Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
martedì 31 marzo 2015
Estgot. Capitolo 56. La Profezia (parte I)
Waldemar vide la Nuova Terra avvicinarsi, con grande rapidità.
Vide poi un luogo abitato, intorno a un castello in stile medievale.
Lì c'era un giovane dai lunghi capelli chiari e dagli occhi azzurri.
La voce fuori campo di Atar commentò:
<<Quel giovane, vedi, che pare un cavaliere d'altri tempi, ha in sorte luoghi prossimi alla luce e per primo sorgerà come Re Consacrato del popolo dei Keltar.
Egli è Arthur II, glorioso nome, figlio di Belenos e tuo postumo erede, che a te, carico d'anni, la primogenita Igraine presenterà come nipote e principe, futuro re e padre di re, della luminosa stirpe che avrà nome Vorkidian.
E si compirà con lui la speranza dei Bretoni: il risveglio del Dormiente di Avalon e il ritorno del regno dell'Estate.
Waldemar rivolse gli occhi verso la regale Igraine:
<<La primogenita Igraine? Avrò dunque una figlia?>>
<<E' così: nell'autunno di quest'anno Jessica darà alla luce Igraine Waldemar, colei che ci fu promessa dal Serpente Rosso, destinata alla grandezza e degna dei baci di un Immortale.
Sarà la prescelta di Belenos, poiché ai Signori degli Elementi è concesso assumere forma umana, generare eredi e fondare dinastie millenarie>>
<<Il suo sguardo è certamente regale. E la sua bellezza è simile a quella di una dea. Eppure non mi sembra felice>> disse Waldemar preoccupato <<e non mi piace l'idea che Belenos possa approfittare di lei!>>
<<Non vi è ombra di malvagità in Belenos. Tra lui e Igraine vi sarà una storia di vero amore. Non è lui la fonte delle minacce.
Egli è lo Splendente, ovunque adorato sulla Terra, con gli stessi templi innalzati verso il cielo, su ordine dei Grandi Antichi, che sempre gli sono stati devoti e sempre lo saranno.
Ben altri saranno i dolori, poiché in verità non può esserci completa grandezza senza la cognizione del dolore.
Belenos ed io avremmo potuto aiutarvi per salvare la Terra, ma a ciò si oppongono Eclion e Gothar.
Ma di questo parleremo più avanti>>
Waldemar si chiese se fosse un'affermazione accettabile, ma un'altra domanda più urgente esigeva risposta:
<<Se lei è la primogenita, avrò dunque altri figli?>>
<<Non da Jessica, poiché è destino ch'ella non sopravviva al parto.
O fanciulla degna di compianto!
Se potesse scampare a questi fati, si dimostrerebbe infine degna del nome dei Burke-Roche.
E tu, Roman Waldemar, a mani piene poserai bianchi gigli sulla sua pietra, e la cospargerai di fiori purpurei, per onorare con questi doni colei che troppo tardi avrai imparato ad amare.
Sarà così un tributo estremo ed inutile>>
Waldemar provò una stretta al cuore;
<<Tu mi comandi, o Signore Atar, di rinnovare un dolore indicibile.
Già prima persi Virginia.
Se anche Jessica verrà meno, sarà come se Virginia fosse morta due volte>>
La voce di Atar si mostrò partecipe all'umana sofferenza:
<<Eppure solo così ti si aprirà la strada al vero amore.
La Fiamma di Atar ti donerà come sposa la fanciulla che hai già conosciuto, la vergine vestale Jennifer Crimson Burke-Roche, che gode della mia protezione.
Da voi nascerà la tua secondogenita, Valyria, destinata anch'essa ai sommi onori, progenitrice della discendenza reale degli Alfar>>
Waldemar era perplesso di fronte a questa intromissione di Atar nei suoi affetti personali e familiari, ma vi era prima un altro dubbio che voleva chiarire:
<<E gli Iniziati lo permetteranno?>>
<<L'Aristocrazia Nera, la fazione di Eclion, sosterrà un'altra candidatura, per le Nozze Sacre, con l'ultima delle gemelle Burke-Roche, colei che si dice sia l'Originale e che ancora si cela dietro le quinte, tessendo di nascosto la sua ragnatela>>