Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
lunedì 4 novembre 2013
L'Eurozona: Quarto Reich Tedesco o Seconda Unione Sovietica?
L'Eurozona, cioè l'insieme di paesi che utilizza l'euro come moneta ufficiale, è un misto tra un Quarto Reich Tedesco e una Seconda Unione Sovietica.
Provo a motivare questa mia affermazione.
E' un Quarto Reich Tedesco perché l'euro non è altro che il marco tedesco esteso come moneta unica nei paesi le cui economie hanno ceduto la sovranità monetaria e fiscale alla Banca Centrale Europea, avente sede a Francoforte (in Germania, guarda caso) e controllata da un'alleanza tra i Tedeschi ed i paesi satelliti della Germania.
Come possiamo vedere nella mappa geopolitica sovrastante, i paesi satelliti della Germania all'interno dell'Eurozona sono: Austria, Belgio, Lussemburgo, Paesi Bassi, Slovenia e Slovacchia.
A questi si aggiunge l'influenza su paesi che non hanno come moneta l'euro, ma sono fortemente legati alla Germania, e cioè la Svizzera, la Rep. Ceca, l'Ungheria e la Croazia.
Grazie a questa rete di alleanza la Germania controlla sia la Banca Centrale Europea sia i paesi che fungono da paradisi fiscali per gli investitori tutelati dalle banche tedesche.
I primi tre imperi tedeschi si erano basati sulla conquista militare: il quarto si basa sulla supremazia economico-finanziaria imposta tramite la BCE e la Commissione Europea.
Non è più né la fede, né il nazionalismo, né il razzismo a giustificare l'egemonia tedesca sul continente europeo, ma la il denaro.
La politica monetaria e fiscale che la Germania ha imposto tramite la BCE a tutta l'Eurozona-Quarto Reich ha portato vantaggi solo ai tedeschi, mentre gli altri stati sono sprofondati nell'abisso di una recessione di cui ancora non vediamo la fine.
Ma passiamo ora al secondo punto.
L'Eurozona assomiglia anche all'Unione Sovietica.
Come l'Urss, infatti, anche l'Eurozona si basa su una ideologia utopica tradotta nella realtà e divenuta un incubo.
L'ideologia è quella del monetarismo bancocentrico che è la versione occidentale dell'economia pianificata comunista e stalinista.
Tale ideologia si basa sull'austerità fiscale e monetaria contro lo sviluppo economico; sulla predominanza delle banche e dei mercati finanziari sull'economia reale; della grande industria sulla piccola e media impresa; della burocrazia sulla libera iniziativa.
Le stesse ragioni che hanno portato al collasso l'Unione Sovietica si possono riscontrare, mutatis mutandis, nell'Eurozona, tanto che il rischio di fare la stessa fine è molto elevato.
Euro - Vierte Reich - 4th Reich - fourth Reich- Eurozone
Partito Nazionale Conservatore: contro il riformismo fine a se stesso
Oggi tutti si riempiono la bocca della parola: "Riforme". Io quando sento quella parola, tremo.
Nella maggior parte dei casi, come ci insegna la storia, quando si cambia si peggiora.
Anche la saggezza popolare dice che il meglio è nemico del bene.
Negli ultimi trent'anni ci sono stati tre tipi di cosiddette "Riforme".
Il primo tipo comprendeva provvedimenti che hanno minato l'autorità delle istituzioni sociali con funzione educativa e cioè la famiglia, la scuola e l'università.
Il movimento nato dalla contestazione che tra il 1968 e il 1977 ha demolito l'autorità dei genitori, degli insegnanti e dei professori universitari ha avuto come conseguenza il fatto che oggi un genitore o un docente fa molta fatica a farsi rispettare da un figlio o da uno studente.
Ne deriva un enorme danno sociale, in cui si perde non solo l'educazione, ma anche la capacità di vedere nell'adulto un punto di riferimento.
Il secondo tipo è quello delle riforme fatte per tradurre in atti concreti un'utopia buonista.
Anche qui la storia ci insegna che le utopie, una volta realizzate, diventando il contrario di ciò per cui erano nate. Una rivoluzione cambia solo il tipo di elite al potere. Una riforma, a volte, cambia solo i nomi delle istituzioni, quando va bene, oppure le sostituisce con istituzioni più inefficienti.
Trent'anni di riformismo hanno messo in ginocchio l'Italia.
