mercoledì 13 agosto 2014

Paesaggi dell'oasi delle saline di Cervia: una nuova Avalon!



La colonia di fenicotteri rosa delle saline di Cervia è la più numerosa d'Italia. Sotto un martin pescatore.

Altri fenicotteri: troppo belli!!!

Sullo sfondo la pineta, gli agriturismi, le terme e il grattacielo di Milano Marittima

Sotto, sullo sfondo, verso ovest, le colline forlivesi e gli Appennini emiliano-romagnoli



Sotto, l'Hotel Ficocle nell'isola di Cervia Antica in mezzo alle saline: è un agriturismo con maneggio e possibilità di canottaggio, birdwatching e pesca sportiva: un luogo paradisiaco e magico come la mitica Avallon!!!

Attorno alle saline ci sono numerosi canali navigabili con la canoa e numerosi laghi di pesca sportiva, oltre che bacini di canottaggio per altri sport acquatici, in mezzo alla natura.

A fianco delle saline c'è anche una pista di go kart



Sotto, la Salina Camillone, di epoca etrusca, l'unica dove si effettua ancora la raccolta artigianale

Esplorazione in motoscafo lungo i canali delle saline





Aironi bianchi

Saline viste dal villaggio delle Terme e dalla Pineta

Oltre agli aironi bianchi ci sono anche gli Aironi Cinerini e i Cavalieri d'Italia, le Garzette, le Folaghe, i Gabbiani e altri uccelli legati alle zone salmalstre.







Riproduzioni di uccelli della salina cervese nel Museo del Sale

Flora mediterranea in salina







Altre oasi protette nel parco naturale di Cervia





Veduta aerea: da sinistra mare, pinete, saline e campagne












Oasi naturalistica delle saline di Cervia: mappe e introduzione storica, geografica e naturalistica









La Riserva naturale Salina di Cervia è un'area naturale protetta dell'Emilia-Romagna[1]. È stata istituita a Riserva naturale di popolamento animale con un Decreto ministeriale del 1979.
L'importanza storica di Cervia è legata al suo "oro bianco" ed è documentata da varie testimonianze. Nei pressi della salina sorgono le Terme di Cervia, che ne utilizzano tuttora l'acqua salata per la cura di malattie articolari e respiratorie.

Storia

L'origine più antica della salina di Cervia è etrusca. L'attività di produzione del sale fu continuata in epoca romana. Cervia è talmente legata alle sue saline che alcuni studiosi ritengono che il suo nome sia legato al sale: il toponimo Cervia potrebbe derivare dalla parola latina acervus (cumulo), in riferimento ai mucchi di sale che facevano mostra di sé come veri e propri monumenti[2].
Per anni Cervia e le sue Saline sono state sotto il controllo dello Stato Pontificio e si narra che i Papi, riferendosi al profitto che derivava loro dalla produzione del sale, fossero soliti ripetere la frase:
Roma plus habet de parva Cerviola quam de tota Romandiola
Roma guadagna di più dalla piccola Cervia che da tutto il resto della Romagna.
Per capire bene l'importanza che ebbe sale dall'epoca antica fino all'invenzione del frigorifero, basti pensare che era l'unico elemento che permettesse di conservare i cibi (specialmente pesce e carne), oltre ad essere indispensabile all’organismo umano. Veniva usato anche per la concia dei cuoi e del pellame. Il sale era prezioso ed importantissimo a tal punto che fu sovente causa di guerre.

Attività umane


Lavoratori alle saline di Cervia nel 1891.

Una fase della raccolta del sale a Cervia (fine XIX secolo).
All'interno del Parco si trovano uno stabilimento di produzione del sale a raccolta industriale ("Salina di Cervia") e l'antica Salina Camillone, dove si continua a raccogliere il sale artigianalmente. In quest'ultima si utilizza tutt'oggi un procedimento di lavorazione tramandatosi di padre in figlio fin dall'età antica. Oggi viene chiamato «metodo cervese».

