore. Ci avrebbero provato, insomma. "Sono stati beccati e sono stati costretti a cambiare il tutto a 4 giorni dalla scadenza", scrive Pili su facebook.
Lo stesso, infatti, è successo col la querelle delle cartine modificate. L' ambasciata francese a Roma ieri ha presentato le sue scuse e si è impegnata a far cambiare il carteggio. Lo stesso ha fatto il ministero della Transazione ecologica, spiegando che non c'è da parte loro il desiderio di "modificare le frontiere marittime nel Mediterraneo".

Il V4 ossia il Gruppo di Visegrad

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Il Gruppo di Visegrád (polaccoGrupa wyszehradzkaunghereseVisegrádi EgyüttműködéscecoVišegrádská skupinaslovaccoVyšehradská skupina), noto anche come Visegrád 4 o V4, è un'alleanza di quattro paesi dell'Europa centrale:

Storia

Il Gruppo di Visegrád si è costituito a seguito di un vertice dei capi di Stato e di governo di Cecoslovacchia, Ungheria e Polonia tenutosi nella città ungherese di Visegrád il 15 febbraio 1991. L'incontro si era svolto per stabilire e rafforzare la cooperazione fra questi tre stati (divenuti quattro il 1º gennaio del 1993 con la divisione consensuale della Cecoslovacchia), allo scopo di promuovere l'integrazione unitaria del gruppo nell'Unione europea. Questo tipo di approccio fallì e si passò presto a rapporti diretti tra Bruxelles e i singoli stati candidati. Tutti i membri del Gruppo di Visegrád sono entrati nell'Unione europea il 1º maggio 2004, e l'unico paese tra questi ad aver adottato l'euro è la Slovacchia dal 2009.
La cooperazione e l'alleanza fra i quattro diversi stati proseguì comunque nei diversi campi della cultura, dell'educazione, della scienza, nonché in quello dell'economia. Nel 1999 è stato istituito il Fondo d'Investimento Internazionale di Visegrád, con sede a Bratislava, che, in accordo con la decisione dei capi di governo dei paesi membri, dal 2005 il fondo ha un budget annuale di 3 milioni di euro. Il gruppo di Visegrád riunisce quattro degli stati post-comunisti più prosperi (ad esclusione della Slovacchia), che presentano un'economia di mercato relativamente affermata e un tasso di crescita piuttosto alto rispetto alla media europea.

Ispirazione storica

La scelta di riunirsi, il 15 febbraio 1991, nella città ungherese di Visegrád è dovuta ad un incontro ivi avvenuto tra i sovrani Carlo I d'UngheriaCasimiro III di Polonia e Giovanni I di Boemia nel 1335. Carlo I d'Ungheria e Giovanni I concordarono nella necessità di creare nuove vie commerciali che evitassero il centro di Vienna e di ottenere accessi più veloci ai diversi mercati europei. Un secondo incontro si svolse sempre a Visegrád nel 1339.

Dati

Tutti i paesi del Gruppo di Visegrad fanno parte dell'Unione europea dal 2004, ma per ora solo la Slovacchia ha anche adottato l'euro come moneta, a partire dal 2009, mentre le altre nazioni invece non hanno ancora deciso una data per l'eventuale adozione.
NomeSuperficie
(km²)
Popolazione
(abitanti)
UEEuro
PoloniaPolonia312.68538.073.745Unione europea
Rep. CecaRepubblica Ceca78.86610.467.542Unione europea
SlovacchiaSlovacchia49.0355.389.180Unione europeaEuro symbol.svg
UngheriaUngheria93.03010.076.581Unione europea
Visegrad group.pngGruppo di Visegrad533.61664.007.048Unione europea

Presidenza del Gruppo

La presidenza del gruppo V4 cambia annualmente nel mese di giugno.
  • Rep. Ceca 1999-2000 Presidenza ceca;
  • Polonia 2000-2001 Presidenza polacca;
  • Ungheria 2001-2002 Presidenza ungherese;
  • Slovacchia 2002-2003 Presidenza slovacca;
  • Rep. Ceca 2003-2004 Presidenza ceca;
  • Polonia 2004-2005 Presidenza polacca;
  • Ungheria 2005-2006 Presidenza ungherese;
  • Slovacchia 2006-2007 Presidenza slovacca;
  • Rep. Ceca 2007-2008 Presidenza ceca;
  • Polonia 2008-2009 Presidenza polacca;
  • Ungheria 2009-2010 Presidenza ungherese;
  • Slovacchia 2010-2011 Presidenza slovacca;
  • Rep. Ceca 2011-2012 Presidenza ceca;
  • Polonia 2012-2013 Presidenza polacca;
  • Ungheria 2013-2014 Presidenza ungherese;
  • Slovacchia 2014-2015 Presidenza slovacca;
  • Rep. Ceca 2015–2016 Presidenza ceca;
  • Polonia 2016-2017 Presidenza polacca.

Voci correlate