Il terzo tipo riguarda le riforme fatte per imitare le istituzioni di altri paesi, in particolare quelli anglosassoni.
Non si tiene conto che ciò che funziona in un paese in genere non funziona altrettanto bene negli altri paesi. E' come trapiantare un organo da parte di un donatore non compatibile.
L'Italia aveva un ottimo sistema scolastico e universitario che è stato rovinato dalle varie riforme che si sono succedute dagli anni '90 del secolo scorso ad oggi.
Essere conservatori vuol dire rifiutare il riformismo fine a se stesso, il cambiare tanto per cambiare.
Questa frenesia del nuovo, questa concezione "usa e getta" delle istituzioni morali, sociali e politiche, è figlia della cultura che unisce il velleitarismo sessantottino, il buonismo catto-comunista, il consumismo statunitense e l'omologazione dell'Unione Europea, un monstrum a metà strada tra il Quarto Reich tedesco e la seconda Unione Sovietica, e destinata a fare la fine dei suoi "illustri" predecessori.
Contro tutto ciò noi dei Partito Nazionale Conservatore proponiamo la salvaguardia della nobile e illustre tradizione italiana, che va dall'antica romanità al Rinascimento, dal Risorgimento al Miracolo Economico reso possibile dalle piccole e medie imprese che hanno esportato in tutto il mondo la qualità dei prodotti italiani.
Non va dimenticato che il popolo italiano nasce dalla fusione di vari elementi: nell'antichità vi erano, oltre ai Romani, anche i Celti, al nord, gli Etruschi al centro e i Greci al sud.
Il patrimonio culturale italiano deve essere valorizzato: tutti lo dicono, ma nessuno lo fa. Noi, invece, diciamo sul serio!
Moda teen-ager maschile: la Sciatteria al potere.
Prendo questa foto degli One Direction come esempio di sciatteria contemporanea della moda maschile degli adolescenti.
Ecco i capi di imputazione:
1) L'uso smodato dei jeans. Vorrei ricordare che il tessuto denim è stato creato per i cow-boy, cioè per i vaccari, i burini, i mandriani, i guardiani delle mucche. Certo è un capo pratico, ma non è elegante. Jeans ed eleganza sono reciprocamente opposti.
2) T-shirt bianche con sopra camicie sbottonate. Il trionfo della Sciatteria.
3) Camicia sbottonata su pettorali nudi con ciondoli vari e croci: una cosa veramente da Tamarro.
4) Giubbotti di pelle o di jeans con bavero rialzato sopra la t-shirt: una cosa da Truzzi senza speranza.
5) I tatuaggi: niente di più volgare a questo mondo!
Partito Nazionale Conservatore: difendere la proprietà privata.
C'è chi dice che il comunismo è morto. Non è vero, purtroppo. Il comunismo ha solo cambiato nome. In Italia la mentalità comunista dell'esproprio proletario domina in alcuni partiti come Sinistra Ecologia e Libertà (Sel) di Nichi Vendola e in buona parte del Partito Democratico (PD) il quale ha perseguito con accanimento classista una crociata ideologica contro i proprietari di immobili, oltre che in Scelta Civica di Monti, l'uomo delle Tasse e delle Banche europee che si nutrono del nostro sangue.
LA TASSAZIONE SUL PATRIMONIO PRIVATO E' UN ESPROPRIO PROLETARIO CONTRO I RISPARMIATORI.
Una persona lavora tutta una vita per mettere da parte dei risparmi e poi arrivano i neocomunisti a imporre tasse di ogni genere, specie sul patrimonio immobiliare.
Le tasse sulla casa e sugli immobili sono diventate una feroce crociata ideologica della sinistra e delle banche europee contro i risparmiatori italiani.
Nell'immagine qui sotto possiamo vedere come la nostra casa sia vista dal fisco. Mi scuso se il testo è in inglese (cosa in effetti poco nazionalistica e patriottica), ma non sono riuscito a trovare quello in italiano.
In ogni caso, credo che renda benissimo l'idea di come ci sentiamo noi piccoli proprietari di immobili.
Il Partito Nazionale Conservatore, oltre alla lotta contro l'immigrazione clandestina e le ingerenze degli stati stranieri in Italia, combatte una guerra contro tutti coloro che vogliono tassare gli immobili (si chiami Imu, Tares, Trise, Tasi o Tari è sempre un furto, un esproprio proletario classista contro i risparmiatori).