L'antica salina Camillone

È formata da più di 10 vasche per l'estrazione del sale. Oggi se ne utilizza solamente una. Antica salina artigianale, è l'ultima delle 144 salinette di produzione attive fino al 1959, anno in cui il sistema di produzione divenne industriale e le salinette vennero accorpate in grandi vasche di evaporazione e di raccolta. Oggi la Salina Camillone resta l'ultima originale salinetta[3], parte integrante del Museo del sale[4] ed è lavorata a scopo dimostrativo per far conoscere il lavoro dei salinari. Il fondo può produrre dai 500 ai 2000 quintali di sale a stagione.
La produzione nella Salina Camillone avviene ancora artigianalmente: il sale viene prelevato di giorno in giorno man mano che affiora, con attrezzi in legno e seguendo le procedure tradizionali. Il processo industriale prevede invece una sola raccolta a fine stagione (in settembre). Il sale cervese è detto “sale dolce”, in quanto privo dei sali amari che, per il clima e per la raccolta giornaliera, non riescono a depositarsi.
Il «Sale marino artigianale di Cervia» dal 2004 è presidio Slow Food.[5]

Flora

Le piante delle saline sono conosciute sia per la loro spiccata bellezza che per le loro proprietà culinarie e medicinali utilizzate ancor'oggi in erboristeria, ma anche perché sono piante "nutrici" di stupende farfalle. Ricordiamo la salicornia (Halocnemum strobilaceum), la vetriola di mare (Suaeda maritima), la porcellana di mare (Atriplex halimus), il limonio (Limonium sp.), l'astro di mare (Tripolium pannonicum), il colchico autunnale (Colchicum autumnale), il fiordaliso (Centaurea cyanus), il cardo asinino (Onopordum acanthium), l'iperico (Hypericum perforatum), il caglio (Galium verum), la mentuccia (Clinopodium nepeta), il latte di gallina (Ornithogalum umbellatum), le artemisie (Artemisia vulgaris), i prugnoli (Prunus spinosa), le tamerici (Tamarix spp.).

Fauna

Fra la fauna acquatica che abitualmente frequenta questo ambiente si trovano: l'avocetta (Recurvirostra avosetta), il cavaliere d'Italia (Himantopus himantopus), la pettegola (Tringa totanus), la pittima reale (Limosa limosa), la rondine di mare (Sterna hirundo), il fratino (Charadrius alexandrinus), il fraticello (Sternula albifrons), il corriere piccolo (Charadrius dubius), il martin pescatore (Alcedo atthis), il gabbiano comune (Chroicocephalus ridibundus) ed il gabbiano reale (Larus michahellis), che nidificano qui, ed altre specie di uccelli quali l'airone cinerino (Ardea cinerea), la garzetta (Egretta garzetta), il fenicottero rosa (Phoenicopterus roseus), il piro piro (Actitis hypoleucos), il cormorano (Phalacrocorax carbo), la spatola bianca (Platalea leucorodia), il combattente (Philomachus pugnax), il piovanello (Calidris ferruginea). Sono inoltre presenti più di 35 specie di trampolieri in particolare gli aironi, ed oltre 10 specie di anatre sia di tuffo che di superficie quali il germano reale (Anas platyrhynchos), l'alzavola (Anas crecca), il fischione (Anas penelope), il codone (Anas acuta), il mestolone (Anas clypeata), la volpoca (Tadorna tadorna), la marzaiola (Anas querquedula). Nella stagione opportuna, è anche possibile osservare folti gruppi di oche selvatiche (Anser anser), lungo gli argini o in volo da una parte all'altra della salina.

Fenicotteri alle saline di Cervia.

Note[modifica | modifica sorgente]

  1. ^ Elenco ufficiale delle aree protette (EUAP) 6º Aggiornamento approvato il 27 aprile 2010 e pubblicato nel Supplemento ordinario n. 115 allaGazzetta Ufficiale n. 125 del 31 maggio 2010.
  2. ^ Tommaso De Biase, Sale, l'oro bianco benessere di Cervia in Il Resto del Carlino (Ravenna), 15/08/2012, p. 18.
  3. ^ Turismo Comune di Cervia - Parchi e riserve naturali
  4. ^ Salina di Cervia - Il Museo
  5. ^ Sale marino artigianale di Cervia in Presidii Slow FoodURL consultato il 5 febbraio 2012.

Voci correlate

Collegamenti esterni