giovedì 23 aprile 2015

Estgot. Capitolo 72. Sarà una bambina



Dopo la riunione del Consiglio c'era stata una cena informale durante la quale si erano presi gli ultimi accordi operativi.
Finalmente a metà serata, Waldemar poté tornare nel suo appartamento, dove trovò Jessica, che lo attendeva con una strana espressione di allegria sul volto.
Non aveva partecipato al Consiglio in quanto non Iniziata, ma aveva impiegato il suo tempo in un modo molto più gradevole.
Aveva in mano alcuni documenti, tra cui le lastre di un'ecografia, il che non lasciava spazio a dubbi, essendo ormai Jessica oltre il quarto mese di gravidanza.
<<Adesso mettiamo alla prova le tue capacità di Veggente! Oggi ho fatto l'ecografia morfologica, che oltre a confermare che sia io che il feto stiamo benissimo, ha anche rivelato il sesso del nascituro. Allora, secondo la tua previsione, sarà maschio o femmina?>>
Waldemar non l'aveva mai vista così felice e così sinceramente presa dalla maternità in sé e per sé, e non per le implicazioni genetiche e genealogiche degli Iniziati.
<<Sarà una bambina. E io so già anche come la chiameremo>>
Jessica era commossa.
Gli porse le lastre e i referti, che confermavano quanto lui aveva appena detto.
<<Io ho in mente un nome ben preciso. Un nome raro, che conoscono in pochi. Se tu indovini allora o sai leggere nel pensiero o sai prevedere il futuro, o forse tutte e due le cose!>>



Lui osservava le immagini dell'ecografia, il primo contatto visivo reale con sua figlia, e si sentì a sua volta felice.
Non è stato un mio nemico a volere tutto questo. 
Si avvicinò a Jessica, le mise una mano sul grembo e le diede un bacio.
Se potessimo diventare veramente una famiglia! Ma gli dei hanno voluto diversamente.
Mentre si abbracciavano e si lasciavano andare ad un momento di sincera tenerezza, era comunque impossibile dimenticare la sentenza degli dei, implacabile come quelle profezie dell'Eneide: dis aliter visum... si qua fata aspera rumpas, tu Marcellus eris... manibus date lilia plenis, purpureos spargam flores...
<<Un nome raro, sì. Poco conosciuto, il che è strano, considerando che apparteneva alla madre di uno dei personaggi leggendari più noti dell'immaginario collettivo. 
Igraine... la madre di re Artù... è quello il nome che hai scelto, vero Jessica? Se è quello io lo approvo, mi è sempre piaciuto molto>>
Jessica si illuminò:
<<Allora hai visto davvero il futuro! Non avevo mai detto con nessuno questo mio desiderio. Avevo scelto questo nome pensando al fatto che il mio trisavolo, il padre di lady Margaret, si chiamava Arthur Lake e diceva di essere un discendente della stirpe di Avalon, a cui apparteneva anche Igraine>>
Waldemar annuì, cercando di mascherare l'emozione collegata alle altre cose che aveva visto nella profezia.
Atar mi ha detto che Jessica morirà dopo aver dato alla luce la bambina, ma non mi ha detto come. Potrebbe trattarsi di qualsiasi cosa. E io vorrei impedire questo destino!
Era così difficile tenere tutto questo per sé.
<<Sarà bellissima, una vera regina, anzi di più... sarà degna dei baci di un Immortale>>
Jessica percepì un fondo di malinconia nelle parole di lui:
<<Tu hai visto qualcosa che non mi vuoi dire. E credo sia meglio così. Io oggi sono felice. Non ero mai stata così felice prima d'ora. Voglio assaporare questo momento nella sua pienezza e condividere la mia gioia con te>>
In quel momento lui riuscì a leggerle nel pensiero e si rese conto di una cosa a cui fino a quel momento non aveva mai voluto credere.
E' sincera e... innamorata, sì... adesso lo è davvero, ma non me lo dice perché non vuole influenzare le mie decisioni... ed io che l'ho giudicata!



Quante volte gli era capitato di allontanare da sé persone che amava sulla base di valutazioni troppo sbrigative?
La velocità con cui ho preso partito di fronte a situazioni che non comprendevo non depone a mio favore.
Ora che posso leggere nella mente di chi ho davanti, sentire tutto ciò che tengono nascosto per paura di apparire fragili, mi rendo conto che ciò che ho condannato negli altri erano le loro debolezze.
Ma la debolezza è forse una colpa?
Non dovremmo aiutare i deboli, invece di giudicarli?
E' il "voler giudicare" che ci conduce alla sconfitta.
Se potessi avere la forza di sospendere il giudizio ed essere veramente d'aiuto a chi mi è vicino!
Se potessi trovare il modo di salvare Jessica!