giovedì 17 aprile 2014

Ostara, la Pasqua pagana. Origine della tradizione dell'uovo pasquale e del coniglio (riproduttore)




Ostara (chiamata anche EostreEastre oppure Eostar) è uno degli otto sabbat pagani; è la festa della primavera e si celebra il giorno dell'equinozio nelle religioni pagane moderne.
La festa è di origine germanica, infatti prende il nome da quello della dea Eostre, patrona della fertilità, che in Grecia era chiamata Estia, e nell'impero romano Vesta.
La festa di Ostara celebra la rigenerazione della natura e la rinascita della vita
I popoli anglo-sassoni chiamavano il mese lunare corrispondente all'incirca al nostro aprileEostre-monath, e in questo periodo celebravano feste in onore della dea Eostre associata a vari aspetti connessi col rinnovarsi della vita quali la primavera, la fertilità e la lepre e il coniglio (per la velocità con cui prolificano).
Anche parecchi elementi della tradizione antica furono inglobati dalle festività attuali, tra questi si possono citare il coniglio pasquale, simbolo di fertilità e prosperità e l'uovo, simbolo dell'embrione primordiale da cui scaturisce l'esistenza (concetto di uovo cosmico già presente in antichi miti della creazione della zona mediterranea ed in molte altre culture extra europee) (vedi Uovo di Pasqua).
Con la diffusione del Cristianesimo la festa di Ostara venne assimilata dalla Pasqua, la cui data di celebrazione cade presso il primo plenilunio successivo all'equinozio di primavera. L'origine del termine Pasqua è spiegata nell'immagine che segue:

Il termine Pasqua proviene dall'aramaico "Pesah" che significa "rinascita".
 La nuova festa cristiana, ancora priva di un nome, in certe lingue assimilò anche la nomenclatura della vecchia festa. Ancora oggi, infatti, in inglese la Pasqua è chiamata Easter, e in tedesco Ostern

Virginia D. Capitolo 30. La dinastia del Serpente Rosso




<<Non saprei dire esattamente quando ha avuto inizio>> disse Virginia <<ma so che dura da secoli. E' stata la famiglia D. a progettare tutto, nell'ambito dei misteri della Fonte Sacra. Solo gli Iniziati alla Fonte hanno un potere decisionale all'interno della famiglia D. , a cui accedono per adozione solo alcuni discendenti della stirpe del Serpente Rosso>>
Quando sentii quelle parole, provai un senso di vertigine, perché pur ritenendole al di fuori di ogni logica, sapevo, intimamente, che erano vere. 
<<Quindi anche io faccio parte del Serpente Rosso>>
Virginia annuì:
<<Sì Luca, e ne fanno parte anche i tuoi genitori e i tuoi nonni, e se andrai a ritroso nelle generazioni, ti accorgerai che le stesse famiglie, si sono incrociate più volte tra loro. Sono sempre le stesse famiglie, all'interno di un'unica dinastia, il Serpente Rosso>>


<<Perché lo chiamano così?>>
<<Non è difficile: è una lunga linea di discendenza unita dal legame di sangue. Per questo alcuni la chiamano anche "I fiumi di porpora". Il concetto è lo stesso. Si vuole arrivare alla creazione dell'uomo perfetto>>
In quel momento appresi di essere il risultato di un esperimento scientifico. Un risultato che non soddisfaceva la famiglia D. , evidentemente:
<<Immagino che solo i migliori vengano adottati dalla famiglia D. >>
<<E' così. Quando ero bambina, mi dissero che mi avevano adottata perché ero riuscita bene. All'epoca non immaginavo che ci fosse dietro tutto questo. Poi ho incominciato a diventare insofferente alle loro regole e si sono accorti che non ero poi riuscita così bene come pensavano. Non ho idea di quali siano i parametri in base ai quali decidano chi adottare. So invece che il rito di Iniziazione alla Fonte Sacra è mortale per oltre la metà di chi lo prova>>


 

<<E tu ti sei illusa che ti lasciassero andare?>>
<<Io ci ho provato. Sapevo che, come tutti i discendenti della dinastia del Serpente Rosso mi sarei innamorata automaticamente del primo altro discendente della stessa stirpe e che la famiglia di lui mi avrebbe accolta. E così è stato. Noi siamo fatti per stare l'uno con l'altra. E' il nostro destino. Ci innamoriamo sempre di persone molto a noi. Questa è la caratteristica dei discendenti del Serpente Rosso. Non pensavo che gli Iniziati alla Fonte Sacra avrebbero provato a interferire>>


<<Ti credo, Virginia. Ti credo, perché ti amo. E ti amo perché sei tu. Non c'è altro da aggiungere sul fatto che noi eravamo destinati. Avrebbero comunque continuato a fare esperimenti su di noi, anche se non ci fossimo mai incontrati. Immagino che li facciano su tutti coloro che non vengono adottati dalla famiglia D. , cioè la stragrande maggioranza. E forse per fare questi esperimenti utilizzano quelli della famiglia che non hanno voluto essere iniziati ai misteri della Fonte Sacra. Dobbiamo scoprire come riescono a manipolarci così bene anche a distanza>>
Lei appariva fiduciosa in me, ma anche rattristata:
<<Non sarà facile>>
Io le presi le mani.
<<Niente è facile. Se una cosa è troppo facile, allora c'è qualcosa che non va